marzo 29th, 2010 by Ivana
Trovo geniale ed estremamente funzionale questa libreria modulare disegnata del designer tedesco Florian Gross.
Konnex, questo il nome, è una libreria dal design semplice ma efficace composta da moduli quadrati, di varie dimensioni, caratterizzate da una serie di tagli lungo tutta la superficie del modulo. Grazie proprio a questi tagli è possibile unire i vari moduli tra loro e comporre la nostra libreria, senza viti, colle o difficili libretti di istruzione!
Una semplicità di forma che però si traduce in un articolato disegno geometrico finale fatto di cubi, cubetti, spazi per maxi riviste fino a piccole aree destinate ai tascabili.
In ogni packaging troviamo tre moduli della libreria, di dimensioni crescenti, che possiamo combinare a seconda degli spazi e del nostro gusto. Più moduli si compongono più le dimensioni e la forma della libreria cambieranno lasciando così ampia possibilità di utilizzo e configurazioni.
Come si vede dalle immagini è possibile creare piccole librerie, elementi d’arredo da affiancare magari ad una scrivania o delle vere e proprie pareti-libreria.
Mi ricorda vagamente un vecchio gioco che avevo quando ero piccola e vederlo in versione libreria mi sembra una soluzione creativa e funzionale. Spero vi piaccia Continua »
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marzo 23rd, 2010 by Ivana
Digital Dawn è un innovativo dispositivo luminoso in tessuto elettroluminescente fotosensibile, ispirato al fenomeno della fotosintesi clorofilliana.
Restiamo in tema di materiali intelligenti con questo prodotto innovativo, spero interessante quanto il cemento termocromico Solid Poetry che tanto vi ha stimolato.
Il progetto è stato sviluppato da Rachel Wingfield e Mathias Gmachl, dello studio londinese Loop.Ph. Questa particolare tenda è stata realizzata con tessuti elettroluminescenti. Come accennato nel post relativo al cemento termocromico gli smart materials hanno la capacità, a seconda dell’input, di modificare la propria struttura, forma o colore, proprio come nel caso di Digital Dawn.
Il dispositivo accumula la luce naturale durante il giorno per convertirla in energia elettrica da destinare, nelle ore notturne, al tessuto stampato con speciali pigmenti elettroluminescenti che riproducono un piacevole motivo floreale luminoso.
Il sistema integra una serie di fotocellule che percepiscono il cambiamento delle condizioni di luminosità dell’ambiente circostante, causando l’attivazione della superficie sensibile. In condizioni di alta luminosità il sistema si attiva solo in minima parte mentre in condizioni di bassa luminosità, il dispositivo si accende progressivamente rivelando tutta la texture floreale ed emettendo una luce diffusa ed omogenea.
Tutto il sistema è autonomo, efficiente, sicuro e consente un notevole risparmio energetico soprattutto se abbinato a dei pannelli fotovoltaici per il recupero dell’energia solare, dando vita così ad un prodotto totalmente eco-sostenibile Continua »
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marzo 10th, 2010 by Ivana
Dopo la bellissima seduta Sara, ed il vassoio Voilà, ritorna su A+D Davide Conti. Un giovane designer italiano che ormai vanta sempre più riconoscimenti.
L’ultimo progetto in ordine di tempo è DIECI, una soluzione letto modulare, con la quale Davide ha vinto la seconda edizione di B-ECO concorso nazionale, indetto da EXPO’ CASA.
Dieci è un letto modulare realizzato in ECOMAT, un materiale ottenuto dal riciclo della sansa esausta, residuo di lavorazione dell’olio di oliva, prodotto dalla ECOPLAN.
Una delle cose più interessanti di Dieci è che in uno spazio pari a quello di un letto a castello, sono contenuti da quattro fino ad un massimo di dieci posti letto. Una soluzione vincente ideale in tutti quei contesti dove si ha a disposizione poco spazio come nelle case di montagna, nei rifugi, nei monolocali ecc. Proprio grazie alle dimensioni ridotte ma alla grande flessibilità di impiego può anche essere utilizzato in centri d’ accoglienza, caserme, strutture per i più bisognosi, per famiglie numerose o in caso di emergenza, ad esempio per le popolazioni che vivono tragedie naturali quali terremoti, maremoti ecc.
