marzo 10th, 2007 by Ivana
Adidas e Mi Innovation Center. Un po’ come la Nike, anche Adidas sperimenta un nuovo modo di concepire gli acquisti: quelli super personalizzati e tecnologici.
Non parliamo solo di estetica ma, soprattutto, di un’esperienza computerizzata volta alla creazione di un prodotto ideato su misura, sulle esigenze e sui desideri del cliente.
Capi personalizzati grazie all’uso della tecnologia che, anche in questo store, è la protagonista assoluta. Il primo Innovation Center, progettato da Mutabor Design, è sorto a Parigi, in una delle strade più famose della capitale Francese: gli Champs-Elysèes.
Nello store è possibile simulare una corsa o una camminata grazie ad un grande tapirulant ricoperto di sensori, grazie ai quali, viene rilevata forma, misura e tipologia di pressione del piede. Nello step successivo il cliente, attraverso un touch screen, puo’ scegliere colori e finiture della scarpa.
Uno store interattivo e altamente tecnologico con personale che segue passo passo i clienti annotando dettagli e richieste su tavolette digitali. L’obiettivo fandamentale dei progettisti del Mi Innovation Center era quello di coniugare al meglio stile futuristico e funzionalità dell’ambiente.
Tecnologia, innovazione, interfacce, dettagli, colori e materiali hanno trasformato un semplice store in un’esperienza unica e interattiva. Un retail concept che cambierà le aspettative ed il modo di fare acquisti delle persone. Se andate a Parigi non perdetevi il Mi Innovation Center, davvero un’esperienza interessante.
Via Concepts&Contents
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gennaio 24th, 2007 by Ivana
Dal Salone del Mobile di Colonia: Ideal House di Zaha Hadid.
In attesa del nostro Salone internazionale del Mobile (Aprile 2007) molte altre città sono in pieno fermento per le loro rassegne di design come per esempio quella appena conclusa a Colonia e quella Parigina, quasi in dirittura d’arrivo.
Nuove tendenze e stili di vita emergono dalle vetrine internazionali pronte a stravolgere (in positivo) i nostri costumi. Tra le novità emerse al Salone di Cologne una in particolare ha totalmente rapito la mia attenzione: la Casa Ideale progettata dalla famosissima Zaha Hadid e da Naoto Fukasawa.
La firma della designer irachena spicca sovrana in questo progetto futuristico, linee morbide ed organiche per una nuova idea di casa, un nuovo concept per uno spazio fluido, scavato e modellato nel volume di un cubo, articolato per zone funzionali, con pareti dinamiche e attrezzate.
Fukasawa nei suoi lavori di interior design focalizza le sue attenzioni progettuali sul binomio uomo-natura ricercando sempre un purismo di forme. Nel suo progetto risultano interessanti i giochi di volumi e le proporzioni utilizzate.
Un design organico, quindi, quello che caratterizza questa Ideal House concepita da un connubio di menti eccelse come Zaha Hadid e Naoto Fukasawa
Foto tratta da DesignBoom
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gennaio 22nd, 2007 by Ivana
Bamboo Wall_ A Pechino è sorta un’opera d’arte, una villa fantastica, completamente relizzta in bambù. Una villa che esalta questo nuovo materiale, eco-sostenibile e versatile.
Uno dei materiali più ecologici a disposizione di tutti gli architetti, non solo per la rapidissima crescita, che garantisce riserve illimitate, ma anche, soprattutto, per le incredibili capacità di contrastare l’inquinamento atmosferico: una piantagione di bambù è infatti capace di catturate fino a 17 tonnellte di carbonio, per ettaro, all’anno,una cifra 40 volte superiore rispetto ad un normale bosco.
Per questo motivo è considerato uno dei materiali più importanti per lo sviluppo di un’architettura ecosostenibile; lo stesso approccio che ha Kengo Kuma, architetto di questa villa-opera d’arte, con una progettazione volta Continua »
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gennaio 20th, 2007 by Ivana
K-Bench: Pouf, panca o tavolino, estendibile come un origami, prodotto da Vange, si adatta ad ogni necessità e rinnova l’ambiente con un solo gesto.
Sembra un bruco gigante, invece è una seduta allungabile (12 cm da chiusa con un’estendibilità che supera i 3 metri!). Il belga Michael Van Genechten, nel 2003, ha fondato un’azienda (Vange) che offre a giovani designer l’opportunità di realizzare oggetti in piena libertà, e questo “bruco” ne è un esempio.
E’ stato progettato, infatti, liberamente, senza passare per le normali logiche di marketing. La panca K-Bench è integralmente realizzata in plastica (polipropilene), materiale versatile per eccellenza, ed è lavorata secondo una tecnica a nido d’ape che conferisce massima robustezza e leggerezza e, allo stesso tempo, consente una generosa espansione a fisarmonica.
La K-Bench riesce a sostenere fino a 400 Kg : dalla forma di partenza può trasformarsi, grazie ad alcuni particolari agganci, in pouf rotondo, o allungarsi a serpentina, o essere utilizzato come tavolinetto.
Un progetto poliedrico, facile da trasportare ed utilizzabile sia per Continua »
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gennaio 15th, 2007 by Ivana
Il Ferrari Store, progettato da Massimo Iosa Ghini, può essere definito come uno shop immaginifico.
Entrando nello store si ha la sensazione di entrare in una nuova dimensione dove aerodinamicità, curve sinuose e superfici lucide richiamano le linee morbide della Ferrari la più amata, la rossa fiammante.
