MPreis, i supermercati sexy

maggio 19th, 2007 by Ivana

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MPreis, una catena di supermercati Austriaci, definita come “Primi supermercati SEXY”.

Non iniziate a fare i soliti pensierini …… per sexy, quelli della MPreis intendono il lato seducente ed affascinante dei loro superstore. Considerando che sono “solo” superstore, la loro architettura stupisce per originalità e per la loro ricerca al bello, soprattutto paragonandoli ai nostri tristi e schematici supermercati.

Negli ultimi cinque anni, architetti e designer sono stati scelti dalla catena austriaca al fine di creare architetture uniche e ben curate e che rispettassero anche, visivamente, il paesaggio nel quale sarebbero sorti i superstore.

Ma l’attenzione allo stile non si ferma all’esterno. Estremamente curati, da un team di designer esperti, anche gli interni del MPreis, con una scelta accurata di materiali, luci e organizzazione interna. D’effetto anche i piccoli bar posti all’interno delle strutture, piccoli spazi dove potersi rilassare e bere qualcosa tra un acquisto e l’altro.

Beh, fin qui tutto normale, ma sicuramente starete pensando ai prezzi: estremamente contenuti e competitivi rispetto agli altri stores! Se vi collegate al sito troverete tutte le foto di interni ed esterni in diverse location, io ne ho scelte alcune per voi.

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Pearl River Tower: il grattacielo sostenibile

aprile 6th, 2007 by Ivana

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Pearl River Tower, è il primo grattacielo “verde” che sfrutta al massimo le energie rinnovabili.

Progettato dallo studio di architettura statunitense SOM (acronimo degli architetti Skidmore, Owings & Merrill) sarà destinato alla compagnia Cinese National Tabacco.

69 piani per 303 metri d’altezza, la Pearl River Tower sorgerà nella città di Guangzhou a 180 km da Hong Kong ed ha la paricolarità d’esser stata progettata seguendo diversi principi ecosostenibili.

Morfologicamente sorprende per alcune fessure presenti nella facciata atte ad incanalare le correnti d’aria in apposite turbine eoliche per produrre energia pulita destinata ai sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria dell’edificio.

La torre è stata costruita considerando un orientamento ottimale per catturare tutta la luce solare del giorno e, in più, è dotata di diversi pannelli fotovoltaici e di un doppio rivestimento di vetro per un isolamento termico maggiore. La ventilazione interna è naturale e segue i principi base dell’architettura bioclimatica.

Il progetto è ancora più interessante se pensiamo che se fosse stato progettato anche ad un solo isolato di distanza avrebbe avuto, come affermano gli architetti della SOM, una forma ed un orientamento totalmente diversi.

Il design dell’edificio dirige e gestisce i venti prevalenti facendoli diventare “braccia invisibili” che aiutano a rendere più rigida la torre. Il “grattacielo della nuova era” progettato per produrre più energia pulita di quella che consuma sarà terminato nell’autunno del 2009, in Cina, e sarà uno dei grattacieli più sostenibili del mondo.
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(Via)

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Skywalk: il ponte di cristallo sul Gran Canyon

aprile 2nd, 2007 by Ivana

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Glass bridge- Skywalk, il ponte panoramico realizzato a strapiombo sul Gran Canyon.

Inaugurato il 28 Marzo, il nuovo ponte, con i suoi 1200 metri d’altezza, promette emozioni incredibili e panorami mozzafiato. Una struttura realizzata in cristallo e acciaio, a forma di ferro di cavallo, sulla quale i visitatori potranno vivere momenti indimenticabili passeggiando su una passerella totalmente trasparente e sospesa nel vuoto.

E’ lo Skywalk, questo il nome del ponte di cristallo, realizzato dal costruttore di Las Vegas David Jin (della Lochsa Engineering) nella riserva degli indiani Hualapai, dal quale è possibile ammirare il Grand Canyon, che il fiume Colorado ha scavato in milioni di anni.

