I giardini verticali di Patrick Blanc

febbraio 1st, 2007 by Ivana

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I giardini verticali di Patrick Blanc caratterizzano il museo di Jean Nouvel a Parigi.

Un muro vegetale di 150 piante, diverse. Un giardino come catalogo di specie vegetali. 4 corpi di un complesso, mai uguale a se stesso. 5 ingressi con prospettive, sempre nuove. Ritmato da scatole colorate e da infinite sfumature di rosso: ogni intervento sottolinea elementi non ripetitivi (progettati da Nouvel). Ibrido. Colorato. Scenografico.

E’ il Musée du quai Branly a Parigi, dedicato all’arte primitiva dei quattro continenti e impreziosito dall’opera di Patrick Blanc. I giardini verticali di Blac possono essere implementati ovunque, in ambienti esterni, come in quelli interni.

Il sistema è composto di tre parti: uno strato di PVC, uno di feltro e una rete metallica, un sistema auto-portante, senza terra, che può essere anche sospeso in aria. I benefici del Vertical Garden sono molteplici: migliorano l’aria, abbassano i consumi di energia, offrono una naturale barriera al suono e risultano sicuramente gradevoli alla vista.

Non importa dove si vive, città, periferia, clima caldo o freddo, all’aperto o al chiuso, il giardino verticale apporta un tocco di verde e di benessere a tutto.

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Via Inhabitat

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0-14 la nuova torre di Dubai

gennaio 31st, 2007 by Ivana

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0-14 la nuova torre di Dubai.

Dubai, scenario futuristico di architetture contemporanee “verdi” ed innovative. Una nuova opera sta per solleticare i cieli di Dubai, un nuovo grattacielo caratterizzato da una pelle bucherellata dalle valenze multiple: la 0-14 Tower.

Disegnato dagli architetti Jesse Reiser e Nanoko Umemoto della RUR Architecture , l’edifico è caratterizzato da una struttura centrale e, a distanza di un metro, da una struttura perimetrale caratterizzata da più di 1000 fori. La pelle esterna della facciata assolve a diverse funzioni: funge sia da schermo solare, facendo passare, però, luce e aria, sia da “camino” nel quale le correnti calde vengono risucchiate creando un efficiente sistema di raffreddamento naturale passivo (nei mesi freddi invece i fori permettono ai raggi solari di entrare direttamente negli ambienti assecondano l’incidenza dei raggi,diversamente in estate la particolare trama crea ombra e correnti d’aria che raffreddano l’edificio) .

La facciata esterna, inoltre, funge da esoscheletro assorbendo tutte le forze laterali della torre. La “O-14” ( si pronuncia oh-14) conta 22 piani e più di 300.000 metri quadrati di superficie commerciale.

Un altro gioiello dell’architettura contemporanea che si affianca agli altri edifici che caratterizzano la bellissima Dubai.

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Via Inhabitat

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Calatrava: ponte sul Canal Grande a Venezia

gennaio 29th, 2007 by Ivana

Quarto ponte sul Canal Grande a Venezia firmato Calatrava.

Architetto, scultore ed ingegnere, Santiago Calatrava è una delle personalità più originali e poliedriche dello scenario internazionale.

Uno stile inconfondibile, un tratto distintivo, opere architettoniche che sembrano quasi delle opere d’arte, sono i lavori di Calatrava, ingegnere-architetto spagnolo che ad oggi conta moltissimi lavori realizzati in tutto il mondo: la città delle arti e della scienza di Valencia, la cattedrale di Saint John the Divine a New York, gli aeroporti di Lione e Bilbao e il progetto per un nuovo ponte sul Canal Grande a Venezia solo per citare alcune delle sue famosissime opere.

calatrava-venezia.jpgProprio sull’ultimo dei progetti voglio porre l’accento; un proposta coraggiosa, quella di Calatrava, molto criticata, che lascia un segno forte ma allo stesso leggero e quasi “inoffensivo” e rispettoso nella cultura storica tradizionale.