“Ho pensato di sviluppare delle linee direttamente derivate dalla morbidezza e dinamicità delle forme dei bolidi e delle berline, ma anche da un’idea di velocità che prende avvio dall’estetica futurista marinettiana, per definire un design essenziale ma espressivo”.
Non parliamo solo di un’automobile da corsa o un gioiello da esibire sulle strade, ma anche di uno dei casi più interessanti di design identity Continua »
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gennaio 7th, 2007 by Ivana
La casa sul lago del tempo è un film che, trama a parte, vede impegnati alcuni architetti e le loro storie.
Le inquadrature, specie quelle che marcano l’inizio dei capitoli, spesso ricordano le foto di architetture tipiche dei libri di settore. Questa cosa mi ha colpita così ho deciso di proporre una piccola parte della sceneggiatura dove Alex (il protagonista, interpretato da Keanu Reeves), architetto figlio d’arte, commenta con suo padre un progetto.
Alex fa solo da spalla in questo spezzone, ma ciò che dice suo padre è interessante, soprattutto se consideriamo che il film in questione non ha l’architettura come soggetto.
< DIALOGO>
Padre: Tieni, dai un’occhiata.. È una proposta per un museo. E’ di un nuovo architetto che sta lavorando al mio studio..
Alex: Gli ingressi mi piacciono, ci filtra alla luce, che è materiale è?
Padre: Granito, alluminio..
Alex: I pannelli bianchi li ha presi da Meier, il colore interno che varca le vetrate è una scelta tipica, mi piace. Non è nuova, ma è essenziale, pulita.
Padre: L’ultima volta che Continua »
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gennaio 5th, 2007 by Ivana
Divertente, colorato e funzionale.
Nella cittadina di SoHO, Manhattan è sorto il nuovo concept store Taschen disegnato dal francese Philippe Starck, che già si era cimentato nel design degli interni dei flag store Taschen di Beverly Hills e Parigi (uno dei più famosi ed eleganti).
Gli interni colpiscono per la funzionalità e soprattutto per le note cromatiche vivaci e frizzanti. Alla progettualità del designer Starck si è affiancata la vivace fantasia tropicale dell’artista brasiliano Beatriz Milhazes, che ha dipinto tutte le pareti rendendo unici tutti gli ambienti.
Il binomio designer-artista, infatti, è sempre più una tendenza che Continua »
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dicembre 16th, 2006 by Ivana
Una comoda seduta per cullarsi e rilassarsi leggendo un buon libro a portata di mano.
Grazie a Dondola, una nuova seduta ibrida, è possibile scegliere i libri che più ci rapiscono, o le riviste che più ci appassionano, senza nemmeno il fastidio di alzarci. Dondola, infatti, incorpora nel suo design una piccola libreria. Disegnata da Pucci de Rossi, la poltroncina si presenta con una linea piuttosto contemporanea e funzionale ispirata, se vogliamo, alle linee morbide di Ron Arad.
I libri possono essere riposti nei tre vani predisposti e, a seconda della quantità e della posizione degli stessi, cambia l’equilibrio e la posizione di Dondola. La qualità dei materiali utilizzati, e il design, pemettono di utilizzare questa sedia-libreria tanto in un giardino quanto in un ambiente domestico.
Tratto da DesignObsession
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dicembre 6th, 2006 by Ivana
Corian, nuovo materiale nell’ambiente bagno. Una straordinaria idea firmata Toyo Ito.
Per molte persone il bagno è un luogo dove potersi rilassare dopo una dura giornata. Il famosissimo architetto giapponese Toyo Ito ha invaso anche questo ambiente con la sua fantasia e creatività per meglio godere dei momenti di relax nelle stanze da bagno. Il suo nuovo progetto, destinato alla società spagnola Altro, è incentrato su un’artistica visione del fluire dell’acqua, che erode e modella le superfici.
Il lavabo di questa collezione, infatti, è caratterizzato da una forma sinuosa che ricorda quella di un’erosione naturale. Questo aspetto “eroso” e monolitico è stato riprodotto grazie all’uso di un materiale prodotto dalla DuPont, il Corian. Omogeneo, non poroso, lavabile, ripristinabile, riciclabile, adatto agli stampi per iniezione e robusto è sicuramente un materiale ad-hoc per i progetti come quelli pensati e disegnati da Toyo Ito.
“La differenza che esisteva nel XX secolo tra architettura di interni e di esterni sta scomparendo. Non dovrebbero esistere limiti perché gli edifici sono parte dell’ambiente e perché l’ambiente , a sua volta, dovrebbe penetrare negli edifici.” Toyo Ito
Tratto da Trendir
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dicembre 5th, 2006 by Ivana
Bruno Munari è un uomo che ha dato un grande contributo al design.
Nasce Milano, ed è stato uno dei massimi protagonisti del design e della grafica del XX secolo, dando contributi fondamentali in diversi campi dell’espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia, design industriale, grafica) e non visiva (scrittura, poesia, didattica).
L’oggetto che voglio proporvi è la lampada Falkland, disegnata da Bruno Munari nel 1964. Nella realizzazione di questo oggetto opera una sorta di dematerializzazione del prodotto. Una lampada effimera che dissolve la luce in maniera soft, paragonabile ad una nuvola. La storia di Falkland è sintomatica della sua genialità progettuale: coinvolgere una ditta che fabbricava calze da donna nella realizzazione di una delle lampade più note del design italiano. La lampada da soffitto viene realizzata con tessuto elastico tubolare che prende forma mediante anelli metallici.
Per questi motivi la lampada Falkland si poteva Continua »
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