Sports Furniture by Postfossil

maggio 21st, 2008 by Ivana

Fitness furniture: Postfossil

La palestra a casa tua. Postfossil crea i mobili per ritrovare la forma fisica!

In vista della prossima prova bikini (che affliggerà sicuramente un po’ tutti) si ricorre a tutti i metodi più bizzarri per perdere peso: diete da fame, corse kilometriche, torture estetiche varie e, ovviamente, ore ed ore di massacrante palestra.

Per chi vuole ritrovare la linea, o per chi ama tenersi in forma, arrivano i nuovi mobili-palestra creati dall’azienda svizzera Postfossil. Thomas Walde e Florian Hauswirth sono i due designer autori dei nuovi mobili-fitness. Ottimi soprattutto per chi non ama spostarsi da casa, i mobili fitness hanno un’estetica abbastanza gradevole e semplice, molto minimal e, soprattutto, adatta a qualsiasi tipo di arredo.

Aiutano a fare un po’ di movimento, a rinforzare le braccia, a risvegliare gli addominali e, sicuramente, a farci alzare un po’ dalla sedia decorata da tante graziose ragnatele! Tra i due mobili proposti credo che la spalliera sia il progetto più interessante -la panca è abbastanza banale-

Troppe ore davanti al pc ci hanno sicuramente fatto accumulare un po’ di pancetta (magari i due designer ne sanno qualcosa) un po’ di movimento non guasta mai. Personalmente preferisco una bella corsetta all’aria aperta anche se la spalliera mi sembra interessante come proposta. Speriamo sia anche sicura! Guarda la panca Continua »

Scritto in Furniture Design, Interior Design, Young Designers | 2 Commenti »

Piegato, la libreria in 2cm

maggio 19th, 2008 by Ivana

Libreria Piegato

Stanchi delle solite librerie? Per gli amanti del “fai-da-te” nasce Piegato, una libreria che in appena 2cm racchiude design, funzionalità e principi di sostenibilità. Il Salone Satellite colpisce ancora.

Per chi adora gli oggetti funzionali e senza troppi fronzoli Piegato, realizzata da MRDO Products, è sicuramente la libreria giusta. Due semplici viti e il gioco è fatto! Istruzioni semplicissime, in stile IKEA, un tocco di fai-da-te e la libreria è pronta all’uso.

Un unico pezzo in alluminio (tagliato al laser) dal quale è possibile ricavare tre mensole dalle sorprendenti prestazioni. Creare la propria libreria è semplice e non c’è bisogno di nessun attrezzo particolare. Piegato si piega e si forma facilmente a mano ma, una volta piegata, riesce a reggere carichi considerevoli (più di 10 Kg per mensola).

Sottilissima e leggera, in pochissime mosse (come descritto dalle foto dopo il salto), prende vita e decora le pareti della nostra stanza. Il design è semplicissimo ma funzionale e, viste le dimensioni contenute (100 x 66 cm), è possibile anche affiancarne diverse ed attrezzare un’intera parete, magari giocando con i tre colori previsti per Piegato.

E’ carina anche la possibilità di utilizzare Piegato come lavagnetta magnetica, sfruttando le proprietà del materiale con il quale è realizzato -alluminio-  oltre che, ovviamente, come semplici mensole per appoggiare alcuni oggetti. Forse un po’ troppo spartana, ma mi sembra funzioni bene. Che dite? Altre immagini  Continua »

Scritto in Furniture Design, Salone del Mobile, Young Designers | 9 Commenti »

Zona Tortona: Livina ed Eco

maggio 13th, 2008 by Ivana

Livinia, spazio Sparkling Zona Tortona 08

E’ modulare, morbida e colorata. Si chiama Livina ed è la seduta modulare presentata al Fuorisalone 08 di Milano.

Forme customizzabili, dimensioni regolabili e scelte cromatiche personalizzabili. Così posso riassumere il progetto presentato dalla società PUREPUR nello spazio Sparkling in Zona Tortona.

Una seduta modulare caratterizzata da 3 elementi principali: uno dritto, uno a gomito ed un ultimo a tre punte.

Grazie a questi tre elementi è possibile dimensionare e creare la propria seduta a seconda degli spazi disponibili, rendendo il prodotto camaleontico e modellabile a nostro piacimento. Livina si snoda nello spazio decorandolo ed impreziosendolo con forme svariate, mai uguali, invitando al relax e al dialogo.

