febbraio 16th, 2007 by Ivana

Zaha Hadid autrice della stazione Alta Velocità di Napoli.
Lo stile fluido e distintivo di Zaha Hadid segna e caratterizza la nuova stazione alta velocità di Napoli, la cui inaugurazione è prevista intorno al 2008. Una porta per la città di Napoli, un nodo di scambio di treni che si fonde con il parco naturalistico-tecnologico teso a riqualificare e valorizzare un’area urbana -Afragola- con centri per la sperimentazione agricola, attrezzature per lo sport, un grande centro commerciale, caffè e ristoranti.
Il progetto di Zaha Hadid è concepito come un ponte che, vitalizzato dalle funzioni commerciali, segna un percorso entro un volume di calcestruzzo e vetro che assicura la connessione del tessuto urbano scavalcando la ferrovia e che segue alcuni princìpi bioclimatici.
Le particolari vetrate, infatti, regolano l’ingresso della luce solare: in inverno consente l’ingresso diretto della luce solare, in estate la differente incidenza dei raggi solari risparmia le vetrate dall’irraggiamento consentendo comunque l’ingresso della luce all’interno della stazione.
La struttura si solleva fino a circa 9 metri di altezza inclinandosi dolcemente alle estremità dove si apre per accogliere il flusso dei passeggeri che, dalla grande hall centrale del ponte, attraverso scale e rampe mobili, sono indirizzati verso i treni.
61 milioni di euro investiti per un progetto come un segno monumentale sul territorio, la stazione si svilupperà su 4 livelli, per oltre 30mila metri quadrati, favorendo un ridisegno paesaggistico complessivo.

Via ArchiMagazine
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febbraio 8th, 2007 by Ivana

O-ring digì, il nuovo orologio disegnato da Philippe Starck per Fossil.
Lo stile inconfondibile di Starck caratterizza, ancora una volta, questa sua nuova creazione, un orologio unico, un nuovo concept per uno degli accessori più usati. Un innovativo orologio che rompe i tradizionali canoni: niente più lancette e numeri o statici quadranti, ma un oggetto reinventato dal profondo.
Prodotto per Fossil, ancora una volta il binomio Starck-Fossil risulta vincente e capace di reinventare un oggetto con una tradizione fortissima alle spalle. Il particolare design ad anello caratterizza il quadrante dell’orologio; le ore vengono mostrate con numeri, in formato digitale ovviamente, mentre i minuti vengono rappresentati attraverso 60 piccoli segmenti che, col passare del tempo, riempiranno tutto l’anello.
Al centro del display vi è un foro che alleggerisce il design e lo particolarizza ancora di più, rendendolo unico e accattivante. La corona dell’orologio è stata spostata posteriormente per conferire all’orologio un design ancora più morbido e fluido. O-Ring digì è disponibile nei colori bianco, grigio e nero.
Ancora una volta Philippe Starck reinventa un comune oggetto con un design unico e inconfondibile. Da non perdere vero?
Via Elmanco
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febbraio 6th, 2007 by Ivana

Centro Pompidou, detto anche “Beaubourg“, progettato da Renzo Piano; 100mila mq di esposizione libera.
La costruzione, iniziata nel 1972, termina nel 1977 nasce come opera di riqualificazione urbana. Gli architetti Renzo Piano e Richard Rogers realizzano l’edificio con una tecnica all’avanguardia per l’epoca: un grande parallelepipedo alto 42 metri, lungo 166 metri e largo 60, sostenuto da una struttura in acciaio a forti colori e da pareti in vetro.
E’ particolare l’attenzione decorativa praticamente assente nell’edificio, infatti si presenta come un groviglio di travi metalliche il cui aspetto, simile ad una scultura surrealista, che puo’ incontrare o meno il gusto del visitatore.
Gli elementi portanti, le scale, gli ascensori, le scale mobili, le gallerie di circolazione, i tubi di ventilazione e riscaldamento, le condutture per l’acqua ed il gas sono stati collocati all’esterno delle facciate (ciascun tubo dell’esterno è dipinto in un colore differente, poiché ogni colore corrisponde ad una diversa funzione: il blu corrisponde all’impianto di climatizzazione, il giallo a quello elettrico, il rosso alla circolazione e il verde ai circuiti dell’acqua.), il che ha consentito di creare ad ogni piano una superficie libera di 7500 mq.
Il Centre Georges Pompidou non è solo una galleria d’arte moderna: nel suo centro accoglie anche una biblioteca, un gabinetto di grafica, una videoteca, una collezione di architettura, una collezione di design, un centro di creazione industriale, un istituto (IRCAM) specializzato nella sperimentazione in campo acustico e musicale e la ricostruzione dell’atelier del grande scultore Constantin Brancusi.
Uno dei progetti più discussi di Renzo Piano, immerso nel cuore di Parigi. A 30 anni dalla sua creazione, continua ad essere uno dei luoghi più visitati di Parigi ed una delle strutture museali più frequentate del mondo.