L’intento è quello di incrementare i visitatori in questa zona del Canyon da tempo ormai dimenticata in favore di altre mete più turistiche, magari in zone più centrali. E in effetti i turisti curiosi e temerari non mancano e già si iniziano a formare le prime file per accedere al “glass bridge” (25$ a biglietto- 120 persone per volta) .

Gli Hualapai sperano che questa attrazione, unita ad un villaggio di cowboy, uno di indiani, e con la possibilità di sorvolare l’area con un elicottero e di realizzare un tour a bordo di fuoristrada possa dare loro un sostegno economico sufficiente a non scomparire del tutto. “Il Grand Canyon è un’attrazione unica a livello mondiale e poiché noi viviamo qui da migliaia di anni ci è sembrato giusto utilizzarlo per salvare la nostra tribù”, ha detto il Capo Hualapai Charlie Vaughn.

Nato da pochi giorni ma già sommerso dalle polemiche, lo Skywalk sta facendo parlare molto di sè. Le opinioni si dividono in due: coloro che sostengono il progetto, considerandolo un ottimo mezzo per godere al massimo dei meravigliosi paesaggi del Gran Canyon, e quelli che lo additano come opera deturpante e irrispettosa della natura e dei paesaggi naturali.

Di sicuro lo Skywalk permetterà passeggiate memorabili e sconvolgenti, ma magari sarebbe stato meglio preferire qualche progetto visivamente più leggero e in sintonia con la morfologia del posto. Voi che ne pensate?

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Yotel: nuovi hotel di lusso per gli aeroporti

marzo 22nd, 2007 by Ivana

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Yo!Hotel il nuovo rivoluzionario modo di concepire gli hotel. Lusso e convenienza finalmente inieme.

Ispirato alla filosofia giapponese coniugata con gli arredamenti degli aerei di lusso, Yotel propone ambienti miniaturizzati ma super accessoriati. Un albergo paragonabile a una categoria 4-5 stelle che, in 10 metri quadrati, racchiude lusso, tecnologia e prezzi accessibili.

Concepito da Priestman Goode, già cimentatosi in arredamenti di lusso per aerei, queste stanze minimaliste e futuristiche saranno equipaggiate di tutti i comfort, non ultimo un collegamento wi-fi, un maxi televisore con più di 100 film a disposizione, una radio che prevede più di 80 stazioni personalizzabili e una stanza da bagno super-accessoriata.

I nuovi Yotel, saranno inaugurati ad aprile ed i primi verranno costruiti negli aeroporti di Gatwick e Heathrow e ci si potrà alloggiare anche solo per 4ore, l’ideale per chi vuole riposarsi tra uno scalo ed un altro.

Un’alternativa, economica ma di gran classe, ai noiosi hotel che si trovano nei pressi degli aeroporti.

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(Via)

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Forma Libre: Alvarez firma il trend ecosostenibile

marzo 19th, 2007 by Ivana

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Forma Libre, le nuove case ecosostenibili di Moisés Alvarez Yela.

L’architetto spagnolo Alvarez ha sviluppato una nuova filosofia dell’abitare. Ispirandosi alla tradizione delle forme sinuose dell’architetto Gaudì, al mondo animale e alle culture africane dove ogni nucleo si costruisce la propria capanna, Alvarez riscopre questi valori e sviluppa un nuovo modo di concepire le abitazioni.

Niente angoli o linee rette, una struttura che si sostiene con sbarre di ferro arcuate da rivestire, in un secondo momento, di tele di sacco –materiale di recupero al 100%- da cospargere, infine, con una gettata di cemento armato. Forma libre, appunto, un progetto sempre diverso, originale, sostenibile ed economico.

Per la realizzazione infatti occorrono circa 900 euro al metro quadrato e appena 15 giorni per la realizzazione! Un’idea forte anche dal punto di vista ambientale: la struttura minimizzando la superficie di contatto con l’esterno, riduce la dispersione di calore.

Una filosofia progettuale che sta diventando trend spagnolo (soprattutto in Andalusia) visti i costi ed i tempi di produzione.

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(Via)

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Water Cube: a Pechino sorge la piscina ecosostenibile

marzo 16th, 2007 by Ivana

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Il Water Cube di Beijing è la splendida struttura che ospiterà la piscina olimpionica delle prossime Olimpiadi di Pechino 2008.

