luglio 24th, 2008 by Ivana
Stanchi delle solite scarpe? Questa volta è Zaha Hadid a disegnare le scarpe per le ragazze più attente alla moda. Più che scarpe sembrano delle sculture paragonabili ad opere d’arte. Vediamole assieme.
Melissa, il marchio brasiliano per le scarpe in plastica alla moda, vanta diverse collaborazioni con nomi importanti del mondo del design e del fashion design. Una delle collaborazioni di cui ho già parlato, fu quella con Karim Rashid e le scarpe High Heels.
Dopo l’eccentrica Vivienne Westwood e Alexandre Herchcovitch, due fashion designer e il designer Karim Rashid anche l’irachena Zaha Hadid disegna il suo paio di scarpe per il brand Melissa. Design fluido e organico, come nelle migliori realizzazioni della Hadid, per un paio di scarpe realizzate ovviamente in plastica che strizzano l’occhio più alla scultura che al fashion design.
Molto simili ad un paio di scarpette per ballerine, hanno un design particolare e dissimile tra le due scarpe. Particolari sì ma sicuramente non le comprerei, preferisco le scarpe origami della Meuter. Queste della Hadid credo siano ottime per avere in pochi minuti le migliori vesciche ai piedi ma immagino che, diversamente da me, qualcun altro apprezzerà moltissimo queste scarpe. Le foto Continua »
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luglio 8th, 2008 by Ivana
Si chiama SbrodoliNo ed è il nuovo cono gelato ideale per chi si…sbrodola sempre col gelato!
Estate, tempo di mare, di grandi bevute di acqua e di tanti gelati rinfrescanti! Proprio ieri mi sono gustata un bel gelatino e, sempre ieri, ho sporcato il mio jeans con una bella macchia di gelato e subito mi sono ricordata di SbrodoliNO. Se la mia gelateria l’avesse avuto, probabilmente il mio jeansetto sarebbe ancora pulito!
SbrodoliNo infatti è uno di quei progetti per il food-design che ti semplificano la vita e ti fanno godere il gelato, senza mani appiccicose o, ahimè, vestiti sporchi. Al tradizionale cono gelato, infatti, è stata aggiunta una semplice spirale, commestibile ovviamente, che raccoglie le temibili goccioline di gelato sciolto. Una seconda cialda che non lede l’immagine del cono, diventata ormai quasi un’icona, ma che ne avvolge la silhouette enfatizzandola con questa spirale che guarda verso l’alto.
Una comoda spirale che raccoglie il gelato “killer” e lo accompagna all’interno del cono stesso coniugando perfettamente gusto e praticità. L’idea è dello studio Ghigos (Davide Crippa, Barbara di Prete, Manolo Lochis e Francesco Tosi) e si è anche aggiudicato il premio fooddesign 3 ed è stato esposto al Salone del Gusto di Torino (2004).
Aspetto di vederla anche nelle mie gelaterie. Intanto la possiamo commentare… Le foto Continua »
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luglio 7th, 2008 by Ivana
Arrivano i vincitori del concorso Nastro Azzurro Unbeerlievable! Tra i 33 finalisti il primo premio è stato assegnato a Roberto Botta e la sua scaletta dall’inconfondibile silhouette della birra Nastro Azzurro.
Musa ispiratrice e motore di tutto il concorso è lei: la bottiglia da 33 cl. Una linea inconfondibile che cambia forma e funzione sotto le matite impazzite degli oltre 1500 iscritti al concorso. Idee stravaganti, alcune improponibili, altre bizzarre, altre ancora ironiche o giocose. Più di 850 progetti presentati, ispirati alla bottiglia di birra più famosa in italia, che hanno assunto più volte tematiche sociali ed ecologiche.
Roberto Botta si aggiudica i 10.000€ previsti per il primo classificato con il suo progetto QuaterBasei. All’apparenza una semplice silhouette della bottiglia di birra che, una volta aperta si trasforma in una scaletta con quattro gradini.
I Premi della Giuria (2.500€) vanno al progetto BeFreez di Jean Claude Chiementin come Miglior Progetto di Innovazione Tecnologica e ad Ecopanchina, di Rafael Vinader, che si aggiudica il premio per il Miglior Riutilizzo della Bottiglia.
