Tutti al Louvre… sì, ma nel deserto!
Si si, avete proprio capito bene! E’ in realizzazione la succursale del celebre museo parigino, che si troverà però sull’isola Saadiyat.
Il piano di lavoro è frutto di un accordo trentennale tra la città di Abu Dhabi (nella persona dello sceicco Sultan Sultan bin Tahnoon Al Nahyan ) e il governo francese: dopo le accese polemiche nel 2007, il Presidente francese Sarkozy ha dato ufficialmente il via ai lavori che hanno visto la luce il 26 Maggio di questo anno.
Firmato dal francese Jean Nouvel, il progetto inaugura l’ambizioso intervento destinato a trasformare la suggestiva striscia di sabbia bianca, distante soli 500 metri dalla costa di Abu Dhabi, in un’area a destinazione turistica e residenziale d’elite: saranno infatti edificati una succursale del Guggenheim, firmata da Frank Gehry, il Museo Marino di Tadao Ando, il Performing Arts Center dell’anglo-irachena Zaha Hadid, e ancora lo Sheikh Zayed National Museum firmato Foster+Partners, un museo dedicato alla storia e alle tradizioni arabe.
Ispirato al paesaggio naturale circostante, il “nuovo Louvre” sarà una piccola città galleggiante di 24 mila metri quadrati, destinata ad ospitare un complesso di padiglioni, piazze, vicoli e canali.
Tutto il complesso è sormontato da un’ampia cupola di (ben 180 metri di diametro!) forata da numerose piccole aperture: “[...] Una grande cupola – spiega l’autore del progetto – una forma comune a tutte le civiltà. Si tratta di una copertura traslucida che consente la penetrazione di una magica luce diffusa….l’acqua riveste un ruolo fondamentale, sia nel riflettere ogni porzione dell’edificio diventandone quasi l’anima, sia nel creare, con un piccolo aiuto da parte del vento, un confortevole micro-clima”.
Una volta ultimato, il museo ospiterà opere provenienti da tutto il mondo nonché dal Louvre stesso, con un attenzione particolare a superare il gap che ancora persiste tra arte orientale e occidentale.
La fine dei lavori, per i quali è stato stimato un costo complessivo pari a circa 76,5 milioni di euro, è attesa entro il 2013. Bisognerà invece attendere il 2018 per la trasformazione definitiva dell’intera isola.
A mio parere, si tratta di un’altra delle innumerevoli opere d’arte del grande Nouvel, come l’auditorium di Parigi, ma molti insinuano che, sotto sotto, si tratti di un contratto redditizio, il cui intento è quello di trasformare il settore, sempre più improduttivo della “cultura”, in qualcosa da amministrare e monetizzare al pari di un prodotto industriale, che – per sua stessa natura – non vanta né eccezionalità né singolarità.
Siamo quindi giunti al punto di “barattare” le opere d’arte o si stanno solo ingigantendo le cose???
A voi la parola…
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novembre 27th, 2009 at 01:57
signore e signori qui alla vostra destra potete ammirae il museo di FG, mentra proprio sul lato opposto il capolavoto di TA, e che dire della meravigliosa opera di ZH. Potevano negarci il segno di F+P che ci invita a proseguire fino al coronamento maestoso di questa immensa cupola di JN.
signore e signori la sfilata è conclusa
ola
novembre 28th, 2009 at 11:55
Mi sa che ora che è cominciato il crollo finanziario di Dubai e tutta la zona, nessuno investirà più lì e anche gli architetti ci ripenseranno. E SPERIAMO BENE!!!!
novembre 30th, 2009 at 02:06
ke tristezza…l’inizio della fine.
dicembre 21st, 2009 at 12:29
e nessuno rimpiangerà Saadiyat?
trasformeremo un luogo suggestivo(poichè un luogo suggestivo è) in un’altra cafonaggine architettonica?
nessuno rimpiange la laguna su cui adesso sorge venezia o i meandri boscosi della senna…
…ma bisogna saper sacrificare a qualcosa di più del denaro e dell’arroganza
giugno 11th, 2010 at 19:17
che ne pensate di questi maestosi musei in Medio Oriente? o forse meglio parlare dell’ Occidente come virus in Medio Oriente?
sto cercando di capire come una cultura opera in un altra…
sono veramente dei capolavori, ma cosa ne sarà di questa striscia di sabbia bianca??come reagiranno?
a voi una risposta..