Progettata dagli architetti dello studio PTW e dal consorzio ARUP, la struttura esterna ha una morfologia che ricorda tante bolle d’acqua irregolari, leggere e luminose alla vista; ma la sua particolarità non si ferma alle caratteristiche estetiche. L’edificio, progettato secondo principi di design ecosostenibile, utilizza materiali ecologici e tecnologie per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

Interessante è il materiale utilizzato per le pareti dell’edificio: l’ EFTE, un particolare tipo di Teflon, prodotto dalla DuPont, che reagisce al colore del cielo, cambiando il proprio creando effetti visivi fantastici, e che permette di catturare il 20% dell’energia solare incidente sul palazzo utilizzandola per riscaldare l’acqua delle vasche.

Durante il giorno lo stabile è illuminato dalla luce naturale, riducendo al 55% i consumi di elettricità per l’illuminazione. C’è da aggiungere che la zona nella quale sta per sorgere il Water Cube è caratterizzata da scarse risorse idriche; per porre rimedio a questo problema l’80% dell’acqua piovana raccolta dal tetto della struttura viene riciclata e riutilizzata.

Il progetto risulta ancora più interessante se pensiamo che i progettisti del Beijing Water Cube sono gli stessi che stanno progettando la prima città ecosostenibile cinese, Dongtan (vicino a Shangai).

Un altro splendido esempio di progettazione eco-sostenibile e affascinante. Che ne pensate?
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Hadid, Gehry e Nouvel. Saadiyat Island, la loro creazione

marzo 8th, 2007 by Ivana

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Zaha Hadid, Frank Gehry, Jean Nouvel e Tadao Ando sono gli architetti che parteciperanno al colossale progetto per Saadiyat Island. Ancora una volta Dubai, ancora una volta architettura contemporanea e grandi firme.

Saadiyat Island, in italiano Isola della Felicità, è la nuova isola artificiale che sorgerà ad Abu Dhabi (Emirati arabi) e vedrà “crescere” al suo interno una nuova sede del Guggenheim -Gehry-, un complesso di teatri per concerti e spettacoli – Hadid- , un Museo d’Arte Classica – Nouvel- ed un museo del Mare – Ando- . Un avveniristico progetto firmato da architetti di fama internazionale che hanno unito i loro talenti per un complesso dove l’arte e l’architettura sono i veri protagonisti.

Notevole è il progetto dell’architetto anglo-irachena Hadid che così commenta la sua opera: “Un progetto dalla geometria scultorea che emerge da una intersezione lineare di percorsi pedonali all’interno del distretto culturale, e cresce gradualmente trasformandosi in un imponente organismo che sviluppa una rete di ramificazioni. Non appena si insinua nel sito, l’architettura diventa sempre più complessa, incrementa altezza e profondità dando forma a più cime che ospitano gli spazi per le rappresentazioni, spazi che spuntano dalla struttura come frutti su una pianta rampicante e si affacciano sul lato ovest, verso l’acqua”.

Un progetto (che nella sua totalità supera i 27 milioni di dollari) promosso dalla Solomon R. Guggenheim Foundation dellla Tourism Development and Investment Company di Abu Dhabi, rivolto ad un target extra-lusso, in linea con le tendenze degli Emirati Arabi.

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Via Inhabitat, Tecnocino

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Off-Corso: la discoteca ecologica di Rotterdam

febbraio 22nd, 2007 by Ivana

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Rotterdam, scenario di progetti ecosostenibili e innovativi come la discoteca Off-Corso.

Per ogni passo che muoviamo produciamo energia…” e allora perché non provare a catturarla e utilizzarla come fonte di energia pulita e rinnovabile?

E’ quello che succede a Rotterdam, nella discoteca Off-Corso, la prima discoteca ecologica al mondo. Il locale, infatti, proprio grazie al movimento creato dai clienti che danzano in pista, riesce a produrre energia ed utilizzarla per illuminare ed animare il locale.

