settembre 16th, 2008 by Ivana
Come conservare tutti i bigliettini da visita, raccolti magari le manifestazioni più importanti, senza riempire la valigia di migliaia di bigliettini? E’ facile, basta archiviarli con Electronic Business Card (EBC)!
Ricordate Sungwoo Park e Bongkun Shin? Probabilmente no. Ma se vi dico Voice Stick, Rolling Bench, Eazzzy e Jelly Click? Magari qualche lampadina si accende. Sono proprio gli artefici dei progetti sopracitati i genitori di quest’ultimo progetto, EBC appunto. Un concentrato di tecnologia!
Archiviare bigliettini da visita non è mai stato più semplice. Basta inserirli all’interno di EBC ed attivare la scansione! Niente più cartoncini da portar con sè, informazioni da trascrivere o bigliettini da cercare come aghi nei pagliai.
Una volta effettuata la scansione, infatti, il bigliettino viene memorizzato all’interno della memoria di EBC. Grazie allo schermo OLED è posibile visualizzarli tutti e, utilizzando la rotellina laterale, si può scorre tutta la raccolta per cercare quello di nostro interesse.
Un concept innovativo, futuribile ed utile. La grafica ricorda un po’ quella dell’ iPhone, magari la apple si ispirerà e lo utilizzaerà per la prossima versione del suo cellulare. Non sarebbe male! Tutte le immagini Continua »
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settembre 15th, 2008 by Ivana
Grucce di tutti i tipi, forme e colori. Ma quante ne hanno progettate i nostri amici designer?
Sebbene in molti pensano che questi accessori stiano a poco a poco scomparendo, diversi designer sono pronti a dire il contrario! Fonte di ispirazione per molti, le grucce sono spesso oggetto di prove più o meno creative e funzionali per designer di tutto il mondo.
Coloratissime, magneriche, zoomorfe, in forme particolari o semplicissime, anti-odori, per sportivi, per pigri… via libera alla progettazione! Gli esempi sono molteplici, tutti pronti a testimoniare quanto questo oggetto non sia affatto dimenticato o in via di “estinzione”.
Dopo il salto una raccolta di grucce provenienti da tutto il mondo. Di alcune abbiamo già parlato come Rethink o Coat Hanger ma il panorama è davvero ampio perciò, invece di altre parole, meglio le immagini! Enjoy it! e se ne conoscete altre segnalatele;) Continua »
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settembre 12th, 2008 by Ivana
Finalmente un tappo progettato per essere aperto con facilità da tutti. E’ U-Cap, una piccola curvatura ed il gioco è fatto.
U-Cap è un progetto che risolve la vita di tante persone; il tipico progetto “ovvio” al quale, finora, nessuno aveva dato vita. Quante volte ho dovuto litigare con il tappo delle bottiglie perchè non si apriva?! Quanti taglietti o mani rosso fuoco e doloranti! Credo sia capitato a tutti.
La soluzione? Ce la dà il designer Jeong Hoon Cha il quale ha pensato bene di modificare la forma del tappo (lasciando ovviamente invariata la parte interna destinata ad avvitarsi all’estremità della bottiglia). Una geometria non più circolare ma leggermente ellittica, una forma più ergonomica studiata per posizionarsi nell’incavo della mano tra il pollice e l’indice. Un packaging intelligente così funzionante che, come si vede dalle foto, viene aperto anche solo con il mignolo!
Un progetto adatto a tutti, ideale per i bambini, ma pensato, soprattutto, per persone che hanno più la forza di una volta: gli anziani. U-Cap, assieme a SMS Text Messenger, è un altro progetto interessante che non si dimentica delle persone non proprio giovanissime, cosa encomiabile e degna di nota. Buon lavoro! Guarda le foto
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settembre 10th, 2008 by Ivana
Chi l’ha detto che le strutture per parcheggi debbano essere tutte grigie, sporche, squadrate e angoscianti? Questa raccolta di foto incornicia alcuni dei più bei parcheggi del mondo…e sono tutt’altro che tristi!
Personalmente l’unico parcheggio interessante che ho visto si trova a Merano e si chiama Art Drive In Park. Un parcheggio interrato, nei pressi del complesso termale (creato dall’architetto-designer Matteo Thun). Sette piani per sette installazioni artistiche permanenti che indagano il sottile confine tra arte e design. Un parcheggio colorato, vivace, con una particolare aurea museale.
Quelli qui proposti (tratti da TheCoolHunter) sono di diversa natura: alcuni stupiscono per l’architettura dinamica ed organica, altri per l’inconsueto utilizzo di luci e texture, altri ancora sono estremamente futuristici simil Matrix.
Dal sito non si trovano informazioni sulle location di questi parcheggi, cio’ nonostante posto questo articolo come spunto per tutti noi, per ricordarci che, anche un semplice parcheggio, puo’ trasformarsi in un’opera architettonica di tutto rispetto.
