gennaio 9th, 2013 by admin

Area relax, area degustazione, banconi interattivi, cantina ed un’esposizione da lasciare senza fiato. Per gli amanti di vini e champagne lo studio Arthur Casas progetta il Mistral Wine & Champagne Bar. Continua »
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agosto 27th, 2012 by admin

Come sono le città contemporanee? Come sono cambiati gli skyline? Quali sono gli architetti che hanno contribuito alla nascita, o rinascita, di una capitale europea? Hachette ci dà una nuova chiave di lettura dedicata a Le Capitali dell’Architettura Contemporanea. Un intenso excursus, attraverso le capitali e le architetture più emozionanti del panorama contemporaneo, tutto da collezionare. Continua »
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dicembre 12th, 2011 by admin

Forse qualcuno di voi avrà già visto o sentito parlare dei nuovi uffici di Google London. L’ormai famoso Quarto piano -L4- è un vero è proprio gioiello di arredamento creativo. Se non l’avete ancora visto, godetevi tutta la gallery! Continua »
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luglio 11th, 2011 by admin

La Filiale di Shimura della Shinkin Sugamo Bank a Tokyo, Giappone. Un progetto dello studio Emmanuelle Moureaux Architecture + Design. Continua »
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dicembre 29th, 2010 by admin

Oggi esco un po’ dai progetti che solitamente recensisco su A+D. Parlo sempre di progetti di design e di architettura ma mai di libri o collane. Dal prossimo anno però aprirò una nuova rubrica dedicata ai libri di design e architettura. Per questo motivo ne approfitto segnalandovi la prossima opera di Hachette -in edicola- dedicata ai Maestri dell’Architettura che penso possa interessare molti di voi. Un’esclusiva collana di monografie e stampe dedicata ai maestri dell’architettura moderna Continua »
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novembre 26th, 2009 by Giada Tutino

Si si, avete proprio capito bene! E’ in realizzazione la succursale del celebre museo parigino, che si troverà però sull’isola Saadiyat.
Il piano di lavoro è frutto di un accordo trentennale tra la città di Abu Dhabi (nella persona dello sceicco Sultan Sultan bin Tahnoon Al Nahyan ) e il governo francese: dopo le accese polemiche nel 2007, il Presidente francese Sarkozy ha dato ufficialmente il via ai lavori che hanno visto la luce il 26 Maggio di questo anno.
Firmato dal francese Jean Nouvel, il progetto inaugura l’ambizioso intervento destinato a trasformare la suggestiva striscia di sabbia bianca, distante soli 500 metri dalla costa di Abu Dhabi, in un’area a destinazione turistica e residenziale d’elite: saranno infatti edificati una succursale del Guggenheim, firmata da Frank Gehry, il Museo Marino di Tadao Ando, il Performing Arts Center dell’anglo-irachena Zaha Hadid, e ancora lo Sheikh Zayed National Museum firmato Foster+Partners, un museo dedicato alla storia e alle tradizioni arabe.
Ispirato al paesaggio naturale circostante, il “nuovo Louvre” sarà una piccola città galleggiante di 24 mila metri quadrati, destinata ad ospitare un complesso di padiglioni, piazze, vicoli e canali.
Tutto il complesso è sormontato da un’ampia cupola di (ben 180 metri di diametro!) forata da numerose piccole aperture: “[...] Una grande cupola – spiega l’autore del progetto – una forma comune a tutte le civiltà. Si tratta di una copertura traslucida che consente la penetrazione di una magica luce diffusa….l’acqua riveste un ruolo fondamentale, sia nel riflettere ogni porzione dell’edificio diventandone quasi l’anima, sia nel creare, con un piccolo aiuto da parte del vento, un confortevole micro-clima”.
Una volta ultimato, il museo ospiterà opere provenienti da tutto il mondo nonché dal Louvre stesso, con un attenzione particolare a superare il gap che ancora persiste tra arte orientale e occidentale. Continua »
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ottobre 7th, 2009 by Ivana

Arriva da Boston l’ultima chicca in campo di energie alternative. Si chiamano Eco Pod e sono nuovi ed innovativi metodi di produzione di energia derivante da biocombustibile. Ma vediamo meglio di che si tratta.
L’idea è degli studi americani Höweler + Yoon Architecture (vi consiglio di vedere i loro lavori) e Squared Design Lab e nasce per stimolare l’economia e l’ecologia della città di Boston. Strutture verticali temporanee pronte ad abbellire la città e produrre energia.
L’Eco Pod è un nuovo metodo per produrre energia alternativa, pulita e rinnovabile, che interviene sui vecchi edifici, ormai abbandonati. Nell’attesa di un eventuale recupero, questi edifici diventano dei veri e propri supporti verticali per bioreattori di micro-alghe pronti a produrre energia per la città.
In questo modo le strutture, da ruderi abbandonati, si trasformano in edifici ad alto impatto visivo ricoperti da capsule multiple (prefabbricate) fonte di bio-combustibili che, nel caso delle micro-alghe è pari a 30 volte di più per acro rispetto ai tradizionali bio-combustibili. In più, diversamente da altri biocombustibili, le micro alghe crescono su qualsiasi tipo di supporto, anche su superfici verticali e, durante la fotosintesi, trasformano l’anidride carbonica in ossigeno Continua »
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settembre 21st, 2009 by Ivana

