A ruota libera con il chair sharing
Il collettivo Snark ci sorprende ancora una volta con un progetto innovativo e sostenibile: è un sistema di elementi urbani gratuiti e condivisi – chair sharing appunto – disegnato da Emanuele Bompan, Gaspare Caliri, Marco Lampugnani e Beatrice Manzoni, per la città di Modena.
Il progetto prende vita da una constatazione: sedersi in città al giorno d’oggi non è poi così facile; capita spesso di trovare panchine segate, rimosse, accantonate, quasi come se fossero un ostacolo più che un servizio di cui fruire.
L’intento dei progettisti è dunque quello di “Riportare le persone nei loro quartieri, ossia farle tornare a riconoscersi nei luoghi, dare una possibilità alla formazione di senso di comunità”.
Segue lo stesso procedimento del bike-sharing, solo che in questo caso il prodotto fruibile è una “seduta mobile” in alluminio anodizzato, che però è stata studiata come figura ibrida tra una sedia e una bici.
Le sedute si ritirano gratuitamente passando su un lettore la Tessera Sanitaria e possono essere utilizzate per un tempo massimo di 6 ore; sono tutte modulari e dotate di una antenna wi-fi integrata che consente di connettersi alla rete senza spendere un centesimo e di un sistema di geo-posizionamento su base cartografica: una volta seduti, si può accedere al sito del progetto che mostra, tramite una mappa dinamica, tanti contenuti sulla città caricati anche dai cittadini stessi. Vuole essere, quindi, anche uno strumento di partecipazione perché permette ai fruitori di creare collettivamente una sorta di guida on-line della propria città
Per incentivare ulteriormente l’uso del servizio, di per sé già gratuito, chi ne fruisce accede automaticamente a una raccolta punti personale che gli consentirà di vincere premi, sconti, agevolazioni, consumazioni, acquisti per cinema, teatri ecc.
Pertanto, l’obiettivo primario è l’uso sostenibile e partecipato della città. D’altronde un luogo “è fatto” delle persone che lo frequentano, e promuovere dinamiche di riappropriazione non è che il primo passo per avvicinare la città ai propri cittadini.”
Secondo me, si tratta di un’iniziativa innovativa e riuscita…certo, ho qualche dubbio sull’oggetto in sé, più che altro sulla comodità e sul trasporto!!! Voi che ne pensate???
Scritto in Design eco-orientato, Young Designers | 15 Commenti »
gennaio 26th, 2010 at 00:46
ciao, grazie mille per avere pubblicato un pezzo sul cs!
e giusto anche lo sguardo sull’oggetto. quello che vedete, è il primo prototipo realizzato da santa&cole, l’azienda spagnola che si occuperà della produzione delle sedute. i materiali che sono stati resi pubblici corrispondono al momento del primo contatto con la cittadinanza, effettuato durante varie incursioni nel quotidiano modenese.
in questo momento stiamo lavorando alla seduta definitiva, ovviando – tra gli altri – ai problemi di trasporto che avete segnalato.
contattateci tra un paio di mesi, avremo nuovi materiali da condividere.
salut
snark
gennaio 26th, 2010 at 17:09
bello e significativo… e la comunicazione (il video) davvero ben sviluppato.. il sito dove puoi rilevare le varie postazioni è già online?
gennaio 26th, 2010 at 17:56
@Anto
Ciao, anch’io trovo che sia un bel progetto, soprattutto utile…!!!
Cmq hai ragione, nel’articolo ho dimenticato di scrivere che il sito non è accessibile a tutti ma solo a chi usufruisce del servizio, altrimenti si incorrerebbe nella violazione della privacy, proprio perchè nel momento in cui si accede alla rete wireless si viene automaticamente triangolati.
gennaio 26th, 2010 at 18:25
ciao giada. scusa ma nn avevo notato che l’articolo fosse tuo… a proposito del sito quindi, facciamo caso che vado a Modena, come faccio ad accedere al servizio e a trovare la mia chair?
gennaio 26th, 2010 at 19:16
ottima idea direi, ecologica e funzionale e con un piccolo accorgimento diventerebbe ancora + funzionale e maggiormente utile unendo più funzioni in una.
gennaio 26th, 2010 at 22:42
@snark
Stranamente ho visto solo ora il commento altrimenti avrei risposto prima…! Sono lusingata che i “progettisti in persona” abbiano letto il mio articolo e ancora di più che sia stato apprezzato. Colgo l’occasione per dirvi che trovo il vostro progetto molto originale…COMPLIMENTI!!! Spero che al più presto venga proposto su scala nazionale.
P.S: Vi contatterò senz’altro!
@Anto
Da quanto ho letto e capito, prendi una chair da una delle postazioni e tramite il tuo pc, i-phone o altro dispositivo, ti connetti alla rete wireless che ti rimanda direttamente al sito del servizio dove puoi consultare la tua posizione, il saldo punti e tante altre funzioni.
