marzo 4th, 2009 by Ivana
Le cucine del futuro ideate dalla Philips. Superfici touchscreen e design minimal.
La PHILIPS ormai da tempo sta portando avanti una politica di innovazione e sostenibilità. Un nuovo modo di vivere la tecnologia che abbiamo visto in progetti incredibili come Off the Grid la casa del 2020 o i lampioni solari-eolici Light Blossom.
Ancora una volta Philips cerca di stravolgere gli scenari, questa volta domestici, portando avanti un nuovo progetto estremamente affascinante. E’ la cucina vista dagli occhi della Philips. Grandi superfici touchscreen, in corian retroilluminato, che rivoluzioneranno il modo di vivere la cucina.
Una cucina che ha tutta l’aria di un bellissimo iPhone Apple ad esempio, dove è possibile riscaldare qualsiasi cosa ovunque sulla sua superficie, e dove l’interfaccia tattile di regolazione luminosa segue gli apparecchi nei loro spostamenti. E’ la Green Cuisine uno dei tre nuovi concept per un futuro più sostenibile e a misura d’uomo, presentati da Philips al Simplicity Event 2008 di Mosca, sulla Piazza Rossa.
Sotto la superficie della Green Cuisine, dei sensori invisibili sono in grado di individuare padelle, vaporiere e bollitori e di scaldarli in qualsiasi punto si appoggiano: un unico spazio, ma anche una sola energia, che oltre a cuocere serve anche per raffreddare, come ad esempio la glacette per tenere al fresco il vino bianco.
“La superficie del piano composta da due strati, uno a induzione per la cottura e l’altro luminoso a Led, offre la flessibilità di spostare gli elettrodomestici liberamente, e al tempo stesso di avere un’interfaccia visiva che li segue” spiega Stefano Marzano direttore creativo di Philips Design. La cucina vanta il maggior consumo energetico, e così il bollitore intelligente individua automaticamente il numero di tazze disposte attorno, e fa bollire solo la quantità d’acqua necessaria. Continua »
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febbraio 13th, 2009 by Ivana
Google entra nel campo dei consumi elettrici con un nuovo servizio web per misurare l’energia impiegata nelle abitazioni.
Si chiama PowerMeter ed è un software di monitoraggio online in cui vengono mostrati grafici di consumo individuale.
Attraverso il sistema di Google è così possibile analizzare le informazioni energetiche relative alla singola abitazione e perfino attivare una sana competizione con gli amici, per confrontare bollette e impronta ecologica.
Un po’ come nella lampada Spark Lamp è sufficiente impostare il proprio profilo e visualizzare i risultati per avere un’idea ben precisa del proprio andamento energetico, osservando i picchi di consumo; un semplice controllo permette di accorgersi che un elettrodomestico datato o malfunzionante causa una dispersione di energia, dando così modo all’utente di migliorare la bolletta e non solo.
L’idea di base è che rendendo misurabile un consumo invisibile come l’energia, si raggiunge anche una maggiore consapevolezza dell’impatto ambientale dell’elettricità e le emissioni generate. Attualmente in fase di prototipo e test, il sistema potrebbe essere disponibile al grande pubblico già nei prossimi mesi.
I dati consultabili online vengono raccolti via wireless grazie ai cosiddetti «smarter power», piccoli dispositivi hardware intelligenti che vengono integrati alle singole prese elettriche: negli Stati Uniti gli smarter power entreranno nelle case di oltre 40 milioni di persone nei prossimi tre anni. Mi sembra un ottimo passo di Google verso un utilizzo più consapevole e sensibile delle risorse energetiche ma il futuro è nell’utilizzo delle risorse rinnovabili.
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febbraio 11th, 2009 by Ivana
Stampe più economiche ed ecologiche? Sicuramente il top è proposto dal designer Jeon Hwan Ju con la sua stampate manuale RITI ai fondi di caffè.
Lontana dalle solite stampanti, RITI ha una doppia marcia in più. Prima di tutto le cartucce, riempite non più con costosi ed inquinanti inchiostri, ma con semplici fondi di caffè, economici, reperibili e biodegradabili.
