Energy Seed: nuova luce dalle vecchie batterie
Ecco un progetto encomiabile, degno di post!
Diciamo subito che le batterie, ricaricabili e non, sono un grande problema per l’inquinamento ambientale e che non costano neanche tanto poco. In secondo luogo i contenitori per la raccolta delle batterie scariche sono davvero bruttini, tristi e il più delle volte strapieni e sporchi (e sotto il sole non so neanche quanto possano essere sicuri). Ma come ovviare a questo non piccolo problema?
Semplice! Ecco che Sung Woo Park (l’abbiamo già conosciuto per la minifotocamera Eazzzy, il dipositivo per non vedenti Voice Stick e la panca sempre asciutta Rolling Bench) e Sunhee Kim hanno progettato ENERGY SEED, il lampione stradale che prende vita e si illumina grazie a noi ed incoraggia il riciclo.
Con il semplice e consueto (come ormai dovrebbe essere!) gesto del buttare via le batterie scariche e non più ricaricabili, o comunque non più utili, ecco che al posto dei contenitori da riciclo c’è questo piccolo lampione per arredo urbano che si illumina con le nostre batterie
Ma come funziona? Basta inserire una ad una le batterie negli appositi buchini cilindrici e la loro energia residua, anziché inquinare il nostro pianeta, attiverà dei led luminescenti. Le batterie alcaline scariche infatti, anche se inutili alle nostre esigenze, hanno sempre un minimo di carica sufficiente ad illuminare un led, che funziona con soli 2 volts.
Progetti come questo sono importanti sia per noi che per il mondo e se l’utile si unisce al dilettevole e al miglioramento delle attività e delle abitudini umane è ancora meglio.
Sicuramente non risolveremo i problemi di inquinamento nel mondo ma è divertente pensare che, al posto delle monetine o degli sms (è successo in alcune città europee) per illuminare le strade, servano delle batterie per attivare dei lampioni ad accompagnarci nel nostro cammino e che ciò che accade nel mondo non è solo causa nostra ma anche e soprattutto MERITO NOSTRO!
- Guarda tutti i lavori di Sung Woo Park
Scritto in Arredo Urbano, Design eco-orientato, Young Designers | 20 Commenti »
luglio 3rd, 2009 at 21:28
Mah,secondo me lo prenderanno per un posacenere ben illuminato :s
Carina come idea ma ho i miei dubbi sulla sua riuscita!staremo a vedere… stay tuned
luglio 3rd, 2009 at 23:50
giuro che al posacenere non c’avevo pensato…però ora che lo leggo..in effetti…posacenere a parte credo che comunque vada integrato ai lampioni stradali anche per non creare zone poco/mal illuminate che possono così diventare poco sicure. si potrebbe aggiungere una fonte luminosa alimentata da pannelli solari così, se le batterie sono scariche (o assenti) ad illuminare ci pensano i led collegati ai pannelli solari. Può essere una soluzione
luglio 4th, 2009 at 13:11
…l’idea è sicuramente geniale però concordo con la prima riflessione in merito al posacenere…però complimenti!!!…
luglio 4th, 2009 at 19:26
Molto bella l’idea e finalmente l’utente attivo e non solo fruitore, devo dire la verità i primi 30 secondi che ho visto quest’immagine e non ho letto il testo pensavo fosse l’oggetto classico di design che c’è in bagno (lo scopino per il water) con quel qualcosa in più che sono le batterie, e anche la luce nella notte … per andare al bagno di notte senza accendere la luce e senza disturbare gli altri nella casa…non male comunque… meglio il lampione direi…
luglio 5th, 2009 at 00:35
Questa è una bella idea, anche perchè in giro di raccoglitori di batterie usate non se ne vedono tanti.
luglio 5th, 2009 at 13:34
c’è qualcuno che mi ha rubato il mio nickname ,percio l’ho cambiato :) scherzo…
ma quando le batterie esauriscono anche la carica residua??? o quella non si esaurisce mai??
luglio 6th, 2009 at 10:32
L’idea mi piace ma la vedo poco pratica come lampione, più che altro perchè ho qlk perplessità su quante batterie ci vorrebbero e sul dover star sempre li a gettarne di continuo e quindi rischiare di vederni alcuni accesi e altri no. Per me la sua collocazione giusta dovrebbe essere concepita come una sorta di “esempio per il riciclo” collocabile davanti ad una scuola, ad un bar… che sò davanti a banche, poste…
luglio 8th, 2009 at 10:57
L’idea è carina, ma troppo avanti coi tempi, non credo che sia già ora di un utilizzo su larga scala, credo che come abbia detto “ark ‘ et” nel commento precedente sia una buona idea.