Il materiale con il quale è stato progettato -poliuretano espanso- lo rende adatto sia in interni che esterni. Intervistando Sylvie, una delle designer che ha contribuito alla realizzazione di Livina, ho anche scoperto che, sebbene Livina abbia una cartella colori predefinita, si possono creare pezzi con colori personalizzati, dettati direttamente dagli acquirenti.

Sempre all’interno dello spazio Sparkling era in esposizione anche un altro pezzo della collezione PUREPUR: Eco. Un volume, sempre di poliuretano, caratterizzato da una forma molto particolare, seppur semplice. Un puff caratterizzato da sei facce tutte diverse tra loro, utilizzabile sia come seduta che come divertente parete divisoria o elemento decorativo ludico. Ideale per i bambini, come la stessa Sylvie sottolinea, utilizzabile come veri e propri pezzi “lego” da assemblare e poi, come nelle migliori tradizioni, distruggere per divertirsi ancora di più. Tutto questo con morbidi elementi colorati e leggeri Continua »

Scritto in Furniture Design, Young Designers, Zona Tortona | Nessun Commento »

Il nuovo semaforo di Hanyoung Lee

maggio 8th, 2008 by Ivana

Virtual Wall, il semaforo di Hanyoung Lee

Obsoleti e poco funzionali, è tempo di nuovi semafori più tecnologici ed efficaci. E’ tempo di Virtual Wall.

Sono le parole del designer Hanyoung Lee che, stanco probabilmente degli automobilisi distratti, ha pensato di ingrandire notevolmente i piccoli segnali luminosi rossi ai lati delle strade, in favore di vere e proprie pareti virtuali che, all’occorrenza, compaiono tra le strade trafficate aiutando i poveri pedoni ad attraversare. Un muro virtuale per l’attraversamento pedonale.

Il progetto prende il nome di Virtual Wall, un semaforo molto particolare. Da un estremo all’altro della strada, da due paletti particolari, fuoriescono i raggi laser che formano la parete virtuale, rossa proprio come i tradizionali semafori, ma con gigantografie animate di persone che attraversano la strada. Elementi di grandi dimensioni che, senza dubbio, catturano l’attenzione degli automobilisti.

Ovviamente stiamo parlando di costi significativi (sia di produzione che di manutenzione) a fronte, però, di una maggiore sicurezza per i pedoni dei quali, purtroppo, conosciamo sempre più le tristi sorti. 

Il raggio laser taglia a metà le automobili fermando per sempre la corsa degli automobilisti più distratti. Ah no scusate, queste cose succedono solo nel film di 007!!! Torno seria dai. Virtual Wall, costi a parte, mi sembra un buon progetto per tutelare i pedoni, innovativo ed efficace. Foto  Continua »

Scritto in Nuovi materiali, Young Designers | 7 Commenti »

Masaru Castle: il food design da costruire

maggio 7th, 2008 by Ivana

Masaru Castle

Masaru Ishikawa al Salone Satellite espone Masaru Castle, un vero e proprio castello per consumare pietanze nelle occasioni più particolari.

A primo impatto, devo essere sincera, il castello di Ishikawa non mi colpì positivamente ma poi, sarà stata la simpatia di Masaru, la giocosità e la funzionalità dell’oggetto, ma mi sono ricreduta.

Masaru Ishikawa nasce ad Osaka nel 1974 ma lavora a Milano dal 2003 (parla anche un divertente italiano). I suoi lavori sono giocosi e hanno un forte legame con il bambino che è in tutti noi. L’ispirazioni alle costruzioni lego è ovvia: tanti pezzi da assemblare per costruire il castello dettato dalla nostra fantasia.

Proprio come per le costruzioni, il castello Masaru ha dei pezzi base -7 elementi-, da assemblare e sviluppare a piacimento, per realizzare composizioni piccole, medie, grandi e grandissime. Tutti gli elementi hanno una funzione particolare: profili a merlo come originali piattini, torrette come portasalsine, torri porta bevande o ponti ideali per contenere le posate.

Tutti elementi da utilizzare come normali piattini da portata e magari rimettere al proprio posto, una volta consumata la pietanza, per ricostruire il castello e vivere un’esperienza di food design divertente e originale. Altre foto  Continua »

Scritto in Food Design, Salone del Mobile, Young Designers | 3 Commenti »

Salone Satellite: i progetti di Takashi Sato

maggio 6th, 2008 by Ivana

Salone Mobile 08: Takashi Sato

Ancora progetti interessanti nell’area dedicata ai giovani talenti: il Salone Satellite presenta Takashi Sato. Appendiabiti, sgabelli e lampade dal sapore ingegneristico.

