giugno 6th, 2012 by admin

Cibi senza lattosio e packaging accattivanti. Sono i prodotti progettati dalle designer spagnole Mara Rodriguez e Beatrice Meniz. MUD è la linea di dolci lactose free e packaging take away. Continua »
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giugno 3rd, 2011 by admin

Wasara: dal Giappone i piatti biodegradabili design-oriented. Per la prima volta una collezione bella e attenta all’ambiente interamente realizzata dagli scarti di produzione di fibre di canna da zucchero e bagassa Continua »
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gennaio 12th, 2011 by admin

Un’esperienza sensoriale studiata e garantita ad ogni pasto e ad ogni portata. Primi, secondi, dessert ed aperitivi… ad ogni pietanza il giusto piatto per un’esplosione di emozioni e sensazioni. Il primo set di stoviglie sensuali disegnato dal designer Ilan Sinai. Continua »
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giugno 21st, 2010 by Ivana

Ridiamoci su:) E’ lunedì mattina, piove (almeno da me) e probabilmente molti avranno un po’ il morale a terra… spero di rubarvi un piccolo sorriso con questo packaging ironico per hot dog disegnato per la TrueCoffee Shop, una catena di coffee shop molto attenta alle nuove tendenze a ai giovani (l’alter ego della Starbucks versione tailandese).
Per rilanciare la sua immagine e ampliare l’offerta ha puntato su questo prodotto molto amato dai giovani. Un packaging come gioco di parole reinterpretato con un simpaticissimo bassotto che si rinfresca con un bel ventilatore old style! La faccina del bassotto mi piace particolarmente
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aprile 7th, 2010 by Ivana

Ci siamo lasciati da pochissimi giorni Pasqua alle spalle e chissà se qualche fortunato ha ricevuto l’uovo di pasqua firmato Pininfarina e Daniela Cavalcabò.
L’uovo, lo vedete dalle immagini ha una forma rivisitata, molto più affusolata e aerodinamica e racchiude all’intrerno una sorpresa firmata Pininfarina.
N’Uovo, questo il nome, è un mix di food-design, arte del cioccolato e storia del design. Sono infatti tre le figure professionali che hanno concepito N’uovo. La parte più golosa è stata curata dal maestro Guido Gobino, marchio storico del cioccolato torinese.
La forma insolita, più affusolata e tronca alla base, è invece opera della designer Daniela Cavalcabò. Ciliegina sulla torta la sorpresa firmata Pininfarina. Un elegante porta matite realizzato in alluminio emblema di tutti i designer.
Presentato al Torino World Design Capital, quest’anno è stato riproposto per gli amanti del design e del cioccolato! 800gr di finissimo cioccolato per 350€! Se qualcuno l’ha ricevuto ci faccia sapere se ne è valsa la pena;)
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marzo 9th, 2010 by Ivana

Puzzleboard: a tagliere “allungabile” a vassoio per pary cool. Interessante, speriamo solo sia abbastanza leggero e che resista ai graffi. Si potrebbe pensare in bamboo. Per gli interessati: 20€ a modulo. Design studio OOOMS
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febbraio 18th, 2010 by Ivana

Geled: un aperitivo luminoso, un nuovo modo di servire e vivere il cibo. La giovanissima Tina Conforti, classe 1981, ci racconta come nasce la sua idea.
In occasione dell’evento “Le luci, i suoni, i colori del Natale” , tenutosi a Napoli fino a poche settimane fa, la designer partenopea Tina Conforti ha presentato Geled, il suo ultimo progetto di food design “illuminato”.
Sempre più spesso sentiamo parlare di happy hour, food design o finger food ed è proprio da questi nuovi trend che Tina ha preso ispirazione e pensato a “Geled“, un nuovo modo di vivere il cibo: senza poste o attrezzi simili, ma preso e mangiato con le dita!
“Geled nasce da un’attenta riflessione tra gusto e oggetto, cibo e luce; gli alimenti visti come un prodotto di design che va studiato e progettato a 360° considerando tutti quei punti che sono alla base di una progettazione, partendo dalla ricerca effettuata “in cucina”, e intendo la “manipolazione” di alimenti genuini in modo naturale, fino ad arrivare al prodotto finito passando per le varie fasi di realizzazione calcolando le giuste dosi per evitare qualsiasi tipo di spreco. Una ricerca “tecnologica” legata al design, alla forma del prodotto stesso e alla gestualità che si consuma insieme al cibo.
Dalla provocazione “Illuminare il il cibo“, richiesta della direttrice artistica Simona Perchiazzi di Luminaria01, Geled si traduce in piccole porzioni di molluschi, formaggi e frutta contenuti all’interno di uno strato di gelatina, aromatizzata e chiarificata. Con una lampada, posta al si sotto del piano in legno, si illuminano le gelatine con una luce diretta che attraversandole genera un effetto di aurea luminosa. E’ così che questi piccoli bocconi di gusto si comportano come delle piccole fibre ottiche pronte a trasmettere luce ed emetterla con un rilassante bagliore invitante Continua »
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febbraio 11th, 2010 by Ivana

