Zaha Hadid firma il museo nuragico in Sardegna
Sarà firmato dalla stella irachena Zaha Hadid, il Museo Mediterraneo di Arte Nuragica e di Arte Contemporanea che sorgerà a Cagliari (precisamente sul fronte mare di Sant’Elia).
Dopo i numerosi segni in Italia -vedi la stazione TAV di Afragola, il MAXXI di Roma, il Regium Waterfront di Cagliari o il Nuovo Teatro di Verbania (solo per citarne alcuni)- il premio Pritzker Zaha Hadid firma anche il museo nuragico che sorgerà a Cagliari vincendo il concorso Betile indetto dalla regione Sardegna in collaborazioni con Domus e PoliMi. Una concrezione corallina mozzafiato felicemente arenatasi sulle rive del golfo di Cagliari.
Un’architettura scultorea bianco accecante, come la pietra calcarea della città che lo vedrà sorgere, si presenta aperta e dinamica all’esterno come all’interno la cui fruizione da parte dei visitatori, invitati a seguire percorsi espositivi, formativi e commerciali, determina il disegno stesso dell’edificio.
L’architetto Boeri così spiega la vittoria del progetto di Zaha Hadid: “La giuria ha valutato la straordinaria sensibilità contestuale del nuovo organismo architettonico, che comportandosi come una “concrezione corallina” asseconda, ricuce e riconfigura un intero brano del fronte mare cagliaritano”.
Il progetto firmato da Zaha Hadid per il museo dell’arte nuragica e contemporanea “rappresenterà –prosegue Boeri – insieme un nuovo landmark nel paesaggio cagliaritano, l’occasione per una esperienza inedita – sia percettiva che corporea- e il luogo di sviluppo e sedimentazione di fertili contaminazioni tra identità storica identità futura per tutto il sistema territoriale e insulare della Sardegna”.
Questa opera architettonica, assieme al bellissimo Regium Waterfront cagliaritano, concorre alla riqualifica urbana del quartiere Sant’Elia. Immagino che i sardi ne siano orgogliosi. C’è qualche sardo che vuole commentare il progetto? Altre immagini
- Leggi altro sul Museo Arte Nuragica e di Arte Contemporanea di Zaha Hadid
- Il comunicato stampa di DOMUS
- Regione Sardegna progetto Betile
Scritto in Architettura Contemporanea, Designer famosi | 18 Commenti »
febbraio 16th, 2009 at 16:24
sembra l’architettura cugina dei musei di Calatrava a Valencia..sarà qualcosa di notevole impatto ma ben inserita nell ambiente!…spero..
febbraio 17th, 2009 at 11:44
bellissimo
febbraio 17th, 2009 at 16:16
nn se ne puo più di qsta zaha hadid ke sforna un progetto al mese ??? architettura di notevole impatto e ben inserita nell’ambiente…mah.Una megastruttura dalla forma improbabile messa sulle costa della sardegna che ha forme e fattezze molto rustiche e rurali…qsta nn è architettura,è scultura in scala urbana. :S
febbraio 18th, 2009 at 02:53
Architettura pùò essere anche scultura a scala urbana perchè no! Una scultura fluida che si mescola tra le forme della costa di Cagliari.
P.s. Calatrava è tutt’altra cosa rispetto a Hadid. Calatrava prende forme organiche e le fa sue, forti però della loro simmetria. Hadid è fluido organico.
febbraio 18th, 2009 at 13:12
onestamente ha stufato, sempre con ste aperture triangolari, e basta!!! Le ha fatte pure sulle scarpe per Melissa; e poi questo progetto lo vedo scarsamente legato al territorio, lo avesse fatto in Canada sarebbe potuto essere uguale, voi che ne dite?
febbraio 18th, 2009 at 23:32
enrico enrico…
qunate cose devi ancora da capire !! ripassa Mies,Loos,Le Corbusier,Barragan,Rossi,Kahn….e poi magari ne riparliamo
XD
febbraio 19th, 2009 at 04:19
non sono entrato nel tecnico Enrico..io ho detto sembrano opere cugine..stop..michelozzo mi hai fatto riflettere sul fatto che non è legato al territorio…mhmh…devo pensare..se mi delucidi cosa pensi te mi fai un favore..ciao!grazie dadde!
febbraio 20th, 2009 at 18:50
Veramente mostruosoooo!!!Non se ne puo’ piu’….come fanno i progetti di zaha hadid ad avere un legame con il contesto se ovunque va, fa sempre la stessa cosa?!?!CERTO MI POSSO PURE SBAGLIARE FORSE Reggio Calabria Cagliari Roma Verbania e tutti i posti dove a un cantiere hanno qlcs in comune…MHA!?!?!
febbraio 22nd, 2009 at 08:01
avete tutti ragione sul fatto che fa sempre le stesse cose..o comunque le sue linee sono sempre quelle e a prescindere che può essere importante anche questo,ossia avere una propria linea forte e molto personale distinguibile dalla massa…dico che sarò ben inserita nell ‘ambiente..non scrivendo la parola spero..quindi..spero si inserisca bene nell ambiente circostante..come ho notato è stato per le strutture di calatrava..sono assolutamente al di fuori di quello che è valencia architettonicamente..ma stanno bene..non stona con il contesto..anzi camminare intorno a queste mega strutture a me ha dato un senso di grande pace..a me..poi non so voi logicamente..ecco tutto qui..mi son spiegato meglio ora forse..