Se siete a conoscenza di altri parcheggi “cool” segnalateli tra i commenti. Le immagini Continua »
Scritto in Architettura Contemporanea, Arredo Urbano, Curiosità, Graphic Design | 6 Commenti »
settembre 9th, 2008 by Ivana
Discrete ed autoalimentate, le foglioline Invisible Streetlight illuminano le strade con la loro luce ecologica.
Sembrano delle semplici decorazioni da applicare ai rami degli alberi, ma se di giorno ci appaiono come semplici foglioline decorative, di sera manifestano tutta la loro bellezza, illuminando la notte con l’energia solare accumulata durante il giorno.
Questi piccoli ed eleganti elementi di arredo urbano nascono da un’idea del design sudcoreano Jongon Lee e nel 2008 hanno anche vinto il premio International Design Excellence Award (IDEA).
Le particolarità di queste foglioline sono due. In primo luogo il supporto flessibile, che ne permette un facile fissaggio ai rami e, in secondo luogo, il particolare dispositivo per accumulare elettricità che non necessita di batteria. Questa caratteristica le rende particolarmente leggere e piccole ideali, quindi, ad essere intrecciate con i rami degli alberi.
Si armonizzano perfettamente nell’ambiente, senza deturparlo nè inquinarlo visivamente. Le trovo piacevoli da vedere ed ornamentali. L’illuminazione non sarà da stadio olimpico, sebbene i LED utilizzati siano molto luminosi, ma il risultato è armonico, sostenibile ed assolutamente non invasivo. Altre immagini Continua »
Scritto in Arredo Urbano, Design eco-orientato, Young Designers | 13 Commenti »
settembre 8th, 2008 by Ivana
SMS Text Messenger è probabilmente il primo “cellulare” destinato ad un pubblico meno giovane e poco amante della tecnologia. Stop a tastini e letterine microscopiche, via libera agli sms. Dopo i cellulari per bambini ecco quelli per anziani.
Non parliamo proprio di cellulari, ma di dispositivi per inviare SMS. Quanti ne scrivete al giorno? Io abbastanza. Ma avete mai pensato che le persone un po’ più in là con gli anni ne inviano pochissimi? Il dato è questo: solo il 17% delle persone non più giovanissime (oltre i 65 anni) utilizza questo tipo di comunicazione contro il 94% di ragazzi tra 16 e 24. Il problema non è solo legato ad una sorta di “repulsione alla tecnologia“, spesso sono i problemi alla vista o le difficoltà a maneggiare piccoli oggetti, le vere cause frenanti.
Il modo più comodo di scrivere un messaggio, secondo il designer Tom Kenworthy, ideatore di SMS Text Messenger, è di scriverlo con le proprie mani! Non sto parlando di lettere, magari affidate ad un piccione viaggiatore!!! ma di un apparecchietto capace di “leggere” quello che si scrive su una particolare superficie, per poi tradurlo in lettere digitali. Come? Semplice!
Il dispositivo, da chiuso, si presenta come un quadratino bianco con un pallino giallo al centro. Una volta tirate le estremità, il quadratino si trasforma in rettangolo, esce il display, il pallino diventa un touchpad e siamo pronti per scrivere direttamente con le dita. Come nell’esempio. Vogliamo scrivere “ciao” (o hello come nella foto)? Semplice! Non ho bisogno dei pulsantini, ma scrivo direttamente la mia “C” sul touchpad giallo. Traccio la forma col dito e, una volta riconosciuta la lettera dal cellulare, la confermo con i tasti al lato (gialli e ben visibili). Via ad un’altra lettera, la “i”… e così via. Nel 2008 ha anche vinto il concorso Inclusive World indetto dalla RSA (Royal Society of Art and Design)
Niente caratteri corpo 2, T9 impazziti o menù difficili da navigare. Ovviamente ci vorrà sempre un nipotino pronto a spiegare come utilizzare SMS Text Messenger, ma a me sembra un accessorio abbastanza efficace. L’unica mia perplessità è relativa al display, forse troppo piccolo. Altre immagini Continua »
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settembre 5th, 2008 by Ivana
Tea Fortè, il tè più raffinato ed elegante di tutti i tempi. Tè di altissima qualità, con packaging ed accessori assolutamente unici.
La filosofia Tea Fortè, nasce nel 2003 ad opera del designer americano Peter Hewitt, il quale ha trasformato una semplice tazza di tè in una straordinaria esperienza che coinvolge tutti i sensi.
La prima cosa che colpisce di Tea Fortè è la particolare bustina del tè; un filtro di forma piramidale realizzato in seta, alla cui estremità è stato aggiunto un cordoncino di cotone verde terminante con una graziosa fogliolina di tè, il simbolo di tutto il brand. Ogni filtro è un capolavoro; fatto a mano tra i lussuosi giardini del tè cinesi e pensato in modo da sprigionare la stessa fragranza e lo stesso aroma delle foglie di tè sfuse. Il risultato è la possibilità di gustare la migliore tazza di tè in assoluto. Tea Fortè è un rito, una raffinata cerimonia che si consuma tra i bellissimi filtri e gli accessori creati ad-hoc.
