giugno 9th, 2010 by Ivana
Nicolas Waldorf è un designer danese con una grande passione: i tavoli!
Le sue creazioni, quasi esclusivamente in legno, sono tutte caratterizzate da un design accattivante e originale, da linee geometriche ricercate e mai banali.
Dopo essersi “divertito” con diversi modelli di tavoli (nella gallery ne trovate diversi) il designer Waldorf ne ha realizzato uno che, in particolar modo, sta riscuotendo un notevole successo. La sua ultima opera Slot Furniture nasce dopo un’attenta analisi e tre punti chiave che Nicolas voleva sviluppare.
In primo luogo desiderava realizzare un tavolo dal design semplice e senza tempo. Un tavolo multifunzione che fosse però adeguato per un ufficio, un salotto e, allo stesso tempo, anche per una cucina. Come ultimo punto questo tavolo doveva avere un packaging dalle dimensioni estremamente ridotte e un approccio eco-friendly. Da queste riflessioni, portate avanti con successo, è nato il tavolo Slot. Un tavolo dal design minimal, perfetto in ufficio così come in cucina e dal packaging estremamente ridotto.
Il segreto del successo di questo tavolo sta tutto nel disegno e nel modo in cui Slot prende vita, senza viti nè colle ma esclusivamente attraverso i particolari tagli ed incastri che danno vita alle diverse configurazioni del tavolo. Così, a seconda di come si incastrano tra loro le gambe, si dà vita a tre tipi di tavoli dal design adatto ad un ufficio-conferenza, ad un tavolo da salotto o ad un tavolo comodo e funzionale ideale in cucina.
Per il materiale è stato scelto il bamboo per le sue caratteristiche fisico-meccaniche e per il basso impatto ambientale. Il packaging, come si vede anche dalle foto è estremamente ridotto e sottile. A me sembra un ottimo lavoro. Che ne dite? Continua »
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maggio 11th, 2010 by Ivana
Sono 27 i progetti finalisti del concorso indetto da INTERNI Costruire Green Life. Un concorso in collaborazione con A2A, per la realizzazione di progetti che esprimano e valorizzino il concetto di sostenibilità nella costruzione di città che consentano uno stile di vita “green”.
Quattro sono stati gli Atenei Italiani coinvolti: il Politecnico di Milano, lo IUAV di Venezia, la Seconda Università degli Studi di Napoli (Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli”), l’Università degli Studi di Palermo (Facoltà di Architettura). A loro è stato chiesto di sviluppare progetti architettonici e di design coerenti con lo sviluppo sostenibile.
Le caratteristiche dei progetti, ai fini della valutazione sono: l’aspetto economico (contenimento dei costi di costruzione e dei materiali e la quantificazione del risparmio energetico ed idrico); l’impatto sociale (attenzione al contesto urbanistico e alle aspettative sociali), il fattore ambientale (l’utilizzo -sostenibile- delle risorse ambientali primarie come l’acqua, lo smaltimento dei rifiuti, il riciclo e il riuso dei materiali; tutto ciò che concerne l’inquinamento).
Tra i vari progetti finalisti, che potete visionare e votare al sito di INTERNI nell’area Costruire Green Life, ce ne sono diversi molto interessanti tra questi, uno dei miei preferiti è sicuramente WaterGrass.
Watergrass è un innovativo sistema piezoelettrico che mette in sinergia ambiente, tecnologie e benessere collettivo. E’ un sistema non invasivo ed estremamente compatto che sfrutta l’energia cinetica e filtra l’acqua piovana.
Il funzionamento è molto semplice Continua »
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maggio 10th, 2010 by Ivana
Dal sud all’appartamento Lago - Zona Brera- arriva il Collettivo Su.D. Quattro giovani designer e una lampada pronta ad… ingabbiare la luce!
Sospesa, da terra o da tavolo, nell’appartamento Lago faceva bella mostra di sè Cardellino, una lampada ironica, pronta a divertire i visitatori dell’appartamento durante la settimana del design a Milano.
Cardellino fa parte di una serie di prodotti che rivelano quel modo di fare tutto partenopeo, dove la creatività da idea astratta, diventa sangue e risata. Ricorderete tutti le celeberrime bottigline “Aria di Napoli”, dove l’elemento impalpabile come l’aria veniva catturato e messo in vendita.
