maggio 23rd, 2008 by Ivana
Bedu: il set di risposta rapida alle emergenze. Un barile da 200 litri pronto a trasformarsi in un esteso campo di emergenza.
Il barile progettato dal designer Toby McInnes, nasce alla luce di tutte le catastrofi naturali e stati d’emergenza che, purtroppo, mettono in ginocchio intere città, villaggi e popolazioni.
Maremoti, cicloni, fenomeni naturali, terremoti (non ultimo quello che ha travolto il Giappone) troppo spesso radono al suolo qualsiasi cosa incontrano lungo il loro devastante cammino.
Anche in questi casi il designer occupa un ruolo importantissimo. Dopo diversi concorsi di social design, moltissime menti si sono date da fare per progettare qualcosa di utile per la società. Tra tutti, probabilmente Bedu è uno dei progetti più interessanti.
Bedu è un sistema di emergenza, estremamente funzionale e concentrato in uno spazio ridottissimo. E’ la “borsa di Mary Poppins” (permettetemi il paragone) per le situazioni più critiche. Bedu, nello spazio di un barile, contiene tutto ciò che è necessario in situazioni di emergenza: una tenda, un deposito annesso, un telone cerato con sistemi fotovoltaici, un fornello multicarburante, un sistema di illuminazione, piccoli utensili, un kit medico, un sistema di filtraggio dell’acqua, un generatore, un pacco batteria e una radio di emergenza.
Un progetto eccellente che spero si trasformi presto in realtà. Altre immagini del progetto Continua »
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aprile 4th, 2008 by Ivana
Ancora una volta design e salute viaggiano di pari passo. Yong Rok Kim progetta le stampelle ischiatiche. Il design sociale si fa sempre più sentire.
Fortunatamente non mi è mai capitato di ingessarmi una gamba, ma un braccio sì, putroppo, e posso garatire che è una cosa estremamente fastidiosa che costringe i poveri malcapitati a degenze anche di vari mesi (tra ingessatura e fisioterapie varie).
Tra le cose più seccanti non va sottovalutato il problema peso che, ovviamente, nel caso di ingessatura della gamba è ancora più gravoso. Sono infatti diversi i kili che bisogna trascinarsi anche se le stampelle, in qualche modo, aiutano la deambulazione.
Il problema emerge soprattutto quando ci si deve fermare, magari per aspettare un pullman, e si è costretti a scaricare tutto il peso del corpo sulla gamba sana. Bastano pochi minuti e la povera gambetta inizia a dare segni di cedimento. Senza sedute (valle a trovare alle fermate dei bus!!) è veramente difficile resistere più di cinque minuti.
Chissà se il designer Yong Rok Kim ha provato sulla sua pelle questa situazione o ha semplicemente osservato qualcuno. Sta di fatto che l’idea che ha avuto è molto interessante. Le stampelle che ha progettato possono essere unite per creare una sorta di seduta ischiatica (per intenderci quelle sedute dove è possibile appoggiare parte del sedere restando comunque in piedi) dove potersi appoggiare senza affaticarsi. Un piccolo gesto e le due stampelle, tramite piccoli agganci, si uniscono creando una piccola seduta.
Magari il design non è curatissimo (sicuramente non vi piacerà!) ma almeno non sono le solite stampelle nere e tristissime e l’idea mi sembra interessante. Che dite? Altre immagini Continua »
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ottobre 11th, 2007 by Ivana
“Sono convinto che lo scopo del design sia migliorare la vita dell’uomo”.
Cito testualmente queste parole del designer Ross Lovegrove per presentarvi questo progetto di social design destinato ad un pubblico particolare.
Mi piace il progetto del designer Wai Lam. E’ un lavoro sviluppato in un ambito molto delicato e difficile ma che, a maggior ragione, merita tutte le attenzioni e le proposte progettuali dei designer. Wai Lam riveste di una carica ironica un prodotto da sempre associato ad un immagine solitamente negativa.
