luglio 24th, 2007 by Ivana
Zaha Hadid, proprio lei, la designer-architetto di fama mondiale, si è cimentata in un nuovo ambito: scenografie teatrali.
Di Zaha Hadid ho parlato già in diversi post. Anche questa volta il suo stile, inconfondibile, emerge e caratterizza il teatro fondendosi perfettamente con le bellissime coreografie dei ballerini, opera del coreografo Federic Flamand. Lo spettacolo dal titolo Metapolis II, sarà in programmazione dal 25 al 27 Luglio al Lincoln Center di New York e lascerà sicuramente a bocca aperta tutti i partecipanti all’opera.
Nel complesso la scenografia è davvero semplice ma d’effetto: tre grandi lingue di alluminio che sembrano fuoriuscire dal palcoscenico come un nastro. Vedendole si riconosce subito l’inconfondibile firma della designer. Sul blog della Hadid è possibile leggere un articolo interamente dedicato alla scenografia da lei realizzata (in inglese) e vedere un video, anche se si sofferma di più sulle coreografie che sulla scenografia.
Ad ogni modo mi sembra interessante scoprire quanto il campo d’azione di questi piccoli grandi “divi” aumenti sempre di più. Aspetto con ansia il prossimo lavoro, chissà dove metterà lo zampino! Voi che immaginate?
(Via)
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luglio 20th, 2007 by Ivana
Si chiama Papton Chair, la sedia realizzata interamente in cartone.
Sicuramente ne avrete già sentito parlare perché è diventata il tormentone di questo mese. Ha avuto un successo immediato ed è apparsa su tantissimi blog. Questa seduta, semplice (mica tanto), leggera ed originale è ormai un’icona di design sostenibile.
Realizzata da un unico foglio di cartone riciclato, opportunamente sagomato e ripiegato, risulta, grazie a irrigidimenti di forma, estremamente resistente e leggera. Niente colle o giunzioni varie, un vero e proprio esempio di progettazione ecologica per una sedia che pesa appena 2 kg.
Si realizza in pochissimi e semplici gesti, nemmeno gli aeroplanini di carta sono più semplici da realizzare! L’idea geniale è firmata da due giovani designer tedeschi dello studio Fuchs+Funke che, rapiti dalla bellezza e dalla complessità degli origami, hanno deciso di tradurre un linguaggio, così complesso ma affascinante, in una qualcosa di più semplice destinato al retail.
Un’idea vincente (è ormai famosa in tutto il mondo) ma soprattutto un prodotto attento alle problematiche ambientali, riciclabile al 100%, con un ingombro, da aperta, di circa 1cm. Design geometrico ma efficace. Vi piace? Altre immagini Continua »
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luglio 19th, 2007 by Ivana
Lopita, la seduta modulare.
Credo che le immagini parlino da sole. Tra tutte le sedute modulari e componibili Loopty Loop Loopita (il nome è un po’ scioglilingua!) è quella che, fin’ora, mi ha maggiormente colpita. Disegnata dal designer Victor Aleman, la trovo estremamente originale e mi cattura molto per le composizioni realizzabili con i vari pezzi della seduta.
Una chais-longue, riveduta e corretta, disegnata da un nastro (apparentemente) continuo di rovere rosso con l’aggiunta si morbidi cuscini realizzati in schiuma ad alta densità che garantiscono massimo comfort.
Il design, come già detto, mi piace; l’idea poi di un oggetto modulare è vincente: pochi pezzi che, sapientemente mixati tra loro, creano una seduta sempre diversa. La modularità poi va interpretata anche come un fattore di sostenibilità, sia per gli imballaggi ridotti che per l’ingombro totale della seduta in fase di distribuzione.
La cosa che mi lascia un po’ perplessa è proprio il comfort…mi sembra alquanto scomoda. Sicuramente non riuscirei a mai a leggerci un libro. Magari, all’aperto, in un bel giardino, mi ci stenderei volentieri per rilassarmi un po’, possibilmente con una bella bibita fresca (con questo caldo!). Non so, dovrei provarla per darvi un giudizio abiettivo. Dite anche voi la vostra. Guarda altre immagini Continua »
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luglio 16th, 2007 by Ivana
Nell’atrio monumentale della stazione di Roma Termini ha da poco inaugurato un Acafè, un nuovo punto di ristorazione franchising voluto da Autogrill e progettato dagli architetti romani Colli e Galliano.
L’intento dei progettisti è quello di trasformare un semplice bar-caffetteria in “un luogo di incontro capace di dare una nuova identità allo spazio preesistente, dialogando da protagonista con il contesto storico”. Un bar come punto di riferimento ed elemento nodale in un luogo, o per meglio dire in un “non luogo” come lo definirebbe Marc Augé.
Un elemento architettonico dal design fluido e contemporaneo che si risolve con un unico nastro che si stacca dal pavimento e dal mezzanino per diventare un unico corpo multifunzione: banco, scocca e soffitto. Un unico elemento monolitico nel quale sono integrati anche l’illuminazione e l’impianto di climatizzazione. Un’architettura sinuosa interamente realizzato in Corian, materiale di alta qualità estetica e di facile manutenzione.
