agosto 26th, 2008 by Ivana

Ideati per la Philips da Yoonsang Kim, i nuovi auricolari iCables catturano subito l’attenzione per il design particolare e innovativo.
Una forma studiata per assolvere diverse funzioni. Il nuovo sistema dovrebbe essere più comodo da indossare e dovrebbe anche limitare notevolmente i fastidi all’orecchio in termini di traspirazione, comfort, igiene ed ergonomia (stando a quello che garantiscono); la particolare forma ad uncino premette inoltre di unire i due auricolari e di posizionarli dietro al collo, una posizione ottima che permette di avere sempre a portata di mano gli auricolari evitando di far attorcigliare i fili. Starebbero bene con Voice Stick!
Il design degli iCables non dimentica nemmeno le logiche di marketing. La forma ad “uncino” rimanda subito alla “P” di PHILIPS, regalando grande visibilità, riconoscibilità ed unicità al brand (anche se, almeno a giudicare dall’immagine, la “P” risulta specchiata. Ma immagino sia un problema di grafica…spero!).
Il dubbio ovviamente c’è. Bello il design, originale per un paio di auricolari, però ho delle perplessità circa la qualità del suono. La cuffietta-altoparlante mi sembra troppo piccola e credo vada ad incidere negativamente sull’audio. Ma magari la PHILIPS sta mettendo a punto un nuovo altoparlante.
Aspetteremo l’eventuale messa in produzione per testarne la qualità. Io lo proverei. Voi? Altre immagini Continua »
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agosto 22nd, 2008 by Ivana

Piccoli e comodi, ideali per le cenette in piedi e per levare un po’ tutti dall’imbazzo delle cene fingerfood. Si chiamano proprio Fingerfood e sono dei piattini molto particolari. Vediamoli.
Come si può sorseggiare un bel bicchierino di vino bianco, gustare un delizioso stuzzichino ed avere comunque una mano libera? Grande dilemma delle cene in piedi.
Di soluzioni ne abbiamo viste tante, pensiamo a K-Wine, Kasane o Spaghetti Plate.
L’ultimo che ho trovato è un “gioiellino” che si applica direttamente al dito (da qui anche il gioco di parole), un anellino a forma di piattino, dalle dimensioni studiate appositamente per accogliere i bocconi del fingerfood. Non dà fastidio, ha una forma molto gradevole e, soprattutto, non dà impiccio, è maneggevole e lascia le mani libere.
Fingerfood, disegnato dal designer Ken Goldman, è disponibile in confezioni da 10 e tutti i piattini-anello hanno dimensioni regolabili, quindi adatti a tutti i tipi di mani, dalle più esili alle più carnosette!
Sicuramente non adatti alle persone che ai buffet mangerebbero anche il cameriere!! Continua »
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giugno 25th, 2008 by Ivana

Everland: monostanze prenotabili per una sola notte, piccoli “gusci” sui tetti delle città più belle, panorami mozzafiato per un piccolo piacere più o meno alla portata di tutti.
E’ Everland, l’albergo di una sola stanza. Sì, una sola stanza, ma estremamente curata e suggestiva. E’ praticamente un container particolarissimo e curatissimo che, di volta in volta, viene posizionato sulle sommità più suggestive di una città; una stanza dalla quale dominare il mondo, per vivere una giornata d’arte con un tocco di architettura.
L’idea è degli artisti svizzeri Sabina Lang e Daniel Baumann e nasce per rendere lo spettatore parte dell’architettura dello spazio. I più bei palazzi storici, per una sola notte si concederanno all’albergo più colorato e divertente. Un connubio che sta rapendo moltissime persone (è diventato praticamente impossibile prenotarsi).
Un nuovo tipo di vacanza, forse troppo breve, ma sicuramente d’impatto e memorabile, divertente ed originale. Un vero progetto di design esperienziale. Un ambiente che si affaccia direttamente sui monumenti più belli delle città, per contemplarli ed ammirarli. Gli esterni ricordano molto il design del celeberrimo televisore Algol di Zanuso e Sapper, mentre gli interni sono fluidi e dinamici, colorati con tonalità rilassanti ed avvolgenti; un ottimo guscio per allontanarsi dalla realtà e godersi un po’ di relax senza dimenticare la tecnologia.
Gli alberghi Everland sono dotati di tutti i comfort: wifi, minibar, stanza da bagno di lusso, cucina, letto king-size e un salottino con vista mozzafiato. Sicuramente state pensando ai costi. Sono curiosi anche questi, infatti le stanze possono costare 333 o 444€. Una pazzia tuttavia fattibile. Dopo Lipsia e Parigi quale sarà la prossima tappa? Le foto Continua »
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giugno 24th, 2008 by Ivana

