Nuovo iPod Touch Apple

settembre 7th, 2007 by Ivana

Nuovo iPod Touch Apple

La “settima meraviglia del mondo”?? Il nuovo iPod Touch by Apple.

Rieccoci qua. Dopo i recenti rumors circa la nuova automobile iCar Apple, si torna a parlare del nostro amico Steve Jobs il quale, pochi giorni fa, a San Francisco ha presentato l’ultimo arrivato in casa Apple: il nuovo iPod Touch. Amorevolmente ribattezzato dal suo paparino Steve “la settima meraviglia del mondo, anche questo, come il fratellino iPhone, appartiene alla recente Touch Generation.

Design e appeal praticamente identici all’iPhone, il nuovo iPod (mezzo cm più basso e 3mm più sottile) ci regalerà moltissime innovazioni, come la possibilità di connettersi ad internet con tecnologia wireless, connettersi a motori di ricerca come Google e Yahoo, utilizzare applicazioni Apple YouTube per guardare e condividere filmati, oltre alla possibilità di scaricare musica dal sito iTunes wi-fi music store.

Due versioni, una da 8G e una da 16G (rispettivamente 299€ e 399€) per allietare il nostro tempo libero con più di 3500 brani, 20.000 foto e 20 ore di video.  Per chi è affetto da iPod-mania deve però aspettare ancora qualche giorno, l’uscita in Italia è prevista intorno al 28 Settembre. Aspetteremo ansiosi Continua »

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Design del franchising e nuovi elementi architettonici per il gruppo Acafè di Autogrill

luglio 16th, 2007 by Ivana

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Nell’atrio monumentale della stazione di Roma Termini ha da poco inaugurato un Acafè, un nuovo punto di ristorazione franchising voluto da Autogrill e progettato dagli architetti romani Colli e Galliano.

 L’intento dei progettisti è quello di trasformare un semplice bar-caffetteria in “un luogo di incontro capace di dare una nuova identità allo spazio preesistente, dialogando da protagonista con il contesto storico”. Un bar come punto di riferimento ed elemento nodale in un luogo, o per meglio dire in un “non luogo” come lo definirebbe Marc Augé.

Un elemento architettonico dal design fluido e contemporaneo che si risolve con un unico nastro che si stacca dal pavimento e dal mezzanino per diventare un unico corpo multifunzione: banco, scocca e soffitto. Un unico elemento monolitico nel quale sono integrati anche l’illuminazione e l’impianto di climatizzazione. Un’architettura sinuosa interamente realizzato in Corian, materiale di alta qualità estetica e di facile manutenzione.

Di estrema importanza nel progetto risulta l’apporto grafico: una parete esistente, rivestita in laminato specchiante, grazie al gioco delle sagome di persone, si trasforma in segnaletica direzionale per convogliare il flusso di fruitori verso il ristorante ubicato nel mezzanino.

Nulla a confronto del mitico Starbucks (che come franchising ha davvero molto ha insegnare, anche se sui caffè ha molto, molto, da imparare!!!) o alle architetture dei Sexy Supermercati. Indubbiamente il progetto, tutto italiano, promette molto bene. Vedremo se, col tempo, spunteranno come funghi altri Acafè. Onestamente mi farebbe piacere e mi rilasserebbe averlo nella mia stazione!

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Concorso: disegna la moto di Valentino Rossi

luglio 5th, 2007 by Ivana

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Siete amanti delle moto? Il moto GP vi fa impazzire? E per caso amate anche disegnare moto?? Beh, allora questo concorso aspetta proprio voi! Fiat Yamaha e Gazzetta dello Sport hanno indetto questo concorso per chiunque voglia ridisegnare la livrea della Yamaha Moto GP di Valentino Rossi.

Partecipare è davvero semplice e se il concorso vi alletta particolarmente allora non perdete tempo e scaricate subito i file dal sito ufficiale. E’ tutto molto semplice e davvero possono partecipare tutti, basta ridisegnare con un po’ di fantasia la celeberrima moto di Valentino e seguire pochissime regole: rispettare le dimensioni standard (600 x 600 pixel) per un file inferiore ad 1 MB e, soprattutto, inviare una sola livrea.

