FOUND FORM, la luce prende forma con la cartapesta
Letteralmente forma trovata, perché le FOUND FORM sono lampade plasmate e realizzate interamente in cartapesta.
Per lo studio londinese MORMENLS DESIGN, la giovane designer olandese Enina Waelstham ha progettato la forma con l’utilizzo di oggetti d’uso comune (bicchieri, bottiglie,…) ed ha creato con questi uno stampo, ricoprendo poi tutto con la cartapesta, impasto che si realizza davvero in poche semplici mosse, alla portata di tutti.
Quello che mi interessa di questo progetto, non è tanto l’utilizzo della cartapesta in sé, bensì la forma stessa di queste lampade ricavata appunto dall’unione di oggetti in disuso e comunque che hanno perso di valore, non più utili insomma.
Un prodotto eco-sostenibile, creato con l’uso di materiale povero, pulito, ricavato dal riciclo e dal semplice riutilizzo di carta assorbente o di giornale impastata con colla vinilica, perché, come ormai sappiamo, i progetti e le idee più semplici e fresche sono anche quelli realizzati con ciò che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, di cui ci circondiamo ma di cui spesso ci dimentichiamo.
Quindi anche del materiale da riciclo e che magari pensate di gettare nella raccolta differenziata potrebbe ancora esservi utile e prendere nuova vita sottoforma di nuovi ed accattivanti oggetti e fare di voi dei giovani progettisti ready made !
È proprio il caso di dire che <<nessuno nasce imparato>>!
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Scritto in Design eco-orientato, Young Designers | 7 Commenti »
ottobre 6th, 2009 at 15:21
mmm…belle … anche se non le metterei mai in casa mia!
ottobre 7th, 2009 at 00:31
veramente eccezionale l idea, a me sembra anche una sorta di metafora del riciclaggio delle forme, davvero un idea interessante , piu che per le creazioni della designer ma per la spinta e l incoraggiamento alla creativita
ottobre 7th, 2009 at 14:09
diciamoci la verità, più che un progetto di design sembrano delle lampade frutto di un laboratorio con ragazzi delle scuole medie. Si, interessante l’idea, ma il risultato estetico lascia a desiderare, o comunque c’era ancora da lavorarci.
ottobre 7th, 2009 at 15:13
il design è ANCHE quello delle scuole medie, vicino e alla portata di tutti, anzi… ricordi Bruno Munari?!
ottobre 7th, 2009 at 22:01
bellleeeeeee!
io le trovo fantastiche! e qsi qsi mi cimento anche io!! grazie per lo spunto, ivana, un abbraccio!
ottobre 10th, 2009 at 00:15
se si fa riferimento ai laboratori e ai progetti di Bruno Munari è sicuramente più importante il processo e la riflessione a cui inducevano, ma se si lavora per mettere in produzione un oggetto, quel risultato lì mi sembra piuttosto insoddisfacente. Poi, se vuoi fartene una da sola, e tenertela ‘vicino’ (magari sul comodino!) ..fai pure, de gustibus..
ottobre 10th, 2009 at 13:57
quoto walter