La casa sul lago… di Meier
La casa sul lago del tempo è un film che, trama a parte, vede impegnati alcuni architetti e le loro storie.
Le inquadrature, specie quelle che marcano l’inizio dei capitoli, spesso ricordano le foto di architetture tipiche dei libri di settore. Questa cosa mi ha colpita così ho deciso di proporre una piccola parte della sceneggiatura dove Alex (il protagonista, interpretato da Keanu Reeves), architetto figlio d’arte, commenta con suo padre un progetto.
Alex fa solo da spalla in questo spezzone, ma ciò che dice suo padre è interessante, soprattutto se consideriamo che il film in questione non ha l’architettura come soggetto.
< DIALOGO>
Padre: Tieni, dai un’occhiata.. È una proposta per un museo. E’ di un nuovo architetto che sta lavorando al mio studio..
Alex: Gli ingressi mi piacciono, ci filtra alla luce, che è materiale è?
Padre: Granito, alluminio..
Alex: I pannelli bianchi li ha presi da Meier, il colore interno che varca le vetrate è una scelta tipica, mi piace. Non è nuova, ma è essenziale, pulita.
Padre: L’ultima volta che sei stato Barcellona?
Alex: Anni fa, con te e mamma e Henry.
Padre: Ti ricordi la visita alla casa della carità?
Alex: L’antico ospizio?
Padre: si esatto. Hai citato Meier… a Barcellona il suo museo sorge proprio accanto alla casa della carità: beve la stessa luce. Meier là ha disegnato una serie di grandi lucernari per catturare la luce ed indirizzarla dentro per illuminare le opere d’arte, ma indirettamente! e ciò è importante… perché sebbene la luce esalti l’arte, la può anche degradare. Tornando al progetto: dove pensi che dovrebbe sorgere?
Alex: Ah, non ne ho idea..
Padre: Come? Ma hai detto che ti piaceva…
Alex: Concettualmente
Padre: Andiamo Alex, sai bene come lo so io che la luce di Barcellona è molto differente da quella di Tokyo, come la luce di Tokyo è diversa da quella di Praga. Una struttura davvero grandiosa, di quelle destinate a reggere la prova del tempo, non ignora l’ambiente che lo circonda. L’architetto serio ne tiene conto, sa che se vuole “presenza” deve consultare la natura.. deve restare ammaliato dalla luce.. sempre dalla luce, sempre.
[ tratto da “La casa sul lago del tempo” ]
Scritto in Architettura, Architettura Contemporanea, Designer famosi, Interior Design | 7 Commenti »
gennaio 7th, 2007 at 19:13
un film che non avrei mai preso in considerazione, per colpa dei miei pregiudizi assurdi… e non mi sarei mai aspettato dei contenuti così vicini alla nostra materia. Grazie per la segnalazione.
gennaio 9th, 2007 at 02:29
grazie a te che mi leggi
gennaio 10th, 2007 at 12:43
ma te pensa, non lo conoscevo… speriamo che nel suo piccolo susciti un pò di interesse verso la discplina
gennaio 21st, 2007 at 18:27
Anche se la trama del film non è eccellente, l’attenzione verso la disciplina è impeccabile. Gli ambienti sono ben curati e caratterizzati da design firmato Eames.
maggio 11th, 2008 at 14:34
ho visto il film tre volte…ed è proprio così,Stefano Ricci!Ha suscitato in me un’interesse questo dialogo…a me che non sono del settore,ma amo il bello!ora voglio vedere la casa de la caridad e soprattutto il museo!
gennaio 16th, 2009 at 09:03
[...] solo un libro puo’ salvarci! Ma quante volte m’avrebbe fatto piacere anche vedere un bel film oppure un film-documentario come Sketches di Frank Gehry [...]
agosto 3rd, 2009 at 18:36
un buon film…l’architettura fa da sfondo ad una passeggiata.
Film sull’architettura?
La fonte meravigliosa…sarà datato ma è sempre attuale