luglio 8th, 2009 at 17:03
Mi pare un’idea eccezionale ma non mi è ben chiaro come le batterie, una volta buttate nel contenitore, vadano in contatto elettrico con il dispositivo che alimenta la luce. In parole povere: cosa mette in “ordine” le batterie e ne collega i poli correttamente per rendere la batteria parte del meccanismo?
luglio 9th, 2009 at 19:42
Io sostituirei tutto il colore verde con dei pannellini solari.. ovvero il bordo interno, il logo del riciclo e i la piastra del posacenere.
luglio 9th, 2009 at 21:31
Bah, bello l’oggetto ma non nutro molta fiducia sul suo effettivo utilizzo..
luglio 13th, 2009 at 12:22
Bella idea, ma quanti ci metteranno davvero le batterie?
luglio 13th, 2009 at 18:28
sicuramente un bell’oggetto che fa presa, sfruttando la coppia ecologia-macdesign, per finire dritto dritto nel portfolio…ma quanti dubbi sulla realizzazione!?
Mi associo alle già espresse perplessità per aggiungerne…
1- è dotato di un accumulatore e un temporizzatore per farli accendere solo di notte? altrimenti il bell’ effetto del render si perde durante il giorno illuminandosi e sprecando energia
2- non possono considerarsi lampioni perchè troppo bassi e nemmeno segnapassi perchè troppo alti…praticamente ad altezza occhio e quindi fastidiosissimi e di notte ti accecano quando passeggi (in quanto pubblici)
3- la distanza tra i lampioncini dovrà sicuramente essere molto ma molto maggiore, perdendo sempre l’effetto voluto del render e diventando fenomeni isolati, altrimenti solo pochi di questi e per periodi limitatissimi resteranno accesi per la dispersione delle pile tra gli elementi (10 pile 5 lamp è peggio di 10 pile 2 lamp ovviamente)
4- ok utilizzano quella restante carica che rimane sempre e poi? una volta esaurita anche quella carica dove le mettiamo queste pile?…nel cassonetto vicino?
ripeto mi piace molto il design della pila che diventa quello del lamp ecc ecc, ma secondo me non funziona
ola
luglio 14th, 2009 at 08:55
scaltro e originale, viva il risparmio energetico e il riutilizzo
luglio 17th, 2009 at 11:45
Interessante un’idea simile: da parecchio sto riflettendo sulla necessità di recuperare gli oggetti altrimenti buttati. Però: questo è un spostare il problema. Infatti dopo la fine della vita delle batterie, che comunque sarà breve, occorrerà trovare altro modo per smaltirle. Insomma, sono daccordo sul conservare anche l’ultima stilla di elettricità, ma il problema non è risolto…
luglio 18th, 2009 at 18:26
Ottimo progetto! Mi hai anticipato. Volevo inserilo anch’io nel mio blog!
Si parla fondamentalmente di design ed ecostenibilità quindi era perfetto.
Dacci un’cchiatina!
http://design-sostenibile.blogspot.com
agosto 3rd, 2009 at 11:58
potrebbero essere sponsorizzati dalle grosse multinazionali produttrici di batterie… sarebbe per loro un’ulteriore fonte di pubblicità!!
agosto 6th, 2009 at 11:08
Bellissimo progetto! Interessante per l’estetica ed il design, ma da prendere seriamente in considerazione per l’aspetto ecologico del suo funzionamento!
settembre 17th, 2009 at 21:11
BUona idea!! mi sembra veramente un buon progetto!
sono dubbiosa sulla riuscita in larga scala del suo utilizzo, soprattutto per i costi, però credo sia importante sensibilizzare l’utente,con oggetti del genere. E che finalmente ci si renda conto che una nostra azione ha veramente conseguenze….sia in positivo,come in questo caso, ma anche in negativo.
giugno 9th, 2010 at 12:00
Spero di trovarlo in commercio… lo vorrei inserire in un progetto che stiamo realizzando in equipe…. dove lo trovo?