Il modulo chiuso è caratterizzato da una struttura geometrica precisa che permette di essere facilemte spedito via mare, terra o cielo, dando così la possibilità di ridurre costi superflui per il trasporto ed emissioni di CO2. Il modulo è totalmente smontabile e gestibile a seconda delle esigenze. Dai lati del modulo si ricavano fino a sei letti singoli, mentre, qualora avessimo bisogno di ancora più posti, dalle pareti più grandi si recuperano altri due letti matrimoniali.
Dieci può contenere inoltre cassettoni, librerie, scrivanie, sedie pieghevoli o altro per rendere il sistema più completo e fruibile. Speriamo venga realizzato presto! Intanto vi lascio alle immagini e ai vostri commenti Continua »
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marzo 9th, 2010 by Sara Calvanese
Come volotaria presso una bottega di “altromercato” (MondoNuovo – San Donato, Torino) vi segnalo “FA’ LA COSA GIUSTA!” 2010, al cui interno troverete, sabato 13 Marzo ore 18:30, la presentazione della linea primavera/estate di “altromercato”.
Per chi non conoscesse ancora il commercio equo e solidale, questo evento potrebbe essere il punto di partenza per aprirsi ad un’economia solidale a sostegno dei paesi in difficoltà, delle donne e di chi ha più bisogno, per finanziare progetti e lavori in maniera solidale. La fiera mette in mostra progetti, idee, soluzioni per consumare e produrre secondo principi di sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Per un mondo diverso, attento alla valorizzazione dei temi sociali, dei prodotti realizzati a mano, con materiali innovativi, ecologici e con una storia reale alle spalle. Fa’ (anche tu) la cosa giusta!
Dove: L’appuntamento è per sabato 13 marzo, alle ore 18.30, presso la sezione Critical Fashion di Fa’ la cosa giusta. Fa’ la cosa giusta! si terrà a fieramilanocity dal 12 al 14 marzo, in viale Scarampo 14, Milano. MM1 Amendola Fiera o Lotto. Padiglioni 1 e 2, ingresso da P.ta Scarampo
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febbraio 24th, 2010 by Ivana
Com’è possibile cambiare le cattive abitudini delle persone? Com’è possibile rendere le persone più attente e rispettose dell’ambiente?
Ci pensa Volkswagen con un’iniziativa assolutamente divertente e coinvolgente: The Fun Theory. Una serie di installazioni volte a sensibilizzare le persone su diversi argomenti quali la raccolta differenziata, il risparmio energetico, il rispetto per l’ambiente… tutto in un modo che, lo vedrete dai video, appassiona e diverte, dai più piccoli ai più grandi, e che ovviamente sensibilizza!
Tra i video più belli vi consiglio Piano Stairs relativo all’utilizzo delle scale al posto delle scale mobili. Senza installazione erano pochissime le persone che sceglievano le scale invece delle più “comode” scale mobili. Fin quando un gruppo creativo ha installato sui gradini delle scale una sorta di maxi-pianoforte perfettamente funzionante con tanto di tasti bianchi e neri. Ogni gradino un tasto e ovviamente una nota!
Inutile dirvi che l’attenzione delle persone è stata letteralmente catturata dall’installazione e praticamente tutti decidevano di utilizzare le scale e creare le proprie melodie. Anche alcuni anziani hanno preferito le scale e addirittura altri, che osservavano dalla scala mobile, sono tornati indietro per provare la scala musicale! Più delle mie parole vi consiglio il video! Scommetto che domani guarderete le scale in modo diverso e desidererete tutti le Piano Stairs Continua »
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febbraio 19th, 2010 by Ivana
Edo, una pensilina solare multifunzione ed energeticamente autonoma che unisce il design biomimetico alle eccellenze tecologiche. Un progetto che racchiude sapientemente bio-design, sostenibilità ambientale, nuove tecnologie e aspetti sociali.