Un ponte, il quarto a Venezia, come collegamento tra l’area di arrivo a Venezia (Piazzale Roma) con la zona della stazione che, da tempo, si è manifestato come una necessità improrogabile. Un progetto che sorgerà in un tessuto storico della città, fortemente caratterizzato, che non permetteva Continua »

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Ideal House: Zaha Hadid crea la "Casa Ideale"

gennaio 24th, 2007 by Ivana

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Dal Salone del Mobile di Colonia: Ideal House di Zaha Hadid.

In attesa del nostro Salone internazionale del Mobile (Aprile 2007) molte altre città sono in pieno fermento per le loro rassegne di design come per esempio quella appena conclusa a Colonia e quella Parigina, quasi in dirittura d’arrivo.

Nuove tendenze e stili di vita emergono dalle vetrine internazionali pronte a stravolgere (in positivo) i nostri costumi. Tra le novità emerse al Salone di Cologne una in particolare ha totalmente rapito la mia attenzione: la Casa Ideale progettata dalla famosissima Zaha Hadid e da Naoto Fukasawa.

La firma della designer irachena spicca sovrana in questo progetto futuristico, linee morbide ed organiche per una nuova idea di casa, un nuovo concept per uno spazio fluido, scavato e modellato nel volume di un cubo, articolato per zone funzionali, con pareti dinamiche e attrezzate.

Fukasawa nei suoi lavori di interior design focalizza le sue attenzioni progettuali sul binomio uomo-natura ricercando sempre un purismo di forme. Nel suo progetto risultano interessanti i giochi di volumi e le proporzioni utilizzate.

Un design organico, quindi, quello che caratterizza questa Ideal House concepita da un connubio di menti eccelse come Zaha Hadid e Naoto Fukasawa

Foto tratta da DesignBoom

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Bamboo Wall by Kengo Kuma

gennaio 22nd, 2007 by Ivana

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Bamboo Wall_ A Pechino è sorta un’opera d’arte, una villa fantastica, completamente relizzta in bambù. Una villa che esalta questo nuovo materiale, eco-sostenibile e versatile.

Uno dei materiali più ecologici a disposizione di tutti gli architetti, non solo per la rapidissima crescita, che garantisce riserve illimitate, ma anche, soprattutto, per le incredibili capacità di contrastare l’inquinamento atmosferico: una piantagione di bambù è infatti capace di catturate fino a 17 tonnellte di carbonio, per ettaro, all’anno,una cifra 40 volte superiore rispetto ad un normale bosco.

Per questo motivo è considerato uno dei materiali più importanti per lo sviluppo di un’architettura ecosostenibile; lo stesso approccio che ha Kengo Kuma, architetto di questa villa-opera d’arte, con una progettazione volta Continua »

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Ferrari Store designed by Massimo Iosa Ghini

gennaio 15th, 2007 by Ivana

ferrari store

Il Ferrari Store, progettato da Massimo Iosa Ghini, può essere definito come uno shop immaginifico.

Entrando nello store si ha la sensazione di entrare in una nuova dimensione dove aerodinamicità, curve sinuose e superfici lucide richiamano le linee morbide della Ferrari la più amata, la rossa fiammante.

“Ho pensato di sviluppare delle linee direttamente derivate dalla morbidezza e dinamicità delle forme dei bolidi e delle berline, ma anche da un’idea di velocità che prende avvio dall’estetica futurista marinettiana, per definire un design essenziale ma espressivo”.

Non parliamo solo di un’automobile da corsa o un gioiello da esibire sulle strade, ma anche di uno dei casi più interessanti di design identity Continua »

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Renzo Piano – il Vulcano Buono, il nuovo progetto

gennaio 9th, 2007 by Ivana

 

Renzo Piano, ispirandosi al Vesuvio ha progettato il nuovo e colossale centro commerciale che sorge a Nola, a pochi km da Napoli.