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febbraio 1st, 2007 by Ivana

I giardini verticali di Patrick Blanc caratterizzano il museo di Jean Nouvel a Parigi.
Un muro vegetale di 150 piante, diverse. Un giardino come catalogo di specie vegetali. 4 corpi di un complesso, mai uguale a se stesso. 5 ingressi con prospettive, sempre nuove. Ritmato da scatole colorate e da infinite sfumature di rosso: ogni intervento sottolinea elementi non ripetitivi (progettati da Nouvel). Ibrido. Colorato. Scenografico.
E’ il Musée du quai Branly a Parigi, dedicato all’arte primitiva dei quattro continenti e impreziosito dall’opera di Patrick Blanc. I giardini verticali di Blac possono essere implementati ovunque, in ambienti esterni, come in quelli interni.
Il sistema è composto di tre parti: uno strato di PVC, uno di feltro e una rete metallica, un sistema auto-portante, senza terra, che può essere anche sospeso in aria. I benefici del Vertical Garden sono molteplici: migliorano l’aria, abbassano i consumi di energia, offrono una naturale barriera al suono e risultano sicuramente gradevoli alla vista.
Non importa dove si vive, città, periferia, clima caldo o freddo, all’aperto o al chiuso, il giardino verticale apporta un tocco di verde e di benessere a tutto.

Via Inhabitat
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gennaio 29th, 2007 by Ivana
Quarto ponte sul Canal Grande a Venezia firmato Calatrava.
Architetto, scultore ed ingegnere, Santiago Calatrava è una delle personalità più originali e poliedriche dello scenario internazionale.
Uno stile inconfondibile, un tratto distintivo, opere architettoniche che sembrano quasi delle opere d’arte, sono i lavori di Calatrava, ingegnere-architetto spagnolo che ad oggi conta moltissimi lavori realizzati in tutto il mondo: la città delle arti e della scienza di Valencia, la cattedrale di Saint John the Divine a New York, gli aeroporti di Lione e Bilbao e il progetto per un nuovo ponte sul Canal Grande a Venezia solo per citare alcune delle sue famosissime opere.
Proprio sull’ultimo dei progetti voglio porre l’accento; un proposta coraggiosa, quella di Calatrava, molto criticata, che lascia un segno forte ma allo stesso leggero e quasi “inoffensivo” e rispettoso nella cultura storica tradizionale.
Un ponte, il quarto a Venezia, come collegamento tra l’area di arrivo a Venezia (Piazzale Roma) con la zona della stazione che, da tempo, si è manifestato come una necessità improrogabile. Un progetto che sorgerà in un tessuto storico della città, fortemente caratterizzato, che non permetteva Continua »
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gennaio 26th, 2007 by Ivana

Karim Rashid, sgabello Kant (prodotto da casamania).
Ancora una volta Karim Rashid, ancora una volta alto design. Gli oggetti straordinari di Karim sono seducenti e caratterizzati sempre da un design organico e fluido.
E’ il caso di questo sgabello (presente per altro nella casa del Grande Fratello 7) un elemento d’arredo che fonde arte e natura e che fonda tutto il concept su questa bellissima frase del filosofo tedesco Immanuel Kant, (da cui il nome): “Davanti ad un’opera d’arte, dobbiamo essere consapevoli che si tratta di arte e non di natura; ma l’idea della sua forma deve essere liberata da ogni norma da farci pensare ad un vero frutto della natura”.
Ispirandosi a queste parole Karim Rashid ha disegnato questo sgabello a sbalzo che mira ad eliminare la distinzione tra arte e natura. Oggetti , quelli di Rashid, ispirati alle lezioni del passato, ma focalizzati sulle esigenze del presente per oggetti che comunicano, sempre, progresso e tensione verso il futuro.
Lo sgabello Kant “si presenta come imprevedibile,quasi sospeso nell’aria, con una natura artificiale, un senso di organicismo, come un albero dai tre rami o un estensione del nostro corpo” –Karim Rashid-
Io lo trovo stupendo questo gabellino, a voi piace?
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gennaio 24th, 2007 by Ivana