Un orologio fuori dagli schemi, nuovo, impreciso, provocatorio. E’ Ora Unica, il progetto vincitore del concorso Adam’o Eva.
Denis Guidone, milanese classe 1977, è il giovane designer incoronato da una giuria d’eccezione -Arnaldo Pomodoro, Alessandro Mendini, Carmelo Strano, James Wines, Ed Carpenter, Philippe Samyn- vincitore del concorso sopraindicato. Finalmente gli italiani si fanno sentire un po’.
Il progetto sta riscuotendo infatti un grosso successo. Sicuramente lo avrete già visto su moltissimi blog o magari al Salone del Mobile. Ora unica è un orologio sui-generis. Le lancette nascono da uno “scarabocchio” tanto impreciso quanto accattivante. Il quadrante vede al centro dello scarabocchio la lancetta delle ore, mentre nel lato più esterno la lancetta dei minuti.
L’imperfezione diventa “principio ordinatore”, nuove configurazioni discorsive nell’ attestazione del contrasto, nel desiderio di irregolarità e di rottura delle simmetrie che in “piena regola” diventano tratti distintivi del nostro tempo. Uno scarabocchio mutevole che comunica il trascorrere del tempo con un gesto infantile e razionale in antitesi all’ora, sinonimo di precisione e razionalità.
La risposta italiana agli orologi di Starck (O’Ring Digì per esempio) realizzata però da un designer emergente che sta facendo parlar molto di se. Che ve ne pare? Altri modelli Continua »
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giugno 19th, 2008 by Ivana

Calcio e design. Euro Pass, il pallone degli europei: una sfera di tecnologia.
Questo articolo lo dedico all’Italia e a tutte le persone che, come me, martedì hanno gioito e tifato per gli azzurri, che per fortuna hanno superato l’esame contro la Francia. Ovviamente non parlo di calcio, ci mancherebbe, ma ne approfitto per segnalarvi una notizia interessante. Una piccola chicca del design che spunta tra i prati verdi dei campi di calcio svizzeri.
Non parlo delle mucche svizzere, ovviamente, ma dei palloni degli Europei 2008. Apparentemente normali, i palloni in questione sono stati progettati appositamente per gli europei dal designer-ingegnere Thomas Michaelis in collaborazione con Adidas e Bayer Material Science e rappresentano un vero concentrato di tecnologia.
Se li guardiamo più da vicino notiamo tante piccolissime semisfere incavate. Questa particolare texture – chiamata PSC Power Swerve Control- nella sua “semplicità” regala al pallone molteplici caratteristiche fisiche: in primo luogo permette di imprimere più potenza, poi regala una maggiore rotazione e precisione alla palla ed in ultimo la rende meno scivolosa, soprattutto in condizione di pioggia (e di pioggia ne abbiamo presa molta martedì…)
Da oggi guarderò gli europei con un altro occhio…intanto FORZA AZZURRI!
(Via Core77 e Designerblog)
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giugno 18th, 2008 by Ivana

