luglio 23rd, 2008 by Ivana

Il National Stadium o The Bird’s Nest, letteralmente il “nido di uccello”, è l’ultima megastruttura architettonica realizzata a Pechino in occasione delle prossime Olimpiadi 2008.
Una struttura affascinante dove oltre 35.000 tonnellate di acciaio si intrecciano, come esili ramoscelli, per dar vita al “nido” più particolare della terra, un nido che accoglierà più di 90mila increduli spettatori delle Olimpiadi di Pechino (il via ad Agosto).
Il progetto, ideato dagli architetti svizzeri Herzog e de Meuron, è risultato il vincitore del concorso bandito nel 2002 proprio grazie alle sue forme morbide, originali ed organiche. Una forma data da innumerevoli intrecci che, oltre a regalare una bellissima opera di architettura contemparanea, risultano un interessante e meticoloso capolavoro di ingegneria.
Tutta la struttuta è ricoperta da due strati di materiale traslucido: l’EFTE (lo stesso materiale utilizzato per lo stadio del nuoto Water Cube di Pechino). Questo materiale, dalle prestazioni sorprendenti (una delle tante è che quando brucia non emette nè fuoco nè fumo) è utilizzato sia come membrana protettiva resistente agli agenti atmosferici, sia come (per la membrana interna) isolante acustico. Parte integrante della struttura è il tetto del “nido”, un guscio trasparente che consente il riflesso di fasci di luce all’esterno (e protegge gli spettatori da eventuali piogge).
I percorsi interni sono “segnati” da elementi in ardesia, intervallati da boschetti di bamboo, blocchi in pietra e piccoli giardini coperti. In questa architettura, in cui facciata e struttura coincidono, l’effetto visivo è sorprendente, nonostante la semplicità e l’essenzialità dell’idea. Dalla natura c’è sempre da imparare. Le foto Continua »
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luglio 14th, 2008 by Ivana

Le abitazioni del 2020. Off the Grid: organismi che dialogano con l’ambiente dal quale traggono acqua, aria, luce e calore. Un nuovo concetto di casa ecosostenibile e futuribile (tutte le foto a fine articolo).
Dopo gli elettro-tatuaggi e gli accessori sensibili e lumalive, è sempre la Philips a proporci un altro progetto, questa volta destinato alle abitazioni. Senza dubbio più utile dei precedenti e più attento alle problematiche ambientali contemporanee e future.
Si chiamano Off The Grid, Sustainable Habitat 2020, e sono le nuove bio-architetture progettate dalla PHILIPS. Ogni palazzo è progettato con una “pelle” particolare che, proprio come un essere vivente, reagisce e interagisce con l’ambiente, recupera le acque piovane, immagazzina calore, scherma o lascia passare tutta la luce che desideriamo, recupera energia pulita…
Le nuove architetture Off the Grid hanno un aspetto leggero alla vista e si integrano perfettamente all’ambiente circostante. La struttura esterna è formata da “pelli sensibili” capaci di mutare le proprie caratteristiche fisiche e regolare diversi aspetti come luce, aria, acqua ed energia. Vediamo come. Continua »
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giugno 25th, 2008 by Ivana

