luglio 12th, 2010 by Ivana

Mi fa piacere condividere con voi questa raccolta di campagne pubblicitarie dedicate alla cura dei capelli.
Soprattutto in estate, per noi che abbiamo i capelli lunghi, diventa più difficile avere una chioma brillante e setosa. Nella gallery troverete alcune tra le campagne pubblicitarie più creative degli ultimi anni!
Spero piacciano anche a voi. Fatemi sapere qual è la vostra preferita! Dopo la gallery c’è un link ad un video che vi suggerisco di vedere. Non è “creativo” ma a me è piaciuto moltissimo! Ho ancora la pelle d’oca…
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aprile 7th, 2010 by Ivana

Sarebbe bello andare a misurare la vista e trovarsi questa tabella!! Per gli interessati al sito BlueartStudio potrete acquistare questo e molti altri bellissimi poster.
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marzo 9th, 2010 by Sara Calvanese

Come volotaria presso una bottega di “altromercato” (MondoNuovo – San Donato, Torino) vi segnalo “FA’ LA COSA GIUSTA!” 2010, al cui interno troverete, sabato 13 Marzo ore 18:30, la presentazione della linea primavera/estate di “altromercato”.
Per chi non conoscesse ancora il commercio equo e solidale, questo evento potrebbe essere il punto di partenza per aprirsi ad un’economia solidale a sostegno dei paesi in difficoltà, delle donne e di chi ha più bisogno, per finanziare progetti e lavori in maniera solidale. La fiera mette in mostra progetti, idee, soluzioni per consumare e produrre secondo principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Per un mondo diverso, attento alla valorizzazione dei temi sociali, dei prodotti realizzati a mano, con materiali innovativi, ecologici e con una storia reale alle spalle. Fa’ (anche tu) la cosa giusta!
Dove: L’appuntamento è per sabato 13 marzo, alle ore 18.30, presso la sezione Critical Fashion di Fa’ la cosa giusta. Fa’ la cosa giusta! si terrà a fieramilanocity dal 12 al 14 marzo, in viale Scarampo 14, Milano. MM1 Amendola Fiera o Lotto. Padiglioni 1 e 2, ingresso da P.ta Scarampo
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gennaio 27th, 2010 by Ivana

Julien Bergignat disegna Helmet B: un casco per ciclisti leggero, resistente, riciclabile e bio-inspired.
Dall’armadillo al design di un casco. Helmet B nasce proprio dall’osservazione di un piccolo armadillo; il design riprende infatti la morfologia ed il movimento delle squame di questo animale che in caso di pericolo si appallottola su se stesso per proteggersi.
Da qui prende forma Helmet B, un dispositivo pieghevole di protezione per la testa che si trasforma in poche mosse da foglio 2D a struttura tridimensionale e viceversa. La particolarità di questo casco è costituita principalmente dalla sua semplicità e facilità d’uso. Helmet B è molto arioso e leggero perché non è realizzato in un unico blocco, ma da una serie di piccoli elementi flessibili che alleggeriscono il casco nonché il materiale utilizzato per la sua fabbricazione.
L’uso del prodotto è molto semplice, basta piegare le ali verso l’interno e fissarne la forma con le clip a pressione poste alle estremità del casco. Una caratteristica che ne facilita anche il trasporto considerando che, una volta aperto, il casco può essere riposto facilmente in una borsa!
E’ interessante sottolineare inoltre che Helmet B è interamente realizzato in polipropilene sia per l’esterno che per la parte interna a diretto contatto con la testa (in questo caso il polipropilene è di tipo espanso). Il materiale oltre ad essere economico ha un assorbimento di potenza molto elevata, è durevole, flessibile ed estremamente leggero. Ciascuno dei componenti del casco è inoltre separabile dagli altri, caratteristica che lo rende quindi riciclabile al 100%.
Per le passeggiate in bicicletta Continua »
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gennaio 20th, 2010 by Ivana

