Le scarpe di Julian Hakes

ottobre 12th, 2009 by Ivana

Mojito Shoe

Mojito Shoes, si chiamano così le scarpe proposte dall’architetto londinese Julian Hakes.

Appoggio, tacco e sostegno plantare, il tutto realizzato con un’ unica striscia di materiale che si avvolge su se stessa.

Lasciano sicuramente a bocca aperta per la bellezza, la sinuosità ed i materiali utilizzati, anche se, sono sicura, un po’ tutti ci interroghiamo sulla comodità o addirittura la vestibilità di queste Mojito. Tra le scarpe strane viste, come le Origami di Cahterine Meuter, le scarpe organiche di Zaha Hadid, le Hight Heels di Karim Raschid o le Wooden Sandal di Yarel Yair, va sicuramente riservato un posto d’onore anche per le Mojito.

Il design mi ricorda molto una scia di fumo o quei bellissimi disegni che si creano gettando dell’inchiostro in un bicchiere d’acqua, e chissà se non è andata proprio così. Sicuramente queste concept shoes attireranno l’attenzione e la curiosità di molte persone e, ovviamente, le immancabili critiche per queste scarpe realizzate in fibra di carbonio rivestita di gomma, per la parte a contatto con il suolo, e pelle per quella esterna e a contatto col piede.

Belle posso dire che sono belle, mi hanno subito colpito, certo è che ho qualche serio dubbio circa la vestibilità ed il comfort soprattutto durante l’utilizzo, ma visto che al momento sono ancora concept mi sento di concedergli il beneficio del dubbio… anche se c’è da pensare che l’architetto si è concesso qualche mojito di troppo:)! Vedi le altre immagini Continua »

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Eco Pod: ricoprire di alghe i vecchi edifici per produrre energia pulita

ottobre 7th, 2009 by Ivana

Eco Pod by Howeler e Yoon Architecture

Arriva da Boston l’ultima chicca in campo di energie alternative. Si chiamano Eco Pod e sono nuovi ed innovativi metodi di produzione di energia derivante da biocombustibile. Ma vediamo meglio di che si tratta.

L’idea è degli studi americani Höweler + Yoon Architecture (vi consiglio di vedere i loro lavori) e Squared Design Lab e nasce per stimolare l’economia e l’ecologia della città di Boston. Strutture verticali temporanee pronte ad abbellire la città e produrre energia.

L’Eco Pod è un nuovo metodo per produrre energia alternativa, pulita e rinnovabile, che interviene sui vecchi edifici, ormai abbandonati. Nell’attesa di un eventuale recupero, questi edifici diventano dei veri e propri supporti verticali per bioreattori di micro-alghe pronti a produrre energia per la città.

In questo modo le strutture, da ruderi abbandonati, si trasformano in edifici ad alto impatto visivo ricoperti da capsule multiple (prefabbricate) fonte di bio-combustibili che, nel caso delle micro-alghe è pari a 30 volte di più per acro rispetto ai tradizionali bio-combustibili. In più, diversamente da altri biocombustibili, le micro alghe crescono su qualsiasi tipo di supporto, anche su superfici verticali e, durante la fotosintesi, trasformano l’anidride carbonica in ossigeno Continua »

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Solar Power Tiles: tegole fotovoltaiche

settembre 28th, 2009 by Ivana

Solar Power Tiles

Dai pannelli alle tegole fotovoltaiche. Un nuovo sistema messo a punto dalla società americana SRS Energy.

Un’interessante evoluzione, nella progettazione e nell’integrazione, per sviluppare una nuova soluzione di pannelli fotovoltaici che assumono la forma di piastrelle convenzionali.

Le tegole fotovoltaiche non sono di certo una novità in ambito solare. Di esempi sul web ce ne sono tantissimi; dai progettisti che si sono limitati a sovrapporre i moduli fotovoltaici sulle tegole a quelli che hanno concentrato gli sforzi progettuali per un restyling studiato ad-hoc per incorporare, nella tegola stessa, i moduli fotovoltaici.

Progetti e sforzi utilissimi per il recupero e l’utilizzo dell’energia pulita del sole e, soprattutto, per un’integrazione sempre più interessante di pannelli fotovoltaici nelle zone antropizzate.

Gli sforzi non si limitano solo a rendere visivamente più armonica l’integrazione dei pannelli fotovoltaici/solari ma soprattutto all’utilizzo in larga scala di sistemi fotovoltaici anche per gli edifici a rilevanza storica. Sono edifici che nascono in contesti architettonici ad altissimo valore storico e che, proprio per questo, non possono deturpare lo scenario artistico nel quale sono incastonati Continua »

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ORIGAMI, la febbre contagia tutti i progettisti

settembre 21st, 2009 by Ivana

Origami e design

La magia dell’origami rapisce ed ispira sempre più progettisti da ogni lato del globo. Fantastici progetti di una bellezza essenziale e raffinata.

La tecnica dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complicati.

