marzo 31st, 2008 by Ivana
Philippe Starck abbandona il design e chiede scusa per i prodotti disegnati in questi ultimi anni. Trovata pubblicitaria o reale pentimento???
Ormai è sulla bocca di tutti. Il mondo del design è sconvolto. Philippe Starck, classe 1949, uno dei designer contemporanei più famosi al mondo chiede scusa per le sue creazioni.
Era il 13 Marzo quando al giornale tedesco Die Zeit rilascia la seguente dichiarazione “Chiedo scusa per essere stato un produttore di materialitá. Tutto ció che ho disegnato non era affatto necessario. Smetteró del tutto la carriera di designer fra due anni; voglio fare qualcos’altro ma non so ancora cosa…vorrei trovare un nuovo modo per esprimermi. Il design é un’orribile forma espressiva” continua addirittura dicendo “in futuro non ci saranno piú designer perché i designer del futuro saranno i vari personal trainer e dietologi”. Il tutto si conclude con una delle sue frasi più gettonate : “Quello di cui piú abbiamo bisogno é saper amare”.
Probabilmente sotto l’effetto di qualche strana droga, ha comunque un velo di verità quello che ha dichiarato. Alcuni prodotti facevano veramente…… vomitare (per non dire altro!!!), penso solo all’orso TeddyBear, The Face o Patastarck (mi fermo qui va). Oggetti veramente inutili e discutibili. Ma, al di là di queste pazzie, che comunque ci si aspetta da un tipo bizzarro come Philippe, gran parte dei suoi prodotti non mi sembrano così inutili e da buttar via. Molti sono diventati veri e propri pezzi di design d’autore (come lo spremiagrumi Juicy Salif – accanto a me in questo momento!)
Il buontempone francese promette di abbandonare la scena entro, massimo, due anni e di voler fortemente dedicarsi a qualcos’altro, che ancora non ha deciso. Se qualcuno ha qualche proposta si faccia avanti, a breve il caro Filippo sarà disoccupato (anche se con tutti i soldi che avrà in banca non sarà un problema!). Aspetto ansiosa le repliche di altri grandi del design come il caro Rashid, la bellissima Zaha Hadid, Ron Arad, il mitico Lovegrove…. chissà se qualcun’altro si passerà la mano sulla coscienza e deciderà di seguire le orme del francesino.
Per il momento resto comunque amareggiata e incredula. Magari è una bufala o semplicemente un modo non molto carino di farsi ancora più pubblicità. Voi che pensate?
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marzo 27th, 2008 by Ivana
Riqualificazione urbana con un tocco di stile. Nembro si arricchisce di una nuova interessante biblioteca.
Mille “libri” dalle molteplici funzioni impreziosiscono l’esterno di questa particolarissima biblioteca. Archea Associati di Firenze ha “sfornato” questa stravagante architettura che declina sapientemente storia, design, arte, cultura e sostenibilità.
La biblioteca dei libri di terracotta sorge, come detto, a Nembri in provincia di Bergamo. Punto di partenza un vecchio edificio scolastico dei primi del Novecento da riqualificare, ampliare e rivalorizzare. L’idea in sè è semplice ma di forte impatto. All’edificio storico se ne affianca uno, di architettura contemporanea, realizato in ferro e vetro, rivestito di particolari libri: una pelle che rimanda subito alla funzione nobile dell’edificio. I tomi, realizzati in un particolare tipo di terracotta, sono particolarmente interessanti non solo per un mero fattore estetico.
Sono infatti estremamente affascinanti perchè al sole cambiano colore. Questo grazie alla particolare verniciatura che riflette in maniera dinamica i raggi di sole, creando un effetto vibrante trasformando l’edificio in un “corpo in movimento“.
Ma non è tutto. I “libri”, infilati su particolari tondini metallici, funzionano anche come particolari sistemi frangisole. Un sistema interessante di filtraggio della luce solare (e radiazione termica) che regala, all’interno dell’edificio, suggestivi sistemi di illuminazione soffusa e naturale, ideale per la lettura.
La connessione tra i due edifici avviene tramite un passaggio sotterraneo. Passato e presente dialogano, in un continuo rapporto osmotico. Il progetto mi piace molto, ma l’accostamento così ravvicinato con il vecchio edificio mi lascia un po’ di dubbi. Forse stride un po’. Voi che ne pensate? Altre foto Continua »
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marzo 26th, 2008 by Ivana
Malaysia, teatro paradisiaco per le torri sostenibili Putrajaya progettate dallo studio italiano di architettura Manfredi Nicoletti in collaborazione con Hijjas Kasturi Associates.
