Food Design: Cake Sharer

novembre 21st, 2007 by Ivana

Cake Sharer: Food design Jung-Suk Choi

Ingegnoso ed ecosostenibile: è il nuovo accessorio di food design del designer Jung-Suk Choi.

Un oggetto multiuso semplicissimo ma geniale, realizzato con un unico foglio di carta per alimenti.  Cake Sharer è sia un piattino che una piccola forchetta-coltello. Bastano tre semplici gesti e il gioco è fatto: staccare la parte tratteggiata, dalla quale si ricava la forchettina, piegare il foglio restante seguendo le linee indicate e… mangiare una buona fetta di torta!

Leggero e sostenibile, perchè interamente realizzato in carta, è un prodotto di food design ben progettato, comodo e dal design elegante e semplice. E’ ideale per le feste e anche per i party più trendy grazie alla particolare forma. Mi piace anche il lato più giocoso dell’oggetto e l’esperienza che questo oggetto regala ai fruitori artefici della creazione del loro cake-sharer.

Per ora non sembra disponibile in commercio, ma spero sia presto acquistabile perchè è davvero un’idea vincente, simpatica e ambientalmente attenta. Che ve ne pare? Mi è venuta voglia di dolci, peccato non avere cake-sharer! Continua »

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Food-design: eat with your finger

ottobre 23rd, 2007 by Ivana

eat with your finger: finger food e food-design

Eat with your finger, ovvero mangia con le dita. E’ il nuovo concept per questo piccolo accessorio di food-design realizzato da un frizzante terzetto di giovani designer: Merry-Kavamura&Ganjavian (i tre designers).

Quante volte i vostri genitori, soprattutto da piccoli, vi avranno detto di non mangiare con le mani, perchè sono sporche o perchè non è il massimo dell’educazione? Eat with your finger finalmente soddisferà i vostri bisogni mangerecci più istintivi. Un’idea simpataca e progettata abbastanza bene. Il sistema è molto semplice ed è composto da tre pezzi, rispettivamente forchetta, coltello e cucchiaio. Sono comodi e si infilano sulle dita, come prolungamento delle stesse.

Mi piacciono perchè soddisfano la voglia innata delle persone di mangiare con le mani (assecondando i più contemporanei principi di finger-food) assicurando massimo igiene. Mi sarebbero piaciuti se fossero stati più vivaci e avessero assunto colorazioni più allegre, ricalcando magari i cromatismi di Pandora Design; eat with your finger è invece realizzato solo in bianco ma risulta comunque un buon accessorio di food-design simpatico e nuovo. Mi piacerebbe provarlo. Che ne pensate?

(Via)

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Fruit Vassel I: un originale vassoio per banane

ottobre 5th, 2007 by Ivana

Vassoio frutta Vassel Fruit. Food design Helena Schepens

Helena Schepens è la giovane designer belga autrice di questo originale vassoio concepito per banane.

Fruit Vassel I ha una forma semplice ma efficace. Una cornice sferica, realizzata in legno, nella quale inserire i frutti. Mi piace l’idea della designer per questo vassoio che si completa e regala una particolare immagine proprio quando si pongono i frutti all’interno. Un disegno geometrico che compare grazie alla morfologia del vassoio e a quella delle banane.

Sono vassoi diversi, che generano una nuova esperienza, che vanno vissuti e provati. Come il vassoietto a dondolo CocoFruit, destinato a frutti sferici di medie dimensioni e realizzato anch’esso da un designer belga. Vassoi che interagiscono con i fruitori e con la frutta e che regalano divertenti cornici all’interno delle quali, a seconda di come si dispone la frutta, nasceranno nuove e dinamiche opere.

Un idea originale di food-design, per un “vassoio” da appendere al muro proprio come un quadretto o appoggiare su un ripiano.  Molto interessanti anche Fruit Vassel II e Fruit Vassel III (nei link indicati). A voi la scelta.

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Tom Dixon: sustainable design

settembre 26th, 2007 by Ivana

Tom Dixon, design sostenibile

Tra i maggiori esponenti di eco-design, sicuramente Tom Dixon è uno dei designer più acclamati e ricercati al momento.

Il suo stile minimal è sempre attento alle problematiche ambientali ed i suoi prodotti sono sempre proiettati verso un’ ottica di salvaguardia ambientale nonchè energetica. In questo senso la sua ultima creazione, la lampada GLOWB è la sintesi perfetta tra design ed etica ambientale.

Di Tom Dixon (di cui già parlai diverso tempo fa per la sua collaborazione con Lacoste e la T-shirt Eco-Polo) oltre al design, ammiro la filosofia progettuale. Egli afferma che spesso la gente è restia al design sostenibile solo per una questione di estetica o, nel caso delle lampade, perchè non emettono una luce attraente. Sempre più spesso Dixon riesce a trascendere da questi pregiudizi sull’eco-design, concentrandosi sulla creazione di prodotti nobili anche dal punto di vista estetico.

