Lampada Arco di Romain Duclos

ottobre 28th, 2010 by admin

1962. Una data importante per il design italiano e, in particolar modo, per la nascita di una delle lampade più famose al mondo: la celeberrima lampada Arco di Pier Giacomo ed Achille Castiglioni. Quasi 50anni da allora, eppure questa lampada continua ad essere musa ispiratrice per molti altri designer

Dopo la lampada Troja (nome a parte a mio avviso un ottimo progetto) ideata dallo studio tedesco Hansandfranz, è il turno del francese Romain con la sua Ad46/10 Lamp. Classe 1980, il giovane Duclos dopo Parigi, intraprende la carriera universitaria, udite udite, al Politecnico di Milano… E’ evidente che il trascorso italiano debba averlo segnato ed affascinato non poco, tanto che, appena rientrato in terra natale, una delle sue prime creazioni è dedicata proprio alla rivisitazione della lampada Arco Castiglioni.

Devo dire che le rivisitazioni sono sempre difficili, soprattutto se ci si trova a “competere” con un mostro sacro del design come la Arco; ciò nonostante il lavoro di Romain mi ha lasciata piacevolmente colpita. Mi piace il fatto che la base e la lampada siano rimaste praticamente invariate (anzi la leggera modifica alla base l’avrei evitata) mentre il cuore del progetto è focalizzato proprio sull’arco.

La particolarità della lampada risiede tutta nella realizzazione dell’arco; una serie di bracci sostengono un filo, vero protagonista della lampada, volutamente rosso vivo pronto a creare un arco destrutturato, con una nuova forma geometrica e, perché no, meno seriosa.

Un’impresa ardua eppure con un tocco contemporaneo che le regala un nuovo sapore. Voi che ne dite?

Scritto in Furniture Design, Young Designers | 10 Commenti »

10 commenti

  1. Gnappetta Scrive:

    mi piace tantissimo!!! mi piace anche la base e a costo di risultare impopolare ti dico che la base della lampada arco non è mai piaciuta :D

  2. michele brustio Scrive:

    molto carina, una rivisitazione moderna del “classico” anni 60, mi sarebbe piaciuto vedere al posto della calotta sferica una specie di vaso rovesciato come porta-lampada, quindi in versione conica.
    Bello!!!

  3. perlina Scrive:

    io vado controcorrente e dico che non era necessaria questa lampada arco come tanti altri progetti-rivisitazione che si vedono ultimamente. Certi capolavori sono irripetibili e come tali devono rimanere e noi non dobbiamo farci abbagliare da un “fil rouge” che presto entrerà (per fortuna) nel dimenticatoio del design

  4. leucippo Scrive:

    A cosa serve il filo? Non si poteva passare attraverso i rami? A cosa servono i rami (il servire non tecnico ma concettuale)?
    “Il meno è più” vale sempre.
    A cosa serve aggiungere? Cosa si è migliorato con questo accumulo di segni? Se non fosse perché è stato scimmiottato un capolavoro qualcuno avrebbe notato questo intruglio? Vi è mai capitato di vedere un sosia nostrano di Elvis, di Marilin o di qualche altra icona? Penoso, vero?
    Così è questa lampada. Auguri

  5. Frank Scrive:

    Ma la volete smettere di considerare la spazzatura design e i copisti grandi designer??? mi accodo a perlina nel dire che ciò che nasce perfetto non può essere copiato. la Arco è stata invece copiata e rivisitata miliardi di volte e l’unica che merita onori e gloria è solo quella di Castiglioni, non perchè è stata la prima ma perchè è stata creata perfetta sin dall’inizio. come diceva Castiglioni il design è ricerca, sviluppo, innovazione 3 parole fondamentale che hanno fatto grande il design italiano, il made in italy e le aziende italiane; queste tre parole sono state sostituite da una sola parola, fatturato, dimenticando che il design non è solo guadagno ma anche e soprattutto gusto e funzionalità cioè la fusione di etica ed estetica, in una sola parola design. oggi si va invece o in una o nell’altra direzione e sono poche le aziende che ancora oggi applicano questi tre concetti fondamentali senza andare sempre e solo alla ricerca del nome che fa vendere. Bruno Munari disse: Quando qualcuno dice “questo lo so fare anche io”, vuol dire che lo sa rifare, altrimenti lo avrebbe già fatto. oggi accade proprio questo, si rifà perchè è facile visto che pensare risulta ormai essere difficile, per me oggi, esclusi i designer che hanno superato i 70anni, non ci sono più di 10 designer che possono meritare di essere chiamati così.
    La Arco ispira eleganza, leggerezza, armonia, ma questa è solo un’altra brutta copia fatta male.
    di sicuro non tutti conoscono la storia di Arco, ve la racconto. quando Castiglioni presentò il progetto a Flos, guardarono la lampada con indifferenza e dissero al Maestro: “dottor Castiglione, ma questa lampada se la tochi balla?!” lui stupito da tale ignoranza rispose: “e grazie al c….! tutte le lampade e lampadari se li tocchi ballano”. si convinsero di aver detto una fesseria e realizzarono la lampada.
    il messaggio? osate, osate sempre senza aver paura di dimostrare le vostre idee, basta che siano vostre e non copiate e cambiate da altre che hanno già fatto successo.

  6. Callisto Software Scrive:

    E’ un po kitch anche la rivisitazione eh…

  7. Marco Scrive:

    A leggere il commento di Frank mi viene in mente un mio compagno di università che si chiama francesco che direbbe esattamente le stesse cose che tra l’altro condivido pienamente.
    Fra se sei te batti un colpo.

  8. Frank Scrive:

    ciao Marco, non penso di conoscerti perchè non ho conosciuto nessun Marco all’università che io ricordi, ma puoi andare sul mio sito per saxe qualcosa di me e spero di inserire al più presto i progetti che alcune aziende mi stanno realizzando; cmq mi fa piacere che c’è chi la pensa come me e non esalta chi non lo merita.

  9. Marco Scrive:

    beh frank non si può dare spazio a uno che copia un progetto in modo barbaro, rendendolo pacchiano, con quella base oscena e quell’arco così sgraziato. Il progetto di Castiglioni perde totalmente la poesia, il buco nella base era una piccola attenzione che solo una persona con grande spirito di osservazione e grande intelligenza poteva realizzare e poi vedere una simil lampada arco su un divano mi fa ridere e anche accapponare la pelle.
    La lampada è pensata per essere messa sui tavoli.

  10. Gnappetta Scrive:

    io credo invece che la lampada Arco sia stata solo l’ispirazione, e che il progetto di questa lampada abbia uno stile proprio, non scimmiotta ma “cita” (oddio che gioco di parole orrendo :P ) e sviluppa il progetto secondo altri metodi strutturali, se avesse fatto un arco spezzato avrei capito la vostra polemica, ma in questo oggetto è evidente il riferimento, non c’è nessun tentativo di camuffare la citazione alla famosa lampada; e non la ritengo nemmeno una rivisitazione. Se in un film vediamo una scena che si rifà a un altro film o una citazione (Tarantino ad esempio lo fa in continuazione) non è che diciamo che ha copiato spudoratamente ma piuttosto che ha fatto una citazione. Credo che questo sia il caso di questa lampada. Poi ovviamente entra in gioco il gusto personale e su questo non sentenzio!

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