Di estrema importanza nel progetto risulta l’apporto grafico: una parete esistente, rivestita in laminato specchiante, grazie al gioco delle sagome di persone, si trasforma in segnaletica direzionale per convogliare il flusso di fruitori verso il ristorante ubicato nel mezzanino.
Nulla a confronto del mitico Starbucks (che come franchising ha davvero molto ha insegnare, anche se sui caffè ha molto, molto, da imparare!!!) o alle architetture dei Sexy Supermercati. Indubbiamente il progetto, tutto italiano, promette molto bene. Vedremo se, col tempo, spunteranno come funghi altri Acafè. Onestamente mi farebbe piacere e mi rilasserebbe averlo nella mia stazione!
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luglio 13th, 2007 by Ivana
Accolgo davvero molto volentieri la segnalazione inviatami dalla redazione di NoMadeDesign, un e-concept store on line interamente dedicato ad oggetti di design italiano, internazionale, autoprodotto ed ecosostenibile.
Un sito pensato per tutti gli amanti del design e degli oggetti d’arredo icone del Made in Italy, ma anche complementi d’arredo innovativi appartenenti al panorama emergente.
NoMadeDesign, è infatti un nome che racchiude una doppia filosofia, una doppia chiave di lettura, interessante e profonda. No Made è sia design nuovo, innovativo e che inventa; ma è anche un design Nomade, in continuo divenire, capace di rispondere alle sempre più nuove esigenze di mercato e, soprattutto, della società.
Un concept, assolutamente contemporaneo e in piena linea con gli scenari mutevoli di oggi, che si manifesta e prende vita in un sito e-store ricco di oggetti icone del design ma che sottolinea e promuove anche oggetti di giovani designer e stelle emergenti del panorama internazionale.
Nel sito, ben organizzato e di facile navigazione, sono presenti diverse categorie: illuminazione, complementi d’arredo ecc ecc… ma hanno attirato la mia attenzione anche altre categorie come quella dedicata al mio mito Karim Rashid, una dedicata al pubblico in erba (i bambini) e un’ultima, molto originale, dedicata a pezzi di design fino a 99€.
Tra i tantissimi pezzi, famosi e meno famosi, spiccano alcuni complementi d’arredo, che sicuramente avrete già visto, come ad esempio il tavolino Illusion e il cestino portacarte Bin Bin entrambi realizzati dal designer John Brauer. Oggetti originali che rispecchiano un nuovo modo di Continua »
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luglio 12th, 2007 by Ivana
Fire Winder, un grazioso lampioncino alimentato ad energia eolica progettato da Tom Lawton.
La ricerca di prodotti sostenibili, funzionanti ad energia pulita e rinnovabile non si ferma mai e FireWinder ne è un altro esempio.
Già in qualche post precedente parlai di Light Wind, un lampione funzionante ad energia eolica. Il concept di fondo è il medesimo: utilizzare energia rinnovabile per alimentare prodotti tradizionalmente funzionanti ad energia elettrica.
A differenza di Light Wind, FireWinder è un lampioncino molto più piccolo, quasi una lanterna; un elemento decorativo per arredo urbano e non. E’ interamente alimentato dall’inesauribile forza del vento, elegantemente trasformata in luce da questa lampada a forma di spirale.
Magicamente, che sia un vento debole o più forte, FireWinder dà il via ad una danza piroettante che genera bagliori incantevoli, più o meno brillanti, a seconda dell’intensità del vento.
Un movimento seducente e una luce dinamica per una lampada eco-sostenibile meravigliosa. Immagino sia davvero affascinante dal vivo. Che ne pensate?
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luglio 11th, 2007 by Ivana
Mi ha davvero colpita piacevolmente questa seduta, vincitrice per altro del concorso Pianeta Fresco aperto a tutti i giovani designer partenopei under40 (edito dall’ API e la CCIAA di Napoli). Si chiama ReSeat, un progetto per l’ arredo urbano, e colpisce per il design originale, l’ attenzione ambientale e sociale.
L’autore di questa nuova seduta è il giovanissimo designer Fabio Ciaravolo, neo-laureato in Disegno Industriale. Il suo progetto ha un concept profondo e innovativo, legato ad un comportamento sociale che rispecchia una nuova esigenza: “riappropriarsi dello spazio pubblico così che i luoghi del verde possano diventare di nuovo luoghi di socialità e relax“.
La seduta infatti, ergonomica e completamente in armonia con l’ambiente, permette di stendersi comodamente su un prato, rilassarsi e trascorrere ore spensierate assieme ad amici o, perché no, abbandonarsi per un sonnellino o per farsi baciare dal sole.
Nel progetto di fondamentale di importanza sono gli aspetti della sostenibilità ambientale, quindi la scelta del materiale ha svolto un ruolo fondamentale nel processo evolutivo del prodotto. ReSeat è infatti interamente realizzata in un elastomero termoplastico del poliestere, facile da smaltire e riciclabile al 100%. Continua »
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luglio 10th, 2007 by Ivana
Per tutti quelli che detestano l’odiosa suoneria della sveglia (come me!!), Alarming ring fa al caso vostro.
