aprile 23rd, 2012 by admin
Triennale di Milano. Ross Lovegrove firma i pannelli LiquidKristal per Lasvit. Tecnologia e design per un nuovo prodotto architettonico, pronto a sostituire la monotonia delle tradizionali strutture in cristallo con pannelli ondulati, dinamici e caleidoscopici. Continua »
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maggio 3rd, 2010 by Ivana
Un lampadario senza lampada può illuminare i nostri ambienti? Sì, se stiamo parlando del Tunnel Solare di Ross Lovegrove.
La prima lampada a luce naturale. Uno dei più grandi esponenti del Green Design, disegna per Velux un nuovo tipo di illuminazione, che sfrutta la luce solare. Ross Lovegrove, ci stupisce ancora una volta con il suo ultimo incredibile progetto.Niente pannelli fotovoltaici, led o elementi che richiedono consumi energetici, ma il più semplice dei disposisitivi. Un vero e proprio tunnel capace di trasportare la luce naturale direttamente in casa. Un elemento di arredo elegante e d’effetto perfetto in tutti gli ambienti.
Il sole arriva così in casa o in ufficio anche là dove non ci sono finestre. Un lampadario senza lampada, una scultura dal design organico, essenziale e bio-inspired, elementi che contraddistinguono lo stile del celeberrimo designer britannico.
Il Tunnel Solare disegnato per Velux è costituito da un tunnel altamente riflettente, ricoperto di Miro-Silver (materiale riflettente che aumenta la capacità di diffusione di oltre il 98% con qualsiasi angolo di incidenza dei raggi solari) che convoglia i raggi solari, dal tetto e li restituisce come luce all’interno delle case. La luce naturale viene distribuita nell’ambiente grazie al particolare diffusore a goccia che può essere regolato in altezza per modificare l’intensità luminosa. All’esterno si presenta come una qualunque finestra o cupolino Velux e per l’installazione bastano pochissime ore.
Questo particolare sistema illuminante è stato insignito con il prestigioso Red Dot Award 2010 nella categoria Best of the Best 2010!! Esposto al Fuorisalone devo ammettere che l’effetto che regala questa incredibile “lampada” è indescrivibile è davvero meravigliosa ed emette una luce brillante ed estremamente intensa.
Un principio già conosciuto, ma reso unico e poetico grazie all’apporto creativo del designer Lovegrove. Che ve ne pare? Scoprite tutto nella gallery Continua »
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dicembre 1st, 2008 by Ivana
Si chiama Alpine Capsule, il nuovo rifugio hi-tech creato dal designer inglese Ross Lovegrove. Una sfera tecnologica pronta ad accogliere gli amanti delle alte quote per una notte e vivere a contatto con la natura a 360° in un ambiente isolato e confortevole.
Ross Lovegrove ormai lo conosciamo bene tutti, il suo amore per il design biomimetico è stato da sempre la sua arma vincente, l’innovazione e il design organico sono da sempre i suoi tratti distintivi con i quali firma tutti i suoi progetti. Pensiamo a Solar Trees e Car on a Stick solo per fare degli esempi.
Alpine Capsule è l’ultimo progetto del designer inglese Lovegrove, un vero e proprio rifugio hi-tech totalmente ecologico che sarà posizionato sul Piz La Ila -Dolomiti- a oltre 2100 metri. Una capsula bellissima caratterizzata da un design che ricorda una goccia di mercurio (Ross ha un debole per questo materiale, mi viene subito in mente il suo lampadario Mercury!), un esclusivo rifugio autoalimentato e totalmente isolato termicamente dall’ambiente circostante.
8metri di diametro per questa struttura a doppio vetro, ricoperta da un coating riflettente, il cui involucro esterno diffonde e riflette l’ambiente circostante la capsula, quasi dematerializzandola, senza però precludere la vista ai fortunai occupanti e di contemplare il paesaggio esterno in ogni condizione ambientale e atmosferica.