Otto elementi architettonici bioispirati. Stile ed eleganza per un’architettura contemporanea di impatto e memorabile. Dopo le incredibili Petrona’s Twin Towers, la Malaysia ci stupisce con un nuovo complesso architettonico progettato, udite udite, da uno studio italiano. E’ lo studio Manfredi Nicoletti, autore di questo bellissimo progetto e di molte altre architetture (Palermo, Milano, Siena, Catania, Roma, Atene, Malaysia…) caratterizzate spesso da una morfologia organica e fluida.
Un complesso residenziale ispirato agli organismi marini e caratterizzato da un’architettura bioclimatica; sorge a circa 30km a sud di Kuala Lampur su un bellissimo lago artificiale. Il complesso consumerà circa il 50% in meno di CO2 rispetto alle attuali residenze, questo grazie alla ventilazione naturale, alle zone dedicate al verde e all’utilizzo di energie alternative.
Eco architettura e stile finalmente anche da una firma italiana. Foto Continua »
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marzo 21st, 2008 by Ivana
Go Fresh del designer Cheng Fei è il nuovo frigorifero tra i vincitori del concorso Electrolux Design Lab.
Quinta edizione del concorso promosso dall’ Elettrolux rivolto ai giovani designer internazionali. Quest’anno i partecipanti hanno presentato i loro concept per gli elettrodomestici futuribili del 2020!
Teatro degli otto progetti finalisti niente meno che l’emblema di tutta la Francia, la celeberrima Tour Eiffel! Minimo comune multiplo di tutti i progetti: sostenibilità, nuovi materiali, approccio comportamentale e, naturalmente, design.
Go Fresh, per gli italiani Stai Fresco, è il progetto terzo classificato al concorso. Un nuovo frigorifero con una morfologia a nido d’ape con 12 celle refrigeranti indipendenti. Uno dei problemi fondamentali dei frigoriferi è infatti la dispersione di aria fresca ogni volta che si apre lo sportello del frigo con conseguente messa in moto del motore per raggiungere di nuovo la temperatura peesistente.
Il sistema messo a punto da Cheng Fei invece limita questo problema grazie alle celle indipendenti, per le quali è possibile anche scegliere 12 diverse temperature, raggiunte le quali il motore di raffreddamento si spegne per risparmiare energia. Il termoisolamento inoltre consente di mantenere più a lungo la temperatura impostata.
Mi piacciono le celle a nido d’ape ma la struttura mi sembra un po’ troppo pesante visivamente. Che ve ne pare?
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marzo 20th, 2008 by Ivana
Una panca sintesi di design, lusso e…golosità. E’ Sciocolà l’ultima creazione di Adele Rotella.
Ritorno volentieri a parlare della cara Adele la giovane designer campana che, dopo il successo di Fruttiera, ritorna sulle scene del design con un progetto molto particolare. E’ Sciocolà, una panca che analizza e declina diverse caratteristiche messe in luce dalla curiosità e dalle osservazioni di Adele.
Mi ha infatti molto colpito l’episodio che ha ispirato Adele a progettare Sciocolà: osservando una chitarra di liuteria è stata colpita e affascinata dalle mille venature del legno, sfumature particolari e sensuali che le hanno portato alla mente i colori e le sensazioni che la cioccolata regala.
Un legno evocativo dunque, musa ispiratrice di Sciocolà, una panca con un tangibile riferimento alla cioccolata, sapientemente manifestato con un attento utilizzo di legni pregiati: Wengè, palissandro e acero tre diversi tipi di legni che richiamano rispettivamente al cioccolato fondente, al latte e bianco.
Una panca che invita alla sosta e al piacere, che soddisfa la vista, il tatto e l’olfatto rievocando il senso del gusto come nessun oggetto è mai riuscito. Per chi magari sta pensado “ok, mi piace ma mi sembra scomoda“, Adele ha pensato anche a quello, senza tralasciare forma, funzione e comodità Continua »
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marzo 19th, 2008 by Ivana
E’ in plastica il nuovo segnalibro realizzato dalle menti frizzanti di tre giapponesi con la passione della lettura.
