gennaio 25th, 2010 by Giada Tutino
Il collettivo Snark ci sorprende ancora una volta con un progetto innovativo e sostenibile: è un sistema di elementi urbani gratuiti e condivisi – chair sharing appunto – disegnato da Emanuele Bompan, Gaspare Caliri, Marco Lampugnani e Beatrice Manzoni, per la città di Modena.
Il progetto prende vita da una constatazione: sedersi in città al giorno d’oggi non è poi così facile; capita spesso di trovare panchine segate, rimosse, accantonate, quasi come se fossero un ostacolo più che un servizio di cui fruire.
L’intento dei progettisti è dunque quello di “Riportare le persone nei loro quartieri, ossia farle tornare a riconoscersi nei luoghi, dare una possibilità alla formazione di senso di comunità”.
Segue lo stesso procedimento del bike-sharing, solo che in questo caso il prodotto fruibile è una “seduta mobile” in alluminio anodizzato, che però è stata studiata come figura ibrida tra una sedia e una bici.
Le sedute si ritirano gratuitamente passando su un lettore la Tessera Sanitaria e possono essere utilizzate per un tempo massimo di 6 ore; sono tutte modulari e dotate di una antenna wi-fi integrata che consente di connettersi alla rete senza spendere un centesimo e di un sistema di geo-posizionamento su base cartografica: una volta seduti, si può accedere al sito del progetto che mostra, tramite una mappa dinamica, tanti contenuti sulla città caricati anche dai cittadini stessi. Vuole essere, quindi, anche uno strumento di partecipazione perché permette ai fruitori di creare collettivamente una sorta di guida on-line della propria città Continua »
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gennaio 8th, 2010 by Ivana
Un interessante eco-concept arriva fresco fresco dalla corea grazie all’estro del giovane designer Seokjae Rhee. E’ Eco-Bulb. Non stiamo parlando della solita lampada a risparmio energetico ma di una lampada con una marcia in più. Vediamola assieme!
Eco Bulb parte da un principio di funzionamento simile alle lampade a risparmio energetico ma il suo bulbo, invece di essere formato da un unico elemento, è stato diviso in sei elementi indipendenti tra loro. Una lampada che ne vale sei dunque. L’idea del designer è quella di risparmiare quanta più energia possibile senza però tralasciare il comfort visivo e l’illuminazione ambientale, decidendo dunque quanti watt utilizzare ogni volta che si accende la lampadina.
A seconda delle nostre esigenze è quindi possibile scegliere quanta luce vogliamo e soprattutto dove direzionarla. Pensiamo ad un semplice lampadario a sospensione con un solo portalampada. Con questo elemento è possibile direzionare ed avere un solo tipo di luce (a meno che non cambiamo voltaggio della lampada ogni volta).
Eco-Bulb invece è sei lampade in una. Se abbiamo bisogno di una luce vivace basta attivare tutti e sei gli “spicchi”; se invece desideriamo una lampada che crei solo atmosfera basta attivare un unico spicchio. Praticamente l’equivalente di un dimmer applicato però alle lampade a basso consumo (i dimmer funzionano solo con le lampade ad incandescenza o alogene) . Ma non è tutto Continua »
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dicembre 2nd, 2009 by Giada Tutino
E’ “verde” ma non solo di colore!
Sto parlando del nuovo cellulare prodotto dalla Samsung, il Reclaim M560. E’ il primo telefonino biodegradabile interamente realizzato con bio-plastiche e materiali riciclati, ma a differenza del Bamboo Phone di Gert Jan Van Breugel, è realizzato tramite il granturco.
Anche il packaging è più ecologico in quanto creato con cartone riciclato e inchiostri a base di soia (usati anche per scrivere il manuale delle istruzioni ). Per di più il dispositivo non presenta cloruro di polivinile (PVC), presente in quasi tutti telefoni cellulari ed è progettato per utilizzare, quando è in uso, meno energia possibile.
Oltre al design ecosostenibile, anche i vertici aziendali della Samsung hanno voluto dare un tocco ecologista alla propria politica commerciale: per ogni vendita verranno infatti devoluti 2 dollari alla “Nature Conservacy” organizzazione non governativa statunitense attiva nella tutela dell’ambiente. Dunque, questo prodotto non vuole solo essere “amico della natura” ma ha il preciso scopo di far comprendere alle masse che tecnologia e salvaguardia dell’ambiente possano essere legate.
Per ora il Reclaim è in vendita solo negli USA ( al prezzo veramente “low” di 50$, circa 35€ ) con un contratto biennale con la società Sprint Nextel, ma arriverà in Europa il prossimo anno.