Grazie alle piante artificiali “power plants” (delle unità artificiali remote a forma di pianta, molto simili per il funzionamento ai Solar Trees) tutta la capsula sarà alimentata con energia pulita proveniente dalle celle solari e dalle mini turbine eoliche inglobate nella “pianta”. Continua »
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giugno 23rd, 2008 by Ivana
Milano, Scuola Politecnica di Design. Un tuffo nel mare del design! Dal 27 giugno al 24 luglio un quadrifoglio di workshop da non perdere!
Estate..tempo di vacanza e, perchè no, di workshop! Potrebbe essere il nuovo modo di concepire una piccola vacanza, regalandosi un workshop a stretto contatto con le personalità più rilevanti del design internazionale: Ross Lovegrove, Fernando e Humberto Campana, Matali Crasset e Martì Guixè.
Workshop organizzati dalla Deep Design Summer School -promossa dalla Scuola Politecnica di Design- realizzati in collaborazione con aziende importantissime: Alessi, Microsoft, 3M e Serralunga.
In ogni workshop, della durata di una settimana, le lezioni si terranno in inglese a stretto contatto con i designer e con le aziende con le quali gli studenti condivideranno visioni e sfide per il futuro. Una full immersion nel mondo del design durante la quale i partecipanti lavoreranno full-time utilizzando le strutture della scuola; saranno alloggiati in un residence universitario nelle immediate vicinanze di SPD (in camera singola con colazione e pranzo). I contenuti dei workshop scaturiscono dalla riflessione sui temi emergenti nella società contemporanea e sono inquadrati dal punto di vista di ciascun progettista con il proprio metodo e sensibilità.
Ecco i Workshop e le date:
Workshop con Ross Lovegrove
27 giugno - 3 luglio 2008
in collaborazione con Serralunga
Workshop con Fernando e Humberto Campana
4 luglio - 10 luglio 2008
in collaborazione con Alessi
Workshop con Matali Crasset
11 luglio - 17 luglio 2008
in collaborazione con Microsoft
Workshop con Marti Guixé
18 luglio - 24 luglio 2008
in collaborazione con 3M
Ovviamente, per i milanesi soprattutto, un’accasione da non perdere. I corsi sono aperti a studenti di design, architettura e comunicazione, a professionisti o docenti che desiderano prendere parte a questo percorso intensivo di formazione. Ogni corso ha un numero limitato di posti. Per informazioni si può contattare la Segreteria Studenti SPD, visitare il sito: www.scuoladesign.com o contattare la segreteria studenti al numero 02 21597590.
Chi è interessato a iscriversi può spedire il proprio cv e un portfolio digitale alla Segreteria Studenti: summerschool@scuoladesign.com. Continua »
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marzo 31st, 2008 by Ivana
Philippe Starck abbandona il design e chiede scusa per i prodotti disegnati in questi ultimi anni. Trovata pubblicitaria o reale pentimento???
Ormai è sulla bocca di tutti. Il mondo del design è sconvolto. Philippe Starck, classe 1949, uno dei designer contemporanei più famosi al mondo chiede scusa per le sue creazioni.
Era il 13 Marzo quando al giornale tedesco Die Zeit rilascia la seguente dichiarazione “Chiedo scusa per essere stato un produttore di materialitá. Tutto ció che ho disegnato non era affatto necessario. Smetteró del tutto la carriera di designer fra due anni; voglio fare qualcos’altro ma non so ancora cosa…vorrei trovare un nuovo modo per esprimermi. Il design é un’orribile forma espressiva” continua addirittura dicendo “in futuro non ci saranno piú designer perché i designer del futuro saranno i vari personal trainer e dietologi”. Il tutto si conclude con una delle sue frasi più gettonate : “Quello di cui piú abbiamo bisogno é saper amare”.
Probabilmente sotto l’effetto di qualche strana droga, ha comunque un velo di verità quello che ha dichiarato. Alcuni prodotti facevano veramente…… vomitare (per non dire altro!!!), penso solo all’orso TeddyBear, The Face o Patastarck (mi fermo qui va). Oggetti veramente inutili e discutibili. Ma, al di là di queste pazzie, che comunque ci si aspetta da un tipo bizzarro come Philippe, gran parte dei suoi prodotti non mi sembrano così inutili e da buttar via. Molti sono diventati veri e propri pezzi di design d’autore (come lo spremiagrumi Juicy Salif – accanto a me in questo momento!)