Personalmente ho risolto il problema con la sveglia-suoneria del cellulare, inizia piano piano aumentando gradualmente il volume. Rispetto alle sveglie tradizionali, che mi facevano venire un infarto con relativa parolaccia del mattino, è sicuramente una sveglia più soft. Anche le radiosveglie risolvono, in parte il problema, svegliandoci magari con la nostra canzone preferita.
Ma Alarming Ring risolve ancora meglio il problema. E’ un semplice anellino che si indossa durante la notte, è sufficiente immettere l’orario desiderato e, invece della tradizionale musichetta, Alarming ring inizia a vibrare, svegliando delicatamente e senza rumore.
Non solo, l’anellino-sveglia risolve anche un altro problema, caro soprattutto alle coppie che vivono assieme, ma che si svegliano ad orari diversi. Gli anelli sono infatti due e vibrano ad orari diversi, a seconda delle necessità. Per “spegnerli” basta riporli sull’apposita base.
Il giovane designer, Meng Fandi, ha davvero risolto un bel problemone con questo progetto, semplice ma significativo. Magari con un dolce risveglio la giornata sarà più tranquilla e la qualità della vita migliora notevolmente… Altre immagini Continua »
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luglio 2nd, 2007 by Ivana
Mi piace molto questa notizia che ho letto sul blog PATAsign (un blog nuovo che vi consiglio di visitare perché ben curato e attento a tutte le manifestazioni artistiche) che fa riferimento ad un nuovo tipo di design: quello generativo, ed alla Genometri: società di Singapore già in grado di produrre oggetti seguendo quest’innovativo criterio!
Nella figura accanto, migliaia di cucchiaini, tutti diversi tra loro, tutti creati attraverso una nuova progettazione: generativa appunto. Grazie allo sviluppo di tale tecnologia è possibile approcciare al design in modo generativo, creando infiniti individui tutti diversi tra loro.
Una nuova corrente di pensiero, quella della progettazione generativa, fondata sul concetto di DNA, il codice genetico portatore di tutte le informazioni di una specie. Ed è proprio ispirandosi al concetto di DNA che sarebbe possibile sintetizzare le caratteristiche di un oggetto in una sorta di codice genetico, per ripartire dallo stesso e “generare” tanti oggetti diversi tra di loro, sebbene appartenenti ad una stessa “specie”. (vedi i cucchiai dell’immagine: tutti diversi sebbene appartenti alla stessa famiglia)
Oggetti customizzabili e designer pronti a scatenare la propria fantasia per creare oggetti partendo da “variabili casuali”. Su quest’ultimo punto, probabilmente, il mio carissimo Prof. Carlo Coppola avrebbe qualcosa di interessante da aggiungere sui processi matematici che guidano il processo, per niente casuali!
In futuro, quando la tecnologia sarà adeguata, sarà possibile avere macchine capaci di stampare bicchieri, cucchiai, penne e chissà cos’altro… tutti diversi tra loro, il tutto “semplicemente” seguendo le logiche della progettazione generativa.
Quel futuro non è poi così lontano..
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giugno 29th, 2007 by Ivana
Pandora Design firma il made in Italy di alcune collezioni per la tavola uniche e decisamente belle, delizia per gli occhi impreziosita da un’ efficienza assicurata. Tutti gli oggetti, studiati con minuziosa premura, seguono l’ergonomia umana, sono comodi, vivacemente colorati, estremamente funzionali ed incentrati su un’ottica eco-sostenibile.
Il team di designer della Pandora è davvero notevole, basti citare alcuni nomi come Matteo Ragni, Giulio Iacchetti, Donata Paruccini (…) autori di molti pezzi del marchio italiano.
“Alimentare il corpo è un atto d’amore. Creare nuove forme per nutrirsi alimenta il desiderio”. La filosofia di Pandora sposa appieno le esigenze della tavola e del mangiare contemporaneo continuamente in divenire ed in fusione costante con altre culture. I cibi cambiano e i nuovi gesti entrano in tavola, accompagnati da nuovi utensili, spesso semplici, ma accuratamente progettati da Pandora. “Semplificare è difficile, ma l’obiettivo della Pandora Design è presentare oggetti destinati per funzione ad essere gettati, ma per forma evocatori di più lunghi possessi, capaci di comunicare l’attenzione con cui sono stati pensati, disegnati e prodotti.”
Uno degli oggetti emblematici della Pandora è sicuramente Moscardino, vincitore anche dell’ambito premio Compasso d’Oro nel 2001, interamente realizzato in Mater-Bi, biodegradabile al 100%. Una produzione in teoria “usa & getta”, ma che rapisce per eleganza e vivacità tutti quelli che entrano a contatto con i loro oggetti e che, per questo, difficilmente riescono a separarsene. Lo ammetto, tra quelle persone ci sono anche io…Moscardino, come tutti gli altri oggetti, crea Continua »
Scritto in Design eco-orientato, Design italiano, Designer famosi, Furniture Design, Icone del Design, Nuovi materiali, Salone del Mobile | 5 Commenti »