Un avanguardia “green” veramente mirabile e innovativa. Altre immagini Continua »
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novembre 20th, 2009 by Ivana
Libertà, originalità, innovazione. Queste le parole chiave per Marameo Design ma soprattutto per gli interessanti BLOXES, una serie di elementi modulari da comporre per creare pareti divisorie, tavoli, sedie e tutto quello che la fantasia vi suggerisce.
Come avrete notato questa settimana è stata dedicata alle vostre segnalazioni (continueremo a lungo). Quella che vi propongo oggi è Bloxes, un sistema a mio avviso, oltre che esteticamente ineccepibile ed originale è estremamente interessante per la semplicità ma, al tempo stesso, la versatilità del modulo stesso.
Jef Raskin è il designer che ha progettato i moduli Bloxes che, come si vede dalle immagini, appaiono come dei semplici cartoncini ondulati, caratterizzati da una particolare sagomatura. Bastano poche pieghe per trasformare i cartoncini da 2D ad incredibili blocchetti modulari 3D pronti ad assumere le più svariate connotazioni e dimensioni.
Tutti i Bloxes sono realizzati in cartoncino, materiale riciclabile e biodegradabile, caratteristiche che rendono il prodotto ancora più interessante anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
I Bloxes possono essere assemblati da tutti e sei i lati del cubo. Questa peculiarità permette di creare geometrie sempre diverse ed oggetti complessi come panchine, tavolini, stand, pareti divisorie, frasi, lampade, muri…. Continua »
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novembre 18th, 2009 by Ivana
E’ Lucciola, la lampada ricaricabile dello studio Micribe Design. Osservatela bene e ditemi cosa vedete…
Devo dire che quando ho ricevuto questa segnalazione sono rimasta piacevolmente colpita dall’eleganza di questa lampada costituida da due semplici elementi di recupero. Li avete visti adesso?
I più attenti avranno sicuramente individuato i due elementi che compongono Lucciola: un utensile da cucina ed un faretto di bicicletta. Due elementi semplici, uniti secondo un originale layout, a formare una lampada portatile reinterpretata per creare e risegnare la luce, in un modo nuovo, sostenibile ma elegante ed originale!
Micribe è uno studio di design nato dalla passione di tre giovani ragazzi eclettici e di diversa estrazione culturale. Mirko Pignatti è un architetto, laureato al politecnico di Milano, con una spiccata passione per l’arredamento ed il design. Cristian Lunardi è invece un artista appassionato di grafica publicitaria e web-art, mentre Beatrice Bacchi è laureata in lettere ed opera nel settore del marketing, della ricerca, della comunicazione e dell’organizzazione di eventi.
Tre diverse personalità, tre diverse figure professionali pronte a ideare e realizzare progetti eclettici ed originali proprio come Lucciola, questa particolare lampada ricaricabile che riesce a portare luce in ogni dove con un design, che guarda al recupero, semplice ma carico di significati Continua »
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novembre 2nd, 2009 by Ivana
I designer Kim Hyo Jin e Seol Ah Sun progettano Savior Bud, un sistema capace di estrarre acqua potabile dalle foglie degli alberi.
Il progetto è stato pensato per i paesi in via di sviluppo, dove è difficile reperire acqua potabile, anche se Savior Bud è stato pensato in particolar modo per l’Africa, un paese doppiamente afflitto da questo problema. Non si tratta solo di un problema di approvvigionamento di acqua, ma spesso l’acqua che è disponibile è imbevibile o inquinata.
Savior, ancora in fase di sperimentazione, è un oggetto da applicare all’estremità dei rami degli alberi per trasformare l’umidità delle foglie in acqua potabile. Il procedimento per ricavare acqua è semplice e necessita solo di 3 passaggi fondamentali.
Prima di tutto bisogna trovare un albero a foglia larga ricco di foglie. Una volta individuato l’albero si applica Savior Bud all’estremità di un ramo, come se fosse una pinza gigante, circondano con cura le foglie della parte terminale del ramo. Una volta applicato Savior al ramo, questo funzionerà come specie di serra catturando l’umidità dalle foglie per trasformarla poi in acqua. In circa quattro ore infatti, le foglie avranno rilasciato un quantitativo di acqua pari al contenuto di una tazza di medie dimensioni. Continua »
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ottobre 27th, 2009 by Ivana
Altro che ciabatte intelligenti! Invece di creare oggetti di supporto modifichiamo direttamente le prese elettriche!
Bella l’idea di Yong-jin Kim, un designer astuto che, sebbene alle prime armi, può già vantare diversi premi e riconoscimenti importanti nel campo del design.
Switch è uno dei suoi ultimi progetti che al Seoul Design Olympiad 09 ha ottenuto l’Iron Haechi Prize e il People’s Choice Award. Come dicevo si tratta di una particolare presa elettrica, dall’interfaccia più familiare e accattivante, progettata per evitare sprechi e preservare i fruitori più piccoli da spiacevoli incidenti.