Musica e design, un connubio sempre più sofisticato. Minimal, elegante e tecnologico: tre aggettivi per la “piattaforma” Waaz Al del designer Jean Luois Frechin (un amante del design tecnologico).
Sembra una semplice mensola per appoggiare libri o CD, per arredare casa con un tocco di stile, ma Waaz Al è molto più di quel che sembra. Dietro il suo alone di semplicità si cela l’ultima trovata del mondo del design per ascoltare la musica.
Usarla è semplicissimo ed emozionante (vi consiglio di vedere il video). Niente cassettini da aprire o perdite di tempo varie, per dare vita alla musica basta appoggiare la custodia del disco sulla mensola “magica” ed il gioco è fatto! Vedere per credere..
Niente magia, è ovvio. Il sistema è gestito dalle celeberrime targhette RFID, anche in questo progetto le protagoniste indiscusse. La mensola (realizzata in legno) include al suo interno un lettore RFID; una volta letto il codice, Waaz Al riconosce il cd ed esegue tutte le tracce. Interessante è anche il pannellino di controllo tracce (che si attiva solo quando le canzoni sono in esecuzione), tastini luminosi e touch, presenti subito sotto lo strato di copertura della mensola. Grazie ai sistemi WiFi è possibile anche ascoltare la radio.
Dopo gli oggetti-scultura e le poltrone della Sony Design per ascoltare la musica, questi mi sembrano un’alternativa molto tecnologica ed emozionante. La compriamo?
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giugno 11th, 2008 by Ivana

Che bello appendere quadri e quadretti alle pareti della nostra casa..ma che dolori quando, puntualimente, ci diamo una bella martellata sul dito!
Non ditemi che non vi capita mai! Ogni volta che prendo un martello in mano, di lì a pochi secondi ho il pollicione fantozziano dolorante e gonfio. E sarà proprio per questo che il progetto del giovane designer Matthias Pinkert mi ha colpito positivamente.
Shark morfologicamente si ispira, come il nome stesso suggerisce, ad uno squalo. Una forma stilizzata ed ergonomica che ci aiuta ad evitare martellate varie sulle dita. Tra i graziosi dentini dello squalo si possono facilmente infilare i chiodi (o le viti). Shark si adagia esattamente nella curva fisiologica della nostra mano tra l’indice e il pollice, ci protegge le dita e aiuta a far entrare i chiodi con precisione nel muro.
La forma segue la funzione? Beh direi di si! Shark è un progetto dove ergonomia e ispirazioni biomimetiche sono le protagoniste indiscusse. Utile ed esteticamente gradevole Shark non dovrebbe mancare tra i nostri utensili.
Matthias è ai suoi primissimi passi nel mondo del design ma già i suoi progetti stanno riscuotendo notevole successo. Vi consiglio di visitare la sua pagina si Coroflot. Seguiamolo con attenzione^^ Foto Continua »
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giugno 10th, 2008 by Ivana

Colorati, pratici ed esclusivi. Sono i vassoietti da caffè Cooffee Way.
Per quelli che non possono stare un attimo senza caffé nasce CooffeeWay, un pratico vassoietto, ideale per trasportare il caffè ovunque! Sono coloratissimi, pratici e, ovviamente, pronti per essere collezionati.
Ma andiamo per gradi. Come nasce e come si usa. CooffeeWay nasce per tutti quelli che fanno del caffé il “carburante” della giornata, un piccolo piacere da godersi ovunque. Un vassoietto (registrato e brevettato) ideato per trasportare comodamente e senza scottarsi fino a quattro bicchierini di caffè (o 2 bicchieri più grandi).
In ogni vassoietto (13*14 cm) sono previsti fino a 4 alloggi per i bicchierini di plastica (con un diametro sufficiente per bloccarli e trasportarli facilmente) e spazi per trasportare anche le rispettive bustine di zucchero e palettine. Elementi creati in cartone ondulato rivestito e resistente caratterizzati tutti da immagini sempre diverse e suggestive: fiori, frutti, bandiere, chicchi di caffé, immagini astratte e molte altre ancora. Tutte da collezionare o, perchè no, personalizzare! (soprattutto per chi vuole promuovere la propria attività attraverso questi simpatici e utili vassoietti).
A mio avviso un’idea molto interessante, ottima per trasportare più caffé evitando eventuali scottature o rovesci di bevanda (una soluzione più funzionale di quella per esempio di Starbucks che pone attorno i propri bicchieri delle “ciambelline” in cartone ondulato per evitare che i clienti si scottino) . Design semplice ma più che funzionale.
Interessante è anche la loro zuccheriera per bar: Emysugar. Un elemento d’arredo -anch’esso registrato e brevettato) che permette di esporre tutti i tipi di bustine di zucchero ma anche di recuperarne i residui cartacei, ed eventuali rimanenze di zucchero, al suo interno. Un oggetto che nasce per facilitare la vita dei clienti dei bar che troppo spesso, dopo aver zuccherato il proprio caffè, cercano invano un cestino nelle vicinanze per gettare le carte delle bustine. Anche Emysugar è un buon veicolo pubblicitario che ogni bar, negozio o locale può personalizzare con immagini, marchi o loghi da porre ai fianchi della zuccheriera.
Entrambi i prodotti sono molto belli dal vivo (ringrazio ancora i ragazzi per avermi gentilmente inviato il materiale), uno estremamente funzionale, l’altro più vivace e giocoso. I vassoietti li ho già “collezionati” tutti, adesso aspetto di trovarli nei bar della mia città assieme Emysugar! E adesso caffé!!
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giugno 6th, 2008 by Ivana