Lo ammetto, non sono una divoratrice di libri, ma sul mio comodino c’è sempre qualche libro che leggo volentieri prima di abbandonarmi al sonno più profondo che possa esistere! Mi capita spesso però, che i segnalibri in carta che uso non sono comodissimi, non riesco a trovare facilmente la pagina e qualche volta mi faccio pure quei taglietti fastidiosissimi sulle dita!
Dal giappone arriva invece un’alternativa interessante al solito segnalibro di cartoncino. E’ un segnalibro in plastica, di forma rettangolare con due piccole comere d’aria comunicanti. Una volta chiuso il libro, tutta l’aria schiacciata dal peso del libro, passa alla metà del segnalibro che fuoriesce dal libro stesso. Basta schiacciare questa parte per gonfiare quella interna e…ABRACADABRA! L’aria passata da una camera all’altra garantisce un’apertura tale da maneggiare con facilità il libro e riprendere la lettura dall’ultimo punto utile.
Ma non è tutto. Quando gli ABRACADABRA non ci servono più (o magari si sono bucati), possono essere conservati su una specie di alberello che si ottiene dal packaging stesso dei segnalibri. Tante graziose foglioline da apporre sui rametti dell’albero per un riutilizzo simpatico del prodotto.
Senza dubbio è un sistema nuovo e comodo reso ancora più funzionale da un sistema tipo Post-it che garantisce che ABRACADABRA non cada perdendo il segno all’interno del libro! Un sistema utile, decorativo, economico, riciclabile e divertente. Non per niente, ma ha anche vinto il Red Dot Award 2007! Molto interessante. Vi piace? Altre foto e Leaf -altro segnalibro- Continua »
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marzo 18th, 2008 by Ivana
Come sarebbe bello il mondo se tutti progettassero oggetti come Sun Jar. Mi sono innamorata di questo barattolino-lampada a prima vista.
Tobias Wong, designer canadese, è l’autore di questa piccola lampada. E’ semplice come gli oggetti che si usavano un po’ di tempo fa, senza fronzoli nè ricercatezze effimere; è genuina ed eco-sostenibile ma più di tutto Sun Jar mi piace per l’esperienza che regala ai fruitori.
Basta lasciarla fuori la finestra o sul balcone durante una bella giornata assolata, accarezzata e avvolta dai raggi solari, e di sera Sun Jar ci terrà compagnia illuminando la nostra stanza con luce calda e rilassante (grazie ai pannellini solari posti sul coperchio).
Proprio come un barattolino che conserva qualcosa di prezioso da consumare quando ci serve, Sun Jar conserva energia solare da rilasciare di sera quando purtroppo il sole cala lasciandoci allo scintillio delle stelle. Una calda luce gialla (o blu) pronta a riscaldare le nostre notti d’estate.
Per chi fosse interessato può acquistarla sul e-concept store di NoMADEdesign a soli 48€ (uno store on-line, del quale parlai diverso tempo fa, molto interessante dedicato interamente al design italiano, internazionale e sostenibile). Io, che ve lo dico a fare, chiudo questo post e poi mi collego al sito per acquistarla. Sono indecisa se prenderla blu o gialla;) Ringrazio Stefania -NoMADEdesign – per la segnalazione. Altre foto Continua »
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marzo 17th, 2008 by Ivana
16 aprile 2008: il “fenomeno milanese” dedicato al design e all’arredo è vicino. Meno di un mese ci divide dalla settimana più ricca di eventi, designer, progetti e party: il Salone del Mobile 2008. Dal 16 al 21 Aprile Milano si trasformerà in capitale di design, stile e tendenze. Quest’anno per A+D ho anche l’accredito stampa ai Saloni, quindi attenti a tutti gli articoli!
Accanto al Salone del Mobile (Fiera Rho di Fuksas) i riflettori saranno puntati sulla zona più effervescente di Milano: zona Tortona – Fuorisalone. Iniziata come una sfida di riqualificazione urbana, oggi il quartiere Tortona è una tappa obbligata per designer, architetti, grafici, produttori, giornalisti e anche persone non addette ai lavori, semplici curiosi o amanti del design.
Fra tutti gli edifici che nella settimana del design diventano teatro di installazioni ed esposizioni ve ne segnalo uno in particolare: la Fondazione Maimeri in Corso Colombo 15.