Switch funziona esattamente come una normale presa elettrica ma ha diverse caratteristiche che la rendono più funzionale e attenta agli sprechi. In primo luogo, diversamente dalle normali prese elettriche, una volta inserita la spina basta ruotarla verso destra o verso sinistra per avere o non avere corrente. Così, quando non usiamo gli apparecchi elettrici, basta ruotare la spina per evitare che i dispositivi restino in standby consumando continuamente energia Continua »
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ottobre 15th, 2009 by Sara Calvanese
Un oggetto semplice semplice, progettato dal giovane designer Beyza Paksin dalla Turchia per il recente concorso appena concluso “It’s aperitivo time”, organizzato da Designboom per la Peroni.
Ecco una tazza taglia e incolla, ricavata appunto dalla classica bottiglia in vetro verde della Peroni che, dopo essere finita nella raccolta differenziata del vetro, segue un processo “virtuoso” e si reincarna in una tazza con manico.
Con un taglio alla base (magari si potrebbero pensare diverse altezze per diversi usi) si ottiene il contenitore e con un altro taglietto all’altra estremità, quella del beccuccio, si ottiene il manico.
Questo progetto, in lizza con altri contendenti che aspettano il vostro prezioso voto su Designboom, ottiene da parte mia la candidatura a possibile vincitore, perché coniuga in sé tutti gli aspetti richiesti dal concorso, pubblicizza la birra Peroni (fate poco uso d’alcool, mi raccomando!) e ne ricava una tazza magari anche da drink e aggiunge un aspetto che, se pur non richiesto, ottiene più punti sotto l’aspetto dell’ecologia, del riciclo e quindi del riutilizzo consapevole.
Direi: bevi consapevolmente e in una tazza di cui sei consapevole del suo ciclo di vita! Foto Continua »
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ottobre 7th, 2009 by Ivana
Arriva da Boston l’ultima chicca in campo di energie alternative. Si chiamano Eco Pod e sono nuovi ed innovativi metodi di produzione di energia derivante da biocombustibile. Ma vediamo meglio di che si tratta.
L’idea è degli studi americani Höweler + Yoon Architecture (vi consiglio di vedere i loro lavori) e Squared Design Lab e nasce per stimolare l’economia e l’ecologia della città di Boston. Strutture verticali temporanee pronte ad abbellire la città e produrre energia.
L’Eco Pod è un nuovo metodo per produrre energia alternativa, pulita e rinnovabile, che interviene sui vecchi edifici, ormai abbandonati. Nell’attesa di un eventuale recupero, questi edifici diventano dei veri e propri supporti verticali per bioreattori di micro-alghe pronti a produrre energia per la città.
In questo modo le strutture, da ruderi abbandonati, si trasformano in edifici ad alto impatto visivo ricoperti da capsule multiple (prefabbricate) fonte di bio-combustibili che, nel caso delle micro-alghe è pari a 30 volte di più per acro rispetto ai tradizionali bio-combustibili. In più, diversamente da altri biocombustibili, le micro alghe crescono su qualsiasi tipo di supporto, anche su superfici verticali e, durante la fotosintesi, trasformano l’anidride carbonica in ossigeno Continua »
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ottobre 6th, 2009 by Sara Calvanese
Letteralmente forma trovata, perché le FOUND FORM sono lampade plasmate e realizzate interamente in cartapesta.
Per lo studio londinese MORMENLS DESIGN, la giovane designer olandese Enina Waelstham ha progettato la forma con l’utilizzo di oggetti d’uso comune (bicchieri, bottiglie,…) ed ha creato con questi uno stampo, ricoprendo poi tutto con la cartapesta, impasto che si realizza davvero in poche semplici mosse, alla portata di tutti.
Quello che mi interessa di questo progetto, non è tanto l’utilizzo della cartapesta in sé, bensì la forma stessa di queste lampade ricavata appunto dall’unione di oggetti in disuso e comunque che hanno perso di valore, non più utili insomma.
Un prodotto eco-sostenibile, creato con l’uso di materiale povero, pulito, ricavato dal riciclo e dal semplice riutilizzo di carta assorbente o di giornale impastata con colla vinilica, perché, come ormai sappiamo, i progetti e le idee più semplici e fresche sono anche quelli realizzati con ciò che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, di cui ci circondiamo ma di cui spesso ci dimentichiamo.
Quindi anche del materiale da riciclo e che magari pensate di gettare nella raccolta differenziata potrebbe ancora esservi utile e prendere nuova vita sottoforma di nuovi ed accattivanti oggetti e fare di voi dei giovani progettisti ready made !
È proprio il caso di dire che <<nessuno nasce imparato>>!
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