Il buontempone francese promette di abbandonare la scena entro, massimo, due anni e di voler fortemente dedicarsi a qualcos’altro, che ancora non ha deciso. Se qualcuno ha qualche proposta si faccia avanti, a breve il caro Filippo sarà disoccupato (anche se con tutti i soldi che avrà in banca non sarà un problema!). Aspetto ansiosa le repliche di altri grandi del design come il caro Rashid, la bellissima Zaha Hadid, Ron Arad, il mitico Lovegrove…. chissà se qualcun’altro si passerà la mano sulla coscienza e deciderà di seguire le orme del francesino.
Per il momento resto comunque amareggiata e incredula. Magari è una bufala o semplicemente un modo non molto carino di farsi ancora più pubblicità. Voi che pensate?
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febbraio 6th, 2008 by Ivana
Ross Lovegrove, designer di fama mondiale, immagina il futuro dei nostri mezzi di trasporto. Un futuro, a suo avviso non molto lontano, caratterizzato da automobiline multifunzione, sostenibili dal punto di vista ambientale, facili da parcheggiare e a comandi vocali. Analizziamola meglio.
Car on a Stick è una concept-car sui generis. Ribattezzata “auto-bolla” la concept-car di Lovegrove è interessante da diversi punti di vista. E’ un’auto trasparente totalmente alimentata ad energia solare (grazie ai pannelli fotovoltaici situati sul tetto dell’autovettura), che potrà essere guidata tramite comandi vocali (e navigatore satellitare) e trasportare fino a quattro passeggeri per volta.
Quando non si utilizza, può essere “parcheggiata” su appositi perni, trasformandosi in particolari lampioni di arredo urbano facendo risparmiare energia elettrica e spazio per i parcheggi.
Il progetto è bello, senza dubbio, ma ci sono anche qui delle cose che non mi quadrano. Sebbene Lovegrove sia uno dei miei designer preferiti, questo suo ultimo progetto mi sembra un po’ troppo “spinto” soprattutto quando vado ad analizzare l‘auto che diventa lampione. Questi pali da dove escono? dal sottosuolo? quanto devono essere doppi per reggere il peso dell’auto? o quanto sono leggere queste macchinine per essere sostenute da un palo? Questo palo è telescopico? E poi, è vero che si tratta di una concept-car, ma non la trovo, ad occhio, così sicura nè adatta a spostamenti un po’ più lunghi. Insomma, questa volta Lovegrove non mi ha convinta al 100%. A voi la parola. Altre foto Continua »
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novembre 20th, 2007 by Ivana
Edizione limitata, un fenomeno sempre più frequente. Quando si parla di oggetti in edizione limitata scatta nelle persone uno strano comportamento: la voglia di avere quell’oggetto a tutti i costi.
Succederà questo anche per le mensole create dalla designer Zaha Hadid? Si chiamano Serif e sono l’ultima creazione della Hadid. Un design unico, pulito e slanciato caratterizzato da colori brillanti e da una sinuosità in pieno stile Hadid.
Più che un oggetto d’arredo mi sembra quasi una piccola opera d’arte, una sorta di firma della celeberrima designer, un oggetto da apporre alle pareti sulle quali non ci sarebbe nemmeno bisogno di riporre i libri. Le mensole Serif le trovate al sito Established & Sons (sezione Limited Edition), nel quale troverete molti altri oggetti in edizione limitata sia di Zaha Hadid che di altri designer. Di particolare impatto sono Gyre, Swam e Crest, tutti della Hadid, che vi consiglio di vedere.
Bellissime, senza dubbio, ma forse lo stile della designer iraniana sta diventando troppo il suo unico stile (vedi il design della stazione TAV di Afragola, o il lampadario Vortexx…). E’ bello che un designer abbia uno stile riconoscibile, ma spesso ci si fossilizza su un unico tratto distintivo (cosa che è successa anche all’architetto Frank Gehry). Personalmente preferisco molto di più il design di Lovegrove e dei giovani designer. Voi che ne pensate? Continua »
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ottobre 11th, 2007 by Ivana
“Sono convinto che lo scopo del design sia migliorare la vita dell’uomo”.