E’ morbido e leggero, proprio come un tessuto ma ha tutte le caratteristiche fisiche e meccaniche del cemento… basta solo aggiungere acqua!
Senza acqua, infatti, è soffice e flessibile proprio come un pezzo di stoffa (di quella un po’ spessa) basta impregnarlo di acqua ed attendere 24h per un renderlo resistente e duro come il cemento. E’ il Concrete Cloth un nuovo materiale realizzato dall’azienda britannica Concrete Canvas “A secco, si presenta come un tessuto ma una volta impregnato d’acqua è flessibile e adattabile a curvature complesse” .
Chissà se al progettista non è venuto un colpo di genio guardando il gesso dell’ingessatura visto che il principio di funzionamento è praticamente uguale alle garze del gesso usate in medicina (purtroppo ne so qualcosa!).
Concrete Canvas è un materiale versatile utilizzato fino a qualche anno fa esclusivamente in ambito militare ma che oggi sta pian piano prendendo piede in diversi settori, non ultimo quello del design. Una tecnologia premiata “non solo per le caratteristiche tecniche ma anche per le potenziali capacità di influire sulle nostre vite”.
Grazie alla sua leggerezza e alla facilità di utilizzo questo particolare materiale permette di creare in meno di un giorno moduli abitativi confortevoli, spaziosi ed ignifughi. Per realizzarli bastano appena due persone, aria compressa ed acqua. Prima di tutto si stende sul terreno il sacco realizzato in tessuto di cemento (ci si aiuta con un’automobile viste le dimensioni). Nella fase successiva si gonfia il sacco con dell’aria e poi si procede con l’aggiunta dell’acqua. Poco più di mezz’ora per realizzare un modulo e 24 ore per far asciugare tutto Continua »
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gennaio 15th, 2010 by Ivana

Una barriera d’aria pronta a ripararci dalla pioggia. Il concept del designer Je Sung Park stravolge in toto l’idea del classico ombrello, avvicinandolo di più ad un oggetto hi-tech iper performante.
Niente più tessuti idrorepellenti e stecchette di alluminio, niente strani meccanismi di apertura e chiusura dell’ombrello, niente ombrelli musicali; Air Umbrella sostituisce tutto questo con un unico elemento invisibile: un getto d’aria.
Air Umbrella è infatti formato esclusivamente da un bastone cavo e telescopico pronto ad entrare in uso all’occorrenza. Alle prime goccioline di pioggia è sufficiente allungare il bastone e il gioco è fatto! La lunghezza dell’ombrello può essere personalizzata a seconda del fruitore così come l’intensità del getto d’aria e l’ampiezza dell’ombrello stesso. Basta infatti determinare il numero delle persone che intendono ripararsi con Air Umbrella per incrementare il getto d’aria e quindi l’area di copertura dalla pioggia.
Il funzionamento è semplice. L’elemento telescopico dell’ombrello ha due fori per l’aria, uno di entrata ed uno di uscita. Quello di entrata, posizionato alla base del bastone, aspira l’aria e la incanala al foro di uscita, posizionato all’estremità superiore dell’ombrello. Ed è proprio in questa parte dell’ombrello che l’aria viene spinta con forza all’esterno per creare una calotta invisibile pronta a ripararci dalla pioggia.
Un concept coraggioso, un ombrello che non sgocciola nè ingombra anche se immagino sia abbastanza rumoroso… Inoltre se si guasta il motorino o si scaricano le batterie ci si fa una bella doccia!!! Ma a tutto c’è rimedio. Voi che ne pensate? Gallery Continua »
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gennaio 14th, 2010 by Giada Tutino

Nell’elenco dei “tostapane alternativi”, si inserisce anche “Printing your toast”, il simpatico concept di Othmar Mühlebach, studente della MA di Lucerna (Svizzera) che ha ottenuto il secondo posto al Berner Design Award ’09.
Il toaster ha un look unico e funzionale che richiama, in tutto e per tutto, una stampante a getto d’inchiostro: il pane a fette, infatti, si inserisce dalla parte superiore e, una volta tostato, viene espulso dal fondo.
Funziona tramite USB, ma non è ancora disponibile sul mercato e il suo futuro prezzo non è noto. Si tratta di un design fresco e divertente, creato soprattutto per i più piccoli o per chi in genere non ama molto mangiare toast ma che, magari, adesso vedrà con altri occhi una semplice fetta di pancarré.
Io, personalmente, la trovo un’idea molto interessante anche perché in genere non abbiamo bisogno di tre fette tostate allo stesso tempo, ma una dopo l’altra, per averle sempre calde e croccanti. Però ritengo che il progetto potrebbe essere migliorato apponendo, ad esempio, una griglia con dei disegni in rilievo che verrebbero “stampati” sul toast Continua »
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dicembre 17th, 2009 by Giada Tutino