Teiere, vassoi, tazze in ceramica e vetro, porta filtri, infusori e tanti altri accessori, tutti da scoprire, tutti originali e di classe dal design ricercato ed essenziale ispirato alle tradizioni asiatiche. Mi sono innamorata di questo brand dove tutto è studiato per trasformare una semplice tazza di tè in un momento elegante e rilassante. Forme, colori e materiali in perfetta armonia e sinergia.
26 tipi di tè, una collezione di accessori impeccabili ed un catalogo che trovo assolutamente fantastico da tutti i punti di vista.
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settembre 4th, 2008 by Ivana
Sung-kyu Nam disegna Oh Kids Phone, il primo cellulare destinato ad un pubblico estremamente giovane. Poche funzioni e tanto divertimento, è stato premiato, nel 2008, con l’ambito Red Dot Design Award.
Di cellulari ne abbiamo visti diversi su A+D: a memoria di forma, ad energie alternative (solare, corporea, meccanica) e solare. Questo che vi propongo oggi è diverso dai precedenti sia per forme che per funzioni.
Credo che il designer abbia visto il film The Illusionist, di Neil Burger, prima di progettare questo cellulare. La forma è identica al ciondolo magico che la protagonista del film (Jessica Biel) indossa nel film.
Plagio a parte, il progetto è interessante. Kids Phone è un cellulare semplicissimo da usare, con un’interfaccia grafica essenziale, adatta anche ai bambini che non sanno leggere. Solo 3 tasti per chiamare Mamma, Papà o Casa, con rispettivi tre pittogrammi stilizzati ma immediati. Altri due tasti per rispondere o chiudere la telefonata e un ultimo tasto per le emergenze, da collegare direttamente ad un ente di soccorso a scelta.
Il valore aggiunto di Kids Phone è che può essere trasformato, semplicemente ruotando le due estremità, in un piccolo videogioco a forma di cuore. Forma, a detta del progettista, metafora dell’amore dei genitori verso i propri figli. Al di là di questa considerazione, forse anche un po’ scontata, apprezzo la semplicità del progetto e anche il lato ludico (un motivo in più per non far dimenticare il cellulare a casa!)
Per i tempi che corrono è un buon modo per essere sempre a contatto con i figli in ogni momento. Credo solo che, in poco tempo, pretenderanno il cellulare che supporti messaggi, foto, musica, video e altre mille funzionalità. Ma come primo approccio mi sembra ottimo! Altre immagini Continua »
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settembre 3rd, 2008 by Ivana
Oggi ho voglia di cambiare un po’. Invece del solito post vi propongo un piccolo quiz. Uno dei più conosciuti al mondo: indovina l’oggetto misterioso.
Visto che è la prima volta, ho scelto un oggetto facile. Vediamo cosa ci vedete;)
________________________________Stasera vi dico cos’è____________________________________
Come promesso ecco la risposta. Tra di voi c’è stata una ragazza che ha risposto correttamente ed altri che ci si cono avvivinati. Volete sapere cos’è???
Il progetto che ho scelto per oggi si chiama Kilip… (adesso avete qualche idea??). E’ stato progettato dal designer indiano Paul Sandip ed è … una particolarissima molletta da bucato! O, come ha detto fede (la prima che ha risposto per altro!) “una fashion molletta da bucato!”
Nell’India, infatti, è forte la concezione che i progetti in metallo sia migliori di quelli in plastica, perciò anche una semplice molletta viene prodotta in questo materiale. Il design è unico, ricorda un gioiello come qualcuno di voi ha suggerito, ed è stata progettata per mettere e levare, il più velocemente possibile, le mollette al bucato steso.
Io la trovo incantevole. Vi èpiaciuta?
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settembre 2nd, 2008 by Ivana
Adoro i cagnolini! Dolci e teneri, con i loro occhioni pieni d’amore, riempiono le nostre giornate di allegria ma… anche loro la fanno!!!
Devo ammettere che è sempre un po’ imbarazzante raccogliere i loro dolci ricordini, ma preferisco l’imbarazzo all’inciviltà, perciò pulisco sempre il marciapiede. Per rendere più “cool” questo imbarazzante momento molti progettisti hanno disegnato diversi tipi di palettettine. Ma queste Dog Poo Bag le trovo simpaticissime.
Sono delle bustine semplici, che integrano il raccogli cacchette e sono provviste anche di maniglie per il trasporto. Sono biodegradabili al 100% ma, cosa più originale di tutte le palettine fin’ora in commercio, i disegni e le frasi impresse sulle bustine.
Ogni confezione contiene 16 sacchetti con 8 simpatiche immagini e frasi buffe, per sdrammatizzare e rendere meno serioso il momento raccogli-pupù. “Le dimensioni contano!“, “Non biasimatemi“, “Cattivo cagnolino” o “Puo’ succedere” sono alcuni esempi di frasi impresse sulle bustine.
Dodici euro per trasformare un evento poco piacevole in uno più scherzoso. Simpatiche!
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