Il design di Edo nasce dall’osservazione al microscopio SEM di alcune alghe unicellulari marine chiamate Diatomee, organismi particolarmente interessanti per il design sostenibile poiché si presentano come una sorta di “pannello solare” strutturato a forma di ventaglio (le vedete nella gallery), costituito da diversi individui aggregati in colonia per accumulare tutta la luce necessaria alla propria sopravvivenza (vi consiglio di leggere anche l’approfondimento alla fine del post).
Questo elemento a forma di ventaglio ha ispirato il design della parte superiore delle pensiline che ingloba una tecnologia fotovoltaica costituita da film flessibile in silicio amorfo. La superficie fotovoltaica raccoglie energia solare durante il giorno che viene accumulata in delle batterie per poi essere utilizzata in parte per alimentare un insieme di led che, attraverso un tessuto fotoluminescente, illuminano la superficie inferiore della pensilina per creare un effetto di luminescenza diffusa e poetica, che accende l’oggetto di notte. Il resto dell’energia ricavata viene messa a disposizione degli utenti che potranno “scaricarla” in forma di “free energy” (sfruttando magari i minuti di attesa o di sosta per poter recuperare una quantità di energia “di emergenza”) e attraverso una porta universale poter fornire energia a dispositivi portatili come telefoni, smartphone, lettori musicali, laptop, macchine fotografiche. Continua »
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febbraio 15th, 2010 by Ivana
Ricaricare le batterie è semplice come stendere il bucato!
Il designer Jinsic Kim è autore di un nuovo concept di presa elettrica “sostenibile”, un mix tecnologico e perchè no anche un po’ poetico. Sun Box è un piccolo dispositivo munito di pannelli fotovoltaici e pacco batterie che va messo fuori al sole proprio come si stende il bucato al mattino e si ritira una volta che il sole non c’è più.
Durante la giornata Sun Box ha così catturato ed immagazzinato tutta l’energia solare ed è pronto per alimentare un dispositivo elettrico.
Il design prevede, oltre al doppio pannello fotovoltaico ed un pacco batterie, una presa elettrica alla quale collegare le spine degli apparecchi elettrici.
Un concept come dicevo poetico ma dubbia realizzazione. Dalle foto il designer alimenta un notebook, un monitor… forse per 2 secondi?! Non c’è un trasformatore (o almeno non si vede) il che restringe il campo di utilizzo a pochissimi apparecchi. Inoltre i pannelli fotovoltaici così “appesi” non verrebbero nemmeno irraggiati correttamente andando ad incidere negativamente sull’efficienza del dispositivo.
Ben vengano i progetti green, i progetti per il recupero dell’energia solare, però non rendiamo il design una barzelletta! Continua »
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febbraio 4th, 2010 by Ivana
eBarrito uno store che pensa in verde e realizza tutti gli arredi interamente in cartone!!!
Cartone lavorato, inciso o fustellato, tante forme ed un design unico per un franchising che pensa in verde.
Sono rimasta colpita dalla bellezza e l’originalità dell’interior-design di questo store e dalla filosofia di eBarrito, un nuovo brand che si occupa di borse e accessori in pelle tutto all’insegna del “green thinking“.
Basta dare un’occhiata alle foto per respirare questo mood verde. Ovunque il nostro occhio cade scorgiamo arredi modulari realizzati al 100% in cartone. Dal bancone alle scaffalature, dagli espositori ai lampadari tutto è stato concepito interamente in cartone, un materiale ecosostenibile, riciclato e riciclabile!. Un fantastico stile etico e sostenibile.
Autrice degli interni dello store, la designer Francesca Signori che ha saputo mettere in risalto l’ecletticità di questo materiale “povero” creando un ambiente variegato, ricco, gioioso e carico di significati ecologici.