Everland: monostanze prenotabili per una sola notte, piccoli “gusci” sui tetti delle città più belle, panorami mozzafiato per un piccolo piacere più o meno alla portata di tutti.
E’ Everland, l’albergo di una sola stanza. Sì, una sola stanza, ma estremamente curata e suggestiva. E’ praticamente un container particolarissimo e curatissimo che, di volta in volta, viene posizionato sulle sommità più suggestive di una città; una stanza dalla quale dominare il mondo, per vivere una giornata d’arte con un tocco di architettura.
L’idea è degli artisti svizzeri Sabina Lang e Daniel Baumann e nasce per rendere lo spettatore parte dell’architettura dello spazio. I più bei palazzi storici, per una sola notte si concederanno all’albergo più colorato e divertente. Un connubio che sta rapendo moltissime persone (è diventato praticamente impossibile prenotarsi).
Un nuovo tipo di vacanza, forse troppo breve, ma sicuramente d’impatto e memorabile, divertente ed originale. Un vero progetto di design esperienziale. Un ambiente che si affaccia direttamente sui monumenti più belli delle città, per contemplarli ed ammirarli. Gli esterni ricordano molto il design del celeberrimo televisore Algol di Zanuso e Sapper, mentre gli interni sono fluidi e dinamici, colorati con tonalità rilassanti ed avvolgenti; un ottimo guscio per allontanarsi dalla realtà e godersi un po’ di relax senza dimenticare la tecnologia.
Gli alberghi Everland sono dotati di tutti i comfort: wifi, minibar, stanza da bagno di lusso, cucina, letto king-size e un salottino con vista mozzafiato. Sicuramente state pensando ai costi. Sono curiosi anche questi, infatti le stanze possono costare 333 o 444€. Una pazzia tuttavia fattibile. Dopo Lipsia e Parigi quale sarà la prossima tappa? Le foto Continua »
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aprile 1st, 2008 by Ivana

Milano come “palcoscenico del mondo“. Dopo ben 102 anni, il capoluogo lombardo ridiventa teatro dell’ Esposizione Universale. Iniziano le danze per l’ expo 2015, un’esposizione importantissima per tutta l’Italia e per il mondo.
Milano vince la gara con uno scarto di ben 21 voti sulla rivale Smirne -Turchia- (86 voti a 65). Una vittoria sperata e sudata che alla fine si è conclusa in bellezza per il nostro paese. “La Grande Milano” si prepara a ricevere visitatori da tutto il mondo. Sette anni di lavori, preparativi, riqualificazioni urbane, creazione di strutture e infrastrutture.
Expo come esposizione, ma anche come visitatori, turismo, attrattività e… finanziamenti. La metropoli lombarda riceverà infatti 4,12 miliardi di euro per la riqualificazione e la creazione di nuove aree urbane, linee metropolitane, strutture, centri congressi e molte altro (3,228 miliardi per le infrastrutture e 892 milioni per l’organizzazione). Letizia Moratti, sindaco di Milano, commenta così la vittoria:
“Questa manifestazione vuole lasciare un segno profondo alle generazioni future. L’Expo è stato concepito e sarà progettato per essere un’eredità culturale, infrastrutturale, economica e umana per Milano“. Nel dossier di 1.500 pagine che la Moratti ha illustrato a Settembre, a Parigi, ricorre con frequenza il tema del riuso delle strutture progettate per l’Expo (si parla di residenze universitarie, atelier per i creativi o altro). La Moratti assicura che circa il 90% di ciò che sarà realizzato resterà alla città.
L’Expo del 2015 sarà progettata per essere ecologicamente pulita, prestando grande attenzione al recupero di aree verdi e all’utilizzo di tecnologie avanzate per la protezione ambientale e ponendosi nuovi traguardi di vivibilità per i cittadini. Tutta la città e il territorio circostante saranno coinvolti attraverso “percorsi d’acqua” e “percorsi di terra” che valorizzeranno le eccellenze del territorio. Inoltre Continua »
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marzo 27th, 2008 by Ivana

Riqualificazione urbana con un tocco di stile. Nembro si arricchisce di una nuova interessante biblioteca.
Mille “libri” dalle molteplici funzioni impreziosiscono l’esterno di questa particolarissima biblioteca. Archea Associati di Firenze ha “sfornato” questa stravagante architettura che declina sapientemente storia, design, arte, cultura e sostenibilità.
La biblioteca dei libri di terracotta sorge, come detto, a Nembri in provincia di Bergamo. Punto di partenza un vecchio edificio scolastico dei primi del Novecento da riqualificare, ampliare e rivalorizzare. L’idea in sè è semplice ma di forte impatto. All’edificio storico se ne affianca uno, di architettura contemporanea, realizato in ferro e vetro, rivestito di particolari libri: una pelle che rimanda subito alla funzione nobile dell’edificio. I tomi, realizzati in un particolare tipo di terracotta, sono particolarmente interessanti non solo per un mero fattore estetico.
Sono infatti estremamente affascinanti perchè al sole cambiano colore. Questo grazie alla particolare verniciatura che riflette in maniera dinamica i raggi di sole, creando un effetto vibrante trasformando l’edificio in un “corpo in movimento“.
Ma non è tutto. I “libri”, infilati su particolari tondini metallici, funzionano anche come particolari sistemi frangisole. Un sistema interessante di filtraggio della luce solare (e radiazione termica) che regala, all’interno dell’edificio, suggestivi sistemi di illuminazione soffusa e naturale, ideale per la lettura.
La connessione tra i due edifici avviene tramite un passaggio sotterraneo. Passato e presente dialogano, in un continuo rapporto osmotico. Il progetto mi piace molto, ma l’accostamento così ravvicinato con il vecchio edificio mi lascia un po’ di dubbi. Forse stride un po’. Voi che ne pensate? Altre foto Continua »
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marzo 26th, 2008 by Ivana

