Issey Miyake: fashion designer e non solo…
Fashion designer, designer e mente superba: Issey Miyake, molto più che un designer. Venerdì scorso ne iniziammo a parlare, in particolare del binomio Miyake-Arad, ma questo non rappresenta altro che una piccola finestrella su un nuovo orizzonte: mi sono affacciata per scoprire ben altro!
Ricordate quei giochi con la carta in cui bisognava ritagliare un vestitino per la bambola, seguendo i bordi disegnati sul foglio di carta? Beh, guardate le immagini: un notevole vantaggio ritagliarsi il proprio vestitino, seguendo le linee per la taglia, la forma, i colori che si preferiscono.
E tutto è possibile grazie ad un innovativo processo, legato all’avveniristica tessitura computerizzata e alla produzione dei capi in un unico rullo di tessuto: questa tecnica è stata firmata A-POC, ovvero “A Piece of Cloth”, connubio creativo di Issey Miyake e Dai Fujiwara (sua ex-assistente/seguace) dal 1998.
Inoltre il sistema A-Poc è stato studiato per il riciclaggio dei materiali esistenti. Secondo Miyake infatti l’esaurimento delle risorse mondiali ci obbligherà molto presto a ripensare i processi di fabbricazione e di produzione dei beni di largo consumo. Il duo, come ormai avrete compreso, è assolutamente all’avanguardia sotto ogni aspetto: a partire dai concept di fondo, fino alla progettazione e realizzazione di originalissimi artefatti. E se l’articolazione della forma è la prima cosa che colpisce lo sguardo, non tarda a manifestarsi l’attento studio dei materiali e delle loro diverse combinazioni.
La ricerca materica fa un ulteriore passo con “Trampoline”, la linea di tricot frutto di un’altra collaborazione con Ron Arad.
In poche parole: Issey Miyake ha creato un filo magico, che intreccia in una nuova dimensione moda e design, introducendo in entrambi i mondi un diverso modo di scegliere e consumare, un modo più giocoso, fantasioso, libero! Bellissime anche sono le sue creazioni di design e packaging design, tutte da scoprire. Non voglio dilungarmi oltre, ma vi invito a curiosare sull’argomento e, perché no, a segnalare qui eventuali novità!
Scritto in Designer famosi, Fashion design, Packaging | 7 Commenti »
giugno 25th, 2007 at 15:50
grande designer, mi piacerebbe più di lovergrove se nn fosse per la scala dello studio…sai darmi qualche altra notizia o fonte sulla tessitura computerizzata?
ciao e grazie
giugno 25th, 2007 at 23:56
ciao Anto! sarei molto lieta di aiutarti, non appena mi sarà possibile; nel frattempo dovrai accontentarti di alcuni links, che potrebbero rivelarsi utili:
http://www.businessweek.com/innovate/content/apr2006/id20060425_361290.htm;
http://instruct1.cit.cornell.edu/Courses/cuttingedge/production/04_production.htm;
http://findarticles.com/p/articles/mi_qa3992/is_200105/ai_n8936766
Sono tutti in inglese e l’ultimo ne presenta altri tre accanto all’articolo.
In bocca al lupo!
agosto 28th, 2007 at 10:43
salve,mi potreste aiutare o dare maggiori informazioni sul designer ingo mauer,le sue opere e le sue collaborazioni, sto facendo la tesi su questo grande maestro e ne sarei grata di un vostro aiuto.grazie mille Giada
ottobre 16th, 2007 at 20:25
belli i tuoi articoli!
sono una studentessa di moda e sto scrivendo una tesi sulla moda eco…e mi interessa anche il design ecologico!!potresti darmi qualche altra dritta sull’argomento?grazie mille!!
ottobre 28th, 2007 at 13:31
..io pure son una studentessa di moda e vorrei fare la tesi sull’eco design ecc..le coincidenze!
febbraio 24th, 2009 at 19:09
Ciao sono una studentessa in disegno industriale
sto scrivendo la tesi sul design autoprodotto e sarei curiosa di sapere se Miyake produce da se i suoi capi per inserirla tra i designer che si autoproducono.
Graziee!!
maggio 23rd, 2012 at 16:44
[...] filosofia artistica di Issey Miyake, applicata a formule matematiche tridimensionali, combina la cultura giapponese della luce (In-EI [...]