Da questo trae spunto il progetto Cardellino dove, come avrete capito, non è l’aria ad essere imbottigliata, ma la luce. Al pari dell’aria, intangibile e impalpabile, i quattro designer campani hanno giocato con la luce “ingabbiandola” in questa gabbia dallo stile retrò ma familiare e sofisticato.
Un gioco che continua durante l’utilizzo e la scoperta di Cardellino. Basta infatti aprire la porticina per trasformare la gabbia in una nuova lampada, che si accendere e lascia fuggir via la luce proprio come farebbe un uccellino intrappolato in gabbia.
Autori di Cardellino quattro distinte personalità, quattro designer con quattro diversi background e carriere professionali. Sono Alessio Galdi, ghaphic designer, Gaetano Auricchio, Interior designer, Claudio Viscardi, industrial designer e Domenico Rescigno, designer Continua »
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aprile 30th, 2010 by Ivana
Tra i vari spazi in zona romana ho trovato anche quello dedicato alla designer Anca Fectu e alle sue lampade. Dal 2D al 3D in poche pieghe!
Mi hanno colpito molto le lampade di Anca, oltre che per il design, per il particolare processo di produzione messo a punto per minimizzare sprechi e produrre lampade a partire da una sola lastra di materiale.
Forme semplici per lampade che, con poche pieghe, riescono ad avere una forte personalità. Una ricerca stilistica, quella di Anca, volta a produrre oggetti molto semplici ma funzionali, attenti all’ambiente e facili da produrre (e queste lampade lo sono davvero!).
Quasi tutti i suoi progetti sono infatti realizzati senza stampi, colle, nè viti. Prendono vita a partire da una grande lastra di materiale polimerico (il più delle volte plexiglass colorato o satinato bianco) tagliata in modo da ricavare quante più sagome possibili, riducendo al minimo eventuali sfridi. Sagome che prendono forma e vita nella spazio grazie alla maestria di Anca.
Tra le lampade più belle non posso non citare Liar una lampada minimal in lastra plexiglass (spessa 4mm) realizzata in tre semplici pieghe. Un foro per inserire il portalampada e il gioco è fatto!
E sempre secondo questa filosofia progettuale nascono le altre lampade, come Terrier e Filter, ed il portariviste Magazine Rack. Vi lascio con una frase di Anca che mi ha colpito molto e che condivido in pieno: ”Perché complicarsi la vita con stampi e controstampi e design sovrabbondante quando la chiave di tutto è la semplicità?” In fondo la forma più bella del design non è quella dove non c’è più niente da aggiungere, ma quella dove non c’è più nulla da sottrarre! vi lascio alla gallery Continua »
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aprile 26th, 2010 by Ivana
Ancora una volta in via Savona, un angolo di design quotidiano prende forma grazie alla fantasia di due designer italiane:Daria Casciani e Francesca Bonfrate.
Dalle loro esperienze, curiosità e voglia di novità nasce la collezione Daily-reVIEW un design rivisitato in chiave contemporanea dove leggerezza, funzionalità ed eleganza si incontrano e si fondono per dar vita ad oggetti per tutti i giorni.
Tutti i loro prodotti infatti nascono come soluzioni contemporanee ai piccoli problemi che nascono in ambito domestico. Piccoli gesti, riti e azioni tradotti in nuovi oggetti, semplici ma carichi di personalità. Sono questi i prodotti di Daria e Francesca, realizzati in plastica o cartone che prendono forma e solidità grazie a pieghe e tagli progettati ad arte, pronti a gonfiarsi, sgonfiarsi e assolvere a diverse funzioni.
Tra i progetti esposti in via Zona Tortona (nella gallery li trovate tutti) mi hanno colpito particolarmente il Blow Handle Fruit e Green Kit.
Il primo progetto è un portafrutta gonfiabile con celle di dimensioni diverse. L’idea è venuta a Daria (insieme al designer Antonio Aricò) osservando i packaging in rete polimerica che qualche volta vengono messi attorno alla mele per evitare che durante il trasporto si rovinino. Da questo principio nasce il loro portafrutta, pronto ad accogliere delicatamente vari tipi di frutta ed evitarne il contatto per assicurarne una maggiore cura e conservazione, evitando soprattutto che un elemento magari marcio possa intaccare gli altri. Blow Handle Fruit, grazie alla forma a cestino può anche essere trasportato con facilità ed essere utilizzato come elegante cestino di frutta contemporaneo Continua »
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aprile 23rd, 2010 by Ivana
Kei Senga disegna Eclipse. Una seduta dal design minimal ma d’effetto.