Una sedia a rotelle estrememente originale nella forma e nei colori. Un oggetto più allegro che ricorda morfologicamente la silhouette di una persona seduta. E’ studiata in ogni minimo dettaglio per essere ergonomica e comoda, con speciali inclinazioni delle ruote e una seduta accogliente e bombata.
Una sedia creata con la volontà di trascendere dagli ordinari canoni progettuali destinati alle sedie a rotelle, sempre fredde e squadrate. E’ lo stesso designer Lam ad affermare: ” è un prodotto bello da guardare, ironico e allegro. Le persone costrette su una sedia a rotelle hanno bisogno di oggetti più belli e vivaci per vivere meglio”.
Credo che abbia fatto un buon lavoro. Voi che ne pensate?
(Via)
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settembre 14th, 2007 by Ivana
Anche la tecnologia si riveste di valori sociali ed ambientali. Lili ed Oscar rappresentano, in questa chiave di lettura, due esempi importanti di social-design.
Una webcam -Lili- ed una presa hub-Oscar- sono i nuovi oggetti tecnologici creati seguendo una filosafia che sposa sia valori sociali che eco-sostenibili. Il progetto è stato diretto e coordinato dalla Oxfam, un’ organizzazione sociale no-profit, mentre la produzione è stata possibile grazie alla società inglese United Pepper.
Il design è giocoso e riprende la morfologia di un polipetto e di una stella marina. La realizzazione è stata fatta in Vietnam attraverso progetti fair trade (commercio equo e solidale) e le attenzioni sostenibili sono davvero uniche per questo genere di prodotto.
Dal packaging al prodotto stesso, per la realizzazione sono stati usati solo materiali naturali o riciclati al 100%. Sia la webcam che l’hub sono interamente realizzati in cotone, sabbia, cartone e kapok (una fibra di derivazione naturale estratta dagli alberi kapok) diversamente dagli altri comuni dispositivi realizzati in plastica. Il packaging è invece stato realizzato con PET riciclato al 100%.
I costi sono praticamente simili ai tradizionali accessori ( Lili costa circa 44€, mentre Oscar 30€) ma credo sia importante sostenere questo genere di iniziative dal messaggio nobile sia dal punto di vista sociale che ambientale. Saranno disponibili da Ottobre in Inghilterra; per l’Italia ancora non si sa niente, ma credo sarà comunque possibile acquistarle via internet. Io li comprerò e voi? Guarda le altre versioni disponibili Continua »
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settembre 10th, 2007 by Ivana
Banchi e sedie in un unico prodotto di social-design. Thomas Brown disegna i nuovi banchi di scuole per il Sud Africa.
Un prodotto polivalente e ben progettato è quello destinato alle scuole del Mdantsane (sud Africa), un villaggio con più di 7000 studenti ed appena 3 scuole. Il problema fondamentale è dunque relativo allo spazio e al numero di sedie e banchi necessari.
Il progetto di Tomas Brown, cerca di risolvere questo problema, con un prodotto due-in-uno, dal forte apporto sociale ed ecologico. I banchi-sedie sono interamente prodotti utilizzando plastica riciclata con un accoppiamento multistrato.
I nuovi banchi sono realizzati partendo da un unico foglio multistrato successivamente termoformato. Gli starati in questione sono tre, ognuno dei quali assolve ad una precisa funzione. Il primo strato è realizzato con un composto polimerico duro, per proteggere la base della sedia ed offrire un piano di lavoro duraturo e resistente. Anche lo strato centrale è formato da un composto polimerico molto resistente per incrementare la rigidezza della scrivania e della seduta. Questo strato è anche caratterizzato da vivaci colorazioni per rendere le sedute allegre e diverse. L’ultimo strato, quello più superficiale, è invece realizzato con un composto più morbido, per una seduta soffice come un cuscino.
Tutte le sedie risultano quindi comode e colorate e trasformano le grigie aule scolastiche in ambienti allegri e confortevoli, con una nuova atmosfera rilassante e positiva.
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