La cosa più particolare di questo contest è che il vincitore sarà decretato dagli utenti stessi attraverso un semplice sistema di voti (a partire dal 15 Settembre 2007); il fortunato non solo vincerà due pass per il Moto GP di Valencia (3 e 4 Novembre 2007)  ma avrà anche l’onore di veder sfrecciare su pista la moto con la colorazione lui ideata.

Interessante no? Quasi quasi ci provo anche io…e voi che aspettate? Iniziate a dare uno sguardo ai lavori presentati. Alcuni sono interessanti, altri….lascio giudicare a voi!

(Via)

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Il biglietto da visita che prende vita

maggio 31st, 2007 by Ivana

biglietto-da-visita-floreale.jpg

Il designer Jamie Wieck ha ideato questo bellissimo bigliettino da visita “floreale”.

Devo dire la verità, soprattutto dopo il Salone del Mobile ho riempito un cassetto di bigliettini da visita e alcuni di questi, vuoi per un motivo o per un altro, sono finiti nei rifiuti assieme alla carta.

Il designer londinese Wieck ha davvero avuto un’idea incredibile per non far finire il suo bigliettino da visita nei rifiuti. Questa speciale business card, infatti, dal portafogli passa direttamente sulla scrivania per abbellirla e darle un tocco di verde che non guasta mai.

Basta infatti aprire un po’ il bigliettino nella parte inferiore, immergerlo nell’acqua per soli quattro giorni, e poi vedrete fiorire una graziosa piantina dal lato superiore del bigliettino.

Un’idea vincente, che lascia un segno e che non si fa facilmente dimenticare e che, soprattutto, regala un tocco di verde e meno rifiuti. Un quid considerevole considerando i tempi in cui viviamo. Mi piacerebbe riceverne uno! A voi piace?  >>Altre immagini

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Bar-code-revolution: innovativi codici a barre

maggio 25th, 2007 by Ivana

bar-code-design.jpg

Ma perché i codici a barre devono essere sempre uguali, schematici e privi di appeal? Dal Giappone arriva il nuovo bar-code-design, divertenti ed accattivanti codici, elementi di design per brand più intraprendenti.

Tutto può essere oggetto di design, di un nuovo progetto, anche un semplicissimo codice a barre. Attualmente sono molte le compagnie che hanno adottato i nuovi bar-code come parte integrante, o anche come veri e propri marchi, per i loro packaging, alcuni sempre in bianco e nero, altri addirittura stravolgono completamente il concetto di codice a barre introducendo anche note cromatiche.

Il numero è in continuo aumento ed i nuovi bar-code stanno diventando un must per tantissime società, emblemi per moltissimi ambiti: food, beveradge, fashion, film, music, sport, giochi e tantissimi altri.

Sono davvero tutti ben disegnati e le agenzie che si interessano di questo nuovo bar-code-design garantiscono al 100% il loro funzionamento. Mi piacciono moltissimo, guardate tutti quelli che ho scelto per voi, sono davvero  originali >>Guarda i bar-code Continua »

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It: il logo dell'Italia (…?)

marzo 5th, 2007 by Ivana

it.jpgIt, il nuovo logo per l’Italia realizzato dalla filiale Italiana dalla Landor.

Un logo che, in teoria, è stato realizzato per celebrare le tradizioni, la storia ed il design italiano; per rafforzare l’idea di un paese ricco dal punto di vista culturale e naturale.

“[...] Una curva morbida, che evoca movimento, flessibilità e fantasia. La “ì”, di colore nero, nel carattere richiama il mondo classico e la tradizione italiana. È sovrastata da un punto di colore rosso. La “t” è verde, per rafforzare l’immagine di un Paese ricco dal punto di vista naturalistico e, al tempo stesso, completare il tricolore, rendendo inequivocabile il riferimento all’Italia. Il carattere usato per le altre lettere della parola “Italia” esprime modernità. Il fondo del logo è completamente bianco. [...]“
Presentato all’Italia come una creazione fantastica ed esibito con orgoglio dai creatori al presidente del consiglio Romano Prodi e al Ministro delle attività culturali Francesco Rutelli, il logo ha, però, deluso molte aspettative. Graficamente lascia davvero molto a desiderare tanto che molti blogger, grafici, designer, docenti, web-designer (…) stanno presentando una petizione da sottoporre a Prodi e Rutelli affinché venga ripensato o ridisegnato.