Malaysia, teatro paradisiaco per le torri sostenibili Putrajaya progettate dallo studio italiano di architettura Manfredi Nicoletti in collaborazione con Hijjas Kasturi Associates.
Otto elementi architettonici bioispirati. Stile ed eleganza per un’architettura contemporanea di impatto e memorabile. Dopo le incredibili Petrona’s Twin Towers, la Malaysia ci stupisce con un nuovo complesso architettonico progettato, udite udite, da uno studio italiano. E’ lo studio Manfredi Nicoletti, autore di questo bellissimo progetto e di molte altre architetture (Palermo, Milano, Siena, Catania, Roma, Atene, Malaysia…) caratterizzate spesso da una morfologia organica e fluida.
Un complesso residenziale ispirato agli organismi marini e caratterizzato da un’architettura bioclimatica; sorge a circa 30km a sud di Kuala Lampur su un bellissimo lago artificiale. Il complesso consumerà circa il 50% in meno di CO2 rispetto alle attuali residenze, questo grazie alla ventilazione naturale, alle zone dedicate al verde e all’utilizzo di energie alternative.
Eco architettura e stile finalmente anche da una firma italiana. Foto Continua »
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marzo 7th, 2008 by Ivana

OFT è una nuova dimensione abitativa, un progetto di architettura contempornea e modulare, che trae spunto dal un suo “cuginetto” più articolato: il Loft.
Contrariamente a quest’ultimo, però, OFT perde la “L” (di large -Loft-), in favore di una nuova filosofia abitativa, caratterizzata da spazi più piccoli, non definiti ma adattabili alle esigenze più diverse.
Un progetto italiano firmato dallo studio di progettazione Sand&Birch (Andrea Fino e Samanta Snidaro) .
Oft è una soluzione architettonica componibile, camaleontica e versatile. Proprio queste caratteristiche sottolineano il forte concept di OFT, che può essere considerato come una casa temporanea, una cellula abitativa modulare, una dépendance e anche una piccola “tana” per giovani studenti e non. Oft cresce con noi, in relazione ai nostri bisogni e alle nostre possibilità.
E’ molto interessante l’aspetto modulare di questo prodotto che parte da un modella base, piccolo ma confortevole, che può essere, all’occorrenza, ampliato seguendo i bisogni di chi vi abita. Al modulo base si possono quindi aggiungere o modificare elementi (in maniera reversibile) e, cosa ancora più interessante, questi stessi elementi prefabbricati possono essere sia acquistati che affittati o permutati (le dimensioni di questi elementi sono adatte al trasporto su mezzi standard).
Una casa creata ad-hoc sulle reali esigenze di ogni singolo utente Continua »
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gennaio 23rd, 2008 by Ivana