Un’arte antica che tutt’oggi affascina i progettisti di ogni settore. Designer, architetti, grafici, stilisti, artisti… tutti affascinati da questa incantevole arte giapponese.

Dopo la raccolta di grucce da tutto il mondo voglio dedicare un articolo ad una nuova tendenza che sta travolgendo praticamente tutti.

Dal 2007 (anno più anno meno) è esplosa una vera e propria origami-mania che ha contagiato praticamente tutti. Gli esempi sono molteplici e spaziano dal micro al macro, dallo stile minimal a quello più stravagante, dal food-design alle imponenti architetture contemporanee.

Già abbiamo parlato, sia in architettura che in design, di due progetti che hanno fatto molto parlare di sè. Ne sono esempio le scarpe origami di Catherine Meuter (desideratissime!) e le bellissime tazze Orikaso (veri e propri origami in plastica). Progetti emblematici ai quali mi fa piacere aggiungere una carrellata di altri esempi interessantissimi Continua »

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Plug & Play, una mensola…elettrica

luglio 24th, 2009 by Ivana

Mensola-presa elettrica Plug & Play

Lineari, semplici o più articolate ma, soprattutto, elettriche. Sono le particolari mensole create dallo studio Nothing Design Group; si illuminano di notte, arredano con stile e fungono anche da multipresa!

Dopo le multiprese Equib e le Socket Deer della Nendo Design parliamo della Plug & Play, una particolarissima multi-presa che funge anche da mensola.

Basta inserire la spina elettrica nella presa per fissare la mensola al muro e avere un comodo appoggio per tutti i dispositivi elettronici da ricaricare. La particolarità di Plug & Play è che oltre a regalare un appoggio ed una fonte luminosa, presenta sulla superficie stessa della mensola anche altre prese elettriche per ricaricare più dispositivi contemporaneamente. In alcune versioni, questa particolare mensola, ha anche un profilo luminoso, ideale per luci notturne o per arredare con originalità i propri ambienti domestici.

Interessante ma… trovo un po’ troppe falle. Inizierei con l’altezza delle prese elettriche nelle nostre case. Sicuramente non si trovano così in alto come raffigurato nelle immagini. Bisognerebbe perciò riposizionarle ad-hoc per poter fissare la mensola nella presa e poter finalmente utilizzare Plug & Play!

Bella l’idea di creare una mensola che illumina, mantiene e ricarica i dispositivi elettronici (forse troppe cose!!) ho però ancora qualche dubbio sulla stabilità nonchè, cosa ancora più importante, sulla sicurezza di questa mensola-presa. Inoltre c’è da sottolineare che la parte più sottoposta a carico è proprio quella dell’attacco al muro, rappresentato in questo caso da una presa elettrica dove viene scaricato tutto il peso della mensola e degli oggetti che vi si appoggeranno. Senza dimenticare che basterebbe appoggiare male un bicchiere d’acqua per scatenare panico. Insomma… carina ma probabilmente un esempio di cattivo design. Che ne pensate? Altre immagini Continua »

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Lock Sit, la bicicletta con sellino-catenaccio

luglio 15th, 2009 by Ivana

Lock Sit
Catene, catenacci, ganascine, lucchetti…tutti ottimi sistemi per non farsi rubare la bici, assicurandola magari al solito lampione della luce.

Ottimi metodi certo, ma adesso potrebbe forse nascerne uno miglior. E’ Lock Sit, il sellino-catenaccio contro i furti di biciclette!

A prima vista sembra una normalissima bicicletta, con un comune sellino e uno stile classico. Tutto vero, tranne che per il sellino. Il designer Jack Godfrey Wood, ha infatti messo a punto un nuovo sistema per bloccare la bici ed evitare i possibili furti.

Il sistema è comodo e ci permetterà di andare a fare delle belle passeggiate in bicicletta senza portarci il peso di catene e lucchetti. Tutto il sistema antifurto è infatti integrato nel sellino. Una volta scelto il posto dove parcheggiare la bici, è sufficiente staccare l’elemento a forma di ferro di cavallo che si trova all’estremità del sellino, reclinare quest’ultimo completamente verso la ruota posteriore (procedura facilitata dal gancio sul tubolare studiato ad-hoc) e agganciare il sellino alla ruota grazie l’elemento a ferro di cavallo Continua »

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Energy Seed: nuova luce dalle vecchie batterie

luglio 3rd, 2009 by Sara Calvanese

Energy Seed

Ecco un progetto encomiabile, degno di post!

Diciamo subito che le batterie, ricaricabili e non, sono un grande problema per l’inquinamento ambientale e che non costano neanche tanto poco. In secondo luogo i contenitori per la raccolta delle batterie scariche sono davvero bruttini, tristi e il più delle volte strapieni e sporchi (e sotto il sole non so neanche quanto possano essere sicuri). Ma come ovviare a questo non piccolo problema?