Giapponese e giovanissimo, Takashi è un designer fresco fresco di produzioni. I suoi primissimi passi però promettono bene.

Da ingegnere a designer, Takashi indossa i nuovi vestiti con naturalezza, con lo spirito giusto dei designer e, ovviamente, con la precisione e la forma mentis tipica degli ingegneri, creando prodotti ibridi ed originali.

Tra i progetti esposti -Coat Hanger, Pata e Tongs rispettivamente un appendiabiti, uno sgabello e una lampada-  ho apprezzato molto Coat Hanger e Pata. Quest’ultimo è uno sgabellino leggerissimo con anima in cartone, ricoperto di feltro. Apparentemente fragile riesce a reggere tranquillamente pesi considerevoli; ma la particolarità risiede soprattutto nella chiusura. Si apre e si chiude a fisarmonica, occupando pochissimo spazio, risultando quindi ottimo per la distribuzione del prodotto.

Coat Hanger è invece un appendiabiti particolare, caratterizzato da un’asta in legno e tre grucce di alluminio che essere composte in modo particolare per creare diversi modelli di sostegno. Anche Coat Hanger è sviluppato secondo un’ottica sostenibile. Smontato occupa pochissimo spazio (3pezzi + 3grucce) ed è semplicissimo l’assemblaggio. Le grucce pero’ le avrei preferite meno spigolose, un po’ più morbide e cicciottelle tipo quelle di Hanger.  Il Giappone si fa sentire sempre di più. Che ne pensate? Altre foto  Continua »

Scritto in Salone del Mobile, Young Designers | 5 Commenti »

Meaning of Time: le lancette le fai tu

maggio 5th, 2008 by Ivana

Orologio Meaning of time di Bomi Kim

Ormai lo vedo dappertutto, lo inizio ad apprezzare. Anzi, a dir la verità lo vorrei in camera.

Meaning of Time arriva dagli Stati Uniti, ad opera del giovane designer Bomi Kim, ed è, come potete vedere, un insolito orologio.

Mi piacciono gli oggetti con i quali si può interagire e che possono cambiare veste quando e se vogliamo. E’ il principio di Meaning of Time. Un orologio dalle esigue dimensioni, che contempla due fori nei quali possiamo, con molta fantasia, inserirre quello che più ci rappresenta, o che ci piace, per trasformarlo in due originali ed uniche lancette.

Matite e rametti, come suggeriscono, ma anche penne, fiori, oggetti a cui siamo legati, cannucce…tutto può diventare un’ironica lancetta per scandire il nostro tempo, l’unico vincolo è il diametro del foro presente sull’orologio; ma con un po’ di ingegno i limiti si superano molto facilmente.

Che dire, lo vorrei subito in camera, sebbeno non amo e non indosso orologi questo lo esporrei fiera! Sarebbe bello trovare ogni giorno qualcosa da trasformare in lancette di Meaning of Time. C’è solo una cosa che mi lascia scettica. Come faccio a mettere nel muro quel coso da 2cm di diametro?? Mi sfugge qualcosa?

Scritto in Young Designers | 15 Commenti »

Il cucchiaino da yogurt di Nojae Park

maggio 3rd, 2008 by Ivana

Nojae

Proprio pochi minuti fa ho finito di mangiarmi uno yogurt e, come tutte le volte, mi sono disperata per recuperare le ultime parti di yogurt presenti sul fondo agli angoli del vasetto.

Gira il cucchiaino, inclina il vasetto… solite manovre, che immagino facciamo tutti, per pulire il vasetto.

Mentre mangiavo non mi veniva in mente nessun progetto per risolvere questo problema, solo poche marche che producono vasetti leggermente arrotondati.

Ma cosa vedo navigando sul web?? Altro che vasetto arrotondato! Casca proprio a fagiolo l’ultimo progetto di food design del designer Nojae Park che, probabilmente stanco anche lui di scervellarsi per le ultime gocce di yogurt, ha pensato bene di riprogettare il cucchiaino e di regalargli una nuova forma, adatta alle spigolosità dei vasetti.