Vorrei svegliarmi un giorno e scoprire che la mia università si è trasformata da edificio decrepito (sebbene storico) ad un centro architettonicamente e ambientalmente avanzato come questo.
E’ l’Art School of Singapore. Un edificio ideato dalla CPG Consultants che accoglie anche una scuola di Design & Media e la Nanyang Tachnological University. Cinque piani di architettura maestosa ed eco-sostenibile totalmente immersi e mimetizzati in una splendida vallata naturale.
Un “abbraccio architettonico” reso unico da un grandissimo tetto verde fruibile. Tutti gli allievi possono infatti accedervi per studiare o semplicemente rilassarsi (ci sono anche delle scale laterali). Relax e bellezza da unire ai tanti ed importanti vantaggi che il tetto verde regala: è un isolante naturale per tutto l’edificio, mitiga l’aria circostante, raccoglie le acque piovane (che vengono poi riutilizzate) e purifica l’aria.
Le grandi vetrate oltre a garantire una visione in continua osmosi con la natura circostante, sono progettate per rendere gli ambienti estremamente luminosi minimizzando, fino a pomeriggio inoltrato, l’utilizzo dell’illuminazione artificiale. Di notte, invece, l’edificio si trasforma in una sorta di lanterna.
E’ molto interessante anche il lato più “sociale” della struttura. I tre principali blocchi dell’edificio affacciano tutti su un cortile interno ideato per gli studenti, per incontrarsi, socializzare e rilassarsi guardando gli specchi d’acqua e ascoltando il suono delle cascatelle artificiali. All’interno la scuola è priva di decorazioni e non ha una struttura geomentrica ma, seguendo anche la morfologia del tetto, è estremamente irregolare ed organica il che crea ambienti interessanti e stimolanti per gli studenti ai quali è concesso decorare ed abbellire il tutto con i propri lavori. Continua »
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novembre 8th, 2007 by Ivana

Un’architettura dinamica e seducente è quella dello stadio di tennis Qi Zhong realizzato per il Tennis Master Cup.
Solitamente sono gli stadi di calcio che stupiscono per le architetture stravaganti (pensiamo ad esempio al Wembley Stadium), ma questa volta l’attenzione è tutta per il Qi Zhong.
Mitsuru Senda è l’architetto autore di questo progetto; una figura eclettica impegnata in molti ambiti architettonici (vi consiglio di vedere tutti i suoi lavori al suo sito) e che ha reso questo stadio assolutamente originale grazie al tetto di cui è dotato: una struttura dinamica, apribile e richiudibile, con un disegno che richiama stilisticamente uno splendido fiore di magnolia.
Una morfologia strettamente legata alle tradizioni e alla flora della città che ospita lo stadio. Il tetto dello stadio è infatti coperto da petali di magnolia stilizzati, capaci di chiudersi o di “sbacciare” e permettere al pubblico di ammirare il cielo di Shanghai o garantire massimo comfort visivo agli sportivi impegnati nelle gare di tennis o pallavolo, basket, ginnastica e ping-pong.
Otto petali che assieme impiegano 8minuti per aprirsi o richiudersi. Alcune cifre: 40 metri di diametro, 30.650 m2 di superficie ed una capienza di 15.000 persone. Guarda altre foto Continua »
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ottobre 19th, 2007 by Ivana

Illy, sponsor ufficiale della 52esima Esposizione d’Arte alla Biennale di Venezia, ha stupito tutti i partecipanti con un progetto sui generis progettato dall’architetto-artista-designer Adam Kalkin: the Push Button House.
Si presenta come un anonimo container color ruggine il progetto dell’architetto Kalkin destinato a lasciare il segno nelle esperienze veneziane di tutti i partecipanti. Un container anonimo, appunto, impreziosito solo dal celeberrimo logo della illy. Ma non lasciatevo ingannare dalle apparenze, Illy Button House cela un fantastico segreto.
Come un fiore pronto a sbocciare e ad aprire tutti i suoi petali, la splendida installazione di Kalkin prende vita. Da container a splendida oasi di relax e di design elegante e contemporaneo.
Una mini casa con tanto di letto, bagno, cucina, biblioteca e mac! Un posto vivibile che si schiude sotto gli occhi increduli dei visitatori. Basta premere un bottone e in meno di 90 secondi l’installazione prende vita. Un ambiente confortevole dove rilassarsi e gustare un ottimo caffè realizzato interamente con materiali riciclati e riciclabili. Guarda le immagini Continua »
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