Semplice! Ecco che Sung Woo Park (l’abbiamo già conosciuto per la minifotocamera Eazzzy, il dipositivo per non vedenti Voice Stick e la panca sempre asciutta Rolling Bench) e Sunhee Kim hanno progettato ENERGY SEED, il lampione stradale che prende vita e si illumina grazie a noi ed incoraggia il riciclo.

Con il semplice e consueto (come ormai dovrebbe essere!) gesto del buttare via le batterie scariche e non più ricaricabili,  o comunque non più utili, ecco che al posto dei contenitori da riciclo c’è questo piccolo lampione per arredo urbano che si illumina con le nostre batterie Continua »

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Lightlane: quando il concept diventa prodotto

giugno 30th, 2009 by Ivana

Light lane pista ciclabile virtuale

Lightlane il sistema laser che proietta una corsia ciclabile “virtuale” e privata.

Ricordate Lightlane? Beh, questo particolare dispositivo pensato dai designer Alex Tee ed Evan Gant da concept sta per diventare prodotto! Lightlane è infatti stato prodotto in fase BETA ma, ovviamente, sarà soggetto ad ulteriori modifiche.

Come si vede dal video LightLine si applica alla parte posteriore del sellino della bicicletta e proietta sul manto stradale un fascio di luce verde che in un colpo solo illumina e segnala il ciclista.  Grazie a questo faro-laser è possibile creare una pista ciclabile virtuale e segnalare la propria presenza su strada, soprattutto di notte o in condizioni di scarsa visibilità. Oltre ad avere sempre una pista ciclabile a portata di bici, Lightlane è stato concepito soprattutto per segnalare agli automobilisti la presenza di ciclisti anche a distanza e su strade poco o mal illuminate.

Dal video il raggio laser mi sembra ancora poco visibile, probabilmente anche la scelta del colore verde (invece del rosso) non aiuta e non sottolinea abbastanza la presenza oltre a non comunicare il “pericolo” ciclista segnalato solo grazie ad un LED rosso. Aspetteremo le ulteriori messe a punto visto che ci sono diverse “pecche” da sistemare. Che dite?

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EyeStop: nuove pensiline solari a Firenze

maggio 27th, 2009 by Ivana

Pensiline Hitech

Pensiline hitech alimentate dall’energia del sole. Un interessante progetto per una delle nostre città più rappresentative all’estero: Firenze.

Se negli Emirati Arabi si mettono i condizionatori addirittura ai bus stop, in Italia il futuro delle pensiline, almeno per quelle della città di Firenze, sarà all’insegna della tecnologia e dello sfruttamento delle energie rinnovabili.

Il progetto si chiama EyeStop ed è una fermata dell’autobus come non se ne sono mai viste, con un’interattività avanzata, elaborata  e sviluppata in collaborazione con il MIT. Il presidente della provincia di Firenze Matteo Renzi, ha presentato questo progetto che riguarderà la città in un futuro vicino.

Ogni fermata avrà a disposizione queste innovative pensiline che, oltre a garantire riparo dagli agenti atmosferici, fornirà molte informazioni agli utenti.  Grazie a degli schermi touchscreen di grandi dimensioni con inchiostro elettronico sarà possibile avere informazioni in tempo reale su orari di autobus e calcolo percorsi, monitoraggi del traffico e del tasso di inquinamento, navigazione sul web e applicazioni legate al cellulare. 

Il tutto alimentato ovviamente dai pannelli solari sul tetto, per un’autosufficienza totale. Speriamo che quando (e se) verranno costruiti si penserà anche ai possibili atti vandalici che purtroppo spesso rovinano queste iniziative lodevoli.  Altre immagini Continua »

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Bike to Work 3M: un pantalone… catarifrangente

marzo 25th, 2009 by Ivana

Pantalone catarifrangente

Non chiamatelo pantalone! Il Bike to Work, il nuovo pantalone realizzato in collaborazione con 3M Scotchline è un capo di abbigliamento studiato appositamente per chi va in bicicletta ma non vuole rinunciare allo stile elegante/casual.

Indossato sembra un normale pantalone, non eccessivamente elegante ma nemmeno un capo di abbigliemento sportivo. Bike to Work è però destinato a chi adora andare in bicicletta, anche di notte o in condizioni di scarsa visibilità.

Bike to Work è infatti caratterizzato da particolari cuciture e bordi catarifrangenti posti però all’interno del pantalone. Basta semplicemente svoltare le gambe del pantalone (pratica peraltro abituale per chi va in bici e non vuole sporcarsi i pantaloni) per segnalare la propria presenza sulla strada. Al risvolto vanno associate anche le tasche posteriori del pantalone che, come per le gambe, una volta svoltate fungono anch’esse da elementi catarifrangenti.

Un ottimo capo di abbigliamento per aiutare i ciclisti, più o meno esperti, a non essere ingoiati dalle tenerbre della strada. Sarebbe ottimo se abbinato anche a Light Lane, la pista ciclabile virtuale. Per gli interessati il prezzo si aggira intorno agli 80 euro ed è acquistabile su Cordarounds. Altre immagini Continua »

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