Al caldo anche in inverno con cappelli e guanti fotovoltaici Endless Warm
Fotovoltaico sì e finalmente anche per piccoli accessori moda. Per i freddi più pungenti arrivano i guanti ed i cappelli riscaldati dall’energia del sole.
L’inverno inizia a farsi sentire ed i più freddolosi iniziano a coprirsi e cercare tepore ricoprendosi di sciarponi, guanti e cappelli. Forse gli inverni saranno meno freddi con i guanti ed i cappelli progettati dal designer tedesco Yiran Gian. Il designer, nel concorso Green Life, si è fatto notare nella categoria Green Design per le Persone, con questi particolari accessori contro il freddo.
Non correte nei negozi perchè purtroppo Endless Warm, questo il nome, è ancora un concept. L’intento chiaramente è quello di sfruttare l’energia solare ed immagazzinarla con sottilissimi pannelli fotovoltaici inseriti nel tessuto degli accessori. Basterà così una piccola esposizione al sole per rilasciare gradualmente l’energia accumulata sotto forma di tepore pronto a tener ben calde mani ed orecchie.
Bello l’intento anche se, dobbiamo dirlo, il pattern a forma di fiocco di neve è abbastanza scontato e banale. Ciò nonostante è da preferire a quegli improbabili accessori dove i pannelli fotovoltaici vengono letteralmente incollati senza nessun esercizio di stile. Non sono freddolosa, ma per andare sulla neve li prenderei al 100%. No?
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Scritto in Gadgets, Nuovi materiali | 13 Commenti »
novembre 30th, 2009 at 20:21
bella idea, interessante! bravo!
dicembre 1st, 2009 at 12:09
Molto invitante! mmm però sarà un po scomodo prendere qualcosa!
dicembre 1st, 2009 at 12:22
Davvero un bel concept, spero di poterli al più presto acquistare!
dicembre 1st, 2009 at 19:50
Ma io vorrei sapere… in questi concept c’è un fondamento “tecnico” o sono soltanto dei sogni da designer ??
Bella l’idea ma è realizzabile o no ?
dicembre 2nd, 2009 at 01:07
@Daniele
…forse uno dei pochi concept realizzabili;)
dicembre 2nd, 2009 at 01:52
io la penso come Daniele, o probabilmente non ho ben capito come possa funzionare
Ivana…dici che l’energia accumulata verrà rilasciata sotto forma di calore…e come funzionerebbe? come si trasforma in calore? da come dici tu mi sembra di capire che queste “placchè” non abbiano nessun senso col fatto di essere fotovoltaiche, ma basterebbe che fossero di un materiale metallico che riscaldandosi poi trasmette calore, invece l’energia dove va?…c’è una serpentina d’acqua che viene riscaldata dall’energia accumulata (dove?) per poi trasmettere tepore?
i mini pannelli fotovoltaici flessibili sono già presenti e uniti a zaini, giacche, borse ecc, ma servono tutti per “ricaricare” batterie, 12V, e tutti hanno dispositivi non proprio invisibili come in questo caso dove mi sembra si parli di pannelli termici.
insomma ho un pò di dubbi e spero tanto che qualcuno qui riesca a togliermeli
ola
dicembre 2nd, 2009 at 12:12
Avrei preferito non commentare sinceramente, ma visto che ancora si fa una immane confusione tra pannello fotovoltaico e collettore solare è bene almeno spiegare al vasto pubblico (soprattutto al progettista di questo concept) che non li conosce quali siano le differenze. è molto semplice. il primo (pannello fotovoltaico) serve esclusivamente per trasformare l’energia solare in corrente elettrica, il secondo (collettore solare) serve esclusivamente a trasformare l’energia solare in calore. perchè dico esclusivamente? semplice, perchè da almeno 25 anni è risaputo che usare la corrente elettrica per produrre calore è una grande fesseria, l’esempio + evidente lo potete constatare col vostro scaldabagno di casa (se ancora ne esiste uno); più del 35% del calore prodotto dall’energia elettrica si disperde nell’ambiente. ma per saperne di + basta andare su questi link dove le caratteristiche sono spiegate meglio di come possa fare io.
