Nuovo packaging Philadelphia "squeezable"
Nuove esperienze e nuovi packaging. Il designer Miles Russell pensa ad un nuovo packaging per la Philadelphia, più comodo e funzionale, pronto per essere utilizzato.
Il limite di molti packaging di food-design è che, sebbene siano gradevoli e ben fatti, non sempre sono funzionali; spesso per consumarne il contenuto abbiamo per forza bisogno di qualche altro strumento, cucchiaino o coltello ad esempio. E’ il caso del packaging tradizionale della Philadelphia, la famosa vaschetta color grigio brillante. Senza un coltello è abbastanza complesso prendere un po’ di formaggio e spalmarlo per farcire un panino.
Il packaging pensato dal designer statunitense Russell, invece, può essere utilizzato in qualsiasi momento, anche con una sola mano! La forma del nuovo packaging permettere di spremere il contenuto direttamente dove preferiamo e, grazie alla spatolina incorporata, di spalmare al meglio tutto il formaggio.
Ovviamente stiamo parlando solo di una proposta, non impazzite a cercarla nel banco frigo perchè purtroppo non la troverete. Spero che la Philadelphia, e le altre marche che producono prodotti spalmabili, si ispirino presto all’idea del designer Russell per creare numerose nuove linee di “packaging squeezable”. Non mi dispiacerebbe affatto applicare questo principio al packaging della Nutella!!!
Scritto in Food Design, Young Designers | 16 Commenti »
ottobre 20th, 2008 at 14:49
…non si capisce molto bene dalle foto… ma philadelphia non si presta granchè bene ad essere “spremuta”!idem la nutella…e poi rimarrebbe del prodotto nel pack!per me è bocciato, a quel punto meglio una spatolina a parte magari in materiale ecocompatibile.Ivana, che ne pensi?
ottobre 20th, 2008 at 15:14
andrea son d accordo sul fatto che non si presti il philadelphia..però il progetto non è così stupido..anzi..
ottobre 20th, 2008 at 15:56
andre non sono d’accordo. La philadelphia secondo me si presta bene, forse la nutella di meno perchè, soprattutto di inverno, si fa solida e non è facilmente spalmabile (si potrebbe pensare un pack da poter mettere nel microonde per renderla più morbida:) ), ma la philadelphia è sempre abbastanza densa. Il principio di funzionamento è molto semplice, il pack è triangolare e si schiaccia dalla parte opposta a quella dove fuoriesce il prodotto. Non mi sembra da bocciare, soprattutto il principio. Di certo le spatoline sono utili ma vanno integrate al packaging, ci vogliono gli stampi per produrle, energia, costi che si aggiungono al prodotto… questa soluzione la trovo efficace. la penso solo io così?:)
ottobre 20th, 2008 at 17:49
…allora non ho capito il progetto…cioè non si vede bene…ma scusa, si spalma con una zona che rimane anche esterna al pack?
Comunque sul fatto della densità della philadelfia non ne sono ancora convinto…provate!diverso il discorso chessò…con lo stracchino!
ottobre 20th, 2008 at 17:59
Nella foto non si capisce subito. Quel rettangolo che vedi all’estremità superiore del packaging (l’immagine più a sinistra) ha alle spalle un foro dal quale esce il formaggio. E’ proprio questo elemento del packaging a fungere da spatolina. Comunque, al di là della philadelphia, mi interessava il principio.
ottobre 20th, 2008 at 18:23
esatto è il principio..no no è valido..non è una scemata..
ottobre 20th, 2008 at 18:41
Secondo voi è una cosa igenica!!!! Servirebbe come minimo una bustina di plastica che contenga il tutto, solo che a quel punto tutto il concetto di package funzionale mi va a cadere…
ottobre 20th, 2008 at 21:28
@Guido
bustina di plastica x cosa?
ottobre 21st, 2008 at 01:28
sinceramente a me l’idea di spalmare qualcosa che poi mangerò con il cartone esterno dell’ivolucro non mi ispira molto…già ogni volta che bevo da una lattina penso che potrebbe averci fatto sopra i bisogni un sipatico topastro (vabbhè dai è alluminio!!!), ma questa è carta…l’idea è buona, ma quantomeno quell’aletta dovrebbe potersi staccare e ribaltare prima di spalmare
ola
ottobre 21st, 2008 at 04:20
io l ho intesa cosi davide..non c è un aletta coperta sotto?non ci capisco più niente..ahah..se non è cosi comunque l’osservazione di Davide è giusta Ivana..che dici?
ottobre 21st, 2008 at 07:15
quoto Ivana
ottobre 21st, 2008 at 17:58
Concordo con Guido. il packagin dovrebbe essere in una busta se dobbiamo usarlo come coltello per spalmare. L’idea è comunque buona per delle confezioni monodose.
La forma a cuneo mi fa inoltre pensare ai formaggini Susanna, in “spicchi” raccolti in un packaging circolare. Questo risolverebbe il problema dell’igene.
ottobre 24th, 2008 at 20:54
a me me piacie! :p
ottobre 28th, 2008 at 12:33
a volte ho l’impressione che i design complichino il nostro approccio con i prodotti piuttosto che semplificarlo… ma a voi è mai capitato che si sfondasse il tubetto del dentifricio? in questo momento lo sto spremendo rovesciato, non dal lato del tappo, bensì dall’altra parte!
novembre 4th, 2008 at 18:29
A me il dentifricio non è mai esploso, mi dispiace.
novembre 14th, 2008 at 16:12
A proposito di Nutella ho visto su Nutellaville.it i progetti realizzati per il concorso ‘Il design per Nutella’…non c’erano squeezable ma molte idea davvero originali! Sicuramente da mettere in produzione!