gennaio 27th, 2010 at 01:42
scusate, non vorrei fare la voce fuori dal coro, ma io non lo trovo un progetto interessante, o meglio lo studio sulla comunicazione ecc, l’ introduzione del video è fatta bene ok, ma poi il prodotto finale mi delude un pò. la bicicletta ti aiuta a muoverti, ti facilita lo spostamento, rende piacevole spostarsi da una parte all’ altra della città, invece questo prodotto cosa fa? voglio ipotizzare l’ utilizzo..esco di casa, mi prendo la chiarsharing..la devo trascinare ovunque perforza (mentre la bici la lego ad un palo e tanti saluti) se ho una borsa o uno zaino, faccio la spesa o altro chairsharing a cosa mi serve è un ingombro in piu..o no? se giro la città, mi serve per sedermi? faccio un giro turistico per Modena, mi siedo a vedere i palazzi? mhm..non mi sembra utile..e ripeto le mie sono domande critiche costruttive, non voglio offendere nessuno..il peso ecc. poi ci mancherebbe altro che fosse piu pesante, per la costruzione e la grandezza del prodotto credo sia normale che pesi meno di una bicicletta..sul fatto del riciclabile 100% va bene..ma se non era riciclabile cambiava qualcosa? che poi non la posso riciclare direte voi..giusto..e no se ci pensate non è cosi..bho..su piu fronti non mi convince..in primis appunto sulla trasportabilità..scusatemi ma mi immagino in giro con la spesa o il cane o la mia fidanzata per la mano e dall’ altra parte questa cosa..non mi sarebbe utile funzionale ecc. ecc. io la vedo cosi..complimenti comunque per l’ analisi interessante! Ciao!!
gennaio 27th, 2010 at 02:14
Senza voler offendere nessuno, ma se prendo la sediolina di legno che ho fuori il balcone, la piego, la metto in zaino, me la porto dove voglio e mi siedo dove mi pare.
e’ legno, credo sia riciclabile :O
gennaio 27th, 2010 at 14:13
mi unisco ad enzo nella stonatura fuori coro
apprezzo la qualità e analsi del video, ma non il progetto
-al min 2:08 si parla di modularità e sembra che l’oggetto possa essere composto in vari modi, ma a me sembra che l’oggetto sia fisso con un solo punto di seduta, che poi si decida di sedersi in modi diversi non mi sembra un valore aggiunto..l’avere un appoggio per pc invece potrebbe esserlo.
-non mi sembra per nulla facilmente spostabile, proprio perchè ha una sola ruota e quindi un equilibrio labile, soprattutto se ci sono pesi sopra (vedesi zaini o borse o buste spesa). Il principio dovrebbe essere quello della cariola, ma ciò implica l’uso di due mani, con una ci vorrebbe un pò di forza e una superficie costantemente regolare
-trovo apprezzabile l’idea di potersi sedere ovunque per rendere ogni spazio centro catalizzatore, ma il riposo della seduta non lo trovo proporzionale alla fatica e disagio del trasporto per averlo
-non ho capito bene, ma perchè dovrebbe essere antenna wifi? se c’è già una rete quale dovrebbe essere la sua funzione? a Barcellona ti siedi su una panchina e sei in internet…eppure la panchina non è un’antenna…non ho capito molto bene
-bella l’idea del servizio informativo attraverso il portale, anche se da realizzare
-dalle foto, specialmente questa http://www.snarkive.eu/wp-content/uploads/2009/12/IMG_8449copy.jpg vedo scomodità e disagio…anzichè un passeggino aggiungendo una ruota e due pedali si unirebbero 2 servizi bike/chair
-non giudico l’aspetto estetico, ma penso che un oggetto meno ingombrante possa cmq risolvere il problema e garantire un poco di sollievo durante le brevi soste in qualunque situazione metereologica. Mi sembra invece che questo sia destinato prevalentemente a giovani dotati di portatile.
Io vedrei maggiormente un oggetto “indossabile”, da appendere, portare, che ti permetta di usare le mani per accompagnare un bambino o abbracciare la ragazza o qualsiasi altra azione e non gestire e spingere la tua sedia camminando ricurvo…o forse è voluto per farti sedere più spesso e apprezzare maggiormente l’idea?
ola
gennaio 28th, 2010 at 00:54
mi unisco agli interventi di enzo e iagarek, sono tutte le stesse cose a cui ho pensato! bravi per la ricerca! ciao!
gennaio 28th, 2010 at 15:20
tra parentesi ora noto meglio anche la foto dell’ articolo..lui è seduto su chairsharing o su una panchina? quindi io mi devo portare in giro questa cosa per poi appoggiarci le gambe? mhmm.. ciao!
gennaio 28th, 2010 at 16:12
@dadde
ricordati che è “sharing” quindi la porti in giro…se paghi
ola
gennaio 28th, 2010 at 20:14
bravi ragazzi è proprio questo il dilemma di questo progetto, pur avendolo lodato perchè comunque intelligente, come ho già detto manca di qualcosa, cioè la possibilità di pesalere, quale stupido avrebbe voglia per esempio di traascinarsi dietro una cariola per chilometri? se uno deve usalro solo sotto casa tanto vale non usarlo! io per esempio abito a circa 3Km dal centro di firenze e viaggio sempre in bici, la lascio e mi siedo su una panchina, ma sono anche a 500m dal parco delle Cascine, lascio la bici e mi diedo sull’erba. come ho sostenuto è una buona idea ma solo a metà, studiandolo meglio si può migliorare, io ci stavo già pensando da tempo a una cosa simile ma sono stato battuto sul tempo. se il progetto venisse reso utile e magari anche con un design gradevole sarebbe ancora meglio. se ci provate mandate e idee a Ivana e magari pubblicherà anche le vostre per confrontarle.
gennaio 28th, 2010 at 23:46
chiaro chiaro davide..grazie della precisazione..a maggior ragione comunque perchè devo pagare per una cosa che poi è più un peso che un piacere?…a bhe..ciao ragazzi!!
aprile 6th, 2011 at 22:05
io preferisco i progetti che orientati alla socialità reale e le soluzioni di una certa portata, meno l’urban design spesso fine a se stesso.