Mi fa piacere segnalarvi questo corso di alta formazione in design per l’innovazione degli spazi e locali pizzerie organizzato dal POLI.design che mette a disposizione per i lettori di A+D 5 borse di studio del valore di 3.500€.
Il corso “Food Experience Design” è dedicato all’ideazione, alla progettazione e all’arredamento di spazi e locali pizzeria innovativi, che oggi stanno trasformandosi in ambienti spesso multifunzionali, di design e di atmosfera.
La 3a edizione del corso, di 120 ore, con project work finale ed educational tour nei più importanti locali di Milano, si svolge dal 10 al 31 marzo 2010 a POLI.design – Politecnico di Milano (Campus Bovisa).
I docenti del corso comprendono progettisti specializzati e professori del Politecnico di Milano a cui è affidato lo svolgimento delle tematiche di progettazione, design, arredamento, illuminazione e utilizzo dei materiali.
Termine per richiedere la Borsa di Studio del valore di € 3.500: entro il 1° marzo. A carico dei progettisti selezionati la sola quota d’iscrizione di € 500 + IVA.
Programma e calendario su www.foodexperiencedesign.it. I partecipanti riceveranno un attestato di POLI.design – Consorzio del Politecnico di Milano.
Per richiedere la Borsa di Studio inviate il CV, citando “ARCHITETTURA E DESIGN” a: POLI.design, Daiana Bossi, formazione@polidesign.net, tel. 02 23997208.
In bocca al lupo a tutti
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gennaio 14th, 2009 by Ivana

Choc-a-porter, il gusto e la passione per il cioccolato si trasformano in uno scrigno per conservare e servire prelibatezze.
Determinato ed eccentrico, così si definisce Andrea Vecera, ventiquattrenne torinese con un unica grande passione: il design. Proprio questa sua grande passione e la grande determinazione lo portano, a soli 24anni, ad aver conquistato già molti premi di design.
Solo per citarne alcuni: primo premio all’HP Hand Project Design con il progetto HandP; primo premio anche al VE.DE.RE. Design Contest con il progetto DivertiRè, Winner Project Official Merchandising per Torino World Design Capital con Toret, Silver Award al Samsung Young Designer Award con il product-recorder hi-REC ed ultimo, in ordine cronologico, primo premio al concorso Food Design Choc-a-porter con il progetto Lo scrigno di Giacometta.
Quest’ultimo progetto ha un design che rievoca in chiave contemporanea lo stile barocco e le forme golose dei celebri gianduiotti. Un carrello per mostrare e servire cioccolata, ma soprattutto degustare uno dei prodotti più caratteristici del Piemonte, il cioccolato appunto. “Lo scrigno di Giacometta” ( il nome si riferisce al leggendario Gianduiotto che Gianduia donò a Giacometta) è un carrello estremamente flessibile, gambe e teca sono infatti smontabili per agevolare il trasporto e, grazie alla larghezza ridotta, è possibile maneggiarlo con facilità anche tra un tavolo e l’altro o negli spazi più stretti. Continua »
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gennaio 14th, 2009 by Ivana

Per chi ama mangiare e smangiucchiare qualsiasi cosa con le mani, ecco Finger Dip, dei copri dita disegnati da Eleonora Barbareschi e Alessandra Mantovani.
Mi sono arrivate moltissime segnalazioni per questo prodotto di food-design, molti erano divertiti da Finger Dip, altri più restii e perplessi.
Finger Dip è uno dei progetti per il finger food più semplice che abbia mai visto; il principio è simile a quello dei Trongs, ma in Finger Dip il materiale è davvero ridotto all’essenziale. Sembrano dei piccoli preservativi di plastica da applicare sulle dita per poter mangiare liberamente anche con le mani non perfettamente pulite.
Dei “guantini” da dita comodi e colorati per abbandonare totalmente posate, bacchette e qualsiasi altro tipo di accessorio per mangiare. Finger Dip ha partecipato al concorso Dinning 2015 (vinto dal progetto Din-Ink che sicuramente ricorderete tutti)
Apprezzo la semplicità dell’idea ma non mi convince pienamente, probabilmente perchè quel genere di plastica mi ricorda troppo i guanti usa e getta di lattice e li associo subito al forte odore di quel tipo di plastica. Ma immagino questi saranno inodore. Voi come giudicate questo prodotto?
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