Una sintesi banale che chiunque, anche non grafico, avrebbe saputo fare (magari anche meglio) , un logo mediocre (per non usare termini forti) che meraviglia considerando che la Landor, autrice del logo, è un’azienda che ha sempre elaborato ottimi progetti grafici.
Questo lavoro, purtroppo, non regala all’Italia nè una visione originale né fantasiosa, tutt’altro. Non ha appeal e non lo trovo nemmeno comprensibile. E’ ovvio che se al logo si accompagnano pagine di descrizione risulta chiaro ed evidente, ma la bravura di un buon grafico è quella di arrivare ad un prodotto che parla da sé, pregno di contenuti e significati.

Onestamente il logo It comunica ben poco: l’idea dell’Italia è banalmente espressa dall’uso del tricolore, per altro utilizzato al contrario (rosso, bianco e verde!!!). La “i”, con font Bodoni, dovrebbe rimandare all’idea di tradizione e storia, ma in quanti riconoscono questo font ed i significati? La “t” ”morbida e flessibile” dovrebbe ricordare la morfologia del Bel Paese ma, di fatto, nemmeno con un grosso sforzo di immaginazione riesce nell’intento. I due elementi, tra loro, non sono per niente fusi, non danno un’immagine unitaria e sinergica ma frammentaria; ne risultano due elementi a sé stanti completamente separati e disomogenei. Il tutto viene enfatizzato quando alla “It” si aggiunge “alia”, la disomogeneità è sottolineata dai font utilizzati (4 font diversi per una parola composta da 6lettere!!!).

Un logo e un sito davvero mal progettati che non rispecchiano affatto la bellezza, la storia e la tradizione dell’Italia, una cosa assurda se pensiamo che entrambi sono stati pensati per una visibilità dell’Italia nel mondo; senza dimenticare il compenso che la Landor ha ricevuto…decisamente troppo soprattutto considerando i risultati!

Concludo lasciandovi il commento che Oliviero Toscani ha rilasciato in merito al logo:

“È l’ennesima occasione mancata per il Paese, una operazione mal riuscita e gestita da incompetenti, un piccolo marchietto che rispecchia perfettamente l’Italia di oggi, presuntuosa e poco consistente. […] Il punto è che in questo tipo di concorsi vincono sempre le aziende come la Landor. Le agenzie tendono sempre ad accontentare i loro clienti e questo pregiudica la creatività. Mi chiedo poi quale sensibilità estetica abbiano politici come Rutelli o Prodi. Questo mi pare un marchio che punta al compromesso. La ricerca ossessiva del consenso crea mediocrità. Questo marchio comunica solo banalità”

La questione è ancora molto calda, voi cosa ne pensate?

Via DesignerBlog

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Milton Glaser, il padre di "I love New York"

febbraio 19th, 2007 by Ivana

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I love New York: Chi non ha visto, almeno una volta nella sua vita, il celebre logo riportato nell’immagine accanto?

E chissà quante altre volte avrete visto loghi simili, o comunque ispirati allo stesso concetto, in cui diventa un processo spontaneo intepretare il cuore come “love”, costituendo la celebre frase che tutti conosciamo.

Ebbene il padre di INY (pronunciato “I love New York”, e qualche volta anche “I heart New York”) è Milton Glaser, uno dei più famosi ed apprezzati designer contemporanei.

ILOVENY, icona in perfetto stile pop, nasce in occasione di un premio messo in palio dalla città di New York al fine di promuoverne il turismo. Nel 1977 il dipartimento di sviluppo economico e della pubblicità, Rich and Green, mette a punto una campagna di marketing per la città di New York.

