Gota, il futuro delle lavastoviglie?

maggio 11th, 2009 by Ivana

 

Lavastoviglie Gota

Direttamente dal futuro ecco Gota.

Quella che a prima vista vi sembra un’automobile futuristica, ad una più attenta analisi si manifesterà per quello che realmente è: una lavastoviglie dal design estremamente gradevole e futuribile.

L’idea è del giovane designer Ibsen Caldas che, con il suo progetto morbido e tecnologico, ha rivoluzionato il design delle tradizionali lavastoviglie realizzando un oggetto da utilizzare all’occorrenza. Piccola e compatta la si utilizza quando serve e la si può riporre esattamente come un tradizionale elettrodomestico compatto.

Niente spigoli nè forme ingombranti, ma una lavastoviglie dalle dimensioni ridotte, ideale per i piccoli nuclei familiari d’oggi o per i single (perchè no anche studenti), che non tralascia importanti aspetti di design sostenibile.

Quattro coperti e un design intelligente in grado di riciclare l’acqua per diversi utilizzi. Nel prelavaggio, per esempio, i piatti vengono pretrattati con del vapore. Una volta finito il ciclo, tutte le goccioline di vapore che si sono condensate sulla superficie di Gota vengono recuperate ed utilizzate per il lavaggio dei piatti (assicurando che la quantità di acqua recuperata in questo modo è pari ad una pinta).

Non solo esteticamente gradevole ma anche attenta agli sprechi.  Si spera che nel futuro le lavastoviglie funzionneranno senz’acqua. Un futuro troppo lontano? Altre foto Continua »

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Salone del Mobile 2009: day one

aprile 22nd, 2009 by Ivana

Euroluce Salone Mobile Milano 2009

Riflettori puntati sull’attesissima 48esima edizione del Salone del Mobile di Milano. Si aprono dunque le danze per l’evento italiano dedicato al design, alle innovazioni e ai designer emergenti.

Un brulicare di visitatori da tutta Italia e dal resto del mondo, saranno pronti a macinare kilometri tra lo spazio espositivo di Rho (che quest’anno ospiterà anche l’Euroluce), il Salone Satellite e l’immancabile Zona Tortona, pronti a scoprire quali saranno i prodotti disegnati pronti a sfidare la crisi (almeno così si spera). 

Prima di vedere di persona le novità che il Salone proporrà quest’anno, vediamo assieme quali sono i prodotti che, più di altri, stanno facendo parlare di sè. Inizierei con le creazioni di light design esposte all’Euroluce. Tra tutte trovo interessante la lampada Pixel realizzata da Bakery Group. Una lampada da parete e da soffitto, con diffusore in polietilene stampato in rotazionale, fissato a struttura portante in metallo verniciato (tutte le foto nella gallery a fine post).

Nota particolare anche per Homology Lamp di Giorgio Gurioli, una lampada da terra dalle linee geometriche con corpo in poliuretano compatto e anima d’acciaio. Diffusore in plexiglass opale termoformato, base in acciaio lucidato e tagliato a laser.

Affascinanti ed evocative anche le lampade proposte da Moooi -nello spazio Superstudio- Forme esplosive, paragonabili a fuochi d’artificio per le lampade Raimond, oppure per le bellissime Eurolantern in pieno Japan style ispirate senza dubbio alle lanterne giapponesi. Continua »

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Bike to Work 3M: un pantalone… catarifrangente

marzo 25th, 2009 by Ivana

Pantalone catarifrangente

Non chiamatelo pantalone! Il Bike to Work, il nuovo pantalone realizzato in collaborazione con 3M Scotchline è un capo di abbigliamento studiato appositamente per chi va in bicicletta ma non vuole rinunciare allo stile elegante/casual.

Indossato sembra un normale pantalone, non eccessivamente elegante ma nemmeno un capo di abbigliemento sportivo. Bike to Work è però destinato a chi adora andare in bicicletta, anche di notte o in condizioni di scarsa visibilità.