Nello spazio interno al Salone del Mobile, in fiera Rho, quest’anno troviamo anche il Salone Satellite, stranamente non relegato alla parte esterna dei padiglioni (forse a causa della crisi…). Tra i vari stand vengo attratta da Eclipse.
Forse una delle sedute più semplici di tutto il salone ma con un particolare che incuriosisce e attira molto l’attenzione. Eclipse è una seduta sandwich interamente realizzata in schiuma di poliuretano (a diversa densità) e una sottile lastra in plexiglass (tipo pmma).
Le due parti di poliuretano sono separate tra loro proprio dalla lastra in pmma che, abbracciata dai due elementi, si comporta al pari di una fibra ottica. La luce che emette la seduta non è data infatti da qualche elemento luminoso posto all’interno di Eclipse, ma dal comportamento della lastra che raccoglie la luce e la indirizza ai lati della seduta. Nasce così un gioco di luci originale e delicato che dà il meglio di sè, come suggerisce il designer stesso, soprattutto se si posizione Eclipse davanti una bella finestra!
Nel momento in cui ci si siede le varie parti di poliuretano accolgono la persona distribuendo il carico in modo differente. La parte superiore della seduta è un po’ più morbida rispetto a quella inferiore più densa. Questo gioco di densità fa anche deformare leggermente la lastra di pmma che assume diverse forme a seconda di quante persone di accomodano.
Semplice ma d’effetto non trovate? Continua »
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aprile 21st, 2010 by Ivana
Tra le soluzioni di arredo che più mi hanno colpito non posso non citare il divano Bobo del designer Michael Kruijne.
Dalle sedute più allegre di Florence Jaffrain ai divani più “seri” di Kruijne. Michael è un designer che fa parte del gruppo creativo Zuiver, un laboratorio di giovani designer fondato nel 2007 in Olanda che quest’anno nello spazio Superstudiopiu ha esposto diversi prodotti estremamente accattivanti.
Tra i vari prodotti esposti voglio soffermarmi sul divano Bobo. All’apparenza il classico divano ma in quanto a comodità e personalizzazione li supera tutti (scopritelo nella gallery).
Michael Kruijne mi ha infatti raccontato che per la sua casa desiderava da tempo un divano abbastanza tradizionale ma comodo e versatile, trasformabile e personalizzabile. Non trovando quello che cercava ha fatto quello che ogni designer dovrebbe sempre fare… ne ha creato uno ex-novo dettato dai suoi gusti e dalle sue esigenze! Da questa esperienza nasce Bobo, un divano all-in-one, modulare con la possibilità di creare infinite configurazioni e livelli di comfort.
Bobo infatti, grazie ai vari moduli, può essere realizzato nella dimensione che più ci soddisfa, nei colori che più ci piacciono e cambiare il tipo di seduta a seconda delle esigenze. In una manciata di secondi infatti possiamo girare la seduta e trasformare il divano in chaise longue o posizionare il poggiatesta come preferiamo, lasciare i braccioli accanto la seduta o trasformare tutto il divano in una grande chaiselongue Continua »
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aprile 21st, 2010 by Ivana
Zona Tortona, nell’area Brera, accoglie i visitatori con una serie vivace e colorata di particolari sedute disegnate dalla designer francese Florence Jaffrain.
Forse a primo impatto le Bonheur sembrano semplicemente giochi stilistici all’insegna del colore, ma quelle di Florence sono sedute che analizzano i nuovi modi di sedersi nati dal vivere quotidiano.
Una rielaborazione delle tradizionali sedute alla ricerca di nuovi gesti (un tema affrontato anche da Nao Tamura con i suoi piatto morbidi Seasons) per risvegliare l’essere e la socialità. Sedute che implicano delle posture più vicine a quelle che assumiamo quando ci sdraiamo e, di conseguenza, ci invitano al rilassamento.
L’obiettivo di Florence non è quello di generare nuove esigenze, ma di creare nuovi atteggiamenti che ci portano a una maggiore coscienza del corpo, alla ricerca del giusto equilibrio tra comfort e relax. La seduta diventa così un’estensione del nostro corpo, pronta ad assecondare tutti i nostri movimenti e i nostri bisogni.
Possiamo quindi posizionare queste sedute nei modi che preferiamo e adagiarci comodamente per leggere, dormire, rifugiarci, rilassarci o intrattenerci con qualche amico.