Per i nostalgici dei favolosi anni ’80, le lampade Ghost sono una chicca da non perdere.
Sono ispirate al celeberrimo gioco Pac-Man, il simpatico personaggino-pallino giallo che cercava di raccogliere tutte le sue pilloline facendo attenzione a non essere catturato dai fantasmini.
E sono proprio questi ultimi i protagonisti delle lampade 80′s Ghost. Un prodotto di light-design realizzato in polipropilene opaco che riproduce fedelmente, sia nei colori che nella forma, i fantasmini del famoso videogioco.
Di certo meno celebri, e magari anche meno amati di Pac-man stesso, le lampade Ghost sono un chiaro omaggio agli anni ormai trascorsi, alla spensieratezza degli ’80 e ad un videogioco antesignano delle moderne piattaforme da gioco. Pac-man torna a rivivere, anzi, a risplendere nelle nostre stanze come un oggetto simbolico ideale per i nostalgici, per chi ha fatto le nottate avanti al Commodore 64 o per chi semplicemente li trova simpatici.
Ideatore dei fantasmini il designer brasiliano Anderson Horta, sicuramente un cultore di pac-man, che vede in questa lampada un diverso modo di concepire i fantasmini: non più entità delle quali aver paura, ma elementi giocosi e simpatici che danno luce e vivacità alle nostre stanze.
Non è la lampada dell’anno e nemmeno l’idea più originale della storia del design ma un simpatico segnale di un bisogno di semplicità, di oggetti familiari che hanno segnato la nostra gioventù.
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giugno 5th, 2008 by Ivana

Wheelly, la ruota diventa un piccolo modulo abitativo.
Proprio pochi giorni fa ho parlato di Bedu, il bidone trasformabile in campo per emergenze; oggi vi ripropongo l’argomento social-design con un nuovo ed interessante progetto. E’ Wheelly il rifugio per i senzatetto.
Il gruppo Zo-Loft (abbiamo già parlato di questo gruppo di giovani designer italiani per il progetto Din-Ink, i tappi-posate, ricordate?) si ripropone con un sistema-rifugio. Una ruota per ripararsi, per proteggersi e per spostarsi, una ruota come status-symbol ma soprattutto una ruota come dimora intima e più dignitosa.
“Whelly è disegnato per colonizzare e vivere tutti i tipi di realtà urbana, da solo o connesso ad un altro modulo, così da poter creare rifugi multipli e colorati“. Un progetto sostenibile, basato sul sistema del cuscinetto a rullo, realizzato in gomma, alluminio e cartone pressato riciclabile al 100%. La corona interna è ritmicamente segnata da una sequenza di fori per permettere di appendere un sacco da 250 lt ed alcuni oggetti quotidiani. Grazie a due tende pieghevoli in poliestere, diventa un rifugio sicuro ed intimo, provvisto di uno spazio isolato dal terreno per dormire ed uno per poter stipare gli oggetti.
Agli estremi del carrello sono previsti due elementi circolari in gomma sui quali è possibile collocare loghi o marchi. Questa caratteristica permette di ridurre i costi di produzione del carrello o, addirittura, renderlo gratuito per tutti i senzatetto, diventando dei veicoli pubblicitari all’interno della città.
Wheelly, come tanti bei progetti, purtroppo vive solo sulla carta, ma sono certa susciterà presto il giusto interesse e magari troverà un “papà” finanziatore. Farebbe sicuramente la felicità di molte persone. A voi la parola. Immagini Continua »
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