Basta immettere, nell’apposito bicchierino, un quantitativo di fondo di caffè per avviare una stampa eco-friendly in bianco e nero (o meglio marrone) , magari anche impreziosita da un avvolgente aroma di caffè che non guasta!
Di sostenibile in RITI non c’è solo questo aspetto però. Oltre alle cartucce sostenibili c’è da aggiungere che RITI non necessita di energia per funzionare, ha bisogno solo di un’azione manuale. Grazie ai comandi esclusivamente manuali è possibile stampare i propri documenti semplicemente spostando da destra verso sinistra, e viceversa, il contenitore del fondo di caffè.
Partendo dal presupposto che bisognerebbe evitare di stampare, sprecando meno fogli, meno energia e inquinando di meno, credo che RITI sia una valida alternatica alle classiche stampanti. Sarebbe opportuno vedere una stampa per farsi un’idea delle prestazioni e potenzialità di RITI per vederla commercializzata.
RITI, assieme a molti altri progetti come le prese elettriche Eubiq e le veneziane Blight, sta concorrendo al Greener Gadgets 2009 un concorso volto alla ricerca di un nuovo prodotto verde da produrre a partire dal 2009. Fino al 2o Febbreio è possibile votare il progetto preferito per poi vedere la proclamazione del vincitore il prossimo 27 febbraio. Che dite, chi votiamo? Io preferisco ancora Blight. Altre immagini Continua »
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febbraio 6th, 2009 by Ivana
Blight, le veneziane diventano solari. Accumulare la luce solare di giorno e restituirla di sera sottoforma di luce artificiale.
Blight è l’innovativa veneziata progettata dal designer belga Vincent Gerkens. Formalmente la veneziana resta invariata ma la funzione è stata totalmente riprogettata.
Differentemente dalle tradizionali veneziane, progettate solo per schermare parte della luce solare, Blight è pensata per schermare e accumulare energia solare nello stesso tempo.
Le superfici delle asticelle della veneziana sono formate da una doppia striscia di materiali: una composta da piccole celle solari ed un’altra da elementi elettroluminescenti.
Di giorno le celle solari raccolgono l’energia solare accumulandola nella batteria (situata nella parte più alta di Blight), di sera invece Blight si trasforma in un particolare apparecchio illuminante semplicemente ruotando di pochi gradi le asticelle.
L’utilizzo è il medesimo delle tradizionali veneziane. E’ possibile inclinare le asticelle assecondando la naturare incidenza dei raggi solari; una volta calato il sole basta ruotare dal lato opposto gli elementi della veneziana per rivolgere la striscia elettroluminescente verso l’ambiente da illuminare.
Il progetto del designer belga è tra i concept che concorrono al concorso Greener Gadget, presentato da Core77 (che vedrà il vincitore il prossimo 27 Febbraio), volto ad eleggere il miglior progetto verde per il 2009. Tra i progetti presentati è uno dei più votati ed è anche uno dei miei preferiti. Che ne dite? Altre immagini Continua »
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gennaio 23rd, 2009 by Ivana
Wind Belt, il generatore eolico economico e compatto ideato per gli ambienti domestici.
Con questo progetto Shawn Frayne si è aggiudicato il Breaktrought Award 2007 della rivista Popular Mechanics.
Lui (lo vedete nella foto che stringe WindBelt) ha appena 28 anni, ed è riuscito a realizzare questo piccolo dispositivo in alternativa alle pale oliche con prestazioni fino a 30 volte maggiori! Con il suo Wind Belt, sarà possibile crearse un piccola “centrale eolica domestica” grazie ai bassi costi e alle dimensioni estremamente contenute.
WindBelt è costituito da una piccola memrana sottile che oscillando fa vibrare due magneti posizionati tra due piccole bobine di metallo. Basta una piccola corrente d’aria per generare il movimento della membrana con conseguente produzione di energia. Il dispositivo genera 40 milliwatts con un vento di appena 10 miglia orarie.
La geniale intuizione gli è venuta guardando le oscillazioni del Tacoma Narrows Bridge, il famoso ponte californiano crollato nel 1940 a causa del forte vento.