Un nuovo modo di fruire delle sedute accompagnato da un design familiare, un omino stilizzato pronto ad accoglierci tra le sue morbide braccia. Una seduta devo dire comoda, che sorregge il collo e le braccia quando si legge e che tiene anche caldi quando fa più freddo. Divertente ma funzionale. A me è piaciuta molto! Tutte le sedute fanno parte della collezione YouNow che potete vedere al link in basso. Vedi la gallery Continua »
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aprile 20th, 2010 by Ivana
Una frizzante Zona Tortona quest’anno ha ospitato, tra gli altri, la designer Frederike Top con il progetto Caleidoscope. Una lampada all’esterno semplice ma con un interno tutto da scoprire!
Lei olandese 28enne, ha presentato una serie di progetti con un particolare filo conduttore: i riflessi e le ombre. Una collezione di prodotti da scoprire solo attraverso l’utilizzo. In particolare voglio soffermarmi su Caleidoscope, una lampada che a prima vista si presenta quasi anonima, con un design geometrico, essenziale e in sole due varianti cromatiche.
Bastano però pochi secondi per scoprire l’interno della lampada che regala un inaspettato gioco caleidoscopico di specchi, colori e pattern, pronti a ripetersi e generare bellissime immagini astratte e suggestive. All’interno troviamo infatti il cuore della lampada, un singolo elemento esagonale retroilluminato circondato da sei pareti-specchi. A questo esagono è possibile applicare una serie di “lenti” esagonali, tutte caratterizzate da differenti pattern (le vedete nella gallery -4°immagine), pronte a cambiare ogni volta i giochi di riflessi in tutta la lampada.
Una soluzione semplice, ripresa dai tradizionali caleidoscopi, che in questo caso regala una lampada suggestiva da scoprire e ammirare, per la prima volta dall’interno!
Accanto a Caleidoscope troviamo anche Roset e Shine, altre due lampade molto particolari che svelano la loro originalità solo se accese. E’ solo in questo momento, infatti, che le lampade generano un gioco di luci riflesso che dipinge il soffitto in un modo insolito ed originale.
Devo dire che ho apprezzato molto i lavori di Frederike ed in particolare la sua continua ricerca di un effetto sorpresa unito però ad una semplicità di segno che caratterizza molti dei suoi prodotti. Ancora complimenti a Frederike! Guarda la gallery Continua »
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aprile 13th, 2010 by Ivana
Design trasparente di nome e di fatto! I progetti realizzati dall’atelier Design Trasparente sono caratterizzati tutti dalla stessa caratteristica: la trasparenza.
Sono tutti oggetti puliti esteticamente, chiari, estremamente semplici eppure estremamente ricercati. Sono i prodotti di Emiliano e Francesca, per essere precisi di Emiliano Brinci e Francesca Soluzioni. Due giovani creativi italiani, lui industrial design, lei attentissima appassionata di nuovi processi produttivi e di innovazioni tecniche e funzionali.
Si definiscono due artigiani-designer e nel loro laboratorio creativo tutte le idee vengono realizzate dalle loro mani, passando per prototipi e revisioni, fino ad arrivare al prodotto finale estremamente semplice ma ricercato e funzionale.
Come il nome stesso suggerisce il loro lavoro è incentrato maggiormente sulla lavorazione di polimeri trasparenti (PMMA per la precisione). Tra tutti i loro lavori voglio porre l’accento su Booklight ed il portariviste Oplà.
Booklight assolve a diverse funzioni: è una lampada, un porta riviste-libri nonchè una meravigliosa scultura luminosa. Disponibile in diverse misure e colori, booklight raccoglie ed illumina i libri con un abbraccio dal disegno minimal ottenuto per termoformatura da una lastra di plexiglass spessa 3mm. Un design semplice che lascia parlare la luce e dà vita ai libri e che, volendo, può essere reso unico da alcune incisioni (nelle varianti incise).
Oplà invece è un portariviste dove il protagonista assoluto è un meraviglioso gioco di equilibri ricercato dalla designer Francesca. Due lastre di plexiglass che si tengono assieme quasi magicamente attraverso una lastra orizzontale colorata che, senza incastri nè viti, dà vita alla struttura di Oplà. Per riporla basta semplicemente sfilare l’elemento orizzontale! Più lo vedo e più mi piace!!!
Due oggetti affascinanti, così come l’intera collezione che vi suggerisco di vedere al sito o direttamente al Fuori Salone in Zona Tortona (spazio Supersudio). Continua »
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