Da napoletana quale sono la notizia mi ha lasciata molto contenta, la firma di un grande architetto italiano per un progetto così importante che rivaluterà sicuramente alcune zone dell’ hinterland napoletano, più precisamente Nola (nei pressi del CIS -interporto di Nola-).

vesuvio renzo pianoIspirato dall’emblema di tutta Napoli, Renzo Piano non poteva non trarre spunto dall’icona napoletana per antonomasia: il Vesuvio. Il Vulcano Buono, così si chiamerà il centro commerciale concepito e progettato dal Renzo Piano Building Workshop. Una collina artificiale, un’escrescenza del suolo che segue le uniche e sinuose forme del vulcano partenopeo. Una struttura complessa realizzata grazie all’ausilio di un sofisticato sistema informatico CAD.

Alta 40 metri e con un diametro di oltre 170 il complesso edificio, oltre ad un semplice centro commerciale (vedi la mappa) prevede gallerie di negozi e alberghi (Holiday Inn), un grande ipermercato (Auchan), ristoranti panoramici, sale congressi, cinema multisala (Warner Village, clikka per vedere tutti i film in programmazione e gli orari), sale espositive nonché uffici direzionali delle attività interportuali e, cosa più importante, un’ enorme piazza (Piazza Amalfi) al centro della costruzione aperta tutti i giorni fino alle 2, e fino alle 4 del mattino il Venerdì ed il Sabato!

Il progetto di Renzo Piano non vuole essere il solito contenitore di negozi, il “non luogo” tanto caro ad Augè, ma proprio come egli stesso dice “un’interpretazione della cooperazione in chiave moderna. Non vogliamo costruire un triste shopping center ma una piazza dove il vuoto è l’elemento di incontro tra le persone” … Continua »

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La casa sul lago… di Meier

gennaio 7th, 2007 by Ivana

casa sul lago nel tempo

La casa sul lago del tempo è un film che, trama a parte, vede impegnati alcuni architetti e le loro storie.

Le inquadrature, specie quelle che marcano l’inizio dei capitoli, spesso ricordano le foto di architetture tipiche dei libri di settore. Questa cosa mi ha colpita così ho deciso di proporre una piccola parte della sceneggiatura dove Alex (il protagonista, interpretato da Keanu Reeves), architetto figlio d’arte, commenta con suo padre un progetto.

Alex fa solo da spalla in questo spezzone, ma ciò che dice suo padre è interessante, soprattutto se consideriamo che il film in questione non ha l’architettura come soggetto.

< DIALOGO>

Padre: Tieni, dai un’occhiata.. È una proposta per un museo. E’ di un nuovo architetto che sta lavorando al mio studio..

Alex: Gli ingressi mi piacciono, ci filtra alla luce, che è materiale è?

Padre: Granito, alluminio..

Alex: I pannelli bianchi li ha presi da Meier, il colore interno che varca le vetrate è una scelta tipica, mi piace. Non è nuova, ma è essenziale, pulita.

Padre: L’ultima volta che Continua »

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Toyo Ito e l' architettura organica di Tod's

dicembre 27th, 2006 by Ivana

tod's

Una facciata intrecciata che reinterpreta la silhouette degli alberi di olmo delle strade di Omotesando (Tokyo).

E’ l’edificio Tod’s. Realizzato dall’architetto giapponese Toyo Ito, è caratterizzato da un’architettura evocativa: una pelle che simula tanti rami di alberi che si intrecciano e generano una facciata dinamica realizzata con cemento e vetro.

La particolare conformazione dell’edificio premette alla luce di entrare nei piani alti irraggiando gli ambienti, mettendo in risalto gli articoli della Tod’s; nei piani bassi, invece, dei vetri opachi garantiscono massima privacy assicurando comunque una perfetta illuminazione.

A mio avviso, l’edificio di Toyo Ito dimostra che il cemento non deve sempre essere considerato come un materiale freddo e noioso ma come qualcosa di organico e dinamico, proprio come la torre Tod’s intergrata perfettamente con il contesto in cui si trova.

Tratto da InteriorDesign

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