Makio Hasuike: sperimentazione e design

maggio 22nd, 2008 by Ivana

Makio Hasuike Prodotti MH Way

Se fosse ancora vivo Bruno Munari probabilmente definirebbe Makio Hasuike un VERO designer: una figura importante che “sa scegliere i materiali più adatti, le tecnologie più giuste, che sa tener conto delle componenti psicologiche, del costo e di ogni funzione(…)”. Un progettista autentico, attento ai bisogni degli utenti e alla funzionalità dei propri prodotti. Questo è senza dubbio Makio Hasuike, considerato da molti uno dei designer più interessanti delle produzioni italiane.

Italiano di adozione dal 1964 (nasce a Tokio nel 1938) fa della sperimentazione la sua principale attività progettuale. Prodotti funzionali caratterizzati sempre da un’estetica semplice ma raffinata. Molti dei suoi prodotti, sebbene ideati più di 20 anni fa, continuano ad avere un appeal contemporaneo e seducente.

Prendo in esempio alcuni oggetti pensati per architetti, designer, grafici e studenti: Croma -1982-, Piuma -1983-, Impronta -1985- e Zoom -1986- (solo per citarne alcuni). Sicuramente sono oggetti conosciuti da tutti, magari utilizzati quotidianamente. Nascono tutti dalla ricerca dei nuovi materiali, dalle caratteristiche fisiche, meccaniche ed estetiche di questi ultimi. Piuma ne è un esempio. La cartellina più copiata al mondo che ha rivoluzionato l’idea della tradizionale cartelletta in cartone. Il nuovo materiale (polipropilene) non solo non faceva sgualcire i progetti  ma li custodiva e li proteggeva anche in caso di pioggia. Stesso discorso vale anche per Zoom, anche se a questo si aggiunge una nuova configurazione per il trasporto (a spalla)

La storia di Impronta nasce invece dalla curiosità di Makio Hasuike e dalla sua voglia di esplorare l’inedito: creare un oggetto tridimensionale ma fatto di tessuto. Dopo diverse ricerche, si rivolge ad un’azienda che produce reggiseni per il mercato mediorientale. Da questa industria, dalle sue tecnologie e dalla caparbietà di Hasuike nasce Impronta, dove il tessuto crea il contenitore, dando vita a forme tridimensionali senza cuciture. Oggi utilizzato soprattutto per gli zainetti porta pc.

Personalmente lo reputo un designer fantastico. Mi piace moltissimo questa sua frase: “…GLI ORGANI PRODUTTIVI, CIOÈ LE INDUSTRIE, SONO IL NOSTRO PATRIMONIO, CHE SERVE ALLA SOCIETÀ PER OFFRIRE UN PRODOTTO DEMOCRATICO. QUINDI IMMAGINAVO DI POTER ANCHE MODIFICARE, CONTRIBUIRE A MODIFICARE, MIGLIORARE QUESTO MONDO“. Credo che sia riuscito perfettamente nell’intento.

Scritto in Design italiano, Designer famosi, Fashion design, Icone del Design, Nuovi materiali | 6 Commenti »

6 commenti

  1. tazzy Scrive:

    wow! davvero interessante questo post.. mi ricorda le lezioni di Cozzolino.. la storia degli oggetti oggi più comuni ed utilizzati..
    insomma, stai dando un nome agli oggetti che ritenevo “anonimous design”!
    grazie! è sempre un piacee passare d qua a trovarti!! :)

  2. tazzy Scrive:

    ps: anche a me piace molto questa frase.. è il nostro obbiettivo da designer!!

  3. Antonio Scrive:

    beh,questo genere di product design in genere nn mi affascina, ma in questo caso parliamo di prodotti che si legano ad alcune professioni, quelle della cretività e della progettazione, che vanno al di là di normali professioni e si fondono con la vita di chi le pratica. Chi acquista un oggeto del genere al di la del design e dell’estetica c si affeziona. é questo che credo li renda grandi

  4. Adm Scrive:

    Makio è senza dubbio un genio.. oltre ad essere una persona molto umile e cortese, cosa che lo rende ancora più grande.

    Bel post… (-:

  5. Petto di Pollo in trasferta Scrive:

    Un Maestro

  6. brasan Scrive:

    antonio eleva i prodotti che vengono pensati per utilizzatori creativi, e si fondono con i propri utilizzatori. Chissà cosa ne pensa un falegname del proprio martello…

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