Tutto questo grazie ad uno speciale pavimento, al di sotto del quale sono posizionate delle apparecchiature in grado di trasformare le variazioni di pressione, dovute ai clienti “danzanti”, in energia elettrica da utilizzare per movimentare il locale.

Un progetto verde, unico nel suo genere, davvero interessante. Sarebbe bello avere cose del genere anche in Italia no?

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Zaha Hadid: progetto stazione alta velocità Afragola

febbraio 16th, 2007 by Ivana

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Zaha Hadid autrice della stazione Alta Velocità di Napoli.

Lo stile fluido e distintivo di Zaha Hadid segna e caratterizza la nuova stazione alta velocità di Napoli, la cui inaugurazione è prevista intorno al 2008. Una porta per la città di Napoli, un nodo di scambio di treni che si fonde con il parco naturalistico-tecnologico teso a riqualificare e valorizzare un’area urbana -Afragola- con centri per la sperimentazione agricola, attrezzature per lo sport, un grande centro commerciale, caffè e ristoranti.

Il progetto di Zaha Hadid è concepito come un ponte che, vitalizzato dalle funzioni commerciali, segna un percorso entro un volume di calcestruzzo e vetro che assicura la connessione del tessuto urbano scavalcando la ferrovia e che segue alcuni princìpi bioclimatici.

Le particolari vetrate, infatti, regolano l’ingresso della luce solare: in inverno consente l’ingresso diretto della luce solare, in estate la differente incidenza dei raggi solari risparmia le vetrate dall’irraggiamento consentendo comunque l’ingresso della luce all’interno della stazione.

La struttura si solleva fino a circa 9 metri di altezza inclinandosi dolcemente alle estremità dove si apre per accogliere il flusso dei passeggeri che, dalla grande hall centrale del ponte, attraverso scale e rampe mobili, sono indirizzati verso i treni.

61 milioni di euro investiti per un progetto come un segno monumentale sul territorio, la stazione si svilupperà su 4 livelli, per oltre 30mila metri quadrati, favorendo un ridisegno paesaggistico complessivo.

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Via ArchiMagazine

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Museo Pompidou, Renzo Piano

febbraio 6th, 2007 by Ivana

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Centro Pompidou, detto anche “Beaubourg“, progettato da Renzo Piano; 100mila mq di esposizione libera.

La costruzione, iniziata nel 1972, termina nel 1977 nasce come opera di riqualificazione urbana. Gli architetti Renzo Piano e Richard Rogers realizzano l’edificio con una tecnica all’avanguardia per l’epoca: un grande parallelepipedo alto 42 metri, lungo 166 metri e largo 60, sostenuto da una struttura in acciaio a forti colori e da pareti in vetro.

E’ particolare l’attenzione decorativa praticamente assente nell’edificio, infatti si presenta come un groviglio di travi metalliche il cui aspetto, simile ad una scultura surrealista, che puo’ incontrare o meno il gusto del visitatore.

Gli elementi portanti, le scale, gli ascensori, le scale mobili, le gallerie di circolazione, i tubi di ventilazione e riscaldamento, le condutture per l’acqua ed il gas sono stati collocati all’esterno delle facciate (ciascun tubo dell’esterno è dipinto in un colore differente, poiché ogni colore corrisponde ad una diversa funzione: il blu corrisponde all’impianto di climatizzazione, il giallo a quello elettrico, il rosso alla circolazione e il verde ai circuiti dell’acqua.), il che ha consentito di creare ad ogni piano una superficie libera di 7500 mq.

Il Centre Georges Pompidou non è solo una galleria d’arte moderna: nel suo centro accoglie anche una biblioteca, un gabinetto di grafica, una videoteca, una collezione di architettura, una collezione di design, un centro di creazione industriale, un istituto (IRCAM) specializzato nella sperimentazione in campo acustico e musicale e la ricostruzione dell’atelier del grande scultore Constantin Brancusi.

Uno dei progetti più discussi di Renzo Piano, immerso nel cuore di Parigi. A 30 anni dalla sua creazione, continua ad essere uno dei luoghi più visitati di Parigi ed una delle strutture museali più frequentate del mondo.

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