febbraio 23rd, 2009 at 18:00
ci chiediamo se si integra bene nel paesaggio facendo i super raffinati quando invece a due metri di distanza ci sono degli obrobri architetonici assurdi…per non parlare del litorale del Poetto dove vivono due strutture orribili ( ex marino e nuovo ospedale marino fu’ albergo golfo degli angeli).
non giudico tanto l’ opera in se stessa che puo piacere o meno ma giudico la forza del cambiamento che i sardi prima e gli italiani in generale non hanno. opere di questa caratura darebbero al capoluogo sardo un blasone diverso e potrebbe essere il primo passo per la riqualificazione della sardegna luogo magico che sicuramente merita di piu che essere aprezzata per il mare, e’ come se aprezzassimo una donna per il tipo di tessuto che la ricopre!! spero vivemente che venga costruito e che altri grandi artisti designer e architetti vengano nell isola per lasciare un segno del nostro periodo e della nostra cultura contemporanea.
febbraio 25th, 2009 at 18:51
ti spiego meglio Dadde… lo vedo scarsamente legato al luogo, tu cosa ci vedi nella forma dell’edificio che ti fa pensare: “Questo è fatto per stare lì” ?. Non è un legame meramente formale, ma culturale, che non vedo. Boh… non c’è il benchè minimo accenno all’arte nuragica (e di stilemi a cui attingere ce n’è tanti), per me è solo un altro esercizio di stile.
@ federico, non è per essere “super raffinati”, ma tu faresti di quest’opera l’icona del cambiamento? D’accordo che grandi architetti e designer lasciano dei segni del loro tempo, ma bisogna che questi segni siano ben contestualizzati, per arricchire il territorio dal punto di vista culturale.
Giustificare quest’edificio solo perchè, a qualche centinaio di metri, ci sono palazzi obrobriosi, mi sembra povero come ragionamento.
Ciao
marzo 1st, 2009 at 11:46
Il caos assoluto, dove nessun ordine vige, e non si tratta di un paradosso, è oggi viceversa la totale regolarità, la completa prevedibilità che nessuna informazione nè apporto trasmette.
Ciò che è scontato, e in quanto tale indifferenziato, privo di caratteri specifici che lo sottraggano a una condizone di anonimato, è precisamente il pericoloso -caos- contro cui si erge l’opera di Zaha.
LA PURA REGOLARITA’ CONDUCE AD UN CRESCENTE IMPOVERIMENTO ED INFINE AL LIVELLO STRUTTURALE PIU’ BASSO POSSIBILE, CHE NON PUO’ CHIARAMENTE DISTINGUERSI DAL CAOS, CIOE’ DALL’ASSENZA DELL’ORDINE
marzo 4th, 2009 at 00:07
qndi la follia di hadid sarebbe la risposta al caos…
(la regolarità nn è impoverimento se per 3000 anni l’architettura ha avuto poche ma importanti regole pressochè fisse,ed ha prodotto il Pantheon,S.Pietro,Vill savoye e casa fansworth)
MAH !!!!
agosto 3rd, 2009 at 00:06
Che strano, tanti comenti per un
museo che non verra’forse mai
costruito.
Non ho trovato nessuno articolo
che parlasse di una sua prossima
realizazzione, bensi’ il contrario.
Io sono per il museo.
Sapete qualcosa in piu?
novembre 8th, 2010 at 15:48
[...] dalle dimensioni forse troppo ridotte. La solita opera d’arte più che di design, alla quale Zaha Hadid ormai ci ha abituati. L’avrei più apprezzata al massimo come lampada da tavolo. Ma mi [...]
giugno 11th, 2011 at 20:16
Da pianificatore penso che sia proprio orrendo, completamente distaccato dal contesto e con una forma insensata per un museo sardo! avesse almeno ripreso la forma di qualcosa di tipico…
sarebbe addirittura più consono il Burj Khalifa al posto di questa astronave…
avrebbe fatto meglio a prendere spunto dal MACBA di Barcelona, quello si che ha ridato vita al quartiere.
per chi dice di studiare Mies, non riesco proprio a capire cosa centri Hadid con un maestro come lui..
agosto 12th, 2011 at 14:18
A me piacerebbe moltissimo vedere quest’opera. Vengo in ferie in quella zona, è’ stata realizzata?
gennaio 22nd, 2013 at 20:46
il progetto è una grandissima merda che come la maggior parte dei progetti di questi maledetti architetti contemporanei ammorberà il nostro meraviglioso paesaggio
ma nessuno ha il coraggio di dire che delle loro merde non se ne può più ?
abbiamo bisogno dei commenti di Boeri che ha progettato le sue due grandi merde che hanno distrutto il quartiere isola a Milano ?