ORIGAMI, la febbre contagia tutti i progettisti
La magia dell’origami rapisce ed ispira sempre più progettisti da ogni lato del globo. Fantastici progetti di una bellezza essenziale e raffinata.
La tecnica dell’origami usa pochi tipi di piegature combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complicati.
Un’arte antica che tutt’oggi affascina i progettisti di ogni settore. Designer, architetti, grafici, stilisti, artisti… tutti affascinati da questa incantevole arte giapponese.
Dopo la raccolta di grucce da tutto il mondo voglio dedicare un articolo ad una nuova tendenza che sta travolgendo praticamente tutti.
Dal 2007 (anno più anno meno) è esplosa una vera e propria origami-mania che ha contagiato praticamente tutti. Gli esempi sono molteplici e spaziano dal micro al macro, dallo stile minimal a quello più stravagante, dal food-design alle imponenti architetture contemporanee.
Già abbiamo parlato, sia in architettura che in design, di due progetti che hanno fatto molto parlare di sè. Ne sono esempio le scarpe origami di Catherine Meuter (desideratissime!) e le bellissime tazze Orikaso (veri e propri origami in plastica). Progetti emblematici ai quali mi fa piacere aggiungere una carrellata di altri esempi interessantissimi
Inizierei con Origami Chair, una sedia in pieno stile origami. Si parte da un foglio in policarbonato che, sapientemente ripiegato e fermato con bottoni a pressione, si trasforma da una superficie 2D a un volume 3D resistente ed affascinante.
Tecnica simile per Folded Chair del designer Stefan Schoning. Una sedia realizzata in polipropilene e in polipropilene rivestito in eco-pelle. Forme geometriche rese però più organiche grazie alle piegature più morbide.
Papton Chair. Realizzata completamente con un unico foglio in cortone ondulato che, opportunamente sagomato e ripiegato, risulta estremamente resistente e leggera.
Origami Chair. Più che una seduta una vera e propria scultura di una bellezza unica. Un progetto dello studio From Us with Love.
Ancora sedute con Gregory, un pouff-tavolino-tappetino realizzato in poliestere e schiuma di poliestere.
Foto Gregory
David Wilson e Kids! una seduta in cartone destinata ad adulti e bambini. Due differenti sagome in cartone per una seduta versione normal e young.
Cardine. Una seduta scultura, forse una delle più affascinanti creati dal designer coreano Sooin Kim. Un solo foglio di plastica e due strisce di velcro. Non serve altro per la realizzazione di Cardine!
Altri esempi di sgabelli da ripiegare nel contest cardboard folders. Sgabelli e sedute da comporre al momento. In plastica o cartone.
Origami Spoon. Anche nel food-design l’origami-mania si fa sentire con questo particolare cucchiaino realizzato da Michael Sholk. Un cucchiaino in bamboo presagomato che prende volume in poche e semplici mosse.
Anche l’alluminio si lascia plasmare secondo le tecniche del sol levante nel progetto Origami B del designer Van Esch.
Origami Side Table. Due fogli in alluminio tagliato al laser da piegare ed incastrare. Un progetto verde realizzato senza sfridi di lavorazione, nè colle. Il top della progettazione sostenibile.
Poche pieghe anche per questo questo progetto realizzato dal designer Sander Mulder. E’ Sputnik un tavolino in alluminio. Ancora un tavolino in alluminio
Interessanti anche i packaging in stile origami. Ne sono esempio l’Origami Beer della designer Clara Lindsten, con una speciale etichetta pronta a prendere forma.
o i T-Pod per chi adora concedersi una divertente pausa tea. Grazie alle barchette (da comporre ovviamente) le vostre bustine di tea non cadranno mai nella bevanda!
Neanche la moda poteva sottrarsi al fascino dell’origami. Scarpe, borse, abiti e accessori, tutti pronti ad essere contagiati dalla febbre da origami!
Origami Fuzzy di Hayako Haze, una borsa dalle mille facce! Borsa, tracolla, marsupio e zaino!
Origami Handbag di Ferry Meewisse, una serie di borse trasformabili, tutte da scoprire.
Jin Gao stupisce invece conle sue creazioni di moda-origami. In particolare la collezione Walking City è interamente dedicata ad abiti rigorosamente bianchi e rigorosamente realizzati in stile origami. Forme e stili straordinari, forme uniche che creano giochi di luci ed ombre unici.
Sensazionali anche le pochette Chloe create, purtroppo, in vera pelle di alligatore. Materiale a parte, la realizzazione e l’originalità sono da segnalare. Bellissime e anche costosissime!
Che dire poi delle scarpe origami realizzate da Make a Paper World? Bellissime, forse non altrettanto comode, ma straordinarie!
E gli architetti non restano a guardare, creando ora giochi di luce ora vere e proprie architetture dallo stile inconfondibilmente origami come nel caso del Melbourne Theatre. Se passate per l’Australia non potete perdervi questo capolavoro architettonico realizzato dagli architetti Ashton Raggatt & McDougall. Bellissimi anche gli interni ma spettacolare la struttura che avvolge il tutto.
L’arte degli origami ispira le costruzioni per i ricoveri temporanei realizzati in bamboo. Sono le Folding Bamboo Houses, un’idea di Ming Tangnata per aiutare le persone in caso calamità naturali come terremoti o tsunami.
Anche i concept products si lasciano contagiare dalla nuova mania grazie ai nuovi display OLED pronti ad essere utilizzati come fogli, in questo caso elettronici, ed essere ripiegati a nostro piacimento. Tra tutti molto interessanti sono E-paper Cell Phone ed E-paper DVD reader
E finirei con delle bellissime pubblicità che spero piacciano anche a voi.
Spero sia d’aiuto per stimolare la creatività e pensare a nuovi progetti futuri;)
Scritto in Architettura Contemporanea, Fashion design, Food Design, Furniture Design | 6 Commenti »
settembre 22nd, 2009 at 13:23
Ecco, ora ci siamo. Questo è un progetto che vale la pena chiamare “oggetto di design” e non quello della presa. Qui abbiamo estetica (cioè design) ed etica (cioè funzionalità), mentre nella presa c’è solo etica. Sia chiaro che anche quello è un buon progetto e che è sempre meglio un buon progetto che un bel progetto, ma quello non è certo design, pur restando il fatto che “de gustibus non est disputandum”.
un abbraccio.
settembre 22nd, 2009 at 15:12
Bellissima raccolta. Mi piace soprattutto il lato sostenibile di questa visione, nessuno spreco, niente colle ma solo un utilizzo consapevole della materia. Dal giappone abbiamo sempre molto da imparare. Sicuramente la terrò presente per i miei prossimi progetti. Grazie:)
settembre 25th, 2009 at 13:38
splendido post!!! adoro gli origami e tutti i progetti che in qlke maniera ne sfruttano la filosofia!! grazie mille, per tutti i bellissimi momenti che mi regali anche a distanza! ;D
ps: nn vedo l’ora d rivederti! kiss
ottobre 26th, 2010 at 15:35
stavo facendo una ricerca sull’eco design per il mio nuovo progetto e ho trovato questa pagina che mi ha soddisfatto piu di altri siti! complimenti,bellissime creazioni!
marzo 28th, 2011 at 08:57
Guardate anche la tecnologia IRONX di Donati Group Spa.
http://www.donatigroup.com
aprile 25th, 2011 at 11:32
vorrei rispondere a Frank Mancarella.
design non significa estetica.
significa Progetto. L’estetica arricchisce soltanto un Progetto che senza funzionalità, sarebbe più vicino all’arte…