Dal Salone del Mobile di Colonia: Ideal House di Zaha Hadid.
In attesa del nostro Salone internazionale del Mobile (Aprile 2007) molte altre città sono in pieno fermento per le loro rassegne di design come per esempio quella appena conclusa a Colonia e quella Parigina, quasi in dirittura d’arrivo.
Nuove tendenze e stili di vita emergono dalle vetrine internazionali pronte a stravolgere (in positivo) i nostri costumi. Tra le novità emerse al Salone di Cologne una in particolare ha totalmente rapito la mia attenzione: la Casa Ideale progettata dalla famosissima Zaha Hadid e da Naoto Fukasawa.
La firma della designer irachena spicca sovrana in questo progetto futuristico, linee morbide ed organiche per una nuova idea di casa, un nuovo concept per uno spazio fluido, scavato e modellato nel volume di un cubo, articolato per zone funzionali, con pareti dinamiche e attrezzate.
Fukasawa nei suoi lavori di interior design focalizza le sue attenzioni progettuali sul binomio uomo-natura ricercando sempre un purismo di forme. Nel suo progetto risultano interessanti i giochi di volumi e le proporzioni utilizzate.
Un design organico, quindi, quello che caratterizza questa Ideal House concepita da un connubio di menti eccelse come Zaha Hadid e Naoto Fukasawa
Foto tratta da DesignBoom
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gennaio 24th, 2007 by Ivana

Sedia Wire Chairs designed by Charles Eames.
Charles Eames (1907-1978) e Ray Kaiser (1912-1988) sono due esponenti del design che hanno dato forma al ventesimo secolo americano. La loro filosofia di vita vedeva il design moderno come un elemento cardine di cambiamento sociale.
Famosissima è la frase di Charles Eames che recita: “il design dovrebbe portare il massimo del meglio al maggior numero di persone e al minimo costo” . Ed infatti tutti i prodotti creati da Charles e Ray ( compagni di lavoro e di vita) hanno rappresentato un passo in avanti per la società, per gli stili di vita, per il design e per le tecnologie di produzione.
Molte delle esperienze che Charles Eames condusse durante gli anni della seconda guerra mondiale, divennero poi spunti progettuali innovativi ed unici per Continua »
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gennaio 14th, 2007 by Ivana

La lampada Arco, un esempio di semplicità, di design essenziale e forme leggere.
Achille Castiglioni nel 1962 disegna questa splendida lampada, dalle linee tutt’ora contemporanee. Un designer di influenza mondiale che ha concepito, in maniera del tutto rivoluzionaria per quegli anni, una lampada che non somigliava assolutamente alle altre già presenti sul mercato, dal design ispirato, nel nome e nella forma, da un semplice arco.
Dal 1962 continua ancora a far parlare di sè, una lampada come icona di uno stile, di un periodo, famosa e geniale. La prima lampada da terra ad avere le stesse caratteristiche illuminotecniche e fisiche di una lampada a sospensione.
Oggi è prodotta dalla Flos e si compone di un riflettore orientabile in metallo cromato, un arco di lunghezza regolabile ed una bellissima base in marmo di Carrara.
Un “evergreen” del design, fantastico in qualsiasi ambiente, una creazione Continua »
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gennaio 13th, 2007 by Ivana

Sedia Eros, una delle mie sedie preferite, disegnata con stile da un designer di fama mondiale: Philippe Starck.
Eros ,prodotta dalla Kartell (società italiana), è una sediolina avvolgente dalla forma organica per la quale sono stati scelti i migliori materiali (policarbonato e alluminio presso fuso) per renderla elegante e sofisticata.
Il suo particolare design permette di abbinarla a qualsiasi ambiente –domestico, collettivo, lavorativo- impreziosendolo e caratterizzandolo. Sono state infatti adottate per tantissimi celebri showroom come quello di Chanel a Milano, Vogue a Parigi, Nokia in Danimarca… e per alcuni ristoranti famosissimi di Istambul, Parigi, Roma…
Eros, tre versioni, una più bella dell’altra, una più vivace e colorata dell’altra. Un pezzo di storia del design del ’900, da non perdere. Un prodotto etereo, all’apparenza fragile, ma resistente e a prova di graffio, con un appeal estetico che rapisce già al primo sguardo.
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