Fondazione Maimeri ospiterà per tutta la settimana Sparkling!, un evento importantissimo dedicato all’arte e al design. L’area è molto suggestiva e gode anche di un cortile interno e sarà teatro di frizzanti appuntamenti del Fuorisalone 2008. L’evento Sparkling! ospiterà diversi designer emergenti tra cui il carissimo Filippo Ghezzani – The Home Key - un designer architetto del quale ho parlato diverso tempo fa, una persona frizzante e vivace, che insieme a The KEy Home sta ideando dei prodotti veramente interessanti;e poi Glix, Hansa, Macmamau, Neroacciaio, Zoboli, Pernici Italian Design Candels e Gof tutti designer che hanno realizzato prodotti interessanti ibridi tra arte e design. Dal 16 Aprile vi parlerò di loro approfonditamente!
L’evento è segnalato dalle guide di Interni e Zona Tortona Design ed è inoltre sponsorizzato da Box, Bizywoman, StileIN e A+D. Siete dunque tutti invitati a non perdere questo bellissimo evento promosso da Now!Communication Projects. A tra poco! Continua »
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marzo 14th, 2008 by Ivana
Per gli amanti dell’ecologia e della biomimetica, GROW è pannellino solare davvero interessante ideato dal gruppo SMIT (Sustainably Minded Interactive Technology).
Non disturba affatto la vista, anzi, a differenza dei tradizionali pannelli fotovoltaici, visivamente pesanti e bruttini, il sistema GROW nasce proprio come decorazione per pareti di edifici, al pari di una graziosa pianta rapicante.
Ispirati ovviamente alle foglie dell’edera, trovo i pannellini solari GROW assolutamente interessanti sia per la gradevolezza estetica (da lontano sembra proprio edera) sia per l’assoluta riduzione di materiale, nonchè per il suono delicato che emettono quando mossi dal vento. Tanti pannellini, pronti a catturare l’energia solare, che in pochi centimetri quadri riescono a produrre energia rinnovabile e pulita.
Le varie foglioline sono prodotte con una base in polietilene 100% riciclabile e un film fotovoltaico incapsulato in Tefzel.
Una “pelle” sostenibile e modulare che, proprio come suggerisce il nome, può crescere a seconda delle nostre esignenze, fino magari a ricoprire tutta la parete di un edificio. L’unica cosa da non dimenticare è di collegare il sistema di foglioline ad un unico filo che confoglia tutta l’energia ricavata dalle varie foglioline in un unico accumilatore. Per la sostituzione o la manutenzione, nulla di più facile, basta solo cambiare la fogliolina “malata”.
Un elemento semplice e gradevole del quale ancora non si conosce il prezzo ma che, a mio avviso, è estremamente interessante per le progettazioni architettoniche contemporanee e sostenibili. Foto Continua »
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marzo 13th, 2008 by Ivana
Nuova arrivata anche in casa Kartell. Dopo Endless Nile, l’ultima creazione di Rashid, arriva Mr. Impossible la super-seduta firmata Philippe Strack.
Starck e Kartell insieme rappresentano il connubio perfetto tra design e materiali plastici; produzioni sempre originali, colorate e vivaci che sottolineano ed esaltano le qualità espressive dei polimeri unitamente alla loro versatilità. Prodotti che, nel tempo, hanno esaltato e nobilitato il ruolo delle plastiche, affermandole sempre più in ambito di design ricercato ed elegante.
Mr Impossible è stata presentata a Milano, il 6 Marzo scorso, presso il flagstore Kartell per festeggiare i vent’anni di collaborazione tra Starck e Kartell. Dal 1988 ad oggi sono stati tantissimi i prodotti di design sfornati dal francesino tutto pepe e dall’italiana Kartell, pensiamo solo a Eros, Luois Ghost o Dr. No.
Mr. Imposible rappresenta la “sfida impossibile” vinta, però, grazie al sapiente utilizzo del materiale utilizzato (policarbonato) e degli spessori studiati al decimo di millimetro.
L’apparenza fragile ed evanescente è assolutamente smentita dalla robustezza di tutta la seduta ottenuta tramite una nuova tecnica di saldatura tra la seduta (la parte colorata) e la struttura (parte trasparente). Giochi di colori e trasparenze sono ancora la parola chiave del connubio Kartell-Starck.
Per chi volesse acquistarla, a breve sarà disponibile a 240€ in tante allegre varianti cromatiche. Foto Continua »
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