La magia dell’origami rapisce ed ispira sempre più progettisti da ogni lato del globo. Fantastici progetti di una bellezza essenziale e raffinata.
La tecnica dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complicati.
Un’arte antica che tutt’oggi affascina i progettisti di ogni settore. Designer, architetti, grafici, stilisti, artisti… tutti affascinati da questa incantevole arte giapponese.
Dopo la raccolta di grucce da tutto il mondo voglio dedicare un articolo ad una nuova tendenza che sta travolgendo praticamente tutti.
Dal 2007 (anno più anno meno) è esplosa una vera e propria origami-mania che ha contagiato praticamente tutti. Gli esempi sono molteplici e spaziano dal micro al macro, dallo stile minimal a quello più stravagante, dal food-design alle imponenti architetture contemporanee.
Già abbiamo parlato, sia in architettura che in design, di due progetti che hanno fatto molto parlare di sè. Ne sono esempio le scarpe origami di Catherine Meuter (desideratissime!) e le bellissime tazze Orikaso (veri e propri origami in plastica). Progetti emblematici ai quali mi fa piacere aggiungere una carrellata di altri esempi interessantissimi Continua »
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giugno 17th, 2009 by Ivana

Il luogo di lavoro più rilassante?
E’ l’ufficio nei boschi realizzato dagli architetti Jose Selgas e Lucia Cano (Salgas Cano Architects): si tratta di un lungo ufficio a forma di tunnel coperto da una finestra trasparente in plastica acrilica sottile appena 20 millimetri.
Un’architettura interamente immersa nella natura quella realizzata dal gruppo Salgas Cano che lascia tutti a bocca aperta per la bellezza e la semplicità ma, sopratutto, il dialogo con la natura. La luce entra in modo splendido e naturale, quasi senza mediazioni: l’ombra è garantita da un muro opaco, spesso 11 centimetri e realizzato con strati di poliestere e fibra di vetro.
Per mantere fresca la temperatura interna, una delle ‘estremità’ dell’ufficio è collegata ad un sistema di puleggie, che abbassa e alza una lastra di vetroresina come un enorme ventaglio a mano che pompa aria.
Rilassante e silenziosa, questa originale location si adatta perfettamente alle esigenze di chi, per lavorare, ha bisogno di concentrazione assoluta. Un posto con poche distrazioni ma sicuramente ricco di ispirazioni. Altre immagini Continua »
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aprile 6th, 2009 by Ivana

I nuovi piloni elettrici proposti dallo studio londinese Arphenotype. L’Islanda, a breve, caratterizzerà il proprio paesaggio con questi scultorei piloni.
A primo acchitto ho pensato subito all’ennesimo lavoro dell’iraniana Zaha Hadid, ma i piloni in questione sono stati progettati dai londinesi Arphenotype. Design fluido, più vicino ad un’opera scultorea che ai tradizionali piloni che siamo abituati a vedere.
Tutto nasce dalla società elettrica islandese Landsnet, in collaborazione con l’ordine degli architetti islandesi che, stanchi dei soliti piloni squadrati e deturpanti per il paesaggio, hanno deciso di bandire un concorso volto al redesign di questi elementi.
Tra tutti i progetti presentati Adaptability sembrerebbe essere il progetto vincitore del concorso. I tradizionali piloni in metallo, a breve, cederanno il posto a questi maestosi piloni avvenieristici realizzati in compositi plastici rinforzati con eco resine resistenti alle temperature, ai raggi UV e alla forza del vento. I piloni sono stati progettati secondo un chiaro rifermento biomimetico (ricordano infatti una struttura ossea) grazie al quale lo studio londinese è riuscito a creare una struttura leggera ma estremamente resistente. I piloni Adaptability, grazie alle produzioni a controllo numerico, potranno essere prodotti in diverse dimensioni (da 17 a 32 metri) e a costi ridotti. Con il loro design morbido caratterizzeranno ancora meglio gli scenari islandesi (e non solo!).
Il nome del progetto nasce dalla volontà dello studio londinese di creare nuovi piloni capaci di adattarsi alle esigenze dei vari landscape, caratterizzati da un design diverso non più severo e austero ma dolce e organico. Da qui la possibilità di produrre ogni volta un pilone di dimensioni diverse, creato appositamente per un determinato paesaggio. Continua »
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