Milton Glaser, sempre molto produttivo durante la sua carriera, probabilmente in parte si ispira allo slogan turistico che accompagnava lo stato della Virginia sin dal 1969, titolato “Lovers”: pensato e disegnato senza riferimenti alla pop-art. Inaspettatamente, in soli due mesi Glaser finisce di disegnare tutto il materiale necessario alla campagna pubblicitaria realizzando uno dei lavori di maggior successo, che tutt’oggi continua ad essere fonte di guadagno.

i_love_new_love_york_2.jpgIl logo venne stampato su migliaia di t-shirts a venduto a New York riscuotendo da subito un ampio successo. Così divenne da subito un simbolo noto e facilmente riconoscibile.

ILOVENY è tutt’oggi utilizzato per promuovere il turismo nello stato di New York e sono davvero tantissimi i gadget prodotti i questi anni.

La celebre immagine di Glaser è, purtroppo, tornata fortemente alla ribalta in seguito agli attacchi dell’11 settembre alle Twin Towers. Il nuovo logo recita: “Amo New York più che mai”, realizzata sempre con lo stesso font e caratterizzata da un pezzetto di cuore scurito, forse bruciato, a simbolo della ferita inferta alla città. Molti visitatori e turisti, in seguito a tale evento, hanno acquistato e indossato le t-shirts con su stampato il nuovo logo come segno di solidarietà.

Sono comunque tanti i lavori geniali prodotti da Glaser in questi anni, per cui val davvero la pena visitare il suo sito ufficiale e sfogliare con calma tutta la sua produzione.

We are all african” è uno dei lavori che preferisco: Semplice e geniale.

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Alessandro Busseni: XXX grafica, cura te ipsam. Tesi laurea di grafica

febbraio 2nd, 2007 by Ivana

xxx-grafica-cura-te-ipsam.jpg

Il post di oggi lo dedico interamente ai miei “colleghi” grafici.

E’ una tesi di laurea di un ragazzo, Alessandro Busseni, laureatosi in Disegno Industriale al Politecnico di Milano (un nostro collega quindi…). La laurea si intitola “XXX – grafica, cura te ipsam”, 260 pagine interamente dedicate alla grafica e ai grafici contemporanei; un’analisi costellata da interviste, ricerche, analisi e impressioni tratte da libri e riviste.

Un lavoro molto accurato ma che si distacca un po’ dal nostro ideale di “tesi di grafica”, noterete (soprattutto i grafici e mi rivolgo proprio a Cremino!) che il lavoro non è incentrato sull’aspetto visivo ma soprattutto sui contenuti.

Non ho ancora avuto modo di leggerla tutta ma l’introduzione mi è piaciuta molto e ve la riporto di seguito:
XXX grafica, cura te ipsam. Xxx sta per trenta; xxx sta per indefinibile; xxx sta per hardcore o meno spudoratamente, per ”senza peli sulla lingua”; xxx sta per innocenza ed irruenza.
xxx è un libro che parla di comunicare la grafica, che racconta attraverso delle interviste chi si sacrifica per questa causa, vivendo fino in fondo il suo amore per questo lavoro. xxx è un libro pensato per gli studenti attorno alla laurea, o per i grafici junior, gli under 30, che ancora cercano di capire cosa succede, come succede e quando succede. Se xxx lo leggono anche gli altri grafici, quelli che si lamentano, ma anche quelli che sorridono sempre, male non gli può fare… è come quando leggi un bigliettino trovato per terra, sai che non è per te, ma dopo che l’hai letto non puoi non pensare al suo messaggio..
Grafica, cura te ipsam significa “Grafica, cura te stessa”.
Il titolo è una provocatoria introduzione al tema della tesi, cioè trovare una soluzione ai problemi della grafica italiana evidenziandone le cause e raccontando le esperienze di chi pazientemente se ne prende cura tutti i giorni. Deriva dalla libera deformazione del seguente proverbio latino: “Medice, cura te ipsum”.

Via Elmanco

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