Bike to Work è infatti caratterizzato da particolari cuciture e bordi catarifrangenti posti però all’interno del pantalone. Basta semplicemente svoltare le gambe del pantalone (pratica peraltro abituale per chi va in bici e non vuole sporcarsi i pantaloni) per segnalare la propria presenza sulla strada. Al risvolto vanno associate anche le tasche posteriori del pantalone che, come per le gambe, una volta svoltate fungono anch’esse da elementi catarifrangenti.

Un ottimo capo di abbigliamento per aiutare i ciclisti, più o meno esperti, a non essere ingoiati dalle tenerbre della strada. Sarebbe ottimo se abbinato anche a Light Lane, la pista ciclabile virtuale. Per gli interessati il prezzo si aggira intorno agli 80 euro ed è acquistabile su Cordarounds. Altre immagini Continua »

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Movito, lo scooter trasformabile

marzo 24th, 2009 by Ivana

Movito eco scooter

Movito, il primo eco scooter elettrico trasformabile disegnato dal designer Tai Chiem.

Si è fatto notare al Future Design Award il contest indetto dalla NASA tech brief e Solid Works. Uno scooter verde con motori elettrici posizionati nelle ruote. Un design aerodinamico e futuribile che cela caratteristiche insolite.

Movito infatti è uno scooter elettrico realizzato in fibre di carbonio rinforzate, dal design accattivante che può essere trasformato da scooter a minicar. Movito è formato da due parti modulari, lo chassis dello scooter e la base (dove alloggiano le batterie). Una volta staccato lo chassis dalla base è possibile trasformare lo scooter in una piccola minicar semplicemente affiancando due basi.

Grazie al motore elettrico posizionato nelle ruote della base dello scooter, Movito è particolarmente leggero ed è caratterizzato da un deisgn fluido e sottile. Grazie alla sua forma, e ai diversi tipi di utilizzo, Movito è particolarmente indicato per vivere la città e i piccoli centri storici.

Interessanti sono anche alcuni altri paricolari di Movito come il sellino in aerogel, il display touchscreen, i fari LED, un collegamento wifi per collegarsi ad internet e al GPS. Un concept molto interessante e versatile. Imparagonabile per design e funzionalità al concept della Ferrari V4. Che ne pensate? Continua »

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Miesrolo Chair: una sedia da srotolare

marzo 23rd, 2009 by Ivana

Miesrolo Chair

Un’idea semplice quanto geniale quella del designer serbo Uros Vitas e della sua Miesrolo Chair.

Sembra una struttura debole e amorfa ma basta un gesto e la sedia  Miesrolo prende forma.

Tanti pezzetti e listarelle di legno tenuti assieme da due grosse strisce di tessuto (probabilmente feltro). Sembra un progetto impossibile quello del designer Vitas eppure la sua sedia sembrerebbe essere più resistente di quello che sembra.

Alcuni dei suoi prodotti vennero già esposti l’anno scorso al Salone Satellite, sedia compresa, riscuotendo abbastanza successo. A distanza di un anno si riparla proprio della sua sedia, dal sapore così particolare che richiama le celeberrime forme della sedia Cantilever di Mies Van Der Rohe (non a caso il nome evocativo).

Un’incredibile sedia formata da soli pezzi di legno dalle forme particolar, ora quadrati ora trapezoidali, studiati e ragionati per far si che, una volta srotolata, la Miesrolo Chair assuma la sua forma garantendo rigidezza e stabilità. 

Per riporla o traspostarla basta arrotolarla su se stessa a mò di rotolo e il gioco è fatto. L’unica mia perplessità è relativa alla resistenza nel tempo del feltro ma l’idea è interessante. Continua »

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Light Bag: una bustina di luce

marzo 10th, 2009 by Ivana

Lighting Bag

E se creassimo luce grazie ad una reazione chimica? Wonsik Chae si fà la domanda e si dà anche la risposta. E che risposta! Lighting Bag, una bustina di tè..anzi di luce. 

Una tazza da tè che si trasforma in una tazza di luce? E’ lo scenario proposto dal designer Chae. Non parliamo di strane bevande ma di nuovi modi di creare luce. 