Grazie alla sua invenzione sarà possibile, per adesso, alimentare LED, orologi, radio e altri piccoli apparecchi esculsivamente con l’energia eolica, ma l’invenzione è in via di sviluppo ed è pronta per rimpiazzare gli obsoleti ed inquinanti generatori al kerosene. Staremo a vedere dunque, ma credo che anche grazie ad Obama, ci sarà un importante sviluppo di questo piccolo grande dispositivo.
Vi lascio al video che, anche se in inglese, fa capire chiaramente il funzionamento di WindBelt. Che ne pensate? Continua »
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gennaio 19th, 2009 by Ivana
Semplici lampade? Chiaro che no. Oggi parliamo delle filtro-lampade ideate dalla FilterDesign.
Purificano l’aria mentre illuminano ed arredano! Dalle automobili agli ambienti domestici per purificare l’aria che respiriamo.
L’idea è dell’imprenditore Andrea Campi titolare della Campi Filtri Aria Automobili che dal 1992 si occupa di filtrazione ad alta efficienza nel settore automobilistico. Da questa importante esperienza, Andrea Campi decide di trasferire la tecnologia dei filtri antipolline per auto in ambiente domestici ed uffici realizzando queste particolari lampade.
Nascono così le Filtro-lampade, oggetti di design dove il filtro è la parte fondamentale dell’aspetto e del funzionamento della lampada. Un filtro-paralume pronto a trattenere microparticelle e pollini presenti nell’aria.
Tutte le filtro-lampade sono caratterizzate da una serie di LED capaci di sviluppare 15 programmi di luce differenti, a colore fisso o variabile. Ma ovviamente la peculiarità di queste lampade risiede nell’enorme superfice filtrante (che arriva anche ad 1,5 m2) che riesce ad aspirare e trattenere particelle anche inferiori ad un micron, trattenendo quindi pollini e polveri fini PM5 e PM2,5. Grazie alle velocità di ventilazione delle lampade, è possibile filtrare dai 50 ai 110 m3 l’ora risultando così ideale per ambienti grandi e più piccoli.
I modelli sono 3 – Cily, Dadò e Pinguy – tutti dalle linee minimal, pronti a mantenere molto bassi i livelli di particolato dell’aria che respiriamo. Lampade ideali per chi soffre di allergie e, ovviamente, per chi desidera vivere o lavorare in un ambiente più salubre. Che ne pensate? Continua »
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gennaio 14th, 2009 by Ivana
Per chi ama mangiare e smangiucchiare qualsiasi cosa con le mani, ecco Finger Dip, dei copri dita disegnati da Eleonora Barbareschi e Alessandra Mantovani.
Mi sono arrivate moltissime segnalazioni per questo prodotto di food-design, molti erano divertiti da Finger Dip, altri più restii e perplessi.
Finger Dip è uno dei progetti per il finger food più semplice che abbia mai visto; il principio è simile a quello dei Trongs, ma in Finger Dip il materiale è davvero ridotto all’essenziale. Sembrano dei piccoli preservativi di plastica da applicare sulle dita per poter mangiare liberamente anche con le mani non perfettamente pulite.
Dei “guantini” da dita comodi e colorati per abbandonare totalmente posate, bacchette e qualsiasi altro tipo di accessorio per mangiare. Finger Dip ha partecipato al concorso Dinning 2015 (vinto dal progetto Din-Ink che sicuramente ricorderete tutti)
Apprezzo la semplicità dell’idea ma non mi convince pienamente, probabilmente perchè quel genere di plastica mi ricorda troppo i guanti usa e getta di lattice e li associo subito al forte odore di quel tipo di plastica. Ma immagino questi saranno inodore. Voi come giudicate questo prodotto?
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dicembre 16th, 2008 by Ivana
Bella, funzionale e originale. E’ la libreria espandibile REK. Che siano pochi o moltissimi i vostri libri, questa libreria fa al caso vostro!
Dopo la mensola-lampada Lili Lite, oggi parliamo di REK, una libreria misteriosa. Chiusa sembra un’opera d’arte contemporanea, un disegno geometrico mitologico, un totem dai decori astratti. Ma REK non è solo un’opera d’arte, è molto di più. E’ una bellissima libreria tutta da scoprire.
Basta infatti far scorrere i cinque moduli di cui è composta per scoprire e creare la propria libreria. Fantastici giochi di incastri da scomporre e ricomporre.