Cito testualmente queste parole del designer Ross Lovegrove per presentarvi questo progetto di social design destinato ad un pubblico particolare.
Mi piace il progetto del designer Wai Lam. E’ un lavoro sviluppato in un ambito molto delicato e difficile ma che, a maggior ragione, merita tutte le attenzioni e le proposte progettuali dei designer. Wai Lam riveste di una carica ironica un prodotto da sempre associato ad un immagine solitamente negativa.
Una sedia a rotelle estrememente originale nella forma e nei colori. Un oggetto più allegro che ricorda morfologicamente la silhouette di una persona seduta. E’ studiata in ogni minimo dettaglio per essere ergonomica e comoda, con speciali inclinazioni delle ruote e una seduta accogliente e bombata.
Una sedia creata con la volontà di trascendere dagli ordinari canoni progettuali destinati alle sedie a rotelle, sempre fredde e squadrate. E’ lo stesso designer Lam ad affermare: ” è un prodotto bello da guardare, ironico e allegro. Le persone costrette su una sedia a rotelle hanno bisogno di oggetti più belli e vivaci per vivere meglio”.
Credo che abbia fatto un buon lavoro. Voi che ne pensate?
(Via)
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ottobre 10th, 2007 by Ivana
Solar Trees sono le nuove lampade per arredo urbano disegnate dal celeberrimo Ross Lovegrove. Stile, design e sostenibilità per un prodotto innovativo.
Chi è stato fortunato ha potuto ammirare dal vivo queste splendide creazioni del designer inglese dallo scorso 8Ottobre a Vienna durante il Week-end del Design nei pressi del museo MAK (fino al 28 Ottobre). Uno stile, quello di Ross Lovegrove, che fonde armonicamente tecnologia, nuovi materiali e design ricercato. Uno stile inconfondibile e un’attenzione progettuale unici fusi magistralmente in questo bellissimo prodotto per l’arredo urbano.
Ricordano vagamente i lampioni, sempre per arredo urbano, Corona Solar Light, ma il lavoro di Lovegrove risulta più articolato e nella morfologia rimanda ad un albero stilizzato e ad un contatto più ravvicinato con la natura. I Solar Trees sono alimentati ad energia solare e sono stati realizzati in collaborazione con Solar Sharp (produttore di pannelli solari) e Artemide, leader mondiale di light-design. Molto interessante la metafora di vita alla base del progetto: come gli alberi spiegano le loro foglie al sole per vivere, così queste grosse ”foglie” create da pannelli solari, catturano la luce per farla rivivere durante la notte.
Un’icona di design sostenibile ed un esempio di buona progettazione sensibile e rispettosa della natura. Mi farebbe piacere vederli dal vivo. Guarda altre foto Continua »
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giugno 7th, 2007 by Ivana
Ross Lovegrove, 1958, è una delle firme più affermate del design internazionale, uno dei nomi cui si guarda per capire, in anteprima, in quali direzioni si muoverà il mondo del design. Uno stile unico, ispirato alle leggi del riduzionismo di forme, materiali e dimensioni.
Più che un designer dice di considerarsi un “biologo evoluzionista”. Coerentemente, spiega il proprio metodo progettuale citando Darwin che, dice, “se fosse vivo oggi, sarebbe un eccellente progettista”. Un designer eclettico che ha progettato di tutto, dai walkman alle poltrone d’aereo, dalle sedie alle lampade e che ha sempre caratterizzato i suoi progetti da una forte innovazione.
Al Salone del Mobile 2007, Ross Lovegrove, ha presentato tre diversi progetti: una seduta ergonomica per Moroso, una collezione di tappeti per Moho Design e dei diffusori acustici per Kef.
Una stella del design contemporaneo che si muove verso un design sostenibile ed etico.
Vi lascio con questa sua frase che adoro: “Sono convinto che lo scopo del design sia migliorare la vita dell’uomo. Nella mia ricerca mi ispiro alla natura dove nulla è casuale e niente e superfluo, tutto avviene per una precisa ragione…sobrietà ed eleganza di forme, minimo impiego di materiali e perfetta funzionalità”.
>>Guarda alcuni altri progetti di Ross Lovegrove Continua »
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