Un packaging che parla da solo…
Un nuovo packaging per sigarette ideato dal gruppo creativo R.J.Reynolds. Basterà a far smettere di fumare le persone?
Direi che non ci vogliono molte parole per descrivere il chiaro messaggio di questo packaging per sigarette. Nessuna scritta, nessun riferimento ai morti causati dal fumo di sigarette, nessun avvertimento per madri in attesa nè per le persone che ci circondano, ma un’unica inconfondibile forma: una bara. Efficace? Macabra?
Probabilmente qualcuno la troverà anche simpatica, ma forse, più di mille parole, questa forma potrebbe risultare molto più efficace di tante scritte apposte sui pacchetti come tristi manifesti funebri. Intanto l’Inghilterra inizia la sua campagna anti-fumo con immagini shock ricalcando le orme di paesi come Canada, Brasile, America e Australia dove si è verificato una riduzione del 15% di consumo di tabacco.
Banale o efficace, forse qualcuno rifletterà prima di accendersi un’altra sigaretta. Certo è che purtroppo l’efficacia di questo packaging si ferma dove inizia la produzione, il risparmio di carta e lo stoccaggio. Più che per una bara in rilievo si potrebbe optare per un disegno da apporre sul packaging.
Ovviamente la domanda è un’altra. Una bara fermerà i fumatori? Le immagini shock sono più efficaci? Lascio soprattutto ai fumatori lo spazio per le opinioni.
Scritto in Packaging | 17 Commenti »
dicembre 7th, 2009 at 14:04
un Fumatore non si fa condizionare da un simile pacchetto…sicuramente si vergognerà nel tenerlo, ma o cambierà marca (poco probabile se è un “F”umatore) oppure metterà le sigarette in un altro contenitore…ricordo che quando iniziarono ad apporre le scritte sui pacchetti uscirono anche le cover di rivestimento ecc ecc
trovo molto più utili le campagne e le immagini shock, e nonostante le abbia appena viste ora purtroppo soddisfo questo assurdo “bisogno” da drogato quale sono.
quanta ipocrisia però…lo Stato ti uccide dicendotelo (sigarette e campagna), ti impoverisce arricchendosi (e vale anche per le slot da bar)…e chi se ne frega se ognuno di noi è libero di pensare e usarle, ma almeno che non sia lo Stato a proporle.
ola
dicembre 7th, 2009 at 19:03
no, più che altro…ma pensate davvero che qualche marca userà per le proprie sigarette questo pacchetto???ahahahahahah ma dai…e perchè poi? è come voler ridurre automaticamente i propri guadagni..suvvia
dicembre 7th, 2009 at 20:06
L’idea è carina, ma purtroppo non porta a niente…Nessuno, vedendo questo prodotto penserebbe a smettere di fumare, ma anzi smetterebbero di comprare quella marca di sigarette, motivo per cui nessuna casa produttrice acconsentirebbe all’adozione di questo packaging, se non per un breve periodo, a scopo provocatorio…! >…<
dicembre 8th, 2009 at 12:45
Penso che un’idea così stupida porterebbe l’uomo a comprare ancora più sigarette, perchè il pacchetto è divertente e sappiamo tutti quanto l’uomo sia fesso di base, infatti non esiste al mondo nessun’animale più idiota dell’uomo che ammazza la propria razza per puro divertimento o che si autolesiona come nel caso delle sigarette.
le statistiche dicono che ora si fuma molto meno di prima, mica vero, non si fuma nei luoghi pubblici perchè viene impedito, ma si fuma tantissimo fuori dai locali pubblici, per strada, nelle proprie case, ecc. le scritte non sono servite a nulla, il pacchetto-bara non serve a nulla, l’uomo smette di fumare solo se gli viene diagnosticato un tumore, un cancro, ecc. sinceramente poi alla fine non me ne importa poi mica tanto visto che io non fumo, il problema è di chi trova piacere nel fumare, ma pensate davvero che a chi fuma importa la forma, il colore, la scritta, ecc del pacchetto?????
un saluto.
dicembre 8th, 2009 at 13:21
Il pacchetto mi piace devo dire, sicuramente non farà smettere nessuno di fumare però.
Anzi, a qualcuno potrebbe piacere talmente tanto da iniziare a fumare o fumare di più per averlo ahaha
dicembre 8th, 2009 at 23:26
concordo in toto con davide e frank
dicembre 9th, 2009 at 00:46
penso anche io che l’humor in generale migliori l’impatto della comunicazione, ed in questo caso probabilmente provocherebbe un effetto controproducente aumentando l’acquisto di sigarette.