Dopo la Clam Camera di Gowoon Jeong, che stravolge l’idea tipica della fotocamera tradizionale ”raddoppiandola e “snodandola”, Erin Fong, studentessa del CCA (California College of the Arts), ci presenta la sua Nova DSLR Camera per Canon, un progetto innovativo che riguarda le reflex.
Il corpo macchina si trasforma e si sdoppia in due “maniglie” ruotabili in varie posizioni – perfette sia per i mancini che per i destrorsi – che ospitano tutti i controlli.
Quindi, se da un lato si rende più rapida la ricerca di un pulsante, dall’altro si conferisce alla reflex un aspetto simile a quello di un boomerang o di un controller della console, sicuramente inconsueto per un oggetto di questo genere.
A mio avviso, l’intento di Erin Fong non era soltanto sconvolgere la forma caratteristica della reflex ma trovare un buon compromesso tra l’ingombro del grosso obiettivo e quello del corpo macchina che si assottiglia per rendere molto più facile il trasporto e l’impugnatura.
Può essere dunque un esempio di come il mondo delle macchine fotografiche si avvicini a quello dell’ergonomia e della funzionalità? Le immagini Continua »
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dicembre 2nd, 2009 by Giada Tutino

E’ “verde” ma non solo di colore!
Sto parlando del nuovo cellulare prodotto dalla Samsung, il Reclaim M560. E’ il primo telefonino biodegradabile interamente realizzato con bio-plastiche e materiali riciclati, ma a differenza del Bamboo Phone di Gert Jan Van Breugel, è realizzato tramite il granturco.
Anche il packaging è più ecologico in quanto creato con cartone riciclato e inchiostri a base di soia (usati anche per scrivere il manuale delle istruzioni ). Per di più il dispositivo non presenta cloruro di polivinile (PVC), presente in quasi tutti telefoni cellulari ed è progettato per utilizzare, quando è in uso, meno energia possibile.
Oltre al design ecosostenibile, anche i vertici aziendali della Samsung hanno voluto dare un tocco ecologista alla propria politica commerciale: per ogni vendita verranno infatti devoluti 2 dollari alla “Nature Conservacy” organizzazione non governativa statunitense attiva nella tutela dell’ambiente. Dunque, questo prodotto non vuole solo essere “amico della natura” ma ha il preciso scopo di far comprendere alle masse che tecnologia e salvaguardia dell’ambiente possano essere legate.
Per ora il Reclaim è in vendita solo negli USA ( al prezzo veramente “low” di 50$, circa 35€ ) con un contratto biennale con la società Sprint Nextel, ma arriverà in Europa il prossimo anno.
Un avanguardia “green” veramente mirabile e innovativa. Altre immagini Continua »
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novembre 30th, 2009 by Ivana

Fotovoltaico sì e finalmente anche per piccoli accessori moda. Per i freddi più pungenti arrivano i guanti ed i cappelli riscaldati dall’energia del sole.
L’inverno inizia a farsi sentire ed i più freddolosi iniziano a coprirsi e cercare tepore ricoprendosi di sciarponi, guanti e cappelli. Forse gli inverni saranno meno freddi con i guanti ed i cappelli progettati dal designer tedesco Yiran Gian. Il designer, nel concorso Green Life, si è fatto notare nella categoria Green Design per le Persone, con questi particolari accessori contro il freddo.
Non correte nei negozi perchè purtroppo Endless Warm, questo il nome, è ancora un concept. L’intento chiaramente è quello di sfruttare l’energia solare ed immagazzinarla con sottilissimi pannelli fotovoltaici inseriti nel tessuto degli accessori. Basterà così una piccola esposizione al sole per rilasciare gradualmente l’energia accumulata sotto forma di tepore pronto a tener ben calde mani ed orecchie.
Bello l’intento anche se, dobbiamo dirlo, il pattern a forma di fiocco di neve è abbastanza scontato e banale. Ciò nonostante è da preferire a quegli improbabili accessori dove i pannelli fotovoltaici vengono letteralmente incollati senza nessun esercizio di stile. Non sono freddolosa, ma per andare sulla neve li prenderei al 100%. No? Continua »
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