Per ora potete dare un’occhiata agli store eBarrito (ed ai bellissimi accessori in pelle) nei punti vendita di Novara, Cremona e Reggio Emilia. A chi non può vederli di persona consiglio la fotogallery;) Spero vi piaccia Continua »
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febbraio 2nd, 2010 by Ivana
Una nuova speranza per l’Africa. Dopo Savior Bad arriva un pallone da calcio che trasforma il gioco in energia.
Arriva dall’università di Harvard questo nuovo progetto che potrebbe rivoluzionare la vita delle popolazioni africane che ancora hanno difficoltà a reperire l’energia.
Soccket sembra un comune pallone da calcio, proprio come quelli con cui bambini amano giocare per ore. Ma ovviamente sOccket ha qualcosa in più! E’ infatti capace di incamerare tutta l’energia che i bambini generano giocando a calcio e trasformarla in energia elettrica da utilizzare per piccoli apparecchi elettronici, lampade LED o telefoni cellulari ad esempio.
“Il brevetto per questa innovazione è attualmente in corso. Stiamo lavorando anche con le organizzazioni locali del Sud Africa che vedono il calcio come un modo per promuovere lo sviluppo dei giovani e l’educazione alla salute”. Queste le parole delle quattro ragazze ideatrici di Soccket, un progetto di social-design interessante che, nella sua semplicità, potrebbe regalare una speranza all’Africa.
I rendimenti sono notevoli. Basta pensare infatti che per ogni 15 minuti di gioco, la palla riesce a generare un quantitativo di energia utile per illuminare una lampada LED per 3ore.
Questa soluzione potrebbe in breve tempo sostituire le lampade al cherosene utilizzate dai popoli africani, causa principale di decessi a causa di incendi e dell’inalazione dei fumi, con lampade LED alimentate dall’energia generata dai palloni. Senza dimenticare che l’energia può essere utilizzata per alimentare qualsiasi altro piccolo dispositivo elettronico semplicemente giocando.
“L’idea – spiegano i ricercatori – è venuta prendendo spunto dalle piste da ballo che trasformano la pressione dei passi in energia elettrica. In questo caso il movimento della palla agisce su un magnete avvolto in una bobina inducendo una tensione che genera corrente elettrica”.
Anche se i palloni in questione peserebbero poco più di quelli tradizionali, questa idea potrebbe rivoluzionare la vita di più di un milione di persone.
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gennaio 27th, 2010 by Ivana
Julien Bergignat disegna Helmet B: un casco per ciclisti leggero, resistente, riciclabile e bio-inspired.
Dall’armadillo al design di un casco. Helmet B nasce proprio dall’osservazione di un piccolo armadillo; il design riprende infatti la morfologia ed il movimento delle squame di questo animale che in caso di pericolo si appallottola su se stesso per proteggersi.
Da qui prende forma Helmet B, un dispositivo pieghevole di protezione per la testa che si trasforma in poche mosse da foglio 2D a struttura tridimensionale e viceversa. La particolarità di questo casco è costituita principalmente dalla sua semplicità e facilità d’uso. Helmet B è molto arioso e leggero perché non è realizzato in un unico blocco, ma da una serie di piccoli elementi flessibili che alleggeriscono il casco nonché il materiale utilizzato per la sua fabbricazione.
L’uso del prodotto è molto semplice, basta piegare le ali verso l’interno e fissarne la forma con le clip a pressione poste alle estremità del casco. Una caratteristica che ne facilita anche il trasporto considerando che, una volta aperto, il casco può essere riposto facilmente in una borsa!
E’ interessante sottolineare inoltre che Helmet B è interamente realizzato in polipropilene sia per l’esterno che per la parte interna a diretto contatto con la testa (in questo caso il polipropilene è di tipo espanso). Il materiale oltre ad essere economico ha un assorbimento di potenza molto elevata, è durevole, flessibile ed estremamente leggero. Ciascuno dei componenti del casco è inoltre separabile dagli altri, caratteristica che lo rende quindi riciclabile al 100%.
Per le passeggiate in bicicletta Continua »
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