Glowb, per esempio, è una lampada che consuma l’80% in meno di energia, ma che riesce a sprigionare una bellissima luce calda e vivace e che ha un design attraente anche se semplice.  Recentemente, a Londra, durante un’installazione ecologica, Tom Dixon ha regalato 1000 lampade Glowb a 1000 fortunati londinesi per portare nelle loro case un pò di eco-design. Per il packaging, il sig. Dixon stupisce con un particolare contenitore nel quale inserire le lampadine obsolete da spedire, GRATUITAMENTE, ad una società che si occuperà del riciclo dei prodotto inviato (queste cose qua ce le sognamo!).

Molto interessante è anche la sua collezione di prodotti sostenibili Eco Ware destinati al food-design. Un set di bicchieri, ciotoline o piatti creati completamente in plastica biogegradabile realizzata con materiali naturali come fibra di cocco, riso e bamboo. Emblematico è anche il packaging. Una confezione realizzata in carta riciclata e vernici atossiche.

Tom Dixon, il guru del design sostenibile  Continua »

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Zaha Hadid crea Zaha: posate d'autore

settembre 22nd, 2007 by Ivana

Zaha Hadid: nuova collezione posate Zaha cutlery

Si chiamano Zaha e sono le nuove posate firmate dall’architetto-designer iracheno Zaha Hadid.

Devo dire che le posate le mancavano. Dopo la stazione ferroviaria della TAV di Afragola, le scenografie teatrali, i lampadari, la Casa Ideale e mille altri progetti, la Hadid ci “stupisce” con questa nuova collezione di posate.

Lo stile senza dubbio c’è, le forme fluide ed affusolate, tanto care alla designer,  non mancano. Una collezione sui generis per gli amanti dei pezzi d’autore; non dimentichiamo che la Zaha Hadid è la prima (per ora anche l’unica) donna ad aver vinto il premio Pritzer per l’architettura (un premio paragonabile ad un Nobel!!).

Ma ritorniamo alle posate. Onestamente, anche se le ha firmate la Hadid, non mi entusiasmano particolarmente: a prima vista mi sembrano un po’ scomode, non molto ergonomiche e non di semplice utilizzo (se guardo i cucchiai mi sento male!). Non vorrei esprimere giudizi categorici, magari dal vivo sono migliori e il loro utilizzo risulta naturale, però non mi sembrano il massimo del comfort. Il design è scultoreo ed è assolutamente coerente con lo stile della designer ma il prezzo è da pazzi.

Senza dubbio il packaging è particolare: molto elegante e con dei toni di grigio che esaltano le posate. Una confezione importante per una collezione in edizione limitata. SE vi piacciono potete comprarle on-line per 250$ (solo il set di 5pezzi!)….ma vi piacciono??  Continua »

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Dinner in the Sky: emozioni ad alta quota

luglio 23rd, 2007 by Ivana

dinner-in-the-sky.jpg

Se soffrite di vertigini e le esperienze estreme vi terrorizzano, questo nuovo “ristorante” Dinner in the Sky non fa proprio al caso vostro.

Concepito per regalare forti emozioni e una cena da ricordare per tutta la vita (sempre che il cavo non si spezzi!) Dinner in the sky vi regala l’ebbrezza di cenare su comode sedie e raffinati tavoli elegantemente apparecchiati completamente sospesi nel cielo.

Una grossa piattaforma, sulla quale troverete solo delle speciali sedie ed un tavolo, per 22 coraggiosi pronti a cenare fluttuando nel cielo a più di 50metri di altezza per ben 8 ore. Maitre e sommelier vi accompagneranno con pasti e vini prelibati; ma non è tutto. A rendere ancora più speciale ed unica questa esperienza ci sarà anche una piccola orchestra composta da un piano e due violini, pronti a sottolineare l’evento con note romantiche e rilassanti. Magari per rompere il ghiaccio e stemperare la paura meglio qualcosa di rilassante!

Un evento unico per tutti quelli che desiderano trasformare un ordinario pasto in un momento magico che resterà sicuramente impresso per sempre nella memoria di tutti i partecipanti.

I prezzi non ve li dico per non rivinare il clima magico che si è creato, ma se siete proprio curiosi qui c’è una lista con i vari costi. Se mai un giorno cenerò su questa speciale piattaforma, vorrei tanto farlo godendomi il bellissimo panorama parigino. La Senna sotto i miei piedi, la tour Eiffel che brilla davanti ai miei occhi ed il Notre Dame alle mie spalle, una cena romantica, vino rosso a volontà e un menù speciale, con piatti decorati e i violini che incorniciano il tutto. Scusatemi, mi sono fatta prendere un po’ la mano!

Beh, se non siete fifoni e,soprattutto, avete un bel gruzzoleto da parte quest’estate sapete cosa fare! Fatemi sapere…  Guarga altre foto Continua »

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Starbucks: coffee-shop da record!

luglio 21st, 2007 by Ivana

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Starbucks. Il “Re Sole” dei giorni d’oggi. I coffee-shop più famosi del mondo.