http://it.wikipedia.org/wiki/Modulo_fotovoltaico
http://it.wikipedia.org/wiki/Pannello_solare_termico
ammettiamo che l’idea sia buona (assolutamente no perchè la lana fa già il suo dovere ottimamente visto che non fa uscire calore e non fa entrare freddo ed essendo un materiale naturale, si sa che la natura non commette errori), ipotizziamo che possa funzionare non certo con un fotovoltaico come abbiamo detto ma con un collettore, perchè questo funzioni necessita di un boiler contenente acqua che si riscalda, allora mi chiedo, e io dovrei andare in giro con 2kg sulla testa? se invece di riscaldare avesse pensato a mettere dei led magari sarebbe stata una trovata natalizia visto che siamo quasi in tema, oppure per illuminare la notte se sei in bici (visto che le luci alle bici le fregano sempre), oppure ci sono tante altre soluzioni, ma non questa. insomma per concludere, diciamo pure che questa la possiamo classificare tra le peggiori fesserie mai sentite, basterebbe solo informarsi un pochino meglio sulle tecnologie se si vogliono usare. Noto però che i concept sono sempre i più commentati, forse perché assurdi.
un saluto.
dicembre 2nd, 2009 at 17:10
Avete ragione, ho dato per scontata l’esistenza di una batteria. A questo punto la domanda è… l’ho/abbiamo data per scontata o il designer non ci ha proprio pensato? Per me, e correggetemi se sbaglio, con un piccolo accumulatore si risolve tutto (poi credo che sia nel cappello che nei guanti ci saranno delle resistenze pronte a riscaldarsi tenendo mani e testa calde).
A Frank: è vero che la lana tiene caldi ed è un materiale naturale ma, soprattutto quando fa freddo e tira molto vento, i guanti in lana non servono praticamente a niente -almeno a me le mani restano sempre congelate. A te non capita? Poi, per tornare a bomba, spero che il designer non abbia confuso il fotovoltaico col solare termico perchè, in questo caso, allora la penso come voi e boccio anche io l’idea.
Che pensate?
dicembre 2nd, 2009 at 17:40
si ogni tanto mi capita che le mani restano fredde anche con guanti di lana, ma mi capita una o 2 volte l’anno, di solito non soffro ne il caldo ne il freddo tranne se non ci sono temperature assurde, ma qui non siamo in siberia. io resto del parere che il progettista non sappia la differenza tra pannello solare e collettore solare e lo dimostra il disegno e poi di sera fa + freddo che di giorno e con cosa lo ricarico? una battria così piccola si consuma subito. ribadisco, se avesse messo delle lucine sarebbe stata + divertente e in alcuni casi funzionale. se lo progetto un berrettino con le luci me lo esponi?! IHIHIHIHIH
spero non te la sei presa se questa volta ho criticato un po’ duramente questo progetto.
bax a presto.
dicembre 2nd, 2009 at 18:23
@Frank
non vorrei deluderti, ma dovrai pensare a qualche altra cosa
http://www.blindoblindati.it/product_info.php?cPath=30_35&products_id=643&osCsid=b2jbjldtks41g5joa7quuhifl2
http://www.perseffer.com/2009/06/cappellino-luce-led-ad-energia-solare.html
ola
dicembre 3rd, 2009 at 01:04
@Frank
ma figurati:) tutti i commenti, soprattutto quelli un po’ più duri, sono sempre utili e importanti per progettare meglio tutti i prodotti di domani.1bacione a tutti:)
dicembre 3rd, 2009 at 10:06
ciao davide, sisi lo conoscevo il progetto, infatti anche al casco da bici le hanno già messe, infatti era un po’ una provocazione che ho voluto lanciare, come per sottolineare che se si pensa un pochetto meglio le buone idee escono sempre. ihihih
un abbraccio.
gennaio 4th, 2010 at 20:46
L’idea è ottima. Serve comunque fare un pò di chiarezza.
Prima di tutto il “solare termico” non ha nulla a che fare con l’oggetto di questo articolo, ma si tratta di piccole celle fotovoltaiche.
L’applicazione sembra interessante, pensando a situazioni di molto freddo, estendendo magari l’idea anche all’intero abbilgiamento.
Per quanto riguarda il funzionamento, non sono necessari nè boiler nè batterie, ma credo che il sistema funzioni come una termocoperta (o scaldaletto). All’interno delle fibre è possibile far passare piccole resistenze che conducendo energia elettrica (trasformata dalla luce del sole grazie alle piccole celle fotovoltaiche) dissipano calore (lo stesso effetto delle stufe).
Il tutto ovviamente dovrebbe essere fatto con un voltaggio molto basso e con dei cavi opportunamente shcermati, altrimenti si va incontro a pericolo di elettrocuzione o di inqunamento elettromagnetico.