Il dispositivo luminoso ideato dal designer Chae (l’abbiamo già conosciuto con il segnalibro Abracadabra) è semplicissimo da usare. Vi serve un po’ di luce? Basta scartare il sacchettino, proprio come una bustina da tè ed immergerlo in un liquido e… luce fu! Una calda luce giallo oro di diffonderà nella tazza e poi in tutta la stanza ricreando una calda atmosfera e trasformando la nostra tazza in una piccola lampada portatile.

Niente di paranormale ma semplicemente un’affascinante reazione chimica tra il liquido contenuto nella tazza e delle sostanze fluorescenti contenute nella bustina. Il video vi chiarirà sicuramente le idee facendovi capire anche l’immediatezza e il tipo di luce di Lighting Bag.

Un prodotto di light design che certamente lascia a bocca aperta ma che forse non rappresenta il top per la sostenibilità ambientale e la salute umana nè probabilmente un nuovo modo alternativo di generare luce. L’idea non è male ma avrei sempre paura che qualcuno possa bere accidentalmente il liquido (soprattutto in fase di decadenza luminosa) o che possa essere addirittura cancerogeno (anni fa levarono dal mercato le stelline fluorescenti perchè considerate cancerogene!). Forse le sostanze fluorescenti contenute nella bustina sono diverse? Voi che ne pensate? Altre immagini

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Cooka, piano di cottura di Maurizio Maiorana

febbraio 24th, 2009 by Ivana

Cooka

Maurizio Maiorana disegna Cooka un piano di cottura realizzato in argento e silicone.

Nuovi materiali e nuove forme per i tradizionali piani cottura: Maurizio Maiorana, designer torinese, li ridisegna morbidi, flessibili e tecnologici.

Per il piano di cottura Cooka  il designer Maiorana propone delle piastre in argento che, come si vede dalle immagini, ha una conducibilità termica nettamente superiore rispetto al rame o all’alluminio utilizzati per i fuochi delle cucine tradizionali. In questo modo, oltre a ridurre gli sprechi energetici, i cibi si preparano meglio e in minor tempo (sempre se utilizziamo anche pentole adeguate).

Interessante è anche l’utilizzo del silicone come supporto alle piastre che, oltre a garantire un ottimo isolamento temico, resiste a temperature che variano da -60° a 280°. In più questo particolare silicone regala buone caratteristiche di flessibilità e morbidezza al prodotto che diventa così facilmente trasportabile, leggero e poco ingombrante.

Grazie ai tasti touch è possibile regolare la temperatura d’utilizzo, mentre una serie di LED attorno alle piastre ne segnala l’alta temperatura evitando spiacevoli incidenti.

Il piano Cooka funziona esclusivamente ad energia elettrica, questo lo rende utilizzabile in qualsiasi posto ed è un buon sostituto dei fornellini a gas (purchè ci sia una presa elettrica ovviamente) o delle piastre elettriche portatili che siamo abituati a vedere. A me piace, voi che ne pensate? Altre immagini Continua »

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Kulms e W Chair dello studio MisoSoupDesign

febbraio 20th, 2009 by Ivana

MisoSoup Design 

Japan style, design minimal, odore di bamboo e leggerezza. I prodotti dei designer MisoSoupDesign rapiscono per l’armonia di forme e il design morbido ed essenziale.

Daisuke Nagamoto & Minnie Jan, giapponesi di nascita e newyorchesi di adozione, sono i due designer  del MisoSoupDesign.

Un portfolio ricco di progetti interessanti, in pieno japan style, eclettici, eleganti e funzionali. 

Uno dei loro podotti, la W Chair, si è da poco aggiudicato il premio OFS HotSeat3 grazie al particolare design della seduta e alla sua funzionalità. La W Chair è infatti una comoda poltrona che sfrutta la sua particolare forma per accogliere, nella parte inferiore, una seconda seduta multifunzione pronta a trasformarsi in pouff, tavolino, poggiapiedi o sgabello.

Tra i tanti progetti mi voglio soffermare sulla Kulms Chair; una seduta impilabile realizzata in un’unica sfoglia di bamboo, tanto leggera quanto resistente. La sedia è caratterizzata da un particolare piede,  realizzato intagliando e ripiegando ad-hoc la sfoglia di bamboo per regalare un particolare sotegno alla seduta. La sedia se ad una prima visione può sembrare affascinante e funzionale, ad una più attenta analisi perde parte del suo fascino.