Chi mi legge già conosce il mio amore per i coffee-shop Starbucks. Ambienti accoglienti, caffè non proprio eccellente ma dolci incredibilmente buoni e personale gentile.

Gli store Starbucks sono davvero tantissimi, in tutto il mondo si espandono e si moltiplicano a macchia d’olio ad un ritmo crescente. Ma la cosa più incredibile l’ho scoperta oggi. Pensate che soltanto nella città di Manhattan ce n’è un numero impressionante. Provate ad indovinare…Assurdo, ma assolutamente vero, solo a Manhattan i coffee-shop Starbucks sono 171! Si, non ho sbagliato a digitare, sono proprio 171 e, ad accertarsi del dato è stato un giovane Americano, Mark Malkoff, che ha lanciato una sfida a se stesso(un pazzo direi!): visitare tutti i 171 SB e acquistare un caffè in ogni shop.

Una scommessa che gli è costata ben 369.14 $ e un’ iper-eccitazione causata dall’eccessivo quantitativo di caffeina assunta. La sua folle scommessa è stata immortalata con un video che potete vedere al sito 171Starbucks.com. Continuando ad aspettare i coffee-shop in Italia, se in queste vacanze vi capiterà di imbattervi in qualche Starbucks non perdetevi assolutamente la fantastica cheesecake! Ne mangerei in quantità industriali, chi l’ha assaggiata sicuramente sa di cosa sto parlando…

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Cocofruit, il vassoio da frutta

luglio 3rd, 2007 by Ivana

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Chi ha detto che i vassoi per la frutta devono essere sempre rettangolari, quadrati o ovali?

Il progetto del giovane designer belga Michael Bihain si allontana dai tradizionali schemi progettuali dei vassoi per creare un oggetto semplice, dematerializzato ma estremamente funzionale e ironico.

Si chiama Cocofruit ed è realizzato in compensato curvato; presenta una feritoia lungo quasi tutta la linea del vassoio, con un alloggio circolare su entrambe le estremità pensato per stabilizzare i frutti. Poco più di 10cm di larghezza per un vassoietto che si “anima” quando ci si ripone la frutta, un dondolio che rapisce e stupisce l’utente. Ovviamente è destinato solo a frutti di piccole e medie dimensioni come mele, arance, pesche… immaginateci un cocomero sopra!! Lo trovo originale e fuori dai soliti canoni, non trovate?

Significativi sono anche gli altri progetti del designer , in particolare le panchine Ondine, per l’arredo urbano, e le sedie Mosquito. Vi consiglio di dare un’occhiata al sito, per altro di facile navigazione, nel quale sono sicura troverete progetti interessanti ed originali

(Via)

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Food-Design: Froggetme, le bacchette semplici da usare

giugno 18th, 2007 by Ivana

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Froggetmee, le prime bacchette “cinesi” comode e adatte anche ai più negati!

Si, lo ammetto, magari froggetmee sono sicuramente più adatte a me che sono imbranata con le bacchette cinesi, ma credo rappresentino davvero una sintesi funzionale di un oggetto un po’ complesso da utilizzare.

Freggetmee abbina alla tradizione della cultura cinese la contemporaneità dei gesti più comuni del vivere quotidiano, con un utensile 2 in 1. Bacchette semplici da impugnare ed utilizzare che si trasformano, all’occorrenza, anche in un cucchiaio per gustare meglio tutti i tipi di cibi.

Un oggetto di food-design, prodotto da Propaganda, pratico e che semplifica la vita, vincitore anche del premio “good design 2006”.

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Greenbottle: packaging biodegradabile al 100%

giugno 4th, 2007 by Ivana

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Greenbottle è un nuovo packaging concepito per le bottiglie, completamente biodegradabile.

Progettata e fabbricata in Gran Bretagna, la Greenbottle è una bottiglia biodegradabile ideata per il latte e che usa due sistemi di packaging combinati per unire alla massima protezione del contenuto un packaging riciclabile e  biodegradabile al 100%.

Il nuovo packaging è composto da uno strato esterno di polpa di cartone riciclato (e riciclabile) e da uno strato interno di plastica biodegradabile ottenuta da amido di mais (mater-bi).  Lo strato esterno aiuta a preservare il contenuto da eventuali urti, facilita il trasporto e la vendita; terminato il latte, questo strato viene gettato nei rifiuti cartacei, mentre quello interno si biodegrada totalmente in appena sei settimane.

Ideata da Martin Myerscough, Greenbottle permette un risparmio del 30% rispetto alle tradizionali bottiglie di plastica e il prezzo continuerà a scendere all’incrementare della produzione. Annualmente sono circa 3milioni le tonnellate di plastica che riempiono le discariche, considerando che il latte è un alimento che viene consumato da tutti quotidianamente, tranne per le bottiglie destinate alla raccolta differenziata, sono davvero tantissime quelle che finiscono in discarica.

Greenbottle è una risposta sostenibile, concreta ed efficiente ai tradizionali packaging di plastica o al Tetrapack. Spero di vederli presto in Italia… Continua »

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