Sul fatto che i fumatori nn diminuiscano non lo so, se senza basi si considerano le stastistiche poco credibili allora stiamo facendo solo chiacchiere probabilmente ci sono statistiche sbagiate e statistiche giuste ma penso che le campagne sociali servano… non tutte funzionano, ma è giust che i governi investano nel migliorare la qualità della vita no?
dicembre 9th, 2009 at 10:05
@Anto:
Il punto è proprio che lo stato investe sì nelle campagne sociali..ma poi è lui stesso a proporle.
E’un pò un controsenso..
dicembre 9th, 2009 at 17:02
per me si scatena anche il fattore “collezione”. Le comprerei per metterle in bella mostra. Non voglio entrare in discorsi politici ma le campagne di sensibilizzazione servono a poco, sicuramente allo stato solo per scrollarsi di dosso le responsabilità. Per le immagini esistono i porta-sigarette, molto belli alcuni, che coprono con molta efficacia qualsiasi immagine o testo sconveniente. Gli “stop” partono da dentro non dalle immagini. Ciò nonostante maneggiare una bara tra le mani può essere inquietante. Ma ai Fumatori queste cose fanno il solletico
dicembre 10th, 2009 at 01:04
che significa “Il punto è proprio che lo stato investe sì nelle campagne sociali..ma poi è lui stesso a proporle”?
cmq quello che intedevo è che nonostane sia daccordo che le campagne sociale nn siano ben fatte, non credo che per principio siano sbagliate, in altre parole se fatte bene è giusto che il governo investa in questo. Non tutte le campagne sociali faliscono, quelle fatte bene cioè poche portano a dei risultati.
Un mio compagno di corso sta facendo una tesi proprio su questo; come i governi abbiano il potere ed il denaro per investire in iniziative sociali ma nn siano capaci di produrre un messaggio appropriato che funzioni, mentre per esempio il mondo del fashion e del design produce dei messaggi molto efficaci ma talvolta senza contenuti.
dicembre 10th, 2009 at 01:53
Mi sono espresso in maniera poco chiara..chiedo venia
Concordo con il tuo ultimo post..
dico solo che è un pò un controsenso il fatto che lo stato venda le sigarette e poi faccia le campagne contro il fumo..
dicembre 10th, 2009 at 10:09
@Anto
“…il potere ed il denaro per investire in iniziative sociali ma nn siano capaci di produrre un messaggio appropriato che funzioni”
chiedi al tuo amico quanto lo Stato italiano abbia investito per creare il “cetriologo”
ola
dicembre 11th, 2009 at 00:29
davide, il mio amico è messicano è il progetto è made in London quindi nn penso sia al corrente del caso. putroppo nn so cosa sia il cetriologo o forse nn associo il nomignolo, se mi mandi un link ti ringrazio cosi imparo qualcosa che nn so!
cmq nn si capisce il senso del tuo commento, ma credo che tu voglia dire che con sto cetriologo nn si è risolto niente ma lo stato c’ha investito inutilmente, se è cosi sono daccordo, ed infatti credo questo post sia molto importante per far riflettere su come il design possa aiutare il sociale producendo messaggi efficaci, cosa non possibile con il solo denaro.
dicembre 11th, 2009 at 02:47
il cetriologo è appunto un logo, (soprannominato così dai blogger, critici, grafici ecc ecc) del sito Italia.it
http://www.dicorinto.it/wp-content/uploads/2009/07/talia_it_logo.jpg
Un portale, cms, voluto dalla scorsa maggioranza…costo complessivo 45 milioni di euro.
Non contenti ci hanno riprovato e lo hanno rifatto
http://www.piccolosocrate.com/blog/la-strage-dei-loghi-magicitaly-e-italia-costa-altri-10-milioni-di-euro.html
pagando altri 10 milioni di euro.
Morale…questi due obrori per un solo sito CI sono costati almeno almeno 60milioni di euro.
ola
dicembre 14th, 2009 at 23:26
Per i fumatori incalliti ci vuole la prebara!!!
febbraio 12th, 2010 at 00:05
Il regno himalayano del Bhutan nel 2004 ha proibito di fumare in pubblico e di vendere tabacco. Primo paese ad averlo fatto.
giugno 19th, 2011 at 09:45
Un fumatore, ha una testa per pensare ai danni che provoca la sigaretta.
Un fumatore ha opportunità eguali ad altre persone.
Un fumatore, può smettere di fumare, la frase “smetto quando voglio” non va più di moda ormai.
Un fumatore, se riesce a cogliere il messaggio di una tale campagna Anti-Fumo, sarà libero dal più grosso dei mali che li circonda.
Guardate che il nostro paese ha un tasso di mortalità per cancro ai polmoni, nei maschi, molto alto rispetto agli altri stati!
Salvate la pelle finché siete in tempo.
Non buttate altri momenti della vostra vita in fumo!