Da extra-slim ad extra large in pochi gesti. Stile, funzionalità, arredo e sostenibilità per un progetto vincente e affascinante firmato dal designer olandese Reinier De Jong. Una libreria intelligente capace di mutare e crescere per soddisfare la nostra sete di libri o riviste (da riporre per esempio negli spazi piu’ stretti).
“REK è una libreria che cresce al crescere della collezione di libri. Più sono i libri, più grande deve essere la libreria“. Questo il commento del designer olandese per la libreria crescente che spero piaccia a tutti. Per me è fantastica! Guarda tutte le immagini Continua »
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dicembre 9th, 2008 by Ivana
Il Vaticano apre le porte all’enegia sostenibile e si ricopre di pannelli solari. Il primo impianto fotovoltaico del Vaticano è attivo già dal 2 Dicembre.
L’aula Paolo VI nota anche come Aula Nervi, la stanza delle udienze ai fedeli, è stata ricoperta con più di 2400 moduli fotovoltaici, concepiti appositamente per rispettare la struttura a volta dell’aula, pronti a fornire abbastanza energia per il fabbisogno di energia elettrica dell’intero edificio.
L’impianto, secondo le stime, consentirà la produzione di 315 mila kWh di energia pulita all’anno.
Lo stesso Vaticano mira ad essere il primo Stato in Europa a raggiungere l’obiettivo di utilizzare entro il 2020 il 20% di energia proveniente da energie rinnovabili. Il primo passo è partito quindi con la copertura dell’aula Nervi.
L’installazione è iniziata alla fine di settembre ed è stata decisa quando è venuto il momento di sostituire la copertura, ormai usurata, dell’aula Paolo VI, del 1969. I pannelli solari, del valore di 1,5 milioni di dollari – circa 1,1 milioni di euro – sono un dono della tedesca Solar World al papa connazionale!
I progetti “verdi” del Vaticano non sembrerebbero finire qui. Aspetteremo quindi le atre iniziative (o gli altri doni). La copertura personalmente non mi dispiace, mi sembra gradevole ed è un buon inizio per pensare “verde” anche da parte del Vaticano (se è gratis ancora meglio…). Il futuro è nelle energie rinnovabili e qusto lo dimostra apertamente anche l’istituzione chiesa molto spesso poco progressista. Continua »
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dicembre 3rd, 2008 by Ivana
Philippe Starck ritorna! Dopo l’abbandono e le scuse sul design morto, si ripropone con il suo nuovo prodotto “democratic ecology“. Quando l’ecologia non è un lusso per pochi. Un micro generatore eolico per risparmiare l’80% dell’energia utilizzata per le abitazioni.
La prima pala eolica “sexy” e alla portata di tutte le tasche è quella disegnata dal designer francese Philippe Starck. In piena era di design ecologico, il caro Starck ci propone il suo mulino a vento, non solo funzionante (chissà) ma anche bello esteticamente, in piena filosofia starckiana.
Eolienne, questo il nome, sarà prodotta da un’azienda toscana, la Pramac, e venduta nei suoermercati ad un prezzo tra 500 e 800€. Basta posizionarla sul tetto per fornire l’energia necessaria al fabbisogno giornaliero di un’abitazione. Il design geometrico ma morbido del mulino, realizzato in plastica trasparente, si presta ad essere una presenza discreta sui tetti delle città.
“In linea con il concetto di immaterialità – ha spiegato il designer -, ho disegnato un windmill molto speciale: bellissimo, la prima turbina eolica quasi invisibile. Ora desidero che l’ ecologia sia alla portata di tutti. Il windmill rappresenta, infatti, la democratizzazione dell’ ecologia. Sarà contenuto in una scatola e venduto nei supermercati, a costi contenuti. Perché chiunque possa decidere di comprarlo e, in pochi minuti, montarselo sul tetto di casa!”
Belle le intenzioni anche se personalmente nutro dei dubbi circa il funzionamento e la reale quantita di energia prodotta da questo mulino. Non ci sono dati ufficiali relativi ai KW prodotti all’ora, nè ulteriori specifiche tecniche (se le trovate sarò lieta di pubblicarle). Che dite..è un’altra trovata di Starck?
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