In primis non credo sia possibile realizzare dalla stessa sfoglia di bamboo quel tipo di gamba. Mi sembra davvero improbabile. E’ solo una mia impressione? Inoltre la superficie di appoggio del piedi posteriore non mi sembra sufficientemente ampia per garantire la giusta stabilità e sicurezza che una seduta deve avere. Il progetto è gradevole ma la funzionalità non è al top. Continua »

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RITI: la stampante al… caffe'

febbraio 11th, 2009 by Ivana

Stampante RITI

Stampe più economiche ed ecologiche? Sicuramente il top è proposto dal designer Jeon Hwan Ju con la sua stampate manuale RITI ai fondi di caffè.

Lontana dalle solite stampanti, RITI ha una doppia marcia in più. Prima di tutto le cartucce, riempite non più con costosi ed inquinanti inchiostri, ma con semplici fondi di caffè, economici, reperibili e biodegradabili.

Basta immettere, nell’apposito bicchierino, un quantitativo di fondo di caffè per avviare una stampa eco-friendly in bianco e nero (o meglio marrone) , magari anche impreziosita da un avvolgente aroma di caffè che non guasta!

Di sostenibile in RITI non c’è solo questo aspetto però. Oltre alle cartucce sostenibili c’è da aggiungere che RITI non necessita di energia per funzionare, ha bisogno solo di un’azione manuale. Grazie ai comandi esclusivamente manuali è possibile stampare i propri documenti semplicemente spostando da destra verso sinistra, e viceversa, il contenitore del fondo di caffè.

Partendo dal presupposto che bisognerebbe evitare di stampare, sprecando meno fogli, meno energia e inquinando di meno, credo che RITI sia una valida alternatica alle classiche stampanti. Sarebbe opportuno vedere una stampa per farsi un’idea delle prestazioni e potenzialità di RITI per vederla commercializzata.

RITI, assieme a molti altri progetti come le prese elettriche Eubiq e le veneziane Blight, sta concorrendo al Greener Gadgets 2009 un concorso volto alla ricerca di un nuovo prodotto verde da produrre a partire dal 2009. Fino al 2o Febbreio è possibile votare il progetto preferito per poi vedere la proclamazione del vincitore il prossimo 27 febbraio. Che dite,  chi votiamo? Io preferisco ancora Blight. Altre immagini Continua »

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Fotocamera Clam, la nuova frontiera delle foto

febbraio 2nd, 2009 by Ivana

Fotocamera digitale Clam

Stanchi delle solite foto? Sognate un nuovo approccio fotografico? Allora bisogna provare Clam Camera, la fotocamera che ci regalerà foto nuove e/o con un insolito effetto “3d”.

E’ il nuovo modo di fare foto proposto dal designer Gowoon Jeong. La sua fotocamera digitale Clam è dotata infatti di un doppio obiettivo, uno, come da abitudine, per immortalare paesaggi o persone davanti la fotocamere ed uno, per immortalare chi invece si trova dietro.

In un solo cheese una doppia foto quindi, una tradizionale ed una, per la prima volta, che cattura le espressioni di chi scatta. Facce buffe, meravigliate o studiate, grazie a Clam da oggi anche chi -o cosa- sta dietro la fotocamera, sarà protagonista della foto!

Una volta scattate, è possibile rivedere entrambe le foto grazie al doppio monitor LCD e decidere se stamparle separatamente, se sovrapporle o creare un’unica foto che includa entrambi gli scatti. Tutto questo con un unico click.

Ma uno degli aspetti più interessante è probabilmente quello poter scattare foto panoramiche dall’effetto 3d. Clam è infatti progettata per poter essere aperta a “portafoglio” così da allineare a piacimento gli obiettivi e scattare delle bellissime foto panoramiche.

Che siano buffe, artistiche o panoramiche, per gli amanti delle foto Clam Camera sarà un dispositivo imperdibile. Lo vedo perfetto associato magari alla Flying Stick Camera per un servizio fotografico completo. Che ve ne pare? Tutte le foto Continua »

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