Una soluzione semplicissima ma efficace (adatta,ovviamente, non solo ai vasetti di yogurt): il cucchiaino, invece di avere la solita forma, è leggermente squadrato, questo pemette di infilarlo in tutti i punti più critici e recuperare il prodotto fino all’ultima goccia (evitando scene pazzesche alle quali qualche volta ho assistito).

Stesse prestazioni di un comune cucchiaino, garantisce lo stesso Park, ma più funzionalità. Ideale per chi non si accontenta mai! Altre foto Continua »

Scritto in Food Design, Young Designers | 24 Commenti »

Salone Satellite: i Cubi di Naho Matsuno

aprile 30th, 2008 by Ivana

Salone Satellite: Cube3 e Cube6

Molto interessanti i progetti esposti al Salone Satellite per questa 47esima edizione del Salone del Mobile. Ingegneristiche e anche un po’ cervellotiche le idee del giovane designer Naho Matsuno.  Si chiamano Cube3 e Cube6 e sono rispettivamente due semplici cubetti che, una volta aperti, regalano 3 e 6 sgabellini-tavolini.

Per entrambi i cubi la procedura di apertura è semplice: basta estrarre gli sgabelli dalle varie facce del cubo, aiutandosi con le piccole aperture geometriche al centro di tutte le facce, e il gioco è fatto.

Cube3, come il nome suggerisce, regala 3 piccole sedute/tavolini dal design leggermente diverso rispetto a cube6, ma è probabilmente più semplice da richiudere. Per esigenze maggiori c’è Cube6 per sei sgabelli/tavolini piccoli e confortevoli. Minimo ingombro, ottima trasportabilità ed estrema efficienza per questo progetto che probabilmente solo una mente giapponese poteva concepire.  Particolarissime le gambe delle sedute, ovviamente tutte diverse tra loro, proprio per permettere gli incastri e la chiusura perfetta del cubo.

Per quanto mi riguarda i nodi arrivano nella fase di riassemblaggio, quando da 6 sgabellini bisogna riformare il cubo. Il “cubo di Rubik” tra le mani della giapponesina sembrava assolutamente semplice e di immediata soluzione (io c’avrei messo una settimana!). Spero che il libretto di istruzioni non sia in giapponese!

Scherzi a parte mi è sembrata un’idea interessante, sostenibile e adatta a chi ama gli oggetti rompicapo. Altre immagini  Continua »

Scritto in Furniture Design, Salone del Mobile, Young Designers | 5 Commenti »

Salone Satellite. Stefan Schweighofer: 1 pouf, 9 sedute

aprile 28th, 2008 by Ivana

Stefan Schweighofer, sedia Hof04

Hof 437, una seduta camaleontica ed ergonomica. 3 elementi per 9 combinazioni di sedute.

Un Salone Satellite ricco quest’anno al Salone del Mobile di Milano. Tra i vari progetti di cui vi parlerò mi ha interessato molto la seduta Hof 437 di Stefan Schweighofer -visto che il cognome è impronunciabile e difficile anche da scrivere lo chiamo semplicemente Stefan S. da adesso!-

Stefan S, designer austrialiano, mi ha colpito per il suo bizzarro vestitino da infermiere-cameriere e poi per la sua seduta. Ovviamente scherzo… La sua seduta è apparentemente semplice, semplicissima, ma studiata con attenzione per risultare funzionale e, soprattutto, ergonomica in tutte le diverse composizioni.

Tre semplici elementi che si traducono in ben nove posizioni per sedersi o sdraiarsi, tutte comode e rilassanti. Due “sedute” e un piccolo elemento di forma cilindrica che trasformano un pouf piccolo e indiscreto in chaise longue, in seduta per meditazione o per stare accoccolati, per leggere o per rilassarsi……. Un elemento ottimo per soddisfare tutti i bisogni individuali.

Hof437 è realizzato in schiuma fredda con supporti interni in legno ed è rivestito in feltro 100% lana tosata, disponibile in diversi colori. E’ morbido ma regala un giusto sostegno alla schiena sia da sdraiati che da seduti. Poche mosse per varie configurazioni una più interessante di un’altra. Guarda le foto Continua »

Scritto in Furniture Design, Salone del Mobile, Young Designers | 4 Commenti »

« Articoli precedenti Articoli successivi »

logo A+D


News e articoli sul Rendering | vray tutorial




Categorie


Archivio

Link Utili

http://www.wikio.it