Onestamente nella gallery ho trovato molti progetti interessanti e più provocatori. Tra i tanti quelli che più mi sono piaciuti sono: Drink Different, Ribbon Mushroom, Nastro da Mare, Birrardino o Set Stappagusto. Altri pazzeschi come Slurp, Dormici su, Birra di Rubik…. Vedeteli tutti perchè alcuni sono veramente al limite del surreale. Lascio a voi la classifica;)
Per gli interessati, a Torino dall’8 al 12 Luglio presso il Circolo Canottieri Esperia, saranno esposti tutti i 33 progetti finalisti. Alcune immagini Continua »
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giugno 30th, 2008 by Ivana
Volkswagen, packaging e pubblicità. La casa costruttrice di autoveicoli tedesca, sta facendo parlare di sè per un’interessante campagna pubblicitaria dei nuovi veicoli commerciali.
“For Every Kind of Load” ,per ogni tipo di carico, è lo slogan che accompagna la campagna di marketing. Quattro simpatici packaging per sottolineare, come, dalle buste di latte alle uova, VolksWagen sia capace di adattarsi a qualsiasi situazione.
La nuova campagna è stata realizzata dall’agenzia pubblicitaria brasiliana ALMAP/BBDO, resa celebre dal recente premio per l’Agenzia dell’anno conquinstato a Cannes Lions 2008. Di questa vi consiglio di fare un giretto al sito per vedere tutti progetti, sono tantissimi e tutti interessanti (molti sono famosi anche in Italia).
La busta del latte, il cartone delle uova, la cassetta della birra e della frutta interpretano metaforicamente i veicoli commerciali Volkswagen diventando essi stassi, veicoli di un messaggio pubblicitario.
Una campagna originale e accattivnte, sebbene semplice. I packaging li trovo carini e, senza dubbio, attirano molta attenzione. Finalmente uno dei packaging più tristi delle storia, come quello delle uova o delle cassette per la frutta, diventa di più allegro. Suggerimenti? Le foto Continua »
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giugno 24th, 2008 by Ivana
Un orologio fuori dagli schemi, nuovo, impreciso, provocatorio. E’ Ora Unica, il progetto vincitore del concorso Adam’o Eva.
Denis Guidone, milanese classe 1977, è il giovane designer incoronato da una giuria d’eccezione -Arnaldo Pomodoro, Alessandro Mendini, Carmelo Strano, James Wines, Ed Carpenter, Philippe Samyn- vincitore del concorso sopraindicato. Finalmente gli italiani si fanno sentire un po’.
Il progetto sta riscuotendo infatti un grosso successo. Sicuramente lo avrete già visto su moltissimi blog o magari al Salone del Mobile. Ora unica è un orologio sui-generis. Le lancette nascono da uno “scarabocchio” tanto impreciso quanto accattivante. Il quadrante vede al centro dello scarabocchio la lancetta delle ore, mentre nel lato più esterno la lancetta dei minuti.
L’imperfezione diventa “principio ordinatore”, nuove configurazioni discorsive nell’ attestazione del contrasto, nel desiderio di irregolarità e di rottura delle simmetrie che in “piena regola” diventano tratti distintivi del nostro tempo. Uno scarabocchio mutevole che comunica il trascorrere del tempo con un gesto infantile e razionale in antitesi all’ora, sinonimo di precisione e razionalità.
La risposta italiana agli orologi di Starck (O’Ring Digì per esempio) realizzata però da un designer emergente che sta facendo parlar molto di se. Che ve ne pare? Altri modelli Continua »
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giugno 19th, 2008 by Ivana
Calcio e design. Euro Pass, il pallone degli europei: una sfera di tecnologia.
Questo articolo lo dedico all’Italia e a tutte le persone che, come me, martedì hanno gioito e tifato per gli azzurri, che per fortuna hanno superato l’esame contro la Francia. Ovviamente non parlo di calcio, ci mancherebbe, ma ne approfitto per segnalarvi una notizia interessante. Una piccola chicca del design che spunta tra i prati verdi dei campi di calcio svizzeri.
Non parlo delle mucche svizzere, ovviamente, ma dei palloni degli Europei 2008. Apparentemente normali, i palloni in questione sono stati progettati appositamente per gli europei dal designer-ingegnere Thomas Michaelis in collaborazione con Adidas e Bayer Material Science e rappresentano un vero concentrato di tecnologia.
Se li guardiamo più da vicino notiamo tante piccolissime semisfere incavate. Questa particolare texture – chiamata PSC Power Swerve Control- nella sua “semplicità” regala al pallone molteplici caratteristiche fisiche: in primo luogo permette di imprimere più potenza, poi regala una maggiore rotazione e precisione alla palla ed in ultimo la rende meno scivolosa, soprattutto in condizione di pioggia (e di pioggia ne abbiamo presa molta martedì…)
Da oggi guarderò gli europei con un altro occhio…intanto FORZA AZZURRI!
(Via Core77 e Designerblog)
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giugno 17th, 2008 by Ivana
A volte ritornano…e Philippe Starck è già tornato! Ci aveva lasciati nemmeno due mesi fa con le sue “scuse”, lasciandoci tutti senza fiato, a piangere e a strapparci i capelli! Ma non temete, il caro buontempone ritorna più buontempone che mai con i suoi nuovi programmi. E che programmi, anzi, che programma!
Starck e BBC2, un nuovo connubio presto in tv. Il francesino tutto pepe si prepara per il suo primo reality show . Sarebbe più corretto chiamarlo talent-show, considerando che si tratterà di un programma dedicato ai nuovi designer. Una scuola per far crescere nuovi talenti e dare vita a nuove idee. Amici di Maria de Filippi, ah no scusate… Amici di Philippe Starck cerca quindi nuove leve. Dieci giovani aspiranti designer pronti a disegnare il must-have del nostro secolo. Se vi trovate in Inghilterra, in questo momento sono aperti i casting per entrare a far parte della scuola.
Lunghi ed intensi mesi di affiancamento, schizzi, render e concept che porteranno il team alla realizzazione dell’oggetto del desiderio del XXI secolo! Il programma, già studiato in tutte le sue parti, avrà luogo a Parigi, proprio nello studio di Starck. Il vincitore del concorso lavorerà per sei mesi assieme al celebre designer e al suo team.
Che dire, le sue scuse, studiate a tavolino, si sono dimostrate un’ottima trovata pubblicitaria. Speriamo almeno che il programma possa insegnarci qualcosa…
Purtroppo il contest è dedicato solo ad un pubblico inglese, ma per chi volesse saperne di più si può scrivere al seguente indirizzo – schoolofdesign@twofour.co.uk – o visitare il sito della TwoFour (compagnia televisiva inglese). In bocca al lupo!
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giugno 11th, 2008 by Ivana
Che bello appendere quadri e quadretti alle pareti della nostra casa..ma che dolori quando, puntualimente, ci diamo una bella martellata sul dito!
Non ditemi che non vi capita mai! Ogni volta che prendo un martello in mano, di lì a pochi secondi ho il pollicione fantozziano dolorante e gonfio. E sarà proprio per questo che il progetto del giovane designer Matthias Pinkert mi ha colpito positivamente.
Shark morfologicamente si ispira, come il nome stesso suggerisce, ad uno squalo. Una forma stilizzata ed ergonomica che ci aiuta ad evitare martellate varie sulle dita. Tra i graziosi dentini dello squalo si possono facilmente infilare i chiodi (o le viti). Shark si adagia esattamente nella curva fisiologica della nostra mano tra l’indice e il pollice, ci protegge le dita e aiuta a far entrare i chiodi con precisione nel muro.
La forma segue la funzione? Beh direi di si! Shark è un progetto dove ergonomia e ispirazioni biomimetiche sono le protagoniste indiscusse. Utile ed esteticamente gradevole Shark non dovrebbe mancare tra i nostri utensili.
Matthias è ai suoi primissimi passi nel mondo del design ma già i suoi progetti stanno riscuotendo notevole successo. Vi consiglio di visitare la sua pagina si Coroflot. Seguiamolo con attenzione^^ Foto Continua »
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maggio 30th, 2008 by Ivana
100 anni di storia di Toblerone, la barretta di cioccolato più famosa al mondo. Dopo la colla Coccoina, la storia ritorna.
Sono sicura che tutti lo conoscete e sono altrettanto sicura che ne ricordate bene il suo gusto! E’ Toblerone, la “barretta” di cioccolato con una storia tutta da raccontare.
Tutto inizia addirittura nel 1867 quando, a Berna, Jean Tobler apre il suo primo negozio di “delikatessen“. Un successo travolgente che lo porterà, pochi anni più avanti, ad aprire la prima “Fabbrica del cioccolato Berna, Tobler & Cie”. Ma fu solo grazie al figlio di Tobler e al cugino Baumann, che questa cioccolata ha visto il suo successo.
Toblerone però non significa solo cioccolato. Il triangolino più famoso del mondo nasce infatti da una nuova e golosa ricetta: cioccolato al latte, miele, mandorle e torrone. Da questa particolare ricetta nasce la cioccolata made in Switzerland il cui nome fu coniato a partire dal nome dell’inventore Tobler, con l’aggiunta della parola italiana torrone, da cui TOBLERone.
Una ricetta, ma soprattutto un marchio rimasti pressochè invariati lungo l’arco di questi lunghi anni. Era il 1908 quando, presso l’ufficio Federale per la Proprietà Intellettuale di Berna, venivano registrati e brevettati marchio e ricetta di quella che poi diventerà la barretta di cioccolato più particolare e famosa della storia.
Il suo nome e la sua caratteristica forma triangolare sono riconosciuti infatti in tutto il mondo, così come il packaging triangolare, anch’esso rimasto molto simile ai primi (è stata solo sostituita la precedente aquila). Ma perchè questa forma? Si dice che questa ricordi il caratteristico profilo naturale del monte Metterhorn nelle Alpi Svizzere. Sotto ogni piramidina di cioccolato è impressa una delle lettere che compongono la parola Toblerone.
Oggi queste barrette, invariate nel packaging e nella loro forma, sono disponibili in nuovi gusti e vengono sempre prodotte e vendute in tutto il mondo, dalla fabbrica che ha sempre sede nella svizzera di Tobler. Beh, immagino già sapete…Toblerone, arrivooooo;) Foto Continua »
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maggio 27th, 2008 by Ivana
Tecnologia e design: Yuno, il pc nelle nostre mani, anzi, nelle nostre tazze.
Chi mi legge spesso sa bene che i progetti che mostro sul mio blog li scelgo perché, a mio avviso, rappresentano un buon esempio di design, un buono spunto progettuale, un interessante concept e così via…
Oggi rompo un po’ questi schemi e vi parlo di questa tazza-pc. E’ Yuno ed è una tazza-pc super tecnologica. Disegnata da Jason Farsai nasce con l’intento di inaugurare la giornata in modo tecnologico. Controllare la posta, leggere le ultime notizie, il meteo, guardare qualche vignetta, vedere l’andamento della borsa, etc etc.. Il tutto grazie a questa tazza-pc.
Un nuovo modo di vivere il mattino con cappuccino, cornetto e tazza-pc! Magari adesso starete pensando :”Wow che progetto pazzesco!!” Le mie perplessità in merito a questo progetto però sono tante. Per me Yuno rappresenta quasi quello che un buon progettista non dovrebbe fare. Mi spiego.
Inizierei proprio con la forma. L’idea poteva anche essere carina ma leggere qualsiasi cosa su una superficie piccola e curva la vedo davvero un’idea poco funzionale. Stiamo sempre parlando di una tazza per umani, non della tazza di Polifemo; bisognerebbe ruotare la tazza da sinistra verso destra più e più volte per leggere tutto (a meno che il testo non venga scritto con un font carattere 4 in una colonna di testo larga non più di 4cm!!). A questo non dobbiamo dimenticare assolutamente che nella tazza è presente una bevanda, magari anche bella calda! Tra una mail e una news, un attimo di distrazione potrebbe risultarci fatale -e al mattino sfido chiunque ad essere lucido e attivo-. Dal progetto non si capisce nemmeno come riempire la tazza e, a